26 ottobre 2011

Protezione civile nazionale: maltempo, il comitato operativo segue l’evolversi della situazione.

Comunicati Stampa
                               
Protezione civile nazionale: maltempo, il comitato operativo segue l’evolversi della situazione
26 ottobre 2011
 Aggiornamento delle ore 9.00 del 26 ottobre 2011
Il Comitato operativo convocato dal Capo Dipartimento della Protezione civile sta seguendo con attenzione, in contatto con le prefetture, le Regioni e le strutture di protezione civile locali, l’evolversi degli annunciati fenomeni meteorologici avversi che nelle ultime ore hanno interessato buona parte del centro-nord, causando situazioni di particolare criticità.
A causa delle interruzioni del sistema viario e ferroviario finora è stato difficile portare soccorso alla popolazione nelle zone di Liguria e Toscana colpite dal maltempo, in particolare nelle province di La Spezia e Massa Carrara. Persistono ancora grandi difficoltà nelle comunicazioni con le aree colpite.

Secondo le informazioni ufficiali provenienti dalle prefetture competenti al momento sono cinque le vittime e otto le persone disperse.
I due team operativi composti da funzionari del Dipartimento della Protezione Civile partiti ieri stanno attualmente operando nelle aree La Spezia e Massa Carrara per coadiuvare le attività di risposta all’emergenza coordinate dalle strutture di protezione civile regionali e dalle prefetture interessate. Nello specifico, nelle aree esondate del fiume Magra è operativa la Prociv-Arci locale.
Il Dipartimento della Protezione civile ha inoltre attivato il concorso delle regioni limitrofe attualmente non coinvolte dagli eventi meteorologici e le organizzazioni nazionali di volontariato, oltre alle forze armate. In particolare, le colonne mobili di Piemonte e Lombardia e le quattro squadre dell’Associazione nazionale alpini provenienti da Piemonte ed Emilia Roma che si sono concentrate nella notte nella zona tra Santo Stefano e Lerici (SP), si stanno ora dirigendo nelle aree dello Spezzino e della Lunigiana più disagiate. Sono stati attivati anche il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, la Croce Rossa Italiana (CRI) con personale volontario, materiali e mezzi. In Toscana sono intervenute immediatamente le colonne mobili regionali (Misericordie, Anpas – Associzione Nazionale Pubbliche Assistenze e Cri).
È utile ricordare che per la giornata di oggi il Dipartimento della Protezione Civile ieri ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse poiché l’intenso sistema perturbato di origine atlantica che ha già interessato le regioni settentrionali e che sta persistendo in particolare in Veneto e Friuli Venezia Giulia, si estenderà nella giornata di oggi alle regioni centro-meridionali.
Si invita la popolazione a prestare la massima attenzione per evitare di esporsi a rischi: in particolare, è opportuno tenersi lontani da corsi d’acqua, ponti, passerelle, aree dissestate e allagate, evitare di scendere in scantinati e sottopassi, nonché passare sotto scarpate naturali o artificiali. Se non strettamente necessario, è consigliabile evitare di mettersi in viaggio.

VII° Itinerario di Sapori e Cultura in Terra di Lavoro: un tuffo nel medioevo a Capua e Casertavecchia.


CAPUA. “Sapori e Cultura in Terra di Lavoro”, nella sua penultima tappa di domenica 30 Ottobre, propone un suggestivo tuffo nel medioevo  con la visita, nella mattinata, alla città di  Capua, la prima, antica capitale del principato longobardo e custode di memorie delle varie epoche che si sono sovrapposte e fuse lungo le vie cittadine. Eleganti chiese ricche di opere d’arte, palazzi monumentali che riportano alla memoria personaggi storici, reperti di epoca romana e altomedievale disseminati sulle facciate dei palazzi e negli angoli più nascosti, saranno i luoghi visitati con l’ausilio delle guide della Proloco. Nel pomeriggio sarà la volta della contea longobarda di  Casertavecchia, che accoglierà i turisti con la visita al Duomo, mirabile esempio di archittettura romanica e pieno di dipinti e sepolture trecentesche. Una parte  della giornata riguarderà anche il Castello di Pandone “il Rapace” e un tour guidato dalla Proloco per i caratteristici vicoli che da sempre contraddistinguono il borgo dell’antica Casa Hirta.  Non mancheranno, nelle due tappe, degustazioni dei prodotti tipici dei colli tifatini e della piana di Capua, dalla Mozzarella di Bufala Campana d.o.p., alla mela annurca, all’olio di oliva extravergine che è  al termine del suo periodo di raccolta. Da Napoli, vista la grande richiesta di prenotazioni, sono a disposizione due bus gratuiti alle ore 9:00 presso la stazione centrale lato ex Terminus. Sapori e Cultura in Terra di Lavoro è organizzata dalla Camera di Commercio di Caserta, attraverso la sua azienda speciale Agrisviluppo e dalla Amministrazione Provinciale di Caserta, con il contributo organizzativo dell’ UNPLI Caserta. Per partecipare è necessaria la prenotazione presso : UnpliCaserta Tel 0815013368
info@unplicaserta.it     sito web: www.saporiculturainterradilavoro.com

