30 aprile 2008

Gemellaggio tra i comuni di S.Angelo d’Alife e L'Aquila.


S.Angelo d'Alife – Sabato 3 maggio 2008, nel comune di Sant'Angelo d'Alife (nella foto), avrà luogo la cerimonia ufficiale che sancirà il rapporto di gemellaggio tra i comuni de L'Aquila e Sant'Angelo d'Alife. Il rapporto di gemellaggio è stato programmato nelle delibera n.6 del 29/02/2008 del Consiglio Comunale di Sant'Angelo d'Alife. Alla base dell'iniziativa c'è un comune denominatore: l'azione politica di Federico II sui due territori (consulatre il seguente articolo). All'evento interverranno numerose autorità: * il Sindaco del comune de L'Aquila On. Dott Massimo CIALENTE;* l'Assessore responsabile del gemellaggio Dott. Antonio LATTANZI;* il Delegato a rappresentare il Presidente del Consiglio Provinciale di L'Aquila Dott. Domenico LEONE; * il Delegato a rappresentare il Consiglio Regionale d'Abruzzo Dott. Bruno EVANGELISTA;* il Presidente Onorario del gruppo storico di Ocre "Gualtieri di Ocre" Dott.ssa Nanda FALESSI;* il Prof. Federico MARAZZI, docente dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli;* il Presidente della Comunità Montana "Zona del Matese" Dott. Fabrizio PEPE; * il Presidente dell'Ente Parco Regionale del Matese Prof. Giuseppe SCIALLA* S.E. Rev.ma Mons Giuseppe MOLINARI, Arcivescovo Metropolita de L'Aquila, Diocesi Celestino V;* S.E Mons. Pietro FARINA, Vescovo della Diocesi Alife-Caiazzo.* il Sindaco di Sant'Angelo d'Alife, Dott. Salvatore BUCCI;* l'Assessore alle Politiche Sociali di Sant'Angelo d'Alife, Dott. Giovanni CURTOPASSO. Dopo la lettura del messaggio di benvenuto del Sindaco Dott. Salvatore BUCCI, e la consegna della pergamena di gemellaggio tra i due comuni, seguirà la visita agli scavi archeologici del Castello Medievale di Sant'Angelo d'Alife. Nel pomeriggio si terrà un convegno sul tema "Archeologia medievale nel Parco del Matese". L'evento si concluderà con la celebrazione della Santa Messa officiata da S.E. Rev.ma Mons Giuseppe MOLINARI e S.E Mons. Pietro FARINA. Per il programma completo dell'evento e per maggiori informazioni visitare il sito www.santangelo-dalife.it o contattare cultura_turismo@santangelo-dalife.it


Fonte : comunicato stampa

Stracittadina da record.


Piedimonte Matese – Grande folla alla seconda edizione della "Stracittadina Piedimontese". I nomi dei vincitori della varie categorie. La seconda edizione della "Stracittadina Piedimontese", organizzata anche quest'anno egregiamente dalla Polisportiva Giovanile Salesiana diretta da Francesco Siciliano, ha superato il successo della precedente edizione per numero di partecipanti, autorità presenti, folla plaudente e ricchi premi in palio. Propiziata da una radiosa giornata di sole, che ha invogliato migliaia di cittadini a scendere sulle piazze e vie attraversate dalla carovana multicolore dei podisti, la corsa ha vissuto grandi momenti di aggregazione e suggestivi scenari di angoli nascosti. Ottima l'organizzazione tecnica curata dallo staff di Matese Running e della Pugilistica Matesina che hanno presidiato l'intero percorso per la rilevazione dei passaggi e l'arrivo degli atleti in gara. Attento e preciso il maestro Geppino Corbo ad annotare il numero dei concorrenti all'arrivo. annunciati dalla voce stentorea dello speaker Roberto Sperandio. Il compito di elaborare le varie graduatorie è stato svolto egregiamente dal segretario di Matese Running Antonio Starita. Da sottolineare il grande lavoro svolto dai rappresentanti della Polisportiva Giovanile Salesiana presieduta da Francesco Siciliano coadiuvato dal vice presidente Aniello Limongelli, Paolo Lutri, Adriano Zazzarino, Pietro Di Giovanni, Salvatore Borrozzino e tanti altri che hanno sudato le proverbiali sette camicie perchè l'evento riuscisse alla perfezione. A loro il plauso ed il ringraziamento per aver saputo offrire all'intera cittadinanza una giornata piena di allegria e di colore. Folla festante alla partenza, dopo il saluto del sindaco Vincenzo Cappello e le parole di augurio del vescovo mons. Pietro Farina, starter d'eccezione della manifestazione sportiva. Sul podio a premiare gli atleti vincitori la quasi miss Italia e miss eleganza Angela Florio con i rappresentanti dell'amministrazione comunale Benny Iannitti, Costantino Leuci , Fernando Catarcio e il direttore dell'Opera salesiana don Carmine del Vecchio che ha aperto la lunga serie delle premiazioni. Da sottolineare la presenza del nutrito gruppo di Podisti che hanno partecipato alla Marathona di New Jork, i maratoneti del Matese Running e il civettuolo gruppo di infermieri e infermiere targate U.T.I.C. guidate dal caposala Lorenzo Applauso. Questi i vincitori assoluti della seconda edizione della Stracittadina Piedimontese: Salvatore Costa, Aversa, Antonio Cacciapuoti, Aversa, Salvatore De Cristofano, Alife; Raffaella Gemma, Marcianise, Anna Fetta e Chiara Caprarelli, Piedimonte Matese. Questi i primi tre premiati delle altre categorie: cat. F 10 Cristiana Cusano, Anna Maria Damiano, Ilaria Moscatiello; F.11, Valentina Zannino Francesca Riccio e Silvia Proia; F. 15 Eliana Sollo, Rossella Marro e Giusy Riccio; F. 19 Lucia Ferraro, Alessandra Casertano e Valeria Di Virgilio; F. 30 Carmela Fragola (S. Potito), Filomena D'Allestro e Lucia Leonetti (Piedimonte Matese); F 45 Anna Vetere, Mirella de Stefano e Rita Salvi. I concorrenti maschili: M. 10 GianLuigi Leonetti, Francesco Leonetti e Gianmarco Riccio; M. 11 Alessio Di Caprio (Alife), Giovanni Simeone e Roberto Pascarella; M. 15 Giuliano Basile (Marcianise), Emilio Pascale (S. Potito Sannitico), Andrea Langellotti; M. 19 Danilo De Cristofaro (Alife), Luigi Ricci e Lorenzo Scappaticcio; M. 30 Pietro Sasso ( Alife ), Francesco Pavone e Tommaso Contenti; M. 40 Pasquale Sasso (Alife), Domenico Leonetti (Piedimonte Matese) e Domenico Iannotta (Capua); M. 50 Domenico Principe, Ettore Golvelli (S. Potito Sannitico) e Mario Gemma (Marcianise); per la categoria M 60 e oltre premiato Marcellino Seccia di Piedimonte Matese. Ricchi premi per tutti dal cappellino al cestino di ristoro, dal the alla frutta fresca offerti da tre gentili signore all'arrivo di ogni concorrente La manifestazione si è chiusa con un caldo arrivederci alla III edizione che, secondo le indicazione di Antonio Starita, dovrebbe svolgersi su due piani diversi: uno per i ragazzi ,con un percorso di cinque chilometri e l'altro per amatori sui 10 chilometri.


