23 febbraio 2011

IL CASO DI GINA DE MATTEO SU CANALE 5.


Caiazzo- Ancora una storia casertana nel mirino della televisione nazionale. L’ennesima storia scovata e collocata in tv dal giornalista freelance caiatino, Giuseppe Sangiovanni. Una storia sicuramente difficile da comprendere, per la gente comune, un segno divino per chi è dotato di fede . Di tanta fede. Protagonista, Gina De Matteo (nella foto), professoressa liceale in pensione, cattolica praticante: impegnata costantemente nel volontariato nella sua Caiazzo e all’estero.Una storia al limite della credibilità, la sua, riguardante un fenomeno divino, che ha come teatro il santuario di Medjuogorie, visitato dalla professoressa. Il tutto ruota intorno a delle foto scattate alla madonna,che dopo la stampa riveleranno dei particolari eccezionali ed inspiegabili. Stimmate, sangue, occhi e un labiale , s’intravedono nelle foto scattate un mese prima a Medjugorie. L'otto dicembre, la professoressa De Matteo si reca nella duplice veste di pellegrina e volontaria a Medjugorie, dove e' stata decine di volte. Percorre a piedi il sentiero ("che dire tale è usare sottile eufemismo"- dice la signora )- per raggiungere la sommita' dove si trova la Madonna. Dopo i momenti di raccoglimento, meditazione e preghiera, prende dalla borsetta la macchina fotografica per scattare alla statua della madonna delle foto. Uno, due o piu' scatti. Nel mentre, succede qualcosa di strano, visioni particolari. "Tutta colpa del mio diabete"- ripetera' intimamente (lei in effetti soffre di diabete). "la visione dura pochi secondi, e lei continua tranquillamente il pellegrinaggio. Ritorna a casa e dopo qualche mese estrae il rullino dalla macchina fotografica e lo porta dal fotografo, per lo sviluppo e stampa. Al momento del ritiro delle foto l'incredibile sorpresa: in due foto la madonna ritratta ha le stimmate e all'altezza del cuore, sulle mani e oltre, sembra fuoriesca sangue. In una sembra addirittura sorridere(occhi semiaperti). Nell'altra e' visibile una sorta di labiale. Questa l'interpretazione della De Matteo. Riesce difficile pensare a un fotomontaggio architettato da una donna di fede, che raccoglie fondi per comprare derrate alimentari da portare all'estero, rischiando pure di essere presa per contrabbandiera. Una persona che ha raccolto fondi per migliaia di euro, serviti a costruire grandi opere in Africa. Per chi vuol saperne di più, basta seguire la trasmissione “Pomeriggio 5”, In onda giovedì 24 febbraio su Canale 5, condotta da Barbara D’Urso.

Servizio di Maria Bartolo

PRESENTATO L’ALMANACCO DI SGUEGLIA.


CAIAZZO. Nella splendida cornice del teatrino Jovinelli è stato presentato l’Almanacco di Caiazzo 2010. “Fatti e immagini della città”, curato dal prof.Antonio Sgueglia, docente a riposo di scienze motorie, per 23 anni collaboratore del quotidiano “Il Mattino”. Almanacco diventato l’appuntamento cult dell’anno. Evento atteso da gran parte dei cittadini caiatini. L’autore dell’interessante volume riporta news salienti attinte nei 365 giorni del 2010. La Caiazzo positiva, quella raccontata dall’autore sinteticamente, con foto di personaggi caiatini “forza dieci”. Avvenimenti di rilievo annotati nell’Almanacco dall’attento Sgueglia, regalati a tutti i cittadini: news non a tutti note. Non di dominio pubblico. Per non dimenticare. Duecentoventiquattro pagine, duecentoquarantasei foto. In copertina, l’arrivo a Caiazzo del nuovo vescovo. L'evento, patrocinato dall'Ente Provinciale Caserta, dall'Amministrazione Comunale di Caiazzo, dall'Associazione Storica del Caiatino, dalla Pro Loco Caiazzo e dall'Associazione Fotografica "Elvira Puorto". Intervenuti il Sindaco di Caiazzo, geom. Stefano Giaquinto, l’ Assessore alle Attività Culturali dr. Tommaso Sgueglia e S.E. mons. Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi Alife-Caiazzo. Volume presentato dal Presidente dell'Associazione Storica del Caiatino dott. Giovanni Fasulo. Ha moderato il prof.Diamante Marotta.