BUONO E PETRAZZUOLI MEMBRI ITALIANI DEL WICC.


 dott Nicola Buono
 dott. Ferdinando Petrazzuoli

Caserta-Presentata la traduzione Italiana del libro “ICPC-2 R: La classificazione Internazionale delle Cure Primarie” da  parte di due medici di famiglia casertani iscritti al sindacato SNAMI   ed alla Società Scientifica SNAMID,  il dott Nicola Buono di Prata Sannita ed il dott. Ferdinando Petrazzuoli, noto cardiologo di Ruviano.
L'evento e' avvenuto a Ferrara  il 22 ottobre, alla presenza di diversi colleghi di medicina generale provenienti da tutta Italia ed  appartenenti al Gruppo ICPC Club Italia. Erano peraltro presenti il Professor Jean Karl Soler di Malta esperto internazionale di questa classificazione e la Inge Okkes professoressa emerita dell' Università di Amsterdam coautrice della edizione originale del libro in inglese.
La Classificazione Internazionale delle Cure Primarie (ICPC) è lo strumento più usato a livello internazionale per disporre delle informazioni cliniche nelle cure Primarie e nella medicina di famiglia. Purtroppo nel nostro Paese trova scarsa applicazione in quanto non esiste una cultura che consideri indispensabile un uso puntuale e quotidiano della classificazione del proprio lavoro, per cui è necessario uno sforzo culturale e un impegno professionale per diffonderne l’utilizzo nella pratica quotidiana.  Recentemente a Ferrara un gruppo di medici di varie Regioni hanno fondato una Associazione denominata “ ICPC Club Italia ” che ha lo scopo di ricomporre questa frattura in atto e che si sta adoperando con varie iniziative, per avvicinare in vari modi i colleghi MMG alle straordinarie sfide dei sistemi di classificazione in medicina generale.  L’Associazione ha adottato un sistema di classificazioni già in uso da decenni nella stragrande maggioranza dei Paesi europei ed occidentali denominata ICPC (International Classification of Primary Care - Classificazione Internazionale Cure Primarie) che fino a pochi anni fa era completamente sconosciuta e quindi inutilizzata in Italia.
L’ICPC è stata sviluppata e viene aggiornata dal Wonca International Classification Committee (WICC) che è formato da un gruppo di medici di famiglia e da docenti universitari provenienti da tutto il mondo Australia, India, Olanda, Sud Africa, Finlandia ,Malta, Germania, Svizzera, Canada, et cetera e ovviamente Italia. I due medici casertani sono i due  membri . italiani del WICC il quale ha continui e stretti rapporti con l' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nell'ultimo incontro del WICC tenutosi all'inizio di Ottobre a Barcellona , a cui i due medici casertani non hanno mancato, ospite d'onore è stato Robert Jakob responsabile dell'OMS a  Ginevra della futura classificazione ICD 11. In questo modo sarà garantito la compatibilità tra la futura ICD 11 e la classificazione ICPC.
                                                                                                 Maria Bartolo