Fonte : Teleradio News

Al via la Collettiva di Pittura del Centro Arte.


S.Maria C.V. – Sarà inaugurata sabato tre maggio alle ore 18:00 nel Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (nella foto) la Collettiva di Pittura del "Centro Arte" delle A.C.L.I. di Santa Maria Capua Vetere. La mostra è stata organizzata dal Coordinamento Femminile del sodalizio cattolico dei lavoratori guidato dalla Presidente, Agnese Puggioni, e composto da Anna Maria Romano, Maria Rita Marino, Teresa Romano, Assunta Marino e Anna Morcone. Ad esporre saranno sia due artisti ospiti come Andrea Olivieri e Gaetana Di Giorgio, che alcuni pittori dello stesso Centro Arte dell'A.C.L.I samaritana fra i quali Salvatore Addonisio, Giulia Apice, Milly Calmo, Federica Cotticeli, Annamaria Iodice, Luigia La Peruta, Maria Teresa Palladino, Francesco Picaro, Teresa Picciano, Maria Saraceni, Anna Torquato e Anna Villano. La Collettiva di Pittura resterà aperta fino al prossimo 9 maggio prossimo e si inserisce in un programma fittissimo di iniziative che vede in prima linea il sodalizio guidato dalla dottoressa Puggioni. La mostra, infatti, rappresenterà un vero e proprio prologo all'incontro dibattito "Quando il male di dentro passa per il piatto" che vedrà confluire proprio venerdì 9 maggio nella città del Foro esperti nazionali di malattie alimentari quali l'anoressia, la bulimia e l'obesità. Nei giorni scorsi, inoltre, c'è stata la premiazione del concorso nazionale di Pittura e Scultura che tanti consensi ha ricevuto. "Una manifestazione quella del concorso nazionale di pittura e scultura- dichiarano le componenti della sezione femminile delle A.C.L.I. samaritana- che ha visto la costante partecipazione di un pubblico qualificato ed attento. Stiamo programmando e realizzando diversi eventi che hanno al proprio centro l'arte intesa in senso lato perché crediamo nel fatto che attraverso tale modus operandi si possa favorire il processo di valorizzazione di tanti giovani che spesso e volentieri hanno del talento non sempre adeguatamente espresso. Attraverso le nostre attività cerchiamo di avvicinare sempre di più le nuove generazioni a mondi come quelli artistici che solo apparentemente possono sembrare distanti dal comune sentire dei nostri ragazzi".


Fonte : comunicato stampa

Caserta on the road con Motoclub Caserta.


Caserta. IL MOTOCLUBCASERTA è lieto di invitare l'intera comunità motociclistica al motoincontro CASERTA ON THE ROAD! Al di là dell'appeal ludico, C.ON.T.RO. è stato promosso e voluto in primo luogo come campagna di sensibilizzazione all'utilizzo consapevole e disciplinato della motocicletta. Contro, appunto, i comportamenti irresponsabili dei motociclisti improvvisati; contro la mal-educazione motociclistica; contro la disinformazione sulla sicurezza stradale. L'evento si terrà domenica 8 giugno; l'ingresso è libero e aperto a tutti i tipi di moto. La motoconcentrazione avverrà nel piazzale del Nuovo Gruppo Palmesano, in Viale Carlo III di Borbone dalle ore 9.00 alle ore 11.00; per chi venisse da fuori caserta, le staffette del MotoClub saranno disponibili ad accompagnare gli ospiti dall'uscita autostradale di Caserta Nord. Una volta parcheggiate le moto nell'ampio viale a nostra completa disposizione, sarà possibile effettuare la registrazione all'evento e ritirare i gadget a ricordo della giornata trascorsa insieme. Il Fiat cafè, all'interno del piazzale, sarà aperto per offrirvi ristoro accogliendovi nella sua capiente struttura.Alle 11.30 si partirà per un breve tour cittadino, scortati dai vigili urbani della città di Caserta fino a S. Leucio; da lì, le staffette del MotoClub Caserta, faranno strada, attraverso spettacolari curve e paesaggi mozzafiato, fino al Lago Matese e, da lì, all'Agriturismo Falode.Presso l'Agriturismo sarà possibile consumare un pasto in convenzione: (5,00 euro per panino + bibita) per poi assistere, tutti insieme e grazie a un maxi schermo, alla MotoGP. Seguiranno intrattenimenti musicali, BIKINI BIKE WASH ed estrazioni a premi!


Fonte : comunicato stampa

Tre giovani denunciati alla Procura della Repubblica per vilipendio di cadavere.


Raviscanina. Tre giovani sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per danneggiamento e vilipendio di cadavere. Tutti incensurati, nella nottata tra venerdì e sabato, si sono introdotti nel cimitero di Raviscanina ed hanno cominciato a sfasciare tre lapidi presenti all’interno del camposanto, danneggiato altre e buttato a terra vasi portafiori. Dopo questo atto incredibile i tre, non contenti, ne hanno messo in atto un altro ancora più grave.Infatti, dopo aver preso un teschio da una bara trafugata, hanno cominciato a giocare a calcio con lo stesso.I tre, un ventenne R.D.M., un 29enne A.M. e un 30enne A.N., due disoccupati e un operaio, tutti incensurati originari di Piedimonte Matese ma due residenti a Raviscanina e uno a Sant'Angelo d’Alife, sono stati sorpresi dai carabinieri della stazione di Ailano guidati dal maresciallo Giuseppe Ratta e coordinati dalla compagnia di Piedimonte Matese diretta dal capitano Salvatore Vitiello (nella foto) all’interno del luogo sacro.I tre, probabilmente erano anche ubriachi con i militari dell'Arma, si sono giustificati dicendo di aver compiuto il raid vandalico "solo per divertirsi". Un fatto davvero incredibile che ha fatto gridare allo scandalo nella piccola comunità ai piedi del Matese. Non è possibile, infatti, che dei giovani pensino di compiere un simile gesto e, addirittura, lo mettono in atto senza alcun problema. Il rispetto per le persone defunte è alla base dell’educazione di ogni essere umano e probabilmente negli ultimi anni un simile episodio non era mai avvenuto nel nostro territorio. Il vilipendio fu introdotto nell’ordinamento giudiziario italiano nel 1889 (Codice Penale c.d. «Zanardelli»). Fino ad allora il reato previsto in casi simili era quello di blasfemìa. Questo Codice tutelava l’espressione della libertà religiosa, in forma sia individuale che collettiva, senza discriminazioni tra i culti. L’accusa sussisteva solo laddove vi era volontà di offendere la fede professata dalla persona offesa, e questa presentava querela.


Ivan Noviello Gazzetta di Caserta

PAOLO PINELLI IERI A RAIDUE .







