30 aprile 2011

Sanatoria catastale, tutti i modi per il calcolo della rendita presunta


Determinate con certezza le sanzioni sugli “immobili fantasma”. Un provvedimento del direttore dell’Agenzia del Territorio ha definito i criteri per l’attribuzione della rendita presunta che sarà applicata a quanti non regolarizzeranno, entro il 30 aprile, gli edifici sconosciuti al Catasto, modificati senza nessuna dichiarazione o che hanno perso il requisito di ruralità.

Le operazioni preliminari
Nel caso in cui i titolari di diritti reali sugli immobili non presentino l’istanza di aggiornamento catastale entro la fine del mese, i tecnici rilevano la classe e la consistenza dei fabbricati in modo da attribuire d’ufficio la rendita presunta.

Il provvedimento spiega che il classamento consiste nell’individuazione della categoria e della classe. A tal fine sono necessari gli elementi tecnici emersi durante i sopralluoghi o forniti dai comuni, nonché i riferimenti della zona censuaria in cui è situato l’immobile.

La consistenza viene calcolata in base alla superficie desumibile dai rilievi, numero di piani o altezza dello stabile.

Le modalità di calcolo seguono la classe dell’immobile
Per gli immobili del gruppo A – abitazioni, la consistenza è determinata dal rapporto tra la superficie complessiva dell’unità immobiliare e la superficie media del vano catastale riferita alla stessa zona censuaria.

Nel gruppo B – scuole e ospedali, la consistenza, espressa in metri cubi, viene calcolata tenendo conto, oltre che della superficie, dell’altezza media delle unità immobiliari.

Cosa accade dopo il 30 aprile
Nelle categorie A, B e C, cioè abitazioni, scuole e ospedali, negozi e box, a destinazione ordinaria, la rendita presunta è individuata moltiplicando la consistenza per la tariffa propria della classe.

Per le categorie D – capannoni e alberghi ed E - immobili speciali, la rendita presunta si calcola con procedimento semplificato, applicando al valore della unità immobiliare il saggio di redditività pari al 2% per le unità immobiliari appartenenti al Gruppo D e al 3% per quelle riferibili al Gruppo E.

Il valore dell’immobile deve essere riferito al biennio 1988-1989 e può essere determinato con una stima censuaria in base ai manufatti e agli impianti presenti.

Nell’attribuzione della rendita presunta, che viene retrodatata al 2007, oltre al pagamento degli arretrati e alle sanzioni previste, sugli interessati graveranno anche le spese per l’istruttoria, i sopralluoghi e il classamento degli immobili, così come indicato nell’Allegato al provvedimento.
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Fonte: www.edilportale.com




ENZO CAPPELLO PRESIDENTE DELL'AREC CAMPANIA


ALIFE. Il Dott. Enzo Cappello (nella foto), originario di Alife, già consigliere e assessore regionale nelle passate legislature, è stato eletto presidente dell'Arec Campania, l'Associazione degli ex Consiglieri Regionali, in occasione dell'assemblea per il rinnovo delle cariche, svoltasi presso la sede istituzionale del Consiglio Regionale al Centro Direzionale di Napoli. In apertura ha relazionato sulle attività svolte dal sodalizio il vicepresidente vicario uscente Nicola Imbriaco; ha fatto seguito un articolato dibattito sui temi di impegno culturale e politico-amministrativo dell'Arec, cui hanno preso parte numerosi associati. L'incontro si è concluso con le votazioni che hanno sancito l'elezione a presidente di Vincenzo Cappello, mentre alla carica di vicepresidente vicario è stato confermato Nicola Imbriaco affiancato dall'altro vicepresidente Ugo Grippo, mentre il ruolo di Tesoriere è stato affidato a Giovanni Acocella, quello di segretario organizzativo a Gennaro Melone. Del direttivo fanno anche parte Salvatore Armato, Salvatore Aversano, Mario Del Vecchio, Bruno Esposito e Ferdinando Morra in qualità di consiglieri effettivi, mentre in qualità di supplenti sono stati eletti Raffaele Reina, Francesco Casillo, Giuseppe Arborella, Giovanni Grieco e gli altri due casertani Benedetto Lombardi e Alfredo Pozzi. Eletti anche i componenti del Collegio dei Revisori: in qualità di effettivi Alfonso Di Maio, Pasquale D'Acunzi e il casertano Pietro Paolo Ferraiuolo; in qualità di supplenti Gennaro Rizzo e l'altro casertano Pasquale Puoti. Il presidente Cappello riunirà a breve il direttivo per impostare l'attività dell'Arec Campania che già nel passato si è distinta per una proficua attività di aggiornamento e approfondimento sui più importanti temi all'ordine del giorno in Campania.

Testimonianza su Papa Giovanni Paolo II di Pietro Rossi - Domenica 1 Maggio 2011 in esclusiva per www.corrierematese.blogspot.com.


