
Caserta - Dopo le prime edizioni del 2009 dal titolo “Artisti  dell'area del Mediterraneo” e del 2010 intitolata “Artisti della  Mitteleuropa e dell'Area del Mediterraneo”, la III edizione della  mostra-tour “Arts, arti visive per l’Europa 2011”, ideata e diretta dal  M° Enzo Angiuoni, proveniente dal lusinghiero successo già riscontrato  ad Ascoli Piceno, Taranto, Avellino, Pordenone, Cosenza e Udine, propone  le opere di un gruppo di artisti proveniente prevalentemente dall'Italia, anche se non mancano presenze straniere. L'esposizione  rientra in un tour di eventi, che coinvolgono siti istituzionali di  rilievo in tutta l'Italia con alcune  in Europa; per la serie di mostre, promosse  dall'Associazione culturale d’arte contemporanea ArtEuropa e  dall'Associazione Culturale Ars Supra Partes in collaborazione con la  Pro Loco di Caserta, è stato edito un catalogo con tavole a colori delle  opere e testi critici di Lucia Basile, Massimo Pasqualone e Carlo  Roberto Sciascia. Ad  accogliere le oepre sarà lo splendido scenario dell'atrio e del cortile  dello storico (1789) Palazzo Veccia, , gentilmente messo a disposizione  dall’ing. Giovanni Della Valle e dalla prof. Rosa Campanile. 
“Al termine del secondo tour artistico, – ha spiegato il M° Angiuoni - che  ha proposto tanti artisti non solo dell'area del mediterraneo, ma anche  della Mitteleuropa, lasciando in tante città e luoghi istituzionali la  traccia indelebile rappresentata da un prestigioso catalogo a colori, mi  sono stati rivolti insistenti inviti a ripetere l'esperienza del  biennio 2009/2010 con una nuova avventura meravigliosa. La realizzazione  di un terzo catalogo prosegue, inoltre, nell'opera di storicizzare non solo l’operazione dandole maggiore prestigio e  visibilità, quanto nella determinazione di punti di riferimento di  critica sicuri per il lavoro di tanti artisti, partecipanti e non agli  eventi, contribuendo a precisare l'evoluzione significativa dell'arte –  come afferma l'amico Sciascia - al di fuori del sistema  dell'arte”. 
Nel suo testo critico in catalogo, intitolato “Lavoro e dedizione” il critico d’Arte Carlo Roberto Sciascia ha affermato: “L'Arte,  fin dai suoi primordi, è stata lo strumento a disposizione dell'uomo  per comunicare con la/le divinità, rivelarne i messaggi rendendoli  accepibili, rappresentarne i vari aspetti divini e la stessa  . Con la Rivoluzione Francese ed il prevalere della  ragione illuministica, dell'ateismo materialistico e del consumismo  imperante progressivamente l’arte ha assunto valenze nuove,  interessandosi specialmente del sociale e, ahimè, della politica, ed  appare pervasa di elementi concettuali, ideologici, filosofici che la  rendono un prodotto non immediatamente riconoscibile per differenza  strutturale e formale, di difficile collocazione. In particolare dopo la  Seconda Guerra Mondiale l'Arte ha subito una radicale rivoluzione in  quanto il mondo culturale è stato dominato da una frangia politica che,  non riconoscendosi nel Cristianesimo e nella sua visione del mondo ricca  di scomodi richiami ai concetti universali che hanno impregnato la vita  dell'umanità, ha progressivamente abbandonato il   classico per percorrere nuove vie spesso sterili e/o lontane dalla  stessa funzione caratteristica dell'arte figurativa. La  crisi dell’uomo è dunque essenzialmente epistemologica e conoscitiva,  ovvero relativa alla perdita degli strumenti gnoseologici ed  interpretativi assoluti, di punti di riferimento univoci, di concetti di  senso completi e globali; la complessità è nell’occhio di chi la guarda  … ma ciò non cambia la realtà che è guardata. Epistemologi, sociologi,  filosofi e psicologi, però, sulla scorta di riflessioni filosofiche,  hanno cominciato a tracciare un modello di conoscenza non trascendente  ma immanente al reale che, descrivendo e scoprendo quest’ultimo, non fa  altro che descrivere e produrre se stesso. Sussiste una certa difficoltà  di contenuto della comunicazione, riscontro sentimentale della intima  sensazione di solitudine, di isolamento dal mondo esterno o, comunque,  di un problematico rapporto con la realtà stessa, di inesauribile  inquietudine. Nel  