Raviscanina. L’ennesima storia casertana approdata in Rai- nella trasmissione Piazza Grande, programma di successo di Michele Guardì, condotto da Giancarlo Magalli e Monica Leofreddi, con la partecipazione di Paolo Fox. Una storia singolare, con il clamoroso appello lanciato ieri nella piazza televisiva più seguita dagli italiani. Ospite d’eccezione, Paolo Pinelli, cinquantasette anni, impiegato in pensione di Poste Italiane- con un grande desiderio- da esaudire nel giro di pochi mesi. Trovare una brava moglie da sposare- con un requisito particolare: Essere proprietaria di una mucca. Un desiderio inseguito da anni, da Pinelli, amante della natura e delle cose genuine orfano di padre dall’età di poco più di un anno- e dell’adorata mamma – deceduta lo scorso dicembre a 84 anni- accudita da lui amorevolmente- nella natia Raviscanina. Una vita dura quella di Paolo, fatta di tanti sacrifici- in giro per l’Italia per lavoro(prima di fare l’impiegato postale, ha fatto l’orologiaio, il barista, cameriere e magazziniere)-a Pistoia, Como, Roma- quindi il ritorno nel paese che gli ha dato i natali. Una mamma che gli ha dato tanto affetto ricambiato pienamente da Paolo- tanto da trascurare eventuali legami affettivi, mai finalizzati con il fatidico si-che lo avrebbero in questo momento fatto sentire meno solo. Paolo, persona socievole, solare, simpatica – ha raccontato -incantando il pubblico del programma Rai, la sua storia- che ha suscitato tanta curiosità. Passaggio televisivo atteso da tempo da Paolo, collocato nella trasmissione da un giornalista freelance caiatino.



Giuseppe Sangiovanni

29 aprile 2008

IL 1 MAGGIO MEETING NAZIONALE DEI GIOVANI A POMPEI.


Pompei. Si svolgerà mercoledì 30 aprile e giovedì 1 maggio il Meeting Nazionale dei Giovani di Pompei, il tradizionale incontro giunto alla XXII edizione, che riunisce ogni anno nella cittadina campana più di 15.000 ragazzi da tutto il Meridione oltre che dal centro Italia. L’evento, che è stato presentato il 5 aprile scorso in Conferenza stampa a Roma dall’Arcivescovo-Prelato di Pompei, S.E. Mons. Carlo Liberati, ha per tema il brano scelto da Papa Benedetto XVI per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Sydney dal 12 al 21 luglio 2008 «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). Parteciperanno all’evento, in due giorni di incontri con le scuole, tavole rotonde, momenti di preghiera e di festa, testimoni del mondo ecclesiale e personaggi noti nel panorama italiano della cultura, musica, sport e spettacolo: Mons. Giovanni D’Ercole, FDP, Capo Ufficio della prima sezione della Segreteria di Stato della Santa Sede; Don Cesare Bissoli SdB (Coordinatore del settore apostolico Biblico Nazionale della CEI e professore all’UPS, Padre Alex Zanotelli, comboniano, Dott. Magdi Cristiano Allam, Vice-direttore ad personam del Corriere della Sera; Prof. Alessandro Meluzzi, Psicoterapeuta e animatore culturale; Don Nicolò Anselmi, Direttore del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile; Don Francesco Riccio, Responsabile Regionale del Servizio Pastorale Giovanile – Campania; Suor Elvira Petrozzi, Fondatrice della Comunità Cenacolo, Francesco Baccini, Cantautore e musicista, Manuela Aureli, Attrice e imitatrice, Daniele Stafani, Cantante, Roberto Bignoli, tra i più popolari cantautori di ispirazione cristiana in Italia e all'estero; Pietro Pignatelli, Attore e Cantante; Rita Coruzzi, UNITALSI - Milano; Valter De Maggio, Giornalista Sportivo, Pier Didoni, Othello e Tiziana Manenti, Cantanti; Salvatore Bagni, Calciatore.
Presentano:
Marco Federici, Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile; Francesca Fialdini, inviata della rubrica religiosa “A Sua Immagine”, Rai 1, Pietro Pignatelli, attore .
PROGRAMMA
Mercoledì 30 aprile
Ore 09.30 – 12.00 (Istituto B. Longo – Teatro Di Costanzo Mattiello)
Incontro con le scuole di Pompei
Interverranno:
• Mons. Carlo Liberati, Delegato Pontificio e Arcivescovo di Pompei
• Pietro Pignatelli, attore nel Musical dal tema sulla legalità “E’ Lunga la Notte”
• Ing. Giovanni Malesi, Responsabile giovani di Azione Cattolica - Nola
• Prof. Alessandro Meluzzi, Psicoterapeuta e animatore culturale
• Dott. Magdi Cristiano Allam, Vice direttore del “Corriere della Sera”


Ore 17.00 – 19.00 (Sala Marianna De Fusco)
Tavola Rotonda sul tema: “… Mi sarete Testimoni …fino agli estremi confini… ”

Interverranno:
• Moderatore: don Francesco Riccio, Responsabile Regionale del Servizio Pastorale Giovanile - Campania
• Mons. Carlo Liberati, Delegato Pontificio e Arcivescovo di Pompei
• Mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano Calvi
• Prof. Alessandro Meluzzi, Psicoterapeuta e animatore culturale
• Dott. Antonio Virgilio Capo Missione Medici Senza Frontiere- Italia

Ore 19.30 Veglia di Preghiera in Santuario.

Ore 21.30 Festival dei Giovani (Istituto B. Longo – Teatro Di Costanzo Mattiello)

Giovedì 1° Maggio

Ore 9.00 Accoglienza
Ore 9.30 Preghiera Mattutina
Ore 10.00 Catechesi e momento musicale
Ore 11.30 Marcia per la Pace
Ore 12.00 Celebrazione Eucaristica in Santuario
Ore 13.30 Pranzo
Ore 15.00 Testimonianze e momento musicale
Ore 19.00 Preghiera serale
Ore 20.30 Musical “Non Abbiate Paura”, scritto e interpretato dai ragazzi della “Comunità
Cenacolo” di Suor Elvira Petrozzi.




Fonte: Comunicato Stampa

Il sindaco presenta i prossimi progetti: differenziata e 'Parco della Acque'.


Pratella. Ormai è diventato uno degli argomenti più attuali e discussi delle cronache quotidiane. Anche a Pratella (nella foto) dal 2 maggio partirà la raccolta differenziata. «Abbiamo sottoscritto il contratto per il nuovo ciclo di raccolta con il consorzio Ce1 e dal 2 maggio partirà la differenziata». Così ha esordito il sindaco di Pratella Emilio Sion che con orgoglio ha anche aggiunto: «Nel nostro comune già da diversi anni si effettuava una ‘sorta’ di raccolta differenziata che puntava a selezionare nello specifico, medicinali, batterie energetiche e plastica. Il comune ha riciclato circa il 40% dei rifiuti prodotti. Questo è un ottimo dato di partenza per arrivare a vette di differenziata tali da permettere di vivere in un paese totalmente eco-compatibile. Ovviamente servirà qualche mese per far ‘abituare’ i miei cittadini al nuovo modo di ‘buttare i propri rifiuti’ ma , come affermato prima, i presupposti sono buoni». Dopo l’annuncio dell’avvio della differenziata il sindaco Sion è passato subito a descrivere il progetto che nel breve periodo potrebbe diventare un vero e proprio fiore all’occhiello del territorio di Pratella. «La costituzione di un ‘Parco delle Acqua’ diventa sempre più una realtà. Aderiranno, a questo progetto, i comuni di Prata, Ailano, Riardo, Pietramelara e Rocchetta e Croce. Il progetto consiste nella creazione di itinerari turistici che avranno come protagonista indiscusso il fiume Lete. Sviluppare dunque tutto l’indotto economico ma soprattutto poter contare su di un maggiore controllo del territorio e dunque una specifica tutela del fiume Lete. La Regione nei prossimi giorni si pronuncerà in merito ma stando alle ultime nuove il progetto diverrà realtà in breve tempo». Amministrazione dunque votata, in questo momento, alla valorizzazione delle proprie ricchezze rappresentate dalla natura incontaminata e dalle tradizioni sia enogastronomiche che culturali.