Servizio Speciale a cura di Pietro Rossi

Quel giorno che il Papa ci affidò il compito di vivere il perdono.

Testimonianza su Papa Giovanni Paolo II di Pietro Rossi

Domani Domenica 1 Maggio 2011

in esclusiva per

www.corrierematese.blogspot.com

CONCORSO DEL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE “EUCARESTIA E VITA”.



Scade nella giornata di oggi il termine ultimo per la presentazione dei lavori in quanto al concorso su “Eucarestia e Vita”, che, aperto a studenti di Scuole di ogni ordine e grado, è abbinato alla tematica del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in programma, dal 3 all’11 settembre prossimo, ad Ancona. L’iniziativa, promossa dal Comitato Organizzativo del Congresso Eucaristico Nazionale e dalla Conferenza Episcopale Italiana e patrocinata dal Ministero per l’Istruzione e per la Ricerca, è mirata alla diffusione dei valori della vita sacramentale, sperimentata quotidianamente attraverso la comunione eucaristica don Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Posto che l’Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università e il Servizio Nazionale per l’Insegnamento della Religione Cattolica hanno ricevuto incarico di sostenere l’iniziativa e di organizzarla in tutte le sue fasi, gli elaborati giunti alla Segreteria del medesimo Concorso(per i singoli e per le scolaresche interessate, sono disponibili il contatto telefonico 0666398284, il recapito fax 0666398224 e l’indirizzo mail concorso.scuola@congressoeucaristico.it) saranno valutati e premiati da un apposito Comitato Scientifico, il ci parere, ovviamente, sarà insindacabile.

Daniele Palazzo

NOZZE REALI, DALLA CALABRIA “LOVING”, UNA CANZONE PER WILL E KATE .


CASTEL VOLTURNO. Si intitola “Loving” e porta la firma di due musicisti calabresi la canzone tutta italiana dedicata al matrimonio di William d’Inghilterra e Kate Middleton: i catanzaresi Maurizio e Piero Scicchitano hanno inciso il brano proprio in occasione delle nozze, e l’hanno inviato ufficialmente alla Famiglia reale. La canzone, con il testo di Luca Marino, la voce di Mirella Schisano su un arrangiamento curato da Alessandro Sgambati, è stata inviata con una lettera di presentazione a Clarence House e all’azienda di famiglia dei Middleton. Maurizio Scicchitano in passato aveva già scritto al principe William, offrendogli di utilizzare un suo album per beneficenza: gli arrivò una lettera di ringraziamento da Clarence House. In vista del matrimonio reale, l’artista ha pensato a una nuova canzone, come regalo per gli sposi. “I cieli saranno sempre deliziosi, quando cammineremo insieme, nelle strade della mia mente – recita il ritornello – considera il mio cuore come un regno, per sempre ne sarai la principessa”. Parole bellissime che affidate alla dolcissima voce di Mirella Schisano, una nostra brava conterranea di Castel Volturno, già figlia d’arte, ci rendono estremamente fieri di annoverare eccezionali artisti nel nostro territorio. Questo nostro territorio, innegabilmente bistrattato e martoriato da mille problemi, finalmente, per una volta, esce alla ribalta per un nobile motivo e Mirella canta al mondo intero “l’amore”, ma non un amore semplice tra due innamorati qualsiasi, ma un “amore reale”, in cui si ipotizza che il principe William dica a Kate “considera il mio cuore come un regno, del quale per sempre ne sarai la principessa”. E’ una favola, ma in questo caso una favola modernissima, una favola dei giorni nostri, nella quale Will e Kate, nel loro regno possono veramente vivere felici e contenti. Auguri Will, auguri Kate, auspico che la vostra felicità possa essere un monito per tutti i giovani che stanno per affrontare questo passo, perché io penso che per ogni fanciulla ci sia il suo principe, anche se, non sempre, esiste un vero reame, ma dove si può essere ugualmente molto felici, vivendo nel regno dei propri cuori innamorati.

Matilde Maisto

Mostra d'arte di Enzo Angiuoni


Caserta - Dopo le prime edizioni del 2009 dal titolo “Artisti dell'area del Mediterraneo” e del 2010 intitolata “Artisti della Mitteleuropa e dell'Area del Mediterraneo”, la III edizione della mostra-tour “Arts, arti visive per l’Europa 2011”, ideata e diretta dal M° Enzo Angiuoni, proveniente dal lusinghiero successo già riscontrato ad Ascoli Piceno, Taranto, Avellino, Pordenone, Cosenza e Udine, propone le opere di un gruppo di artisti proveniente prevalentemente dall'Italia, anche se non mancano presenze straniere. L'esposizione rientra in un tour di eventi, che coinvolgono siti istituzionali di rilievo in tutta l'Italia con alcune in Europa; per la serie di mostre, promosse dall'Associazione culturale d’arte contemporanea ArtEuropa e dall'Associazione Culturale Ars Supra Partes in collaborazione con la Pro Loco di Caserta, è stato edito un catalogo con tavole a colori delle opere e testi critici di Lucia Basile, Massimo Pasqualone e Carlo Roberto Sciascia. Ad accogliere le oepre sarà lo splendido scenario dell'atrio e del cortile dello storico (1789) Palazzo Veccia, , gentilmente messo a disposizione dall’ing. Giovanni Della Valle e dalla prof. Rosa Campanile.

