23 febbraio 2012

Presentazione del libro "La Buona Terra - Storie dalle terre di Don Peppe Diana" di Gianni Solino

Calvi Risorta. Domenica 4 Marzo, alle ore 18.00, presso la Piccola Libreria 80mq, sarà presentato l’ultimo lavoro di Gianni Solino: “La buona terra. Storie dalle terre di Don Peppe Diana”. Il libro racconta i volti e le esperienze di riscatto dell’impegno sociale nel contrasto alla camorra; una testimonianza di legalità da parte di chi non ci sta a vivere nell’indifferenza e nel silenzio, quindi lavora in prima linea per passare dalle parole ai fatti, tramite il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra. Per usare una definizione dello stesso autore: “La Buona Terra è metafora di quello che la nostra terra può diventare e che sta iniziando a diventare, una terra dove le persone si incontrano, collaborano e si liberano”. Da questi presupposti, Gianni Solino racconta esperienze umane, che parlano di opportunità vere, reali ed alternative al sistema criminale e che danno lavoro a oltre un centinaio di ragazzi, in una realtà in cui il controllo del territorio da parte della camorra è ancora molto forte. In questo contesto e su questi valori si ritrova il Comitato don Peppe Diana, costituito da sette organizzazioni attive nel sociale, le quali lavorano nelle terre dei Mazzoni perchè il messaggio, l'impegno e il sacrificio di don Giuseppe Diana, prete ucciso dalla camorra, non sia mai dimenticato. Interverranno alla presentazione quattro esponenti del Comitato don Peppe Diana:
- Gianni Solino, autore del libro
- Peppe Pagano, fondatore "coop. Agropoli" e "Nuova Cucina Organizzata"
- Renato Natale, fondatore e presidente "Associazione Jerry Masslo"
- Francesco Diana, presidente "Associazione Formazione Viaggio nelle terre di Don Peppe Diana"
A seguire sarà allestito un buffet offerto dalla NCO con i prodotti coltivati sui beni espropriati alla camorra.
Appuntamento alle 18 di domenica 4 marzo presso la Piccola Libreria 80mq, in viale Indipendenza 61 a Calvi Risorta (CE).

c.s.

DE GIROLAMO RILANCIA LA CANDIDATURA DEL SEN. SARRO A SINDACO DI PIEDIMONTE MATESE.


Nicola De Girolamo
PIEDIMONTE MATESE.  La vita politica piedimontese è già in fermento per la formazione delle liste per le consultazioni della prossima primavera per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale. Per il momento sembra che le possibili liste siano tre da una parte il Sindaco uscente Vincenzo Cappello che dovrebbe guidare una lista di centro-sinistra, una lista di centro-destra di ispirazione PDL e una terza di ispirazione UDC. Il Consigliere Comunale del PdL Nicola De Girolamo, in relazione alle prossime scadenze elettorali nella città di Piedimonte Matese, ha dichiarato quanto segue: “ La situazione politica all’interno del Pdl, sia a livello provinciale che regionale, è attualmente caratterizzata da un  momento di grande confronto e dialettica interna in vista delle prossime scadenze congressuali. Anche a Piedimonte Matese, il PdL sta vivendo da qualche tempo una situazione di confronto tra le diverse anime del partito che, però, in vista dell’importantissimo appuntamento elettorale del maggio prossimo sarebbe opportuno superare  per affrontare nel miglior modo possibile  l’impegnativo confronto con l’Amministrazione comunale uscente.  E’ mio pensiero e quello del gruppo di amici che, come me, hanno come riferimento politico il Presidente del Consiglio Regionale, On. Paolo Romano, che  tale situazione di contrapposizione interna al partito debba e possa essere superata solamente con l’impegno in prima persona del  massimo esponente istituzionale e politico che il Pdl esprime nell’Alto Casertano, ed in specifico a Piedimonte Matese, il Sen. Carlo Sarro. Riteniamo che solo un suo impegno diretto, quale candidato Sindaco della lista di centro-destra, alle prossime elezioni comunali di Piedimonte Matese, possa dare quel forte segnale di vera volontà di vittoria e di unità di intenti, che  permetta di superare le attuali divisioni,  liberando il campo da sterili polemiche, e consentendo al  centrodestra cittadino di ricompattarsi. Viceversa, un disimpegno da parte del Sen. Sarro, che in questo particolare momento sarebbe vissuto come un abbandono della nave da parte del suo comandante, avrebbe certamente effetti negativi sui militanti e sugli  elettori, causando, con ogni probabilità,  una fuga generale degli stessi. Esortiamo, quindi, il Sen. Carlo Sarro, a dichiarare subito il proprio impegno alla candidatura,  cui tutti noi forniremmo pieno appoggio.”
                                                                                              