IL PUGILE ANGELO MUSONE CAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA

CASERTA.Ventotto anni dopo aver conquistato la medaglia di bronzo nel pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984, Angelo Musone ha coronato il sogno di essere insignito di una onorificenza al merito della Repubblica Italiana che, se all’epoca della conquista del terzo posto nella categoria dei pesi massimi, fosse stata prevista dal Capo dello Stato, gli sarebbe stata attribuita automaticamente. Solo dai Giochi successivi, difatti, ai medagliati olimpici dal cerimoniale del Quirinale fu stabilita la contestuale consegna del prestigioso riconoscimento.
                  Qualche anno fa il presidente del Comitato Provinciale Coni di Caserta Michele De Simone, preso atto della particolare circostanza in cui si era verificato l’episodio e dell’aspettativa, sempre coltivata da Angelo Musone di ricevere le insegne al merito della Repubblica Italiana, formulò una apposita istanza al Prefetto di Caserta Ezio Monaco, che ha portato innanzi la pratica nei canali istituzionali, evidenziando non solo il passato di grande campione ma anche l’impegno di lavoro e di servizio sociale svolto nel tempo.
                  In occasione della consegna dell’onorificenza in Prefettura, il rappresentante del Governo ha ricordato le benemerenze di sportivo e di cittadino di Angelo Musone, alla fine festeggiato dal presidente del Coni Michele De Simone e da tutti i presenti.
                  Musone, che è nato a Marcianise, terra di campioni del pugilato, il 19 settembre 1963, alle Olimpiadi di Los Angeles fu battuto in semifinale dallo statunitense Henry Tillman nel corso di un incontro per la categoria pesi massimi il cui verdetto fu contestato non solo dal team azzurro ma dallo stesso pubblico di casa che, molto sportivamente, fischiò la decisione “casalinga” dei giudici. Nella sua carriera Musone ha chiuso con 19 incontri disputati di cui 18 vinti (dodici per ko) ed uno solo perso, appunto quello con Tillman.  Attualmente Musone svolge ruoli di grandissimo rilievo a livello federale sia ai vertici della Federazione Pugilistica Italiana che come componente della Commissione Mondiale Atleti dell’Aiba, la federazione mondiale del pugilato.
                 Un riconoscimento beneaugurante anche per le prossime Olimpiadi di Londra 2012, dove ben quattro pugili casertani si sono qualificati per il torneo finale dei Giochi, dei quali ben tre sono di Marcianise, compaesani di Musone, benemerito cittadino di quella che può essere definita la capitale italiana e mondiale del pugilato dilettantistico.

Salvatore Candalino

Assistenza fiscale agli immigrati Siglata ad Aversa l’intesa tra Agenzia delle Entrate e Caritas


Servizi dedicati per gli immigrati dell’agro aversano. Li prevede il protocollo d’intesa che sarà sottoscritto domani, alle 10.30, presso la sede dell’Ufficio territoriale di Aversa, tra la Direzione Provinciale di Caserta dell’Agenzia delle Entrate  e la Caritas Diocesana aversana.

Assistenza fiscale “mediata” dalla Caritas - Nei comuni del circondario aversano c’è un’elevata presenza di immigrati i quali necessitano di assistenza fiscale per assolvere correttamente agli obblighi previsti dalla normativa vigente. Anche per favorire l’integrazione e l’intercultura la Caritas Diocesana di Aversa farà da tramite fra gli immigrati e l’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate per fornire loro vari servizi, quali il rilascio e il duplicato del codice fiscale e la registrazione di atti privati non autenticati.
Grazie al protocollo, infatti, un incaricato della Caritas diocesana, su delega degli immigrati interessati, avrà cura di compilare e presentare presso l’Ufficio territoriale di Aversa le istanze e la relativa documentazione per ottenere i documenti e i servizi richiesti.

Una brochure multilingue per informare dell’accordo - Al fine di informare i contribuenti accolti presso la sede della Caritas diocesana di Aversa - dove è attivato uno sportello di ascolto e dove sarà  disponibile la modulistica dell’Agenzia delle Entrate - è stata predisposta una brochure in varie lingue.

Il servizio di assistenza a favore degli immigrati, con l’intermediazione della Caritas, verrà erogato presso l’ufficio territoriale aversano ogni martedì dalla ore 14,00 alle ore 16,00.

c.s.

Gestione integrata dei rifiuti, Pd organizza tavola rotonda.