Alberto Gatto

Contributi per recupero opere tradizione rurale.


Roccamonfina. Il Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano indice un bando pubblico per la concessione di contributi relativi ad interventi di recupero dei pagliai esistenti nell'area protetta. Un intervento che intende dar vita ad una campagna di rivalorizzazione e restauro di tali testimonianze dell'antica civiltà contadina ancora visibili ed esistenti nella zona. Possono presentare richieste di contributo i soggetti pubblici e privati che siano proprietari del terreno su cui è ubicato il pagliaio situato nel territorio del Parco regionale.Per il presidente dell'Ente Parco, avv. Aveta, si tratta di un intervento in linea con la volontà di tutelare e promuovere il paesaggio del Parco senza scalfirne la natura, ma rispettandone la bellezza e le peculiarità; <>. I pagliai per i quali può essere richiesto il contributo devono rispondere a determinati criteri in merito alla forma e alla struttura e dovranno essere recuperati tramite lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro o di risanamento conservativo. Il bando e la domanda per la richiesta di contributo sono reperibili sul sito del Parco, www.parcodiroccamonfina.it.


Fonte : comunicato stampa

AL PALAMATESE INTERNAZIONALE DI PUGILATO ITALIA-RUSSIA.


Piedimonte Matese. Tutto pronto a Piedimonte Matese per l’incontro di pugilato tra le rappresentative nazionali di ITALIA-RUSSIA, che si svolgerà al Palamatese il 1 MAGGIO.
La Società Pugilistica Matesina guidata del Maestro Geppino Corbo in collaborazione con l’amministrazione Comunale di Piedimonte Matese e la Federazione Pugilistica Italiana del C.O.N.I., hanno messo su una macchina organizzativa di tutto riguardo.
Notevole l’apporto della massima Federazione Nazionale che, non a caso, ha scelto come sede dell’internazionale Piedimonte Matese, per premiare l’impegno della locale società pugilistica che opera da circa quarant’anni.
Il confronto tra le rappresentative di ITALIA-RUSSIA vede salire sul ring del Palamatese i seguenti pugili:
- Alfonso Pinto Kg.52,2 contro Il’ya Blinnikov Kg. 52,5
- Parrinello Vittorio Kg.54,8 contro Dmitry Gorbunev Kg. 54,4
- Valentino Domenico Kg.59,0 contro Alexey Mahenko kg. 57,0
- Ernesti Manuel Kg. 72,0 contro Davia Arustamyan Kg. 72,0
- Galli Gianluca Kg. 76,0 contro Kostantin Biryukov Kg. 75,6
- Del Monte Ivano Kg. 80,5 contro Nikita Ivanov Kg. 80,5
- Russo Clemente Kg. 88,6 contro Alexsander Baranov Kg. 88,0
- Rossano Francesco Kg. 92,0 contro Sergey Butakov Kg. 92,0
Visibilmente soddisfatti il sindaco di Piedimonte Matese Avv. Vincenzo Cappello e il Delegato allo Sport Avv. Benedetto Iannitti, per essere riusciti a portare nella città matesina una manifestazione internazionale di Boxe tra le nazionali olimpiche di ITALIA e RUSSIA, due tra le migliori scuole mondiali di pugilato. A questa manifestazione la Pugilistica Matesina sarà rappresentata dal nostro porta bandiera, orgoglio dell’intero Matese ed Alto Casertano, il conterraneo Vittorio Jahyn Parrinello (nella foto), qualificato alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Pietro Rossi

Un successo il trofeo “Raiano 2008”, competizione per pattuglie militari.


Ruviano. La Sezione Provinciale UNUCI di Caserta, unitamente al Comune di Ruviano, Sindaco Roberto Cusano e la Pro Loco “RAIANO”, Presidente Col. Pasquale Di Meo, ha organizzato una competizione per pattuglie militari comprensiva delle seguenti prove: acquisizione obiettivi e lancio della bomba; demolizione e tiro dinamico; richiesta di fuoco d’artiglieria; primo soccorso e richiesta MEDEVAC; riconoscimento armi e mezzi; orientamento, riconoscimento del terreno e superamento ostacoli naturali; prova N.B.C. e rapporto di pattuglia; diritto umanitario internazionale; controllo Check-point e perquisizione; attraversamento e superamento zona presidiata dal nemico. La competizione, come da programma, si è articolata percorrendo i campi ed i boschi delle verdeggianti colline del territorio di Ruviano. Dopo l’afflusso, l’appello, il controllo delle squadre, il briefing e l’alzabandiera, la prima pattuglie è partita alle ore 08.40. L’ultimo nucleo di quattro persone, costituente la 10^ formazione ha lasciato il Centro Informazioni di Ruviano alle ore 10.55. Hanno partecipato all’organizzazione: i soci delle Sezioni UNUCI di Caserta e Benevento; il personale del Comune e della Pro Loco di Ruviano; la Sezione Pubblica Informazione e Promozione dei Reclutamenti del Comando Militare Esercito "Campania"; il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana; Il Corpo Italiano Sovrano Ordine di Malta, Sezione Caserta; il Nucleo di protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri di San Felice a Cancello; l’Associazione Radio Amatori Italiana. Alla competizione hanno partecipano 10 pattuglie di tre/quattro elementi, in rappresentanza dei seguenti Enti: 47° Reggimento Addestramento Volontari “Ferrara”; 17° Reggimento Addestramento Volontari “Acqui”; Reparto Supporti del Raggruppamento Addestramento Volontari; 6° Stormo Ghedi; Polizia di Stato – Questura di Napoli; Sezione Provinciale UNUCI di Firenze. Sezione Provinciale UNUCI di Bari; Sezione Provinciale UNUCI di Benevento; Al termine della giornata alle ore 17.30 durante la cerimonia di premiazione la coppa del Sindaco di Ruviano è stata assegnata alla pattuglia prima classificata UNUCI Bari, quella del Presidente della Sezione UNUCI di Caserta è stata vinta dalla squadra seconda classificata UNUCI Benevento, ai rappresentanti della Polizia di Stato, terzi classificati è stata consegnata la coppa della Pro Loco “Raiano”. La pattuglia del 17° Reggimento Acqui, quarta classificata, ha ricevuto la coppa offerta dall’Associazione Radio Amatori Italiana. A tutti i Reparti partecipanti ed agli Enti che hanno collaborato nella direzione e condotta dell’attività è stata consegnata una targa ricordo. Dopo il saluto del Sindaco Roberto Cusano, agli ordini del Gen. B. (ris) Ippolito Gassirà, l’ammainabandiera è stato l’atto conclusivo della manifestazione. Hanno consegnato coppe e targhe, tra gli altri, il Col. Francesco Gazzillo, Sottocapo dei Supporti, in rappresentanza del Comandante del 2° FOD – il Col Luigi Dell’Aquila in rappresentanza del Comandante della Brigata Garibaldi – il Ten. Col. Fabrizio Napolitano, Comandante del Battaglione del 17° RAV “ACQUI” – il Ten Michele Sanguine in rappresentanza del Comandante dell’8° Reggimento Bersaglieri, il Col Pasquale Di Meo presidente della Pro Loco, il Sig. Antonio Maurizio dell’Associazione Radio Amatori Italiana. (Il Presidente Gen. B. – ris - Gassirà dott. Ippolito)

Viaggio turistico culturale all'Abbazia di Casamari.