Giuseppe Sangiovanni

A LOVE SUPREME DI MARIO GIACOBONE.


Santa Maria Capua Vetere. Centro Culturale “Il Pilastro”, domenica 27 febbraio A LOVE SUPREME DI MARIO GIACOBONE, a cura di Luigi Fusco e Gennaro Stanislao, Presentazione di Luigi Fusco Inaugurazione domenica 27 febbraio, ore 10,30.

Spazio espositivo: Centro Culturale “Il Pilastro”, Via Roberto d’Angiò 54 – 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE) – 0823844519

Titolo dell'evento: “A Love Supreme di Mario Giacobone”

Datai vernissage: domenica 27 febbraio 2011

Orario vernissage: ore 10,30

Biglietti: ingresso libero

A cura di: Luigi Fusco e Gennaro Stanislao

Intervento critico: Luigi Fusco

Artisti: Mario Giacobone

Genere: arte contemporanea

Testo Critico: “A Love Supreme”

Supremo è l'amore così come è sublime l'arte di Mario Giacobone, caratterizzata da una pittura vivace e rivolta alla scoperta di una nuova identità ed allo svelamento di moderne soluzioni tecniche più vicine a modelli informali. Al di là della componente ritrattistica, già insita nel percorso dell'artista, c'è in ogni suo quadro un gesto, o dir si voglia “tocco”, che rende all'insieme dell'esposizione un effetto determinante che non ha alcuna criticità, ma, al contrario, presenta esiti inaspettati e spesso carichi di una forte connotazione di tipo emozionale. L'intera produzione pittorica si basa sul principio della riconoscibilità, quindi non si tratta della mera realizzazione di un ritratto di ignoto o di un qualsiasi personaggio più o meno noto, sia esso un politico od una very important person, ma di una precisa volontà di riprodurre, su differenti supporti, tutte le icone del rock, del blues, del jazz e del soul, che hanno contraddistinto lo scenario musicale degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Di certo Mario non è il primo autore che si dedica a tali rappresentazioni, altri, in passato, già vi si sono cimentati e molti altri ancora vi si avvicineranno in un futuro anche prossimo, ma sicuramente è il primo, almeno in ambito campano, che ha inaugurato una ritrattistica piacevolmente evidenziata da tratti pittorici che, sempre più frequentemente, risentono di svariate influenze informali. Le immagini di Jimi Hendrix, di Charles Mingus, di John Coltrane o di Miles Davis, solo per citarne alcuni, sono divenute, nel tempo, il pretesto utile alla creazione di un'opera segnata soprattutto dall'uso sapiente del colore e da interventi cromatici che in svariati tratti prendono il sopravvento sulla stessa raffigurazione. Ogni gesto od ogni tipologia di intervento è svelato attraverso una kunstwollen indagatrice che consente di “liberare”, quanto più possibile, le sconfinate opportunità che può offrire il campo della pittura. La ricerca di Mario non tiene poi conto del portato accademico, la cui influenza è del tutto assente nella sua formazione da autodidatta, ma del proprio istinto intellettuale e tecnico pratico. Sono questi gli aspetti che maggiormente si percepiscono nell'osservare ogni suo singolo dipinto, con il risultato di restar sorpresi ed abbagliati da una incomprensibile “meraviglia”. L'altro dato che rende le sue opere fortunate è il senso della gradevolezza che si coglie anche in una visione più superficiale; ciò è il risultato della felice commistione dei colori utilizzati, privi di qualsivoglia eccesso cromatico o di qualsiasi forzatura, che potrebbero emergere anche dal più intuitivo ed innocente gesto della pennellata. La pittura di Mario è poi universale, nel senso che i soggetti raffigurati, proprio per la loro notorietà, sono facilmente riconoscibili da chiunque ed ovunque. La particolarità di tali musicisti è che sono stati storicizzati dal pubblico così come dalla critica, ed appartengono, da tempo, alla sfera dei miti e forse, più di qualsiasi altra divinità del passato o del presente, la loro fama non tramonterà mai. Il dedicarsi alla loro rappresentazione è quasi sicuramente il frutto di uno sconfinata venerazione che l'artista prova nei loro confronti, ed, a margine, non bisogna dimenticare che Mario prima che pittore si definisce chitarrista. Il confine fra queste due, apparentemente distinte, manifestazioni artistiche è sottile, poiché non intercorre alcuna interferenza fra i differenti generi artistici, in quanto conducono tutti alla ricerca del bello così come del sublime. L'amore svelato è anche di tipo spirituale, del resto l'autore si cimenta nella sua instancabile produzione con un fare “irrazionale”, spinto da pulsioni incontrollabili; del resto tutta la vera arte conosciuta è sempre l'espressione di una idea partorita al di fuori di qualsiasi schema convenzionale e prefigurato.