Dario Abbate
CASERTA.La segreteria politica del Partito Democratico di Caserta,  d’intesa con il Dipartimento Ambiente del partito provinciale, organizzano una tavola rotonda per domani, giovedì 27 ottobre alle ore 18.00, presso la sede del coordinamento in via Maielli, sulla problematica della gestione integrata dei rifiuti. Parteciperanno all'incontro il segretario Dario Abbate, i parlamentari Picierno e Graziano, il consigliere regionale Nicola Caputo, i consiglieri provinciali, i sindaci e gli amministratori del Partito Democratico. Saranno presenti, inoltre, per offrire il loro contributo l’on. Fulvio Bonavitacola e Maurizio Conte, coordinatore regionale Ecodem. Sono stati invitate, altresì, le organizzazioni sindacali del territorio.  L’art. 11 della Legge 26/2010, come è noto, ha trasferito le competenze sul servizio integrato dei rifiuti (raccolta, spazzamento, smaltimento, TARSU) dai Comuni alla Provincia   suscitando non poche polemiche in ordine alla legittimità costituzionale del provvedimento e alla sostanza delle disposizioni ivi contenute.  In tale contesto la Provincia di Caserta, con una decisione alquanto opinabile e sotto alcuni aspetti priva di legittimità, ha costituito una società provinciale (Gisec) alla quale, a decorrere dal primo gennaio 2012, saranno trasferiti tutti o parte dei servizi di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti prodotti dai comuni della provincia di Caserta.  La Provincia di Caserta, inoltre, con propria deliberazione, ha fissato una tariffa unica per l’intero territorio provinciale generando, di fatto, sperequazioni e disparità di trattamento tra le diverse aree della provincia. Per tale motivo alcuni Comuni hanno contestato la decisione dell’Ente provinciale anche mediante ricorso alla giustizia amministrativa.  Sul tema, l’azione di contrasto del gruppo consiliare Pd alla provincia è stato incalzante e meritevole di sostegno; numerose, inoltre, sono state le prese di posizioni dissenzienti di Sindaci del Pd.  E’ evidente, tuttavia, che una mera azione di contrasto risulta insufficiente per una grande forza di opposizione  se non accompagnata dalla elaborazione di una proposta alternativa finalizzata alla risoluzione di una problematica rilevante e caratterizzata da una persistente fase di  emergenza.   “Crediamo – spiega Abbate - che sia un dovere del Partito Democratico della provincia di Caserta, “solo momentaneamente all’opposizione”, proporre al dibattito pubblico ed alle forze politiche una soluzione alternativa e più efficace per la risoluzione definitiva dell’annosa questione  dei rifiuti in provincia di Caserta. In tale prospettiva, perciò, siamo convinti che sia necessario un richiamo alla responsabilità di noi tutti soggetti attivi, uno sforzo comune, proporzionato alla rilevanza che il tema assume nella vita dei Cittadini, per individuare soluzioni unitarie all’altezza delle aspettative che la società casertana affida al Partito Democratico  in un momento di grave crisi”. “Riteniamo indispensabile – conclude il segretario provinciale del Pd - un confronto costruttivo con i nostri amministratori per valutare le rispettive opinioni e per confrontare le singole proposte, con la prospettiva di elaborare e mettere in campo la piattaforma unitaria del partito Democratico della provincia di Caserta”.

Comunicato Ufficio Stampa Coordinamento Provinciale Partito Democratico

Crisi economica e condizione infantile: sfida difficile ma ineludibile per gli Enti Locali.


