CONSIGLIO DI CIRCOLO MOVIMENTATO AD AILANO, QUATTRO CONSIGLIERI VOTANO CONTRO IL CONTO CONSUNTIVO 2011.
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Beniamino Rega |
AILANO. Quattro Consiglieri guidati da Beniamino Rega, hanno negato
l’approvazione del Conto Consuntivo 2011 durante l’ultima seduta del Consiglio di
Circolo Direzione Didattica "Marsella" di
Ailano. Il bilancio è stato approvato con otto voti favorevoli, un astenuto e
cinque contrari. Per la prima volta in un consiglio di circolo si è espresso un
dissenso così ampio e motivato. Il conto consuntivo ha il compito di
fotografare l’effettivo stato di salute del Circolo didattico, argomenta Beniamino Rega, ed ha come obiettivo
quello di verificare lo stato di attuazione degli interventi inseriti nel
programma annuale. Per quanto attiene agli aspetti meramente tecnico-contabili
contenuti nei documenti di bilancio non ho nulla da eccepire, salvo il ritardo
ingiustificato con il quale lo stiamo approvando (il MIUR ne ha disposto
l’approvazione entro il 31 maggio 2012). Infatti, il lavoro encomiabile svolto
dal Direttore amministrativo è stato certificato nel parere positivo espresso
nella relazione obbligatoria di regolarità contabile dal Collegio dei Revisori
dei conti. Il Consiglio oltre a verificare e ad esprimersi sui freddi numeri è
chiamato ad andare oltre e ad interrogarsi come questi si sono
determinati. In altre parole è chiamato ad esprimersi non solo sugli aspetti
quantitativi del bilancio, ma anche ed innanzitutto sugli aspetti qualitativi
della gestione, sulle modalità che la dirigenza ha voluto adottare per la
realizzazione delle attività programmate. Il modo in cui il Circolo Didattico
di Ailano è stato gestito, ribatte Rega,
è sotto gli occhi di tutti; tutta una serie di accadimenti dimostrano che la
gestione non sempre è avvenuta nella consapevolezza della responsabilità
sociale della scuola, nel rispetto dei principi di democraticità, trasparenza,
imparzialità, equità e correttezza. Il
dirigente nel suo agire quotidiano avrebbe dovuto determinare e favorire
rapporti collaborativi, corretti e leali tra le varie componenti della scuola;
avrebbe dovuto gestire al meglio le risorse interne valorizzandole attraverso
un’equa distribuzione di incarichi e deleghe tenuto conto delle competenze
professionali, della motivazione individuale ed innanzitutto di una equa
ripartizione dei carichi di lavoro, elevando così la qualità dell’insegnare. Ma
così non è stato. L’avvicendamento repentino e non programmato di insegnanti,
conclude Beniamino Rega, l’assurdo
turn over (non negoziato) imposto al personale ATA, l’adozione seriale di
provvedimenti disciplinari nei confronti del personale docente, l’incapacità
sistematica di negoziare e trovare un punto di equilibrio tra le reciproche
aspettative, la gestione “paternalistica” delle risorse umane, l’incapacità di
dialogo manifestata in più occasioni da parte della dirigenza con gli organi
collegiali (ridotti spesso a puri e semplici organismi di ratifica), ecc. ecc.,
oltre a testimoniare la cattiva gestione, hanno di fatto determinato un clima
generale di delazione reciproca (abilmente fomentato) la cui conseguenza più
drammatica è stato lo scadimento complessivo della qualità del vivere la scuola
in tutte le sue componenti.
Pietro Rossi