   Pietro Rossi

VII° INCONTRO BIBLICO-SPIRITUALE: L’APOSTOLO PIETRO


CANCELLO ED ARNONE -  Mercoledì 22 Febbraio u.s. nella parrocchia Maria Regina di tutti i Santi, Don  Sabatino Sciorio ha tenuto il VII incontro biblico-spirituale, approfondendo maggiormente la figura di una delle colonne della cristianità: l’apostolo Pietro. Prima di tutto i fedeli, intervenuti molto numerosi, come sempre, hanno potuto vedere un film che parlava di Pietro e del suo rapporto con Gesù. Un film molto bello e commovente che ha messo in evidenza prima il tradimento e poi la conversione di Pietro. Nato probabilmente a Betsania, sulla riva orientale del Lago di Tiberiade, e vissuto a Cafarnao, dove incontrò Cristo, Pietro era sposato ed aveva un fratello di nome Andrea. Secondo quanto è riportato dal Vangelo di Luca, Simone incontrò per la prima volta Gesù quando questi salì sulla sua barca per predicare a una folla che aveva radunato sulla riva del Lago di Genezaret. Dopo che ebbe finito di predicare, Gesù chiese a Simone di portare la barca al largo per prendere dei pesci. Simone espresse dubbi sul fatto che sarebbero riusciti a pescare qualcosa, perchè avevano pescato per tutta la notte precedente senza prendere niente. Ma alla fine presero un grosso numero di pesci quel giorno e Simone si vergognò di aver dubitato di Gesù. Ad ogni modo, Gesù gli chiese di diventare un discepolo, dicendo “Non aver paura; d’ora in poi sarai pescatore di uomini!”. Simone fu la prima persona a professare la fede che Gesù fosse il figlio di Dio e l’evento accelerò l’adozione del suo nuovo nome, “Pietro”. Gesù predisse che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte dopo il suo arresto. Ancora, la sera prima del Venerdì Santo, Gesù preannunciò ai suoi discepoli che si sarebbero separati da lui quella sera. Pietro rispose: “Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai”, Gesù replicò: “In verità ti dico, questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”.
Pietro in effetti negò di conoscere Gesù, di essere suo discepolo, dopo che egli venne arrestato, allo scopo di evitare di essere arrestato lui stesso. Egli udì quindi il canto del gallo, si ricordò quanto gli aveva detto Gesù: Ma non ricordò che Gesù, pur conoscendo in anticipo il venir meno dei suoi discepoli, non avrebbe mai smentito il suo amore nei loro confronti: diede loro appuntamento in Galilea per quando sarebbe risorto. Dimenticò le insistenti predizioni della risurrezione, le quali assicuravano che la morte non ha l’ultima parola.
La svolta? Le apparizioni del Risorto. Esse furono determinanti per la metamorfosi di Pietro. Furono le vie maestre della maturazione della fede di Pietro e dei singoli apostoli e della formazione della comunità dei credenti. L’evento della risurrezione di Cristo fu il mistero chiave, prima vissuto e poi proclamato dagli apostoli. La via percorsa da Pietro è la più influente perchè è la via della riabilitazione e dell’imitazione del Maestro fino alla morte. Passa da discepolo fedele rinnegatore a pescatore, da pescatore a pastore della comunità cristiana, aprendosi alla presenza vivificante di Gesù risorto. Il cap. 21 del Vangelo di Giovanni indica che Pietro venne martirizzato per crocifissione.
I RINNEGAMENTI DI PIETRO E LA SUA METAMORFOSI (Dal Vangelo di Giovanni)
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quest’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: “Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?”. Egli rispose: “Non lo sono”. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perchè faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: “Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perchè interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto”. Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo (Non è inverosimile l’ipotesi dello schiaffo a mano armata con la “chirotea coriacea”, una specie di guanto durissimo. La Sindone mostra che Gesù ebbe un colpo di bastone in faccia, che gli tumefece la guancia e gli ruppe il setto nasale, facendogli uscire molto sangue dal naso) a Gesù, dicendo: “Così rispondi al sommo sacerdote?”. Gli rispose Gesù: “Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male;  ma se ho parlato bene, perchè mi percuoti?”. Allora Anna lo mandò con le mani legate a Caifa, sommo sacerdote. Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: “Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?”. Egli lo negò e dise: “Non lo sono”. Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: “Non ti ho forse visto con lui nel giardino?”. Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. (Ma perchè proprio il gallo? Simbolo antico, quale animale che disperde le tenebre). Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. (In realtà è il lago di Tiberiade e si vuol far riferimento alla Galilea, oltre all’associazione ad un altro mare e ad un altro esodo, ossia quello di Mosè che condusse gli Ebrei alla salvezza attraversando le acque del mar Rosso). E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaéle di Cana di Galilea, i figli di Zebeéo e altri due discepoli. (Quindi in tutto sono sette, numero carico di significato religioso simbolico)  Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. ( S’intuisce che Pietro sia il leader del gruppo). Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. (Perchè la parte destra? in un’acqua più limpida e tranquilla). La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. (Si erano fidati della parola di Gesù ed erano stati premiati). Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “E’ il Signore!. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, (Proprio come aveva fatto Gesù nel corso dell’ultima cena, allorchè si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugamano, se lo cinse attorno alla vita, poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Questo a significare che Egli si era messo al servizio dei fratelli) poichè era spogliato, e si gettò in mare. (E’ così che avvenne la conversione di Pietro ed egli da semplice pescatore, divenne pescatore di uomini in tutto il mondo)

