21 agosto 2010

IL CONCERTO DI SIMONE CRISTICCHI CHIUDE “LUOGHI FUORI LUOGO” A LETINO.




LETINO. Simone Cristicchi ha preparato con una insolita band che sta portando in Tour per tutta l’Italia. Il nuovo progetto-spettacolo dal titolo “Canti di miniera, d’amore, vino e anarchia” vedrà questa sera sul palco dello stadio di Letino in occasione della chiusura di “Luoghi fuori luogo” Simone Cristicchi con i 14 elementi del Coro dei Minatori di Santa Fiora, un gruppo di età compresa tra i 19 e gli 80 anni. L’idea nasce qualche mese fa, quando Cristicchi - coadiuvato dall’amico cantautore Pinomarino - scopre che a Santa Fiora, un piccolo paese sulle pendici del Monte Amiata, esiste un gruppo di musica popolare che ripropone il vasto e originale repertorio di canzoni tradizionali locali. Canzoni tramandate proprio dai minatori santafioresi, che erano soliti interpretarle nelle occasioni di festa e di lotta, nelle osterie o nelle piazze del paese: lì dove il canto diventa gioia e condivisione. Così Cristicchi diventa un “Minatore”, diviene parte integrante del coro, interpretando canti di un mondo buio e poco conosciuto, immergendosi nelle atmosfere che “soltanto la musica popolare è in grado di creare, qualcosa di magico, che trasporta nel passato, che rende manifesto e nitido il legame profondo con un patrimonio che è dentro di noi, nascosto nella “miniera” dell' anima”. Affrontando temi attuali come il precariato e le morti bianche, ci si immerge nelle gallerie del passato e si scava nella memoria, riportando alla luce preziosi minerali sepolti: le storie e le meravigliose canzoni di una tradizione che non deve andare persa.

Pietro Rossi

L’ambiente come occasione di sviluppo è la scommessa su cui punta ASTRAmbiente.


Piedimonte Matese. Il limite tra un ambientalismo di tipo sociale e uno di mero principio è segnato dalla capacità di dare un risvolto pragmatico al proprio impegno. L’ambiente come occasione di sviluppo è la scommessa su cui punta ASTRAmbiente, ci ha spiegato il commissario provinciale Michele Santoro (nella foto), questo è e resta un punto fermo nella nostra filosofia associativa e una delle ragioni fondamentali che caratterizza la nostra esistenza come organizzazione. ASTRAmbiente intende continuara a spendere molta parte delle sue energie in questa direzione, sia perchè l’esperienza finora maturata consente di mettere a disposizione competenze e professionalità di rilievo, sia perchè non intendiamo ignorare le ragioni dello sviluppo. Avanzare sulla strada dello sviluppo sostenibile, promuovere politiche ambientali innovative, devono rappresentare le direttrici principali che possono guidare l’impegno generale di chi ha a cuore le sorti dell’ambiente e della natura. L’ambiente o meglio le risorse ambientali, forse oggi, rappresentano l’unica vera risorsa per lo sviluppo eco – sostenibile del territorio. Per questi motivi ognuno di noi,continua Santoro, senza tentennamenti, deve avvertire il bisogno di perseguire senza altra finalità il miglioramento delle condizioni ambientali per un sano sviluppo. Queste sono le linee guide che l’associazione ASTRAmbiente intende perseguire per la difesa del territorio e per lo sviluppo e miglioramento delle risorse ambientali. La realizzazione di tale programma darà luogo a un riequilibrio territoriale, alla riqualificazione ambientale, alla valorizzazione del territorio ma, soprattutto alla salvaguardi e tutela del territorio per danni causati da dissesto idrogeologico del sistema. Qualificando il sistema esistente, in relazione all’evento delle nuove tecnologie, in armonia con la ricerca scientifica e la salvaguardia dell’ambiente. Di qui l’esigenza di attuare una pianificazione degli interventi da effettuarsi soprattutto quelli in ordine alla prevenzione di danni idrogeologici, promuovendo contemporaneamente un rafforzamento e la nascita di piccole o medie attività di sviluppo collegate alla riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente naturale esistente. Promuovendo nel contempo una attività formativa integrata nel campo ambientale con la pianificazione dello sviluppo economico in modo da evitare la degradazione dell’ambiente e creare una realtà più giusta ed equilibrata nei suoi valori socioeconomici e territoriali per eliminare i profondi squilibri che tutt’ora caratterizzano le diverse aree che la costituiscono. I mutamenti dell’ambiente in cui viviamo, negli ultimi anni, ha subito un rapido cambiamento ma, soprattutto un forte degrado incontrovertibile dovuto oltre che agli agenti atmosferici all’incuria dell’uomo che male ha sfruttato l’ambiente quale risorsa naturale da salvaguardare ed utilizzare per il proprio sviluppo. Le nuove esigenze della società moderna, che pone alla propria base lo sviluppo economico, sociale ed ambientale del territorio, avverte con forza la necessità di recuperare un rapporto con l’ambiente per molti anni dimenticato ed abbandonato al proprio destino. La necessità di salvaguardare il territorio da disastri idrogeologici, ha concluso Michele Santoro, l’opportunità di bonificare un’area di notevole interesse ambientale, l’interesse e l’opportunità di creare i presupposti di uno sviluppo locale nel campo ambientale, hanno ulteriormente svincolato l’ambiente dal rango di soluzione di ripiego rispetto alla crescita sociale ed economica ed hanno attribuito a quest’ultima la funzione di risorsa essenziale ai fini non solo del bagaglio culturale delle popolazioni ma, soprattutto della riqualificazione e conservazione ambientale con conseguente collocazione dei giovani nel mercato del lavoro, impongono sempre più nuovi e qualificati percorsi di crescita in grado di confrontarsi con la globalizzazione e l’utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie.

