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L’IRCCS Neuromed ha appena incontrato l’Istituto di Tecnologie Avanzate
Biomediche di Chieti, rappresentato dal Prof. Gian Luca Romani, Direttore
Scientifico dell’ITAB e Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e delle
Bioimmagini della facoltà di Medicina di Chieti. Un incontro produttivo e
propedeutico a collaborazioni che hanno il paziente al centro della ricerca,
tutta tesa a migliorarne l’assistenza, come ha sottolineato lo stesso Prof.
Romani, asserendo che “dall'incontro sono emersi molti aspetti di convergenza
tra le ricerche portate avanti presso l’IRCCS Neuromed e presso l'ITAB, con una
prevalenza clinica delle prime e più di base delle seconde. Una possibile
collaborazione futura potrebbe sfruttare questa duplice esperienza per degli
ambiti nuovi di applicazione delle rispettive competenze e avere dunque un
impulso sinergico per ricerche congiunte di livello molto elevato a livello
internazionale”. “La collaborazione tra i nostri istituti – aggiunge l’Ing.
Fabio Sebastiano, Responsabile della Divisione Tecnica dell’IRCCS Neuromed –
oltre a far convergere il know how e il capitale umano del nostro istituto con
le competenze dell’ITAB nel campo del neuroimaging multimodale applicato alle
neuroscienze di base e cliniche, sarà finalizzata ad effettuare studi di
risonanza magnetica funzionale sulla connettività cerebrale a riposo, campo nel
quale i ricercatori dell’ITAB e il Prof. Romani in particolare hanno un
comprovato expertise, per investigare sull’esistenza di diverse “reti
cerebrali”. Non solo, la collaborazione tra i nostri istituti consentirà di
implementare delle piattaforme di imaging multimodale, che hanno grande valenza
clinica, soprattutto nel planning
pre-chirurgico di tumori cerebrali e nella chirurgia dell’epilessia poiché
consente di fondere insieme una grande quantità di informazioni cliniche
provenienti da diverse tecniche di neuroimaging, in maniera da fornire
all’equipe medica una visione quanto più realistica della situazione clinica
del paziente sottoposto ad intervento chirurgico”. Si ragiona, dunque, su
progetti ambiziosi che impegneranno i professionisti di entrambi gli istituti
allo sviluppo di nuove tecnologie. Il Prof. Romani, a questo proposito, ha
chiarito che “la velocità di evoluzione delle nuove tecnologie in ambito biomedico è
estremamente elevata, con l'immissione continuativa (a cadenza biennale
circa) nel mercato della ricerca di base e clinica di nuove strumentazioni o di
nuove applicazioni. È chiaro che spetta a strutture dedicate alla ricerca
clinica (come Neuromed) saper realizzare un’attenta verifica e la
sperimentazione di queste nuove macchine per poterle poi utilizzare in ambito
clinico-diagnostico. In alcuni casi si potrebbero avere dei passi in avanti
importanti in questo settore. Come esempio basti pensare al mapping
pre-chirurgico delle aree funzionalmente "eloquenti" (tatto, motorie,
visive, uditive, linguaggio) da risparmiare in un intervento per tumore
cerebrale o per epilessia, che negli ultimi tempi sta cambiando l'approccio al
paziente neurochirurgico”. La collaborazione tra i due Istituti, dunque, sarà
finalizzata al miglioramento dell’assistenza clinica, a tutto vantaggio dei
pazienti, come ha sottolineato l’Ing. Sebastiano asserendo che “l’incontro con
l’ITAB è stato l’occasione per instaurare una collaborazione tra i nostri
istituti, finalizzata allo sviluppo di tecniche innovative nell’ambito dell’imaging
biomedico multimodale avanzato, allo scopo di migliorare sensibilmente l’assistenza clinica e diagnostica ai pazienti
del nostro istituto attraverso l’applicazione di protocolli di neuroimaging per
lo studio delle varie patologie neurologiche e per accrescere l’impatto
scientifico in tali campi, attraverso la pubblicazione di articoli su riviste
scientifiche nazionali e internazionali”.
Uff. Stampa Neuromed