Alvignano. Nuova iniziativa della Pro Loco Alvignanese che, appena conclusa l’escursione in Piemonte, ha predisposto un nuovo viaggio turistico-culturale per Cocullo e l’Abbazia di Calamari (nella foto) per giovedì primo maggio 2008. Questo il programma: Ore 5,30 Partenza da Alvignano (davanti al piazzale della stazione); ore 9,00 Arrivo a Cocullo per assistere alla processione di San Domenico Abate (Santo protettore contro la rabbia, il morso dei serpenti e il mal di denti), ma l’aspetto più caratteristico di tale ricorrenza è la processione con le serpi, che solitamente causano ribrezzo e paura, sono ricercati e benvoluti a Cocullo, facendo una manifestazione religiosa e folkloristica più nota di tutto l'Abruzzo. Ore 14,00 Partenza per l'Abbazia di Casamari-Comune di Veroli; ore 16,00 Arrivo all'Abbazia di Calamari ubicata nel territorio di Veroli tra Frosinone e Sora, costruita nel 1203. ll nome di Casamari è di origine latina e significa "Casa di Mario", patria del Console romano Caio Mario. E' una delle abbazie stilisticamente più significative d' Italia. Ore 19,30 Partenza per Alvignano. Ore 21,00 Arrivo ad Alvignano. Quota individuale di partecipazione Euro 15,00; acconto di Euro 5,00 entro il 20/04/2008. Si avverte di prenotare quanto prima Lauro 5,00 perché sono disponibili solo 50 posti a sedere.
Per informazioni chiamare ai seguenti numeri: 349/8402027 335/226846 338/8045751


Fonte: teleradionews.it

Parte la differenziata?


Castel Campagnano. Parte la sensibilizzazione della cittadinanza in vista del decollo della raccolta differenziata dei rifiuti, come si evice dalla seguente lettera aperta del sindaco Giuseppe Di Sorbo: “Al fine di consentire la riduzione del conferimento presso gli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti e conseguentemente un risparmio economico per l'utenza, l'Amministrazione di Castel Campagnano ha avviato le procedure per l'attivazione della Raccolta Differenziata. Per tale scopo, saranno distribuiti dei composter domestici ( compostiere), presso utenze domestiche selezionate, dotate di giardini medio–piccoli, più precisamente sarà distribuito ai richiedenti un mini-sistema completo e funzionale per rendere più semplice la raccolta domestica dei rifiuti organici in cucina e trasformarli in compost per l'orto e il giardino. Particolare attenzione si sta' ponendo per il compostaggio domestico dei rifiuti organici (scarti di cibo, di frutta e verdura, piante recise, fogliame, sfalci dei prati, erbacce, trucioli, ecc.) tali rifiuti possono trasformarsi in compost mediante un apposito contenitore (Compostiera) da posizionare nel giardino di casa. Il compost è il prodotto finale del processo di trasformazione biologica delle sostanze organiche che trasformato dà vita al fertilizzante naturale utilizzabile per concimare i terreni o i vasi. La compostiera è il contenitore in cui introdurre i rifiuti organici per produrre il compost e deve essere collocata in un punto ombreggiato del giardino direttamente sul terreno. Il suo utilizzo è semplicissimo e non provoca cattivi odori, moscerini, ecc. La maturazione del compost avviene in un periodo variabile tra i tre e i dodici mesi ( dipendente dall'utilizzo). Appuntamenti di sensibilizzazione programmati: 27 Aprile: Stand piazza Castel Campagnano - Ore 9,30 - 13,00; 30 Aprile : Incontro sala consiliare Castel Campagnano - Ore 17,30; 4 Maggio : Stand piazza frazione Squille - Ore 9,30 - 13,00”.


Fonte: teleradionews.it

28 aprile 2008

Successo del convegno sul turismo ambientale e rurale nel sud.


San Potito Sannitico. Si è appena concluso il ciclo di lezioni su “Il turismo nel sud dell’Italia in età contemporanea”, ospitato presso l’Ecomuseum di San Potito Sannitico, e articolato nel programma: Il contesto nazionale, europeo, mediterraneo; Aspetti e questioni del turismo in ambiente rurale; Il turismo nella Campania interna. Il convegno, promosso dal Comune di San Potito Sannitico con il sostegno didattico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e della Pro Loco di San Potito, è stato coordinato dal sociologo Antonio Ponzo con la collaborazione di cinque giovani matesini, Diana Ciliberti, Renata Di Buccio, Nadia Maria Nacca, Antonio Di Tucci e Daniele Isacco. Le lezioni sono state curate dalla professoressa Annunziata Berrino, docente di storia contemporanea all’Università degli studi di Napoli Federico II, e massima esperta di turismo delle società rurali. L’idea di promuovere il convegno è nata con la volontà del Sindaco di San Potito, Angelo Conte, di voler analizzare il territorio locale nel tentativo di sensibilizzare studenti ed attori locali rispetto a un tema di estrema importanza, quale la meritata valorizzazione e promozione del patrimonio rurale che rappresenta, oggi, una delle risorse principali delle nostre aree in termini culturali e turistici. La manifestazione ha preso il via martedì 22 Aprile riscuotendo notevole successo soprattutto tra giovani laureati, laureandi e appassionati delle materie affini al turismo, i quali riceveranno anche un attestato di partecipazione al seminario.
Annunziata Berrino ha aperto il seminario con un’analisi delle radici storiche del turismo nel tempo per arrivare ad affrontare il problema della marginalizzazione delle aree rurali e delle difficoltà di queste ad attirare i flussi turistici. “Non basta avere una cultura alimentare e gastronomica, una cultura musicale o un complesso di riti religiosi – afferma la docente - è importante che la comunità abbia consapevolezza del valore del proprio patrimonio culturale e che metta in atto strategie di tutela in sintonia con l’ambiente. E poi, in Italia si sta affermando sempre più l’attenzione per i piccoli borghi.” Alla fine di ogni incontro i partecipanti hanno dato vita ad interessanti dibattiti e riflessioni che hanno permesso di approfondire ulteriormente i temi illustrati dalla professoressa Berrino. Questo evento rappresenta il primo passo verso la possibile costituzione di una Scuola di Alta Formazione per il Turismo - sempre sotto l’egida dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli - che potrebbe vedere la luce il prossimo autunno. Risultato finale degli incontri è stato il raggiungimento della comune consapevolezza della necessità, per i cittadini e per le istituzioni, di fare sistema, di condurre politiche integrate per proporre un’offerta diversificata da porsi come alternativa alla schiacciante concorrenza delle aree costiere e degli altri forti attrattori turistici della Campania. Unica nota negativa, la scarsa partecipazione degli amministratori locali: i soli, forse, a non aver ancora compreso questa impellente esigenza di interazione e collaborazione.


di Nadia Maria Nacca

Prevenzione tumore della cervice uterina .