Tilde Maisto

CENTINAIA DI CITTADINI PER L’ESTREMO SALUTO A GABRIELE DI CERBO EX SINDACO DI BAIA LATINA.


Gabriele Di cerbo
BAIA LATINA.  Una grande folla, praticamente tutto il paese, si è raccolto nella chiesa madre  per dare l’estremo saluto a Gabriele Di Cerbo ex sindaco  della comunità  di Baia Latina. Il rito è stato celebrato dal parroco Don Antonio Sasso e dall’ex parroco Don Agostino Secondino che ha voluto partecipare all’estremo saluto.L’intera comunità cittadina è rimasta profondamente colpita da questa drammatica notizia e ha voluto partecipare  al dolore che ha colpito la famiglia per la scomparsa del congiunto. L’Amministrazione comunale guidata da Michele Santoro ha inteso   manifestare in modo tangibile e solenne il dolore del paese per questa perdita, proclamando il “lutto cittadino” nel giorno in cui si sono svolti i funerali. Sento il dovere, ha ribadito Michele Santoro attuale Sindaco di Baia Latina, di porgere l’ultimo saluto alla salma di Chi, chiudendo la sua vita dedicata al perseguimento del bene comune, ha lasciato un ricordo incancellabile del suo affetto e del suo nobile senso di dovere per la cosa pubblica, espresso costantemente nell’adempimento dei numerosi incarichi politici che ne hanno costellato l’impegno nella vita  pubblica. Nella chiesa madre di Baia Latina c’erano  almeno tre generazioni, che hanno conosciuto, stimato, apprezzato e voluto bene a Gabriele Di Cerbo. Ma soprattutto, attorno alla bara  di un sindaco che ha lasciato il segno, c’è il sentimento di profondo dolore e di riconoscenza di un’intera comunità. Figura carismatica e distinta, impegnato sin da giovanissimo in politica, cresciuto nella Dc, è stato un ottimo sindaco.  Quello che mi preme sottolineare, ha evidenziato Michele Santoro,  è soprattutto l’alto senso di responsabilità che Gabriele ha sempre manifestato nei confronti delle Istituzioni. Uomo di grande cordialità ed operosità, a lui si devono attribuire tante opere realizzate, opere che ancora oggi vengono positivamente ricordate dalla stragrande maggioranza della popolazione. 
Pietro Rossi

Giulio RICCIO ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di Vice Sindaco di Alife.


