
 
NAPOLI. Blocco delle prestazioni per i 
  circa 700 centri sanitari privati convenzionati con la Regione Campania 
  associati Federlab Sbv (l’associazione di categoria maggiormente 
  rappresentativa dei centri ambulatoriali privati accreditati). Da questa 
  mattina e fino a stasera, i laboratoristi incroceranno le braccia sospendendo 
  l’erogazione delle prestazioni specialistiche (analisi di laboratorio, visite 
  specialistiche, esami radiologici) in tutta la Campania. Motivo della protesta 
  (che ha fatto registrare punte di adesione superiori all’80%): i circa 300 
  milioni di crediti che a tutt’oggi le strutture specialistiche ambulatoriali 
  ancora vantano nei confronti della Regione. Quasi 800 persone, in rappresentanza dei centri 
  Federlab (ma c’erano anche rappresentanti del Sindacato nazionale radiologi, 
  dei Centri anti diabete e del Sindacato polispecialistico) si sono date 
  appuntamento in piazza del Plebiscito a Napoli, questa mattina, per un sit-in 
  di protesta contro la Regione accusata di non aver ancora dato attuazione al 
  piano dei pagamenti predisposto da più di un anno per la liquidazione delle 
  spettanze arretrate e la regolarizzazione dei pagamenti correnti delle 
  strutture accreditate (con l’allungamento dei termini per il saldo che passa 
  da 90 a 150 giorni, data di consegna della fattura). Letteralmente drammatica 
  la situazione nel territorio della Asl Napoli 1: l’azienda sanitaria 
  metropolitana, che oggi ha messo in pagamento un acconto (l’85% del totale) 
  relativo al solo mese di settembre del 2011, ha pagamenti arretrati anche 
  superiori ai due anni (annualità arretrate: 2009, 2010, 2011 e primi tre mesi 
  di scaduto del 2012). Altro problema pure lamentato dai centri 
  privati quello dei tetti di spesa. Il totale 2012 di tutte le branche sarà, 
  infatti, di poco inferiore ai 400 milioni di euro a fronte di un fabbisogno 
  che supera, in realtà, i 450 milioni e, quindi, uno scoperto di poco inferiore 
  ai 60 milioni di euro. Il tetto di spesa, secondo le previsioni, sarà 
  raggiunto il prossimo 16 novembre. E le Asl campane, secondo i dati resi noti 
  da Federlab, lo raggiungeranno in tempi diversi: a passarsela peggio l’Asl 
  Napoli 2 e la Napoli 1 che lo raggiungeranno, rispettivamente, il 6 e l’8 
  novembre, con una mancata copertura di circa 18 milioni e di circa 8 milioni. 
  E non andrà meglio all’Asl Napoli 3 sud e all’Asl Caserta entrambe con circa 
  11 milioni di mancata copertura. Una situazione che rischia di ridurre sul 
  lastrico l’intero comparto privato che con il 30% delle risorse complessive 
  garantisce il 40-45% delle prestazioni assistenziali. Da qui la protesta dei 
  centri Federlab sfociata nel blocco di 24 ore di tutte le prestazioni 
  specialistiche. Al termine della manifestazione di piazza del 
  Plebiscito, una rappresentanza dei laboratori accreditati, guidata dall’on. 
  Vincenzo D’Anna, presidente nazionale  di Federlab, è stata ricevuta dal 
  prefetto di Napoli Andrea De Martino, dal suo capo di gabinetto, dott. 
  Francesco Esposito e dalla dott. Giovanna Cerni (delegata alle problematica 
  della Sanità). Per i privati, insieme al leader nazionale dei laboratoristi, 
  c’erano anche Bruno Accarino in rappresentanza del Snr 
  (Sindacato Nazionale dei Radiologi), il dott. Alfonso Longobardi per la Confederazione dei 
  centri regionali antidiabete e la sig. Rosaria Amodeo, in 
  rappresentanza del Sindacato Branche 
  a Visita (Sbv). Presenti al vertice in 
  prefettura anche i parlamentari Bruno Cesario e Paolo Russo. “Il prefetto - così come reso noto dall’on. 
  D’Anna - ci ha richiesto una scheda tecnica dettagliata delle varie situazioni 
  esistenti nelle rispettive province, in ordine sia ai ritardati pagamenti 
  delle Asl, sia ai tetti di spesa assegnati (con le relative date di 
  esaurimento dei volumi delle prestazioni sanitarie erogabili). Quindi si è 
  impegnato a convocare un tavolo di concertazione con il commissario alla 
  Sanità Stefano Caldoro”. Tavolo che sarà insediato nei prossimi giorni “per 
  definire sia gli aspetti economici finanziari, sia quelli normativi legati al 
  tetto unico regionale, alla centralizzazione dei pagamenti ed alle modifiche 
  dello schema contrattuale riguardante la tempistica dei pagamenti per l’anno 
  2012” ha sottolineato l’on. D’Anna, visibilmente soddisfatto. Dall’esito del tavolo dipenderà anche il futuro 
  della protesta dei centri privati accreditati che, per quanto concerne quelli 
  delle Asl Napoli 1 e 3 e Benevento, “potrebbe anche procedere ad oltranza” ha 
  concluso il presidente di Federlab.
  
Giusy de Simone