Pietro Rossi

Il primo premio del Concorso Estemporaneo di Pittura “San Gregorio e i colori del tempo” 2010 conferito all’artista Carmine Franco.




San Gregorio Matese. Considerando il tema dato come riferimento all’estemporanea di San Gregorio Matese, il realismo ed il verismo napoletano della seconda metà dell’Ottocento, con l’intenzione di celebrare la memoria di Gioacchino Toma, richiamando le tematiche a lui care in chiave moderna, il tema della nuova società, nel rapporto tra eredità del passato e futuro, tra vecchie e nuove realtà sociali e comportamentali, avendo in considerazione il paesaggio, la natura e la morfologia dei luoghi, l’architettura, i beni demoetnoantropologici e la realtà sociale contemporanea, la commissione di esperti ha decretato che nessuno delle opere presentate ha interpretato in pieno le tematiche esplicitate nel regolamento. Mentre in riferimento alla tecnica pittorica richiamata nel regolamento, la pittura di macchia, rivisitata in chiave contemporanea, gli artisti che hanno partecipato, hanno dimostrato di conoscere l’ambito artistico napoletano della seconda metà dell’ottocento, facendo appunto riferimento ad una pittura di macchia, rivisitandola in chiave moderna. Quindi la commissione ha dato, infatti priorità per l’assegnazione dei premi, all’esame della tecnica pittorica utilizzata. La commissione di esperti formata dal maestro Rino D’Errico pittore, dal prof. Fernado Catarcio pittore esperto d’arte e dal dott. Alfredo Fontanella storico dell’arte si è espressa all’unanimità conferendo il primo premio all’opera senza titolo (nella foto in alto ) dell’artista Franco Carmine “ con la seguente motivazione” L’artista utilizzando una tecnica pittorica mista, ha su di un fondo materico, steso una pittura acrilica, usando una gamma cromatica di tonalità chiare, interpretando uno scorcio paesaggistico - architettonico. L’accostamento delle tonalità dei colori è infatti ben distribuita, sovrapponendo tonalità fredde a quelle calde, l’elemento architettonico del campanile risalta come unica componente più cupa rispetto al resto. Premettendo che la cornice è una parte essenziale della creazione dell’artista, si reputa che nell’insieme l’opera sia stata ben coordinata. Il secondo posto è andato a Leo Rosalba, con l’opera dal titolo: “San Gregorio Matese 2010”, che ha interpretato in chiave materica e cromatica uno scorcio paesaggistico del centro storico. Il terzo posto è andato a Mazziale Antonio con l’opera “Cartolina di San Gregorio” in cui l’artista ha rappresentato uno scorcio paesaggistico, non limitandosi allo stesso, ma partendo da un punto di vista “interno di studio immaginato”, non a caso intitolandola” Cartolina di San Gregorio.” Infine va rilevato che la commissione non avendo fondi o premi di rappresentanza, vuole segnalare le opere degli artisti: Civitillo Valeria e Loffredo Antonio .

Pietro Rossi