Giulio Riccio
Alife – Oggi 22 febbraio 2012 Giulio RICCIO ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di Vice Sindaco.  Nel rispetto degli accordi presi all’inizio del mandato tra i componenti del consiglio di maggioranza, dopo 8 mesi Giulio RICCIO presenta, dunque, le proprie dimissioni da Vice Sindaco. Contrariamente ai pettegolezzi da piazza, che vedono in queste dimissioni un malcontento o una rottura fra i consiglieri, l’Assessore RICCIO precisa che le dimissioni erano già programmate; i consiglieri di maggioranza all’inizio del mandato si erano già accordati ad un turnover, per la carica di Vice Sindaco, di 8 mesi circa per ciascun consigliere. Giulio RICCIO ci ha tenuto a fare questa precisazione in quanto ci sono persone che non avendo possibilità, ma soprattutto non avendo capacità di attaccare personalmente, ricorrono a false dicerie da bar per offendere l’altrui dignità ed autoproclamarsi leader. L’assessore RICCIO continua a ricoprire la carica di Assessore con le seguenti deleghe: “Urbanistica con edilizia Pubblica e Privata; Bilancio e Programmazione Economica; Tributi; Cultura”. Pertanto, l’Assessore RICCIO, nell’augurare un buon lavoro al collega che lo succederà, conferma che tra i consiglieri è sempre vivo lo spirito di squadra che sicuramente continuerà a dare i suoi frutti nei prossimi anni di amministrazione.

Giuseppe Stellato al corso socio-politico dell'ENDAS.


Tronco e Stellato
Caserta. I reati relativi alla Pubblica Amministrazione: questo il tema della conferenza tenuta dal consigliere provinciale Giuseppe Stellato al corso socio-politico organizzato dell'ENDAS di Caserta. Il consigliere si è soffermato in particolare sui reati di corruzione, concussione ed abuso d'atti d'ufficio ricordando ai giovani corsisti che una P.A. sana ed efficiente richiede “il buon andamento e, fondamentale, l'imparzialità” oltre ad una formazione e motivazione dei funzionari adeguate,  affinché si rendano meno facili i fenomeni di abusi e corruzioni. La discussione con la platea è rapidamente slittata sullo scenario politico apertosi in questi ultimi anni che ha mostrato episodi, anche gravi, di cattiva politica, corruzione e violazioni. “Si presenta una questione morale che la politica deve risolvere – ha affermato a questo proposito la presidente ENDAS Adelaide TroncoE' fondamentale che i partiti ritrovino la forza di ripulire il proprio interno, senza mezze misure.” “Purtroppo – ha affermato il consigliere provinciale Giuseppe Stellato - la politica ha perso uno strumento fondamentale di controllo e di limpidezza, quello del voto. Se non riportiamo nelle mani della gente la possibilità di premiare chi amministra correttamente e mandare a casa chi abusa del proprio potere, la politica non riuscirà a fare quel salto di qualità indispensabile all'Italia”.

c.s.

ANGELI DELLA NOTTE A CASERTA.


