17 ottobre 2017

IL VESCOVO DI CERBO CHIUDE IL SINODO DIOCESANO DI ALIFE-CAIAZZO.

ALIFE Con una solenne celebrazione tenutasi presso la cattedrale di Alife si è concluso il primo Sinodo Diocesano di Alife-Caiazzo. In Cattedrale, alla presenza di una gran numero di fedeli l’intera Diocesi si è trovata per concludere  questo cammino di revisione intrapreso un anno fa e ascoltare dal Vescovo le consegne per l’anno pastorale. Guardando a quello che lo Spirito ha suscitato nella nostra Diocesi, ha ricordato Mons. Valentino Di Cerbo, viene da pensare che il Sinodo ha già raggiunto un grande risultato facendoci percepire come l’unica Chiesa di Alife-Caiazzo e portandoci a pensare che la sinodalità non è legata ad un evento particolare, ma va vissuta e ed esercitata quotidianamente a tutti i livelli: parrocchiale, foraniale, diocesano, perché una Comunità cristiana che opera diversamente rinnega il proprio essere e la propria missione e rischia di rendere evanescente il progetto del Regno. Nel Sinodo abbiamo analizzato con preoccupazione e con dolore le rughe e le ferite della nostra Chiesa, ma abbiamo anche constatato che il Signore, nonostante le infedeltà e i limiti, nostri e delle generazioni passate, ci conduce ancora verso i suoi sogni. È stato molto bello notare il clima sereno con il quale nelle sessioni sinodali e nelle fasi preparatorie abbiamo parlato dei problemi, delle carenze e dei ritardi della nostra Diocesi, con il desiderio di recuperare alla nostra Chiesa la bellezza che il Signore progetta per lei. È stato altrettanto bello, scoprendo i doni del Signore che la arricchiscono, veder maturare la certezza che i sogni sono possibili e che il futuro sarà pieno di sorprese se, come i pellegrini di Emmaus, ci lasceremo riscaldare sempre più il cuore dalla Parola del Signore e guidare dal suo Spirito.

Pietro Rossi

LA CARITAS DI PIEDIMONTE MATESE ORGANIZZA UNA PIZZA DI BENEFICENZA

PIEDIMONTE MATESE – La Caritas della Parrocchia A.G.P. di Piedimonte Matese organizza una pizza di beneficenza per giovedì 19 ottobre alle ore 20,00 presso la pizzeria “Ai Seponi” .Il primo obiettivo che si propone la Caritas  è l’animazione della comunità al senso della carità e della giustizia. Si tratta di aiutare l’intera comunità cristiana a collegare strettamente l’ascolto della Parola e la celebrazione liturgica con l’esercizio della carità, in modo che l’adesione alla fede si traduca abitualmente in testimonianza di vita; creare una nuova coscienza collettiva di fronte ai problemi suscitati della povertà; operare per creare una mentalità più coerente con i doveri della giustizia a servizio delle persone. Per raggiungere tale obbiettivo la Caritas deve formare gli animatori, coordinare le iniziative realizzate dai gruppi caritativi e dal volontariato, ma soprattutto e innanzitutto sensibilizzare la Comunità a conoscere le varie forme di povertà presenti nel territorio ed a “coinvolgerla” attraverso proposte precise di impegno nella solidarietà. L’inventario dei bisogni e le proposte di impegno siano sempre davanti a tutti, come una sfida alla capacità e volontà di intervenire, e i gesti d’amore rendano credibile testimonianza alla verità del Vangelo.

Pietro Rossi