Capua . Medici specialisti in Ginecologia saranno a disposizione di tutte le donne di età compresa tra 25 e 65 anni per effettuare visite specialistiche e controlli gratuiti, volti a promuovere la diagnosi precoce dei tumori della sfera genitale femminile. Purtroppo si tratta di tumori frequenti e temibili, sia per la bassa età media delle donne colpite, sia per la propensione a svilupparsi in maniera silente. Un'utilissima iniziativa in tal senso avrà inizio il 19 maggio presso la Casa di Cura "Villa Fiorita" di Capua, dove, in ambulatori appositamente attrezzati, sarà possibile sottoporsi a visita ginecologica e all'esecuzione di un test innovativo, semplice ed assolutamente indolore, il Pap test con metodica Thin Prep per per lo screening del tumore della cervice uterina. Gli incontri si protrarranno per tutta la settimana previa prenotazione telefonica al numero 0823997211. L'iniziativa, del tutto gratuita per le partecipanti, ha lo scopo di ridurre la mortalità per i tumori della sfera genitale femminile attraverso la diagnosi precoce che rappresenta il miglior strumento di prevenzione nei confronti di queste temibili malattie.


Fonte : comunicato stampa

Seminario Azione Cattolica su "C'Interessa Don Milani".


Caserta. Sarà dedicato a don Lorenzo Milani (nella foto), prete dalla parte degli ultimi, l'incontro di approfondimento annuale che l'Azione Cattolica diocesana di Caserta organizza per lunedì 28 aprile in Episcopio. Si tratta di un momento importante di crescita per l'Azione Cattolica e per l'associazionismo casertano, che hanno intenzione di conoscere e far conoscere l'importante lavoro che il Priore di Barbiana svolse nel dopoguerra in Toscana e in Italia, e che è diventato punto di confronto ed esempio per la Chiesa universale. "C'interessa don Milani" si terrà lunedì 28 aprile alle 17.30 nella sala della Biblioteca del Seminario vescovile di Caserta con la partecipazione di Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale ed autore del volume: Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le Esperienze Pastorali; Luigi Ferraiuolo, giornalista; Nisia Pacelli, responsabile nazionale del Movimento studenti dell'Azione Cattolica. Coordineranno l'incontro, come in un ideale confronto dibattito aperto a tutti, Angelica Narducci, consigliere diocesano di Azione cattolica; e Sossio Colella, responsabile diocesano del Movimento studenti di Azione Cattolica. Introdurranno i lavori la presidente diocesana Teresa Nutile e un saluto dell'assistente ecclesiastico generale monsignor Domenico Vozza. Sarà presente all'incontro il vescovo di Caserta monsignor Raffaele Nogaro. Don Milani nasce in epoca fascista, il 27 maggio del 1923. Vive eventi storici quali quelli avvenuti tra le due grandi guerre e, in prima persona, sperimenta le complicità di classe con gli orrori del Nazifascismo, appena ricordati a New York dal papa Benedetto XVI, conoscendo i meccanismi che sottendono e sostengono il potere egemone della classe dominante. Per questo e per tanto altro: dalla difesa della libertà di tutti, al metodo educativo di Barbiana, alla testimonianza di amore per la Chiesa pur nella differenza delle opinioni, alla difesa inderogabile degli ultimi e dei più deboli, "C' interessa don Milani".


Fonte : comunicato stampa

27 aprile 2008

Squille. Sagra… con morto..


Squille. Listata purtroppo a lutto, anche se per cause del tutto estranee alla sua organizzazione, la prima serata della Sagra dell’Asparago del sottobosco squillese, durante lo svolgimento della quale all’improvviso, intorno alle ore 20:30 di venerdì, si è accasciato al suolo un settantenne che da poco era venuto da Santa Maria Capua Vetere con l’intento di trascorrere una serata diversa, in completo relax, ignaro che quello di Squille fosse l’ultimo suolo calpestato nella propria esistenza. Anzi “saltellato” in quanto l’uomo, affetto da seri problemi cardiaci, ancor prima di degustare i prelibati asparagi per i quali era venuto, stava tranquillamente ballando insieme a tante altre persone, nell’ospitale largo “Palazzo” allorché si è accasciato improvvisamente al suolo tra il comprensibile sconcerto dei presenti. Immediati i primi soccorsi da parte di alcune persone del luogo, in primis l’onnipresente Giuseppe Di Sorbo che, in qualità di medico, ha sfoggiato tutta la propria esperienza e professionalità per cercare di rianimare l’uomo, avvalendosi di tutte le tecniche immaginabili, nei circa quindici minuti trascorsi in attesa dell’ambulanza, prontamente allertata dagli stessi presenti insieme ai Carabinieri della stazione caiatina, che ugualmente si sono precipitati in loco, preoccupandosi di assicurare l’ordine pubblico, transennare la zona e tenere lontani i curiosi che ovviamente si accalcavano, ostacolando, sia pure involontariamente, le operazioni di soccorso. Inutili purtroppo si sono rivelati anche i tentativi dei sanitari del servizio di emergenza territoriale, accorsi dal presidio caiatino e che neanche ricorrendo al defibrillatore sono riusciti a rianimare l’uomo, come più tardi si è appreso, già sofferente di problemi cardiaci ed in cura presso uno specialista della sua città. In attesa dell’arrivo del suo cardiologo, invocato da alcuni conoscenti che si sono preoccupati anche di avvisare i familiari del malcapitato, per circa tre quarti d’ora il medico-sindaco e gli stessi operatori del 118 si sono prodigati con lodevole zelo, finché lo stesso specialista ha sentenziato l’avvenuto decesso del proprio cliente. Solo grazie al rilascio dell’inconfutabile certificazione il magistrato ha potuto autorizzare la rimozione della salma dal selciato di largo Palazzo ed il suo trasferimento presso l’abitazione del defunto, mentre ovviamente ogni attività della sagra era stato sospeso e in effetti non è più ripresa sebbene intorno alle ore 22,30 la situazione si fosse normalizzata, ma ovviamente l’animo degli stessi organizzatori era turbato dall’episidio che, sia pure per una mera casualità, ha turbato l’eccellente inizio della sagra degli Asparagi di Squille che comunque proseguirà nel rispetto del programma fino a domenica 4 maggio, sperando che il tempo sia clemente e… non ci si metta ancora la jella.


Fonte:teleradionews.it

Al libro “Gallo Matese sul filo della memoria“ la prima edizione del premio “Giuseppina Florè Iacovone”.