Caserta. L'emergenza freddo che ha investito la provincia di Caserta è finalmente giunta a termine. Questo intenso ed inaspettato periodo, ha messo a dura prova la popolazione, che si è trovata costretta a dover ripararsi da un clima insolito . Coloro che ne hanno più risentito sono stati indubbiamente i senzatetto. A loro infatti è andato il pensiero di Maurizio Arnone, Ispettore del gruppo Pionieri della Croce Rossa Italiana di Caserta, e del Direttore Sanitario, dott. Flavio Romito, i quali si sono subito attivati per gestire l'emergenza tenendo conto soprattutto di loro. Così dal 6 al 17 febbraio ha avuto luogo il servizio soprannominato “Angeli della Notte”. Grazie alla virtuosa sinergia tra Pionieri, Volontari del Soccorso e Gruppo Infermiere Volontarie ( componenti CRI ) il risultato dell'emergenza è stato brillante.
Grazie al coordinatore dell'emergenza Maurizio Arnone, i gruppi di Croce Rossa ,con la collaborazione del gruppo comunale della Protezione Civile di Caserta , hanno organizzato una serie di attività fornendo in questo modo assistenza di tipo sanitario, sociale e materiale. Infatti dalle 20 alla 24 di ogni sera, i gruppi di volontari preparavano e distribuivano sui luoghi in cui vi era necessità pasti caldi ( in parte forniti dal Banco Alimentare, in parte autofinanziati ) e coperte, oltre a fornire l'ordinaria assistenza sanitaria. Inoltre grazie alla donazione da parte della Ferrarelle, i volontari hanno potuto distribuire anche tè e succhi di frutta.
I volontari si dicono soddisfatti del successo del servizio e immaginano già in un prossimo futuro di poter sviluppare attività come queste a lungo termine.

Comunicato Stampa  del Comitato Provinciale CRI di Caserta

PUGLIESE (GRANDE SUD): IL MINISTRO BARCA SOSTENGA LA PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL FONDO DI GARANZIA NAZIONALE.

On. Marco Pugliese

“L’attuazione della proposta di creare un fondo di garanzia nazionale che agevoli l’utilizzo delle risorse pubbliche non impegnate, è più che mai necessaria in un momento difficile dell’economia del Paese.” Così in una nota il Parlamentare di Grande Sud Marco Pugliese, membro della VI Commissione Finanze di Montecitorio. “L’istituzione di tale fondo di garanzia – spiega Pugliese – potrebbe far fronte a tanti problemi di liquidità delle Regioni meridionali, con la possibilità di concentrare le risorse non spere da altre Regioni, in seno ai vincoli del patto di stabilità, consentendo agli enti locali del Sud di accelerare i pagamenti alle imprese fornitrici. In un momento in cui si iniziano a vedere spiragli di ripresa, di crescita, di diminuzione dello spread, - conclude Pugliese - il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, non potrebbe trovare una proposta migliore per dare un segnale di coesione nazionale e risposte per il Sud.”

Comunicato della Segreteria Parlamentare On. Marco Pugliese

GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE ANTICAMORRA “DOMITIA VILLAGE”



Sono state eseguite n. 37 perquisizioni locali e domiciliari e sequestrati:
-   n.  1 complesso turistico “DOMITIA VILLAGE” costituito da 181 appartamenti e n. 1 albergo + relativi conti correnti
-       n. 4 lidi balneari in Castel Volturno;
-       n. 213 rapporti bancari riconducibili a 30 soggetti e a 19 banche;
-       16 terreni per circa 400.000 Mq:
-       n. 1 albergo e 329 unità abitative (appartamenti/Villette, incluso DOMITIA VILLLAGE):
-       n. 1 capannone con maneggio e circa 100 box per cavalli;
-       n. 7 società;
-       quote Societarie di 8 società;
-       n. 12 automezzi.

Comunicato Comando Provinciale Guardia di Finanza  di Caserta

La situazione socio-economica della nostra Città impone alcuni spunti di riflessione.

