06 agosto 2019

PRESENTATA LA SAGRA DEGLI ANTICHI SAPORI A GIOIA SANNITICA


GIOIA SANNITICA - “Abbiamo deciso di continuare anche quest’anno nel solco della tradizione della Sagra degli Antichi Sapori, facendo leva sulla nostra passione che, insieme alla passione e alla promozione del territorio che è il nostro primo obiettivo, unisce tutti noi della Pro Loco Gioiese”. Ha esordito così la presidente Tiziana Mennone in apertura della conferenza stampa di presentazione della edizione n.22 della Sagra degli Antichi Sapori, in programma dal 12 al 18 agosto prossimo nella ridente cittadina al confine con il vicino Sannio, svoltasi nella tarda mattinata di sabato scorso nella sala consiliare del Comune.  Alla presenza dell’intero consiglio direttivo e di molti tra amministratori comunali e volontari che ogni anno dedicano il loro tempo e si impegnano a fondo nella perfetta riuscita della kermesse enogastronomica, la presidente della Pro Loco Gioiese ha illustrato programma, obiettivi e finalità di quella che è la rassegna culinaria per eccellenza dell’intero alto casertano ed anche del vicino beneventano.  “Ci teniamo tanto al nostro paese e vogliamo che sia conosciuto ed apprezzato a tutti i livelli, promuovendo i nostri prodotti locali contraddistintisi fino ad oggi per genuinità e tradizione gioiese. Del resto, è vero, la sagra ci caratterizza all’esterno ma è anche l’evento che ci dà la possibilità di fare tante altre manifestazioni e di devolvere parte del suo ricavato alla collettività per fini sociali. Quest’anno, infatti, pensiamo alla realizzazione di un campo di bocce presso la nuova piazza San Michele, mentre a metà settembre realizzeremo una campagna di prevenzione, dedicata in particolare alle donne, con l’associazione onlus Angela Serra”, ha concluso Mennone.  “Pensiamo che sia necessario che intorno alla sagra si polarizzino gli altri eventi della nostra comunità per valorizzarla davvero, perché la Pro loco Gioiese è stata capace in questi anni di aggregare e di unire un intero paese, mettendo tutti a lavoro a Ferragosto così da sacrificare le proprie ferie e nonostante il caldo”, ha spiegato il neo sindaco Giuseppe Gaetano che ha poi continuato: “È un obbligo dell’Amministrazione essere vicina e fare in modo che la Pro Loco Gioiese ed i suoi socie e volontari possano continuare negli anni a portare avanti un evento tradizionale che rappresenta una vetrina delle eccellenze territoriali, che consente anche di fare del bene a questa cittadina. Adesso, però, dobbiamo iniziare a parlare in maniera unitaria e collettiva, per riscoprire anche il nostro orgoglio”, ha concluso il primo cittadino, affiancato anche da diversi assessori e consiglieri, fra i quali Pina Pascale, Mario Conte, Carmine Porto, tra l’altro socio molto attivo nelle fila della Pro Loco, ed il vice sindaco Alessandro Landolfi:  “La longevità è il segreto di questa manifestazione che, in termini di storicità, è la seconda a livello territoriale, e che ha la capacità di migliorarsi di anno in anno. Bisogna puntare sul turismo di qualità, sul pernottamento di chi arriva qui a Gioia e non solo sul mordi e fuggi, ecco perché dal prossimo anno dobbiamo lavorare ad unire maggiormente le forze”, il pensiero del vicario del primo cittadino.  A Carmen Vico, volontaria del servizio civile impegnata nel progetto “Terra Laboris”, è toccato il compito di presentare l’iniziativa della Pro Loco che ha inteso ripristinare la guida turistica del comune tra chiese, lavatoi e cappelle con catalogazione dei dati e testimonianze storiche, in primis foto; a Danilo Troiano, invece, l’illustrazione della app e del sito “Sapori”, in rampa di lancio, per promuovere eventi e manifestazioni dell’Alto casertano e del beneventano  Infine, dal 12 al 18 agosto Gioia Sannitica non sarà solo Sagra degli Antichi Sapori perchè ci saranno diversi eventi collaterali, tra cui la mostra d’arte di pittura a cura degli artisti Silvano D’Orsi e Maria Cristina Conti, ospite dell’intera manifestazione su invito di D’Orsi, “per dare il senso della diversità artistica ai visitatori che devono apprezzare diverse tecniche usate e quant’altro. Conti fa parte del movimento degli Arcani, lanciato nel 2011 da Paolo Levi, è un astrattista che ricorda Porpora e Kandinskij, usa colori a masse che trabocca dalla tela e dà vita alle opere, con sgocciolati che creano vortici di vita”, ha spiegato il maestro ceramista di Deruta che è originario del centro gioiese.

Pietro Rossi

RAPPORTO SVIMEZ, 2019 TRAGICO PER IL SUD


BRUXELLES - È ora che il Parlamento metta al centro dell’agenda politica il Mezzogiorno. Siamo oramai all’emergenza nazionale: se muore il Sud muore l’Italia”.  Commenta così  l'On. Aldo Patriciello (nella foto), europarlamentare e membro del Gruppo Ppe al Parlamento europeo, le anticipazioni del rapporto Svimez sull’economia e la società del Mezzogiorno 2019. Un rapporto a tinte fosche per il Meridione, in netta recessione nel 2019 e in cui è drammatica l’emigrazione, soprattutto quella giovanile. “Un territorio che perde i suoi giovani perde il futuro, inutile girarci intorno. Oltre due milioni di cittadini emigrati in poco più di dieci anni – spiega Patriciello – non sono più un semplice dato numerico, ma un vero e proprio dramma. Serve un’azione decisa da parte del Governo: quello del Mezzogiorno è un caso unico, è il divario economico più grande, interno a uno stesso Stato, che esista in tutto il mondo sviluppato. Altro che regionalismo differenziato e più autonomia per il nord: fino a quando si continuerà a non affrontare seriamente il nodo della enorme sperequazione presente nella nostra penisola – afferma l’eurodeputato molisano - sarà difficile ritornare ai livelli di ricchezza pre-crisi e arrestare, di conseguenza, l’emigrazione dei nostri giovani. Il sud ha urgente bisogno di investimenti pubblici, non a pioggia, ma mirati per ridurre il gap di competitività con il resto del Paese, a cominciare dalle infrastrutture. Mentre il Governo litiga da mesi sul Tav Torino-Lione, l’alta velocità si ferma a Salerno, escludendo gran parte del Sud. Inaccettabile, in un Paese che rappresenta la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Non possiamo trasportare le merci sui treni se i tempi di percorrenza sono più lunghi rispetto agli anni ´80; non possiamo attrarre turisti in assenza di aeroporti e strade; non serve investire nei porti se le merci una volta arrivate non hanno infrastrutture intermodali di collegamento. È necessario comprendere a pieno lo stato di estrema difficoltà economica e sociale che sta attraversando il Sud del Paese. Non si può contare solo sul sostegno finanziario di Bruxelles: c’è bisogno di maggiore equità e di un impegno concreto da parte di tutti. Frenare la spaventosa crisi di un pezzo d’Italia – conclude Patriciello - è una responsabilità che ricade sull’intera classe dirigente del Paese, non solo su quella meridionale”.
Pietro Rossi