Dott. Emilio Iannotta
PIEDIMONTE MATESE. Eravamo, noi occidentali, assuefatti all’idea che ai nostri figli mai sarebbe venuto meno il necessario (cure, alimenti, protezioni sociali, istruzione) e spesso ci siamo attardati nella ricerca del superfluo più originale o alla moda. Talvolta volgendo distrattamente il nostro sguardo verso il terzo mondo e interrogandoci su come fosse possibile che tanti bambini sopperissero nel 2000 per mancanza di acqua o vaccini. E’ tempo, invece, che prendiamo coscienza degli effetti che la crisi economica sta determinando già oggi sulla condizione infantile nei Paesi ad alto reddito e provvediamo da subito a predisporre sinergicamente dei correttivi negli stili di vita, nei modelli culturali e nelle scelte amministrative. Le difficoltà economiche delle famiglie monoreddito, dei precari, dei tanti giovani disoccupati, di quel vasto mondo che accresce progressivamente la nuova povertà ha già determinato: 1)una significativa contrazione della fertilità, in particolare (ma non solo) indigena. Ciò è particolarmente evidente nelle realtà montane e nei piccoli comuni a popolazione sparsa dove alla crescente disoccupazione giovanile si associa la esiguità e la precarietà dei servizi essenziali; 2)una preoccupante contrazione delle spese per l’alimentazione, in particolare per latte e alimenti dedicati alla prima infanzia, con prevedibili conseguenze sullo stato nutrizionale e sull’insorgenza di allergie alimentari da precoce introduzione di latte vaccino e svezzamento; 3)la chiusura di molti reparti pediatrici e la contrazione nell’offerta vaccinale aziendale nelle regioni, come la Campania, con esigenze di razionalizzazione della spesa sanitaria; 4)un percepibile aumento dello stress intrafamiliare che sommato alla precarietà della coesione sociale e all’isolamento sostanziale di famiglie e individui conduce inevitabilmente ad un incremento delle problematiche di disagio psico-sociale, delle malattie mentali, del maltrattamento tra coniugi e dei figli, delle separazioni. Oltre a determinare, ovviamente, un preoccupante deterioramento delle pratiche e delle opportunità educative.
Come in ritardo abbiamo preso consapevolezza della crisi economica , la cui esistenza è stata negata fino ad ieri l’altro dal Governo, fino al punto da subire il nostro Paese pubbliche derisioni e ultimatum con scadenza a pochi giorni, parimenti è forte il rischio di una sottovalutazione della precarietà attuale della condizione infantile. Abituati come siamo in Italia a gestire l’emergenza, a legiferare sull’onda emotiva di proteste e interessi particolari, mentre siamo scarsamente propensi alla programmazione e a mettere in sicurezza, sottraendole allo stillicidio quotidiano della polemica partitica, quelle risorse (ambiente, Istituzioni, Costituzione, bilancio dello Stato, famiglia, infanzia) essenziali per il nostro futuro. Non a caso sono a tutt’oggi del tutto inadeguate le politiche a sostegno dei nuclei familiari e dell'infanzia.
Pertanto determinante nel predisporre e attuare interventi correttivi e compensativi in materia sarà la lungimiranza, la tempestività e l’efficienza degli Enti Locali. I quali, nonostante i tagli sempre più sanguinosi ai loro bilanci, non possono sottrarsi dal farsi carico del destino dei loro bambini. In particolare alcuni obiettivi appaiono prioritari: a)assicurare una trasparente e diffusa informazione sui diritti e sull’iter burocratico (da ridurre all’essenziale) per godere degli stessi, con interventi specifichi dedicati ai gruppi a forte rischio di esclusione sociale; b)assicurare l’accesso universale ai servizi sanitari, educativi e informativi senza discriminazioni formali o sostanziali; c)integrare i servizi socio-educativi, sanitari e sociali per ottimizzare risorse e aumentare l’efficacia degli interventi; d)investire sulla professionalità e sulle motivazioni degli operatori; e)coordinare l’offerta pubblica e privata di servizi all’infanzia e alle famiglie; f)collaborare in rete con istituzioni scolastiche, associazioni, pediatri, comunità parrocchiali per promuovere corretti modelli culturali, consoni stili di vita e sostegno della genitorialità; g)facilitare ed incentivare un equo, diffuso, consapevole accesso alla Rete e alle strutture sportive.
E’ pur vero che i bambini non votano e in Italia si vota ogni anno: ma quale destino e quale credibilità può avere un Paese che non investe sull’infanzia e sulla famiglia?

Comunicato Emilio Iannotta IDV Piedimonte Matese

Un’altra interrogazione di Ursomando, questa volta tocca al Sindaco rispondere in merito al sistema fognario.


Edgardo Ursomando
CASERTA. Dopo la gestione del Teatro Comunale, il Consigliere di Caserta Viva attacca il Dirigente Sorbo. Tropicalizzazione del clima, eventi atmosferici sempre più intensi, il paese del sole ha perso la sua peculiarità legata al clima mite e temperato, tipico del mediterraneo.
Ogni perturbazione che si avvicina all’Italia si trasforma in una allerta meteo, con conseguente messa in allarme della Protezione Civile. Ma si tratta spesso di eventi eccezionali che colpiscono con maggior frequenza le città attraversate da corsi d’acqua, vicine al mare o pedemontane: Esondazioni, frane e smottamenti, non sono avvenimenti all’ordine del giorno, ma allora perché Caserta quando piove si trasforma in una novella Venezia? “Le cause principali sono da imputare a tre fattori - così interviene sull’argomento il consigliere comunale Edgardo Ursomando –  l’eccessiva cementificazione del territorio che ha di fatto impermeabilizzato il terreno, non permettendo così il naturale assorbimento dell’acqua piovana; alla forte urbanizzazione non è stato consequenziale il rafforzamento ed una opportuna riprogettazione della rete fognaria esistente, se a questo aggiungiamo che la manutenzione e la pulizia delle caditoie, delle condotte e dei punti di congiunzione o di raccolta è insufficiente per non dire assente, ecco che anche il temporale autunnale può diventare un potenziale pericolo per la città. Fino ad adesso ci siamo limitati a contare i danni, speriamo di fermarci a questo. La cosa che mi spaventa è che dopo le ripetute avvisaglie,(ultima quella del 20 ottobre u.s. n.d.r), ancora non si sia provveduto a mettere in campo adeguate contromisure, questo in una città che si accinge antropizzare ed urbanizzare  ancora di più il proprio territorio, anche in vista dei previsti interventi relativi all’ housing sociale”. Per questo motivo, il consigliere comunale di opposizione ha protocollato opportuna interrogazione al Sindaco, con la quale, dopo aver raccontato alcuni episodi dove è protagonista il dirigente del comune Sorbo, chiede di conoscere l’ammontare dei danni che il Comune ha dovuto o deve risarcire per gli eventi in parola e se si sono avviate indagini interne per potersi eventualmente rivalere sulla società appaltatrice dei servizi in oggetto.