Al termine del secondo tour artistico, – ha spiegato il M° Angiuoni - che ha proposto tanti artisti non solo dell'area del mediterraneo, ma anche della Mitteleuropa, lasciando in tante città e luoghi istituzionali la traccia indelebile rappresentata da un prestigioso catalogo a colori, mi sono stati rivolti insistenti inviti a ripetere l'esperienza del biennio 2009/2010 con una nuova avventura meravigliosa. La realizzazione di un terzo catalogo prosegue, inoltre, nell'opera di storicizzare non solo l’operazione dandole maggiore prestigio e visibilità, quanto nella determinazione di punti di riferimento di critica sicuri per il lavoro di tanti artisti, partecipanti e non agli eventi, contribuendo a precisare l'evoluzione significativa dell'arte – come afferma l'amico Sciascia - al di fuori del sistema dell'arte”.

Nel suo testo critico in catalogo, intitolato “Lavoro e dedizione” il critico d’Arte Carlo Roberto Sciascia ha affermato: “L'Arte, fin dai suoi primordi, è stata lo strumento a disposizione dell'uomo per comunicare con la/le divinità, rivelarne i messaggi rendendoli accepibili, rappresentarne i vari aspetti divini e la stessa . Con la Rivoluzione Francese ed il prevalere della ragione illuministica, dell'ateismo materialistico e del consumismo imperante progressivamente l’arte ha assunto valenze nuove, interessandosi specialmente del sociale e, ahimè, della politica, ed appare pervasa di elementi concettuali, ideologici, filosofici che la rendono un prodotto non immediatamente riconoscibile per differenza strutturale e formale, di difficile collocazione. In particolare dopo la Seconda Guerra Mondiale l'Arte ha subito una radicale rivoluzione in quanto il mondo culturale è stato dominato da una frangia politica che, non riconoscendosi nel Cristianesimo e nella sua visione del mondo ricca di scomodi richiami ai concetti universali che hanno impregnato la vita dell'umanità, ha progressivamente abbandonato il classico per percorrere nuove vie spesso sterili e/o lontane dalla stessa funzione caratteristica dell'arte figurativa. La crisi dell’uomo è dunque essenzialmente epistemologica e conoscitiva, ovvero relativa alla perdita degli strumenti gnoseologici ed interpretativi assoluti, di punti di riferimento univoci, di concetti di senso completi e globali; la complessità è nell’occhio di chi la guarda … ma ciò non cambia la realtà che è guardata. Epistemologi, sociologi, filosofi e psicologi, però, sulla scorta di riflessioni filosofiche, hanno cominciato a tracciare un modello di conoscenza non trascendente ma immanente al reale che, descrivendo e scoprendo quest’ultimo, non fa altro che descrivere e produrre se stesso. Sussiste una certa difficoltà di contenuto della comunicazione, riscontro sentimentale della intima sensazione di solitudine, di isolamento dal mondo esterno o, comunque, di un problematico rapporto con la realtà stessa, di inesauribile inquietudine. Nel campo della ricerca artistica attuale si è attuato un passaggio dall’idea originariamente romantica e moderna dell’arte, intesa come luogo di valenza qualitativa rispetto all’universo banale e identificato nella quotidianità, alla scelta post moderna di un’arte che sia luogo di incrocio transdisciplinare nell’elaborazione delle forme e dei colori, soggetto ai “concetti” e ad una nuova idea di “progettualità”; le immagini, ottenute secondo il linguaggio di un immaginario individuale, pongono l’artista in conflitto con un’espressività collettiva, e ciò determina una perenne conflittualità per cui ogni immagine è considerata appartenente ad una di apparizioni nemiche, difficili da controllare e/o da isolare. Negli ultimi del secondo millennio, l'Arte ha subito una radicale rivoluzione e si è avviata verso mete effimere e di breve durata, in grado di lasciare traccia di sé soltanto nei musei retti da personaggi ben inseriti in quello che è stato definito il "sistema dell'arte". Contro questa , imposta da critici, galleristi e persino uomini politici, capace di l'arte muovendosi con vuote logiche commerciali spesso subdole, tanti artisti stanno cercando, senza preconcetti e pretese di superiorità, di trovare spazi per la loro affermazione e ambiti nei quali farsi conoscere.