Luigi Fusco


Mario Giacobone

Nato a Capua, si è formato da autodidatta cominciando a disegnare i ritratti di musicisti famosi degli anni Sessanta e Settanta, specializzandosi nella pittura ad acrilico e nella realizzazione di lavori grafici che celebrano le grandi personalità del rock, del jazz e del blues.

Vive e lavora a Capua (Caserta) dove svolge l'attività di pittore e di musicista.

Centro Culturale “Il Pilastro”

Il Centro Culturale “Il Pilastro” nasce il 24 febbraio del 1994; la sua denominazione deriva dalla circostanza che nella sede del Centro è presente un reperto archeologico del I-II secolo d.C. costituente uno “stipite di un portale di un edificio pubblico”, come da una ricostruzione fatta dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta. Il blocco di calcare è ciò che rimane dello stipite sinistro del portale di un edificio pubblico risalente al I-II secolo d.C. aperto sul cardo (strada orientata nord-sud). Al livello del piano stradale antico furono ritrovati anche basoli non più in sito ma certamente pertinenti al rivestimento della strada. Patron del Centro Culturale è Gennaro Stanislao, il quale, in quasi venti anni di attività, è riuscito a promuovere innumerevoli appuntamenti culturali, soffermandosi specialmente nell’organizzazione di mostre d’arte contemporanea; in particolare si ricordano le esposizioni dedicate a Carmine Di Ruggiero, Domenico Spinosa e Guglielmo Roehrssen.

CONVENZIONE TRAI COMUNI DI SAN GREGORIO MATESE E CASTEL CAMPAGNANO PER L’UTILIZZO CONGIUNTO DI RISORSE UMANE DELL’UFFICIO TECNICO.


SAN GREGORIO MATESE. Il Comune di Castel Campagnano ed il Comune di San Gregorio Matese (nella foto) hanno stipulato una convenzione, in base all’ articolo 14 CCNL 22/01/2004, che permetterà l’utilizzo congiunto di risorse umane relativamente all’Ufficio Tecnico. Il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali prevede disposizioni che consentono alle Pubbliche Amministrazioni Locali di organizzarsi e gestire in maniera associata servizi e funzioni. Il Comune di Castel Campagnano, che aveva ricevuto dal comune di San Gregorio Matese la richiesta per un posto di Istruttore Direttivo D per l’Area Tecnica Tecnico Manutentiva, ha individuato nell’arch. Domenico Marra cat. D5 la risorsa disponibile ad operare in distacco presso il Comune di San Gregorio Matese che presterà la propria opera presso il Comune di Castel Campagnano per 24 ore settimanali e presso il Comune di San Gregorio Matese per 12 ore settimanali. La convenzione è finalizzata a soddisfare la migliore realizzazione dei servizi relativi all’ufficio tecnico delle Amministrazioni stipulanti e a conseguire un’economica gestione delle risorse. Al tecnico utilizzato in base alla convenzione sarà applicato il complesso di disposizioni derivanti dai vigenti CCNL di comparto. Gli enti locali possono utilizzare, con il consenso dei lavoratori interessati, personale distaccato da altri enti cui si applica il CCNL mediante convenzione e previo assenso dell’ente di appartenenza.

Pietro Rossi