campo della ricerca artistica attuale si è attuato un passaggio  dall’idea originariamente romantica e moderna dell’arte, intesa come  luogo di valenza qualitativa rispetto all’universo banale e identificato  nella quotidianità, alla scelta post moderna di un’arte che sia luogo  di incrocio transdisciplinare nell’elaborazione delle forme e dei  colori, soggetto ai “concetti” e ad una nuova idea di “progettualità”;  le immagini, ottenute secondo il linguaggio di un immaginario  individuale, pongono l’artista in conflitto con un’espressività  collettiva, e ciò determina una perenne conflittualità per cui ogni  immagine è considerata appartenente ad una  di  apparizioni nemiche, difficili da controllare e/o da isolare. Negli  ultimi del secondo millennio, l'Arte ha subito una radicale rivoluzione  e si è avviata verso mete effimere e di breve durata, in grado di  lasciare traccia di sé soltanto nei musei retti da personaggi ben  inseriti in quello che è stato definito il "sistema dell'arte". Contro  questa , imposta da critici, galleristi e persino  uomini politici, capace di  l'arte muovendosi con vuote  logiche commerciali spesso subdole, tanti artisti stanno cercando, senza  preconcetti e pretese di superiorità, di trovare spazi per la loro  affermazione e ambiti nei quali farsi conoscere. 
La  soluzione alle problematiche contemporanee è arrivare a considerare,  nello spazio metalinguistico dell’arte, lo spazio pittorico quale  , disciplinato da un ordine interiore posto in  essere a somiglianza del Soprannaturale; se, invece, si preferisce  passare dall’immagine della realtà, scoperta e descritta razionalmente  dal linguaggio matematico e scientifico, all’immagine di una realtà  inventata dal pensiero, inevitabilmente si finisce con il ritornare ad  una realtà superiore e metafisica, della quale non si trova una  spiegazione soddisfacente nel materialismo. 
“Nessuno  meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire  qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò  l’opera delle sue mani. … Dio ha chiamato l’uomo, trasmettendogli il  compito di essere artefice … Il tema della bellezza è qualificante per  un discorso sull’arte … La bellezza è in un certo senso l’espressione  visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della  bellezza (i greci affermavano che l’uomo doveva essere , cioè bello e buono) … Un artista consapevole di dover  operare senza lasciarsi dominare dalla ricerca di gloria fatua o dalla  smania di una facile popolarità, ed ancor meno dal calcolo di un  possibile profitto personale. C’è dunque un’etica, anzi una spiritualità  del servizio artistico, che a suo modo contribuisce alla vita e alla  rinascita di un popolo”. È proprio Papa Giovanni Paolo II a descrivere  la figura dell’artista, affermando, poi, nella sua lettera agli artisti  che “Chiesa (ed in fondo tuta l'umanità) bisogno dell’Arte e nella  bellezza è la salvezza”. 
Questo  gruppo di artisti, che hanno aderito al progetto di un Arte itinerante  che sia al di fuori del , postisi al di sopra  della massificata superficialità del lavoro in quanto si sentono  “homines studium pulchritudinis habentes (uomini dediti alla ricerca  della bellezza), agisce con i mezzi tradizionali quali matita, pennello,  scalpello, ma anche con quanto altro a loro disposizione dalla moderna  tecnologia, per contribuire a proporre opere che nell'espressività,  ricca di messaggi e sensazioni, possano offrire all'uomo momenti di  serenità, di riflessione, di ammirazione, di consapevolezza, di  emozione, di passione, di proiezione nel futuro, di sogno, di speranza,  .... Questa Arte presentata, certo non anacronistica ma attuale e  valida, fa intravedere la profonda umanità e la sua proiezione verso il  trascendente, diventando a volte un assaggio di armonia suprema.
Con  questa iniziativa, giunta alla sua terza edizione, Enzo Angiuoni è  riuscito non senza difficoltà e problemi, supportato da pochi suoi  amici, a creare un circuito artistico per mezzo del quale le opere di  tanti artisti possono essere conosciute in Italia ed in Europa. La  chiave del successo della sua iniziativa è semplice: dedizione estrema e  lavoro”.