Capriati al Volturno. Al libro “Gallo Matese sul filo della memoria“ la prima edizione del premio “Giuseppina Florè Iacovone” – il saluto del sindaco di Capriati al Volturno dr. Graziano, di Gallo Matese, dr. Confreda; il saluto della presidente dell’associazione A.P.A.S.C.V. prof.ssa Gina Bottone De Santis, la presentazione del dirigente scolastico prof. Michele Vaccaro. L’Associazione A.P.A.S.C.V di Capriati al Volturno (nella foto), diretta egregiamente dalla professoressa Gina Bottone De Santis, ha voluto assegnare il premio “Giuseppina Florè Iacovone” alla scrittrice Lina Di lullo Iannitti autrice del libro “Gallo Matese- Sul Filo della Memoria” edito dalla Poligrafica Terenzi Editrice di Venafro. La consegna del premio è avvenuta nell’accogliente aula consiliare del comune di Capriati al Volturno nel corso di una simpatica cerimonia che ha visto la presenza in sala di un numeroso e qualificato pubblico. L’evento era intitolato “incontriamo le scrittrici” -1 Premio Giuseppina Florè Iacovone. Hanno portato il saluto delle rispettive amministrazioni comunali il sindaco del grazioso comune di Capriati al Volturno, dr. Antonio Giovanni Graziano, e quello di Gallo Matese, dr. Francesco Confreda. Breve saluto anche da parte del parroco don Gianluigi Petti. La prof.ssa Gina Bottone De Santis nel porgere il saluto agli illustri ospiti ha detto: “questa magnifica sala consiliare fa da cornice, questa sera, alla cerimonia organizzata dall’APAS di Capriati a Volturno per rendere omaggio all’amica preside del Liceo linguistico “James Joyce” di Piedimonte Matese Lina Di Lullo Iannitti. L’accogliamo tra noi in veste di scrittrice porgendole il saluto con un caloroso applauso. Il testo da Lei scritto sarà degnamente presentato dal preside dr. Michele Vaccaro per cui mi limiterò a fare gli onori di casa” Applausi per l’appassionata presentazione del libro fatta dal dirigente scolastico Michele Vaccaro che ha evidenziato le caratteristiche salienti del testo. Intermezzo gradevole degli alunni delle elementari che seguono il corso di musica (organetto) e canti folcloristici che hanno allietato l’uditorio con vecchie canzoni. Alla fine dell’incontro la signora Lucia Piemonte, a nome dell’APAS, ha consegnato un artistico dono alla scrittrice premiata. Le motivazioni che hanno indotto l’APAS di Capriati al Volturno ad intitolare il premio alla nobildonna Giuseppina Florè recentemente scomparsa, sono state illustrate dal socio Raffaele Petrillo. “Il premio di questa sera, ha sottolineato Petrillo, porta il nome della nobildonna Giuseppina Florè, di Alessandria, recentemente scomparsa, vedova del nostro compianto concittadino avv. Benedetto Iacovone; se la Pubblica Assistenza di Capriati al Volturno continua ad esserci è, in parte, per merito suo. Come soci di detta Associazione, ha continuato, sentiamo il dovere di esprimere, in questa occasione, tutta la nostra stima e un sentito ringraziamento per i numerosi gesti di fraterna bontà che Lei ha compiuto in varie occasioni: dal sostanzioso contributo annuale alla festa del patrono S. Rocco alla donazione dell’organo alla Chiesa Madre, dal contributo in favore delle persone indigenti, in occasione del Natale, ai momenti ricreativi con musica di alto livello a favore degli anziani. La ludoteca, che nei periodi estivi accoglie i bambini anche dei paesi limitrofi e i ragazzi che possono frequentare laboratori di pittura, disegno su vetro, ballo ecc. è stato un dono della benefattrice Giuseppina Florè a cui è stato, giustamente, dedicata la I edizione del premio per le scrittrici emergenti”.


Nicola Iannitti

Escursione culturale tra archeologia, storia e tradizione.


San Pietro Infine. Una passeggiata tra archeologia, storia, tradizione e natura. Il passo delle Tre Torri, che collega il Molise alla Campania, Venafro a San Pietro Infine, è la meta di un’escursione storico-archeologica, ma anche amichevole e distensiva, che si terrà domenica 20 aprile da San Pietro, borgata San Cataldo. L’escursione si svolge nel territorio di San Pietro Infine. Il ritrovo è previsto in Piazza Risorgimento (la piazza principale del nuovo centro), da qui si raggiunge a piedi, a circa 1 km, l’antica Taverna di San Cataldo. Poi si prende una stradina comunale, che rimarca l’antico tracciato della Via Latina, e si raggiunge la località di Santa Maria del Piano (identificazione del sito di Ad Flexum), si prosegue, lungo la diramazione per il Sannio, fino alla chiesetta di Maria SS. dell’Acqua (protettrice del paese), visita della chiesetta e della Fonte omonima (ad un centinaio di metri circa). Alla Fonte visita dei resti dell’acquedotto di età romana, del Lavatoio comunale e dei resti di un antico mulino. Si ritorna poi sul tracciato della Via Latina e si raggiunge la località Fuòssera, a quota 160 m. Si attraversa la S. S. n. 6 bis (anche nota come Variante Annunziata Lunga) e si inizia a salita sul costone sud orientale di Monte Sambúcaro. Si raggiunge la Strada Annunziata Lunga, visita della Mandria dei Brunetti, si passa per i Tre Ponti per poi riprendere il tracciato dell’antica Via Latina fino a raggiungere il Passo dell’Annunziata Lunga (a quota 440m) a confine con il Molise, dove si potranno vedere i resti del Castello Saraceno meglio noto come “Tre Torri”. Consumazione della colazione a sacco. Ritorno verso San Pietro Infine, ripercorrendo la via Annunziata Lunga, Visita del Vecchio centro, ora Parco della Memoria storica e Monumento Nazionale, ritorno a Piazza Risorgimento. (Informazioni: Cai, Giuseppe Spina - e-mail: giuseppespina2004@aliceposta.it - caserta@cai.it - Associazione Culturale “Ad Flexum” di San Pietro Infine Rif. Presidente Maurizio Zambardi, e-mail maurizio.zambardi@libero.it) .


Fonte: comunicato stampa

Iniziativa Agricola apre le porte alle scuole.


Sparanise. Iniziativa Agricola ha aperto le porte, all'istituto Principe di Piemonte da Santa Maria C.V. 107 bambini, 10 insegnanti, capitanate dalla Professoressa Elisabetta Rauso, ad accogliere la scolaresca Nino, responsabile della fattoria, una breve presentazione del casolare, poi il benvenuto con pizzette, biscotti, caffè e acqua. I 107 bambini hanno visitato il museo, la vecchia stalla, il bosco, poi tutti insieme sull'aia per il nuovo percorso didattico " il gioco dell'oca" sono stati sorteggiati 13 bambini, ed hanno adottato le piccole oche, dando ad ognuno di essa un nome. Pausa pranzo e poi nel pomeriggio tutti ad impastare, è stato emozionante vedere i piccoli divertirsi senza pensare di sporcare. I bambini sono stati salutati dando loro del pane cotto nel forno a legna. Nino De Cristofaro responsabile della fattoria didattica. www.iniziativaagricola.it.


Fonte : comunicato stampa

25 aprile 2008

ALIFE, THE ANCIENT QUEEN OF THE FERTILE PLANE.