La soluzione alle problematiche contemporanee è arrivare a considerare, nello spazio metalinguistico dell’arte, lo spazio pittorico quale , disciplinato da un ordine interiore posto in essere a somiglianza del Soprannaturale; se, invece, si preferisce passare dall’immagine della realtà, scoperta e descritta razionalmente dal linguaggio matematico e scientifico, all’immagine di una realtà inventata dal pensiero, inevitabilmente si finisce con il ritornare ad una realtà superiore e metafisica, della quale non si trova una spiegazione soddisfacente nel materialismo.

“Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò l’opera delle sue mani. … Dio ha chiamato l’uomo, trasmettendogli il compito di essere artefice … Il tema della bellezza è qualificante per un discorso sull’arte … La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza (i greci affermavano che l’uomo doveva essere , cioè bello e buono) … Un artista consapevole di dover operare senza lasciarsi dominare dalla ricerca di gloria fatua o dalla smania di una facile popolarità, ed ancor meno dal calcolo di un possibile profitto personale. C’è dunque un’etica, anzi una spiritualità del servizio artistico, che a suo modo contribuisce alla vita e alla rinascita di un popolo”. È proprio Papa Giovanni Paolo II a descrivere la figura dell’artista, affermando, poi, nella sua lettera agli artisti che “Chiesa (ed in fondo tuta l'umanità) bisogno dell’Arte e nella bellezza è la salvezza”.

Questo gruppo di artisti, che hanno aderito al progetto di un Arte itinerante che sia al di fuori del , postisi al di sopra della massificata superficialità del lavoro in quanto si sentono “homines studium pulchritudinis habentes (uomini dediti alla ricerca della bellezza), agisce con i mezzi tradizionali quali matita, pennello, scalpello, ma anche con quanto altro a loro disposizione dalla moderna tecnologia, per contribuire a proporre opere che nell'espressività, ricca di messaggi e sensazioni, possano offrire all'uomo momenti di serenità, di riflessione, di ammirazione, di consapevolezza, di emozione, di passione, di proiezione nel futuro, di sogno, di speranza, .... Questa Arte presentata, certo non anacronistica ma attuale e valida, fa intravedere la profonda umanità e la sua proiezione verso il trascendente, diventando a volte un assaggio di armonia suprema.

Con questa iniziativa, giunta alla sua terza edizione, Enzo Angiuoni è riuscito non senza difficoltà e problemi, supportato da pochi suoi amici, a creare un circuito artistico per mezzo del quale le opere di tanti artisti possono essere conosciute in Italia ed in Europa. La chiave del successo della sua iniziativa è semplice: dedizione estrema e lavoro”.

Coordinamento Associazioni Casertane e candidati sindaci a confronto.


Caserta - (Di Anna Giordano) - Assemblea generale del Coordinamento delle Associazioni Casertane - Co.As.Ca. - a confronto con i candidati sindaci al Comune di Caserta, martedì 3 maggio 2011, alle ore 17,00, presso il Circolo Nazionale, piazza Dante, Caserta. Una sede storica, attraverso la quale sono passati, nel corso di oltre 150 anni, gli eventi più significativi della città capoluogo e di tutta Terra di Lavoro. Tra questi le prime riunioni dei Comitati civici, anno 1947, alle quali partecipavano uomini e donne di prestigio al servizio della città all’indomani della proclamazione della Repubblica. Una sede ormai storica anche per il Co.As.Ca., che dal suo nascere è ospitato nei locali del Circolo e che vi si riunisce in assemblea generale puntualmente ogni primo martedì del mese per gli aggiornamenti delle attività in atto e per le conseguenti azioni. Questa volta un appuntamento speciale, perché l’assemblea del 3 maggio è dedicata al confronto con i candidati sindaci, come sempre è accaduto in tutte le precedenti tornate elettorali degli ultimi dieci anni, a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale. Un incontro tra i futuri amministratori e i cittadini, rappresentati dalle Associazioni, la cui forza oggi è finalmente acquisita dalle istituzioni pubbliche e private, come accade nei Paesi europei e negli U.S.A. Ai candidati, che illustreranno i loro programmi, l’assemblea chiederà precisi impegni su quelli che sono i punti di forza sui quali le associazioni lavorano da anni, tra i quali l’occupazione giovanile, l’ex Macrico, la Corte di Appello, l’Università di Caserta con il Rettorato e il Policlinico, la ZTL, il rilancio turistico, i trasporti, il ruolo centrale del capoluogo. Infine, il Coordinamento chiederà ai candidati sindaci l’espresso impegno a consultare le Associazioni prima di assumere scelte per la città. “Niente deleghe, afferma il Co.As.Ca., ma un patto democratico tra il primo cittadino e la cittadinanza”.