Franco De Michele
CASERTA. E’ a tutti ormai chiaro che la dichiarazione di dissesto adottata dal Comune di Caserta non stia risolvendo, anzi sta acuendo, le difficoltà complessive di un territorio già critico sia per la condizione generale di profonda crisi, sia per una debolezza strutturale e imprenditoriale ormai cronica. Caserta vive, a mio avviso, una fase cruciale. Infatti, se da un lato si chiede ai cittadini uno sacrificio ulteriore per sanare la fase di dissesto, in costanza come dicevo di una crisi che incide drammaticamente sul tessuto sociale ed economico, non appare per nulla chiaro come si intenda uscire, o quanto meno contribuire ad uscire, da questa situazione drammatica. Inoltre, non è più procrastinabile mettere mano ad una programmazione finalmente organica e complessiva dello sviluppo del tessuto cittadino. Caserta non può continuare a pensare a se stessa senza un’idea, chiara e forte, del proprio futuro e di come esso debba essere declinato. Non è più immaginabile una navigazione a vista che tenga conto solo della risoluzione temporanea dei singoli problemi, ma è indispensabile tracciare una rotta certa, rispetto al futuro sviluppo, alla quale richiamare lo sforzo di tutte le forze in campo. Non è possibile perché deve essere chiaro a tutti che solo dal territorio, solo dalle nostre potenzialità e capacità, possono nascere le risposte di domani. Non è possibile perché sono ormai defunte tutte le ipotesi di sostegno, centrale e regionale, che nei decenni passati hanno caratterizzato le politiche sociali ed economiche delle nostre realtà locali. Questo anche in funzione del dissesto che dovrà essere sanato solo ed esclusivamente con le nostre risorse locali. Questo, per evidenza, a maggior ragione con amministrazioni di centrodestra che palesano una incapacità oggettiva a risolvere le grandi questioni che ci interessano. Ecco, allora, l’indispensabilità di mettere finalmente a regime una programmazione condivisa del nostro territorio che includa una caratterizzazione forte ed identitaria  di una realtà per troppo tempo lasciata a se stessa. Saranno nelle prossime settimane all’attenzione questioni centrali che rappresentano una grande sfida per Caserta ma, per converso, anche una straordinaria opportunità su cui, forse in maniera ultimativa, costruire il futuro della Città. I temi urbanistici, partendo dal PUC (Piano Urbanistico Comunale), saranno una prova di altissimo significato su cui misurarsi. L’idea che si metterà in campo di come vogliamo, plasticamente e funzionalmente, sviluppare il tessuto cittadino, che significa anche dal punto di vista ambientale, economico, di vivibilità, diventa il punto di partenza di ogni serio ragionamento. E ancora, l’affidamento di servizi fondamentali come la gestione dell’acqua ed del gas, il Macrico, il reale progresso della costituzione del nuovo Policlinico, non solo dal punto di vista strutturale ma anche e soprattutto funzionale, il bando per il trasporto pubblico locale di cui Caserta dovrà dotarsi entro giugno, il nuovo affidamento per la raccolta rifiuti sono questioni straordinarie per capire come (realmente, concretamente) vogliamo la Caserta dei prossimi decenni.  Sono, quelle richiamate,  decisioni oggi in campo; sono questioni di una tale portata da poter dire, oggettivamente, che se non colte correttamente non porteranno quello scatto in avanti, quel cambiamento reale di cui la Città ha bisogno. Siamo perfettamente consci del momento; il Partito Democratico di Caserta, insieme a tutte le forze di centrosinistra, alle forze sociali, ai movimenti, a tutti quelli che, non strumentalmente, non demagogicamente, vogliono discutere, intende aprire un confronto serio e responsabile, così come già fatto su temi come LoUttaro o la Firema. Il PD sottolineerà puntualmente ogni vicenda portando il proprio contributo, così come fatto, ad esempio, per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale  ‘’PTCP’’ (a proposito, aspettiamo ancora un confronto aperto e pubblico su un tema di tale interesse collettivo).  Attiveremo presto tutte le possibilità di confronto sulla Città con un’unica pregiudiziale: che sia chiaro a tutti che la drammaticità del momento può essere superata solo con un’idea finalmente complessiva dello sviluppo di Caserta e che, per realizzarla, c’è bisogno del contributo di tutti. Ritornerò, sempre grazie alla disponibilità di Carta’48, sui temi accennati in maniera più approfondita nella speranza di suscitare anche da queste pagine un dibattito sereno, ma chiaro.

Franco De Michele