                                                                                  Egregio
                                                                                  Signor Sindaco di Caserta
                                                                                  Dott. Pio Del Gaudio

Interrogazione Consiliare con risposta orale

Oggetto: manutenzione rete fognaria

                        Signor Sindaco,
l’11 giugno u.s., a causa di avversi eventi atmosferici, la nostra Città è stata messa letteralmente in ginocchio. Si è trattato di un caso eccezionale? Non credo proprio, visto che il 20 ottobre u.s., dopo una temporale di buona intensità, ma durato oggettivamente poco, si sono ripetute le stesse scene da diluvio universale.
E dire, che la Protezione Civile aveva allertato gli enti locali che si sarebbero verificate forti perturbazioni  atmosferiche in giornata; ad onor del vero, il solerte dirigente Sorbo ha subito allarmato la società che si occupa della pulizia delle caditoie, per mitigare eventuali danni o disagi alla cittadinanza.
Ma come si possono pulire le più di 9000 caditoie presenti sul territorio cittadino in così poco tempo?
Si pulisce dove guarda la suocera, così come si suole dire, infatti è questo che si può dedurre dai risultati.
Durante una trasmissione televisiva di una emittente locale, dove ero ospite, venne affrontato l’argomento allagamenti in città, visto che l’episodio del 11/06/2011 si era verificato di recente ed ancora si stavano rendicontando i danni che la popolazione aveva subito. Nel corso della trasmissione, mentre si analizzavano le cause di tali disagi, il giornalista mi avvertiva che il dirigente Sorbo era intervenuto telefonicamente per assicurarci che le oltre 9000 caditoie casertane venivano regolarmente ispezionate e pulite ogni mese. Non avendo modo di controbattere tale affermazione, ne dovetti prendere atto; ma lo sguardo, passeggiando per le strade della città ed in particolare in via Acquaviva, mi cadeva spesso sulle caditoie, ed ad onor del vero, posso affermare che, alcuni rifiuti che persistono nelle stesse, sono degli ottimi segnali del effettivo espletamento del servizio di pulizia.
Circa un mese fa, con l’approssimarsi dell’autunno, mi sono premurato, per mero senso civico, di compulsare il dirigente in merito all’annoso problema della rete fognaria, lo stesso, tramite suoi funzionari ancora una volta mi tranquillizzava che il servizio sarebbe stato effettuato entro pochi giorni e che per garanzia dell’effettivo svolgimento, le grate delle caditoie sarebbero state colorate con calce bianca; perché non credergli? Anzi, dopo qualche giorno nel centro storico ,  ho dovuto constatare che le grate erano state colorate, però solo in quella parte della città.
Mi chiedo, ma soprattutto Le chiedo, qualora Caserta si dovesse trovare nuovamente allagata a causa di eventi meteorologici:
·         A chi sono imputabili gli eventuali danni subiti dalla cittadinanza?
·         Di chi è la responsabilità civile e/o penale per eventuali danni fisici o addirittura premorienze, dovute all’impossibilità, a causa dell’impercorribilità delle strade, di poter raggiungere il Nosocomio cittadino o essere raggiunti dai mezzi di soccorso?
Inoltre, lo scrivente, chiede di conoscere l’ammontare dei danni che il Comune ha dovuto o deve risarcire per gli eventi in parola e se si sono avviate indagini interne per potersi eventualmente rivalere sulla società appaltatrice dei servizi in oggetto.

Cordialmente

Caserta, 24/10/2011                                                            Cons. Edgardo Ursomando