Cari lettori, come vi avevamo promesso ieri, oggi pubblichiamo la versione in lingua inglese del contributo inviatoci dall'amico Gianni Parisi che ringraziamo di cuore. Come vi avevamo detto nei giorni scorsi, il nostro sito sta ricevendo parecchie visite anche dall'estero e questo articolo in lingua inglese sarà sicuramente uno stimolo a seguirci di più anche per chi ci legge dall'estero.


Alife. Travelling along the ex main road 158 that leads from Caiazzo to Matese, the visitor can see a sublime and beautiful sightseeing. Looking from the hills you can find the wonderful landscape of the severe and wild Matese that also after Spring continue in having the top of the mountain Miletto still covered in snow, a beautiful scenery that spreads among the colours of nature.
At the bottom of the mountain you can see the tidy and fertile campaign with its brilliant and unique colour due to the richness of water that from the mountain comes down irrigating all the fields. Placed at the centre of the plane you can see Alife, Queen of the valley for more than two thousand years. The first tracks of the human presence in the Alifan territory are found in the half Palaeolithic and Neolithic era, in the bronze and iron age (XI century B. C.).
The old Osca population left tracks of its presence in the Alifan area that later, in the V century B. C., was occupied by Sanniti who coined in “Alipha” their own coin, the silver didramma of the IV century B. C.
After cruel and long fights, in 310 B. C. Alife passed under the control of Rome thanks to the consul Caio Marcio Rutilio who defeated the head Erennio Ponzio, tenacious defender of his earth. But the Roman Conquest didn’t decrease the fair and industrious nature of the Alifan inhabitants.
The town belonging to the Roman Republic was “Praefectura” and “Municipium” and it was registered at the Teretina tribe, it was crossed by a fork of Latina street and rounded by powerful walls in “opus incertum” with a nucleus of lime and cement of 2,5 metres with circular and square bastions which offered a further defence against assailants, four doors with door posts made of stone and bordered by square bastions, were opened at the centre of their respective hands. Inside the wall, an area of about 540 metres for 405 is enclosed. It corresponds to 218.700 mq; equal to 21.87.00 hectares. Nowadays, continue in existing the unchanged old urban system with crossed streets that divide the town into 4 sectors. The street that joins Porta Napoli with Porta Roma was named “decumanus maximus” while the other one that joins Porta Fiume with Porta Piedimonte was called “cardo maximus”. In the four sectors divided by decumani, major and minor hinges, there were perpendicular and parallel streets that crossing formed some rectangles called “insulae”, here rose public buildings and spaces for private houses. Inside and outside the town you can find several monuments and archaeological tracks, such as: the Criptoportico with 3 hands and double nave; the Mausoleum, anciently belonging to the rich and powerful Acilii Glabriones family, is placed in the actual Liberazione square outside Porta Napoli (it’s one of the most important example of the roman funereal architecture in Campania, it’s nine ways smaller than the Pantheon of Rome); the Anfitheatre, outside the urban perimeter, enormous structure, actually in work in progress; the Forum with “Tabernae” in the actual post office; the Thermal Baths; the Church Madonna della Grazia, ancient roman monument transformed into a Christian Church (interesting object for the archaeological supervision thanks to its particular architectonical form); the Aqueducts and the several Cemeteries in “Conca d’Oro” and “Croce di Santa Maria” famous for the archaic graves (last VII-VI century B. C.) and coffins covered with tufa or tiles of the II – I century B. C.
Alifae’s feasts were celebrated in an Alifan calendar. Its territory was introduced into the Volturno plane and its tracks are present in the actual agrarian subdivisions. The Ager Allifanus celebrated by Cicero for its fertility, was rich of villae rusticae, where noble Romans went to have a rest and to enjoy the quiet of these places far from the chaos of Rome. The country that surrounded “Alifae” was rich of cultivated fields and good fruit of the earth, its typical products were wine and oil. Silio Italico says the Alifan territory was not ungrateful to Bacco (Silio – Book II – XLI) and probably onions. As a matter of fact, in an epigraph found in the territory of Raviscanina, a certain “Naevoleius Chrestus says he already knew where his body and that of his wife, were to be buried. As her name suggest, she would have something in common with onions, as her name Caepa meant onion and caeparius the seller of this vegetable”. (Nicola Mancini “Allifae” p.29 ). The town of “Allifae” had his major success during the I and II century B. C. but unfortunately it had the same fate of the Roman Empire, a slow but heavy decrease because of different elements: natural elements (earthquakes and floods), historical elements (invasion of different populations such as: Unni, Ostrogoti, Visigoti, Ungari, Saraceni, Longobardi etc….).
Alife was proclaimed Diocese in the V century, and after the Longobard domination it became County of the Duchy of Benevento involved in difficult and endless struggles against Bisanzio, the Empire and the Papacy. Finally, it passed in the XI century under the Norman control of the Quarrel – Drengot family, with Rainulfo III as the last count of Alife, who adolescent supported his father Roberto in governing the Reign, for this reason he was called “puer bonae indolis”, as we can see in a document of the Archipishop of Benevento dated 30th august, 1109.
He made build the cathedral in 1132 and he ordered to transfer from Alife the rests of San Sisto, first Pope and Martyr, Patron of the town. Rainulfo, the Norman, benevolent man of Alife, fought against Ruggero II of Altavilla to obtain the supremacy of the South Italy. After having burnt the town in 1138 he won the disagreement with the unlucky brother-in-law after his sudden death happened in Troia in 1139.
After further devastations because of natural disasters such as daily earthquakes and numerous sacks, population decreased and malaria infested those lands once rich and famous for the richness of its water and the fertility of its earth.
When Alife was under the Reign of various noble families such as: Gaetani, Schweisspeunt, D’Aquino, Casa di Fiandra, D’Avella, Janvilla, Marzano, Stendardo, Origlia, Diazcarlon, it followed the events of the Reign of Naples until the Unity of Italy when it was introduced into the Reign after the wars of Risorgimento. With the Unity of Italy rose the phenomenon of brigandage above all in the internal areas of Matese extending in Alife but just in few zones of the Alifan area, because as the territory was a plane, the bandits couldn’t take to flight.
In this century Alife suffered many devastations: during the war of 1940/43 there were destructions and sacks from part of Nazis retired in Montecassino and the consequently American bombardments of 9th and 13th October, 1943 which led to the death of many people and destruction of ancient houses.
Finally, at the end of the XX century, during the night of 14th of May, 1984 the silver statue of San Sisto, first Pope and Martyr, Patron of the town, kept in the cathedral since XVIII century, was stolen. The monument of great devotion and great product of Enlightenment, vanished in the suspicious market that foments the illegal collection of sacral objects. But also in this case, the pride of the inhabitants of Alife didn’t vanish: they made build another silver image of San Sisto (after 2 years from the theft).
It’s the devotion for the Saint and love for traditions that unites these people to their own earth.
On the 14th of December, 2001 another statue, the staue of San Giovannino, was stolen, a monument that had adorned the square placed outside Porta Napoli for about a decade.
Although these sad news item that continually torment our land and the historical destructions that have characterized Alife in the past, now they are more than two thousand years that this glorious town lives and prospers at the centre of the green valley crossed by Volturno as the ancient Queen of the fertile plane.


Gianni Parisi

Fare impresa nel Parco di Roccamonfina.


Roccamonfina. “Fare impresa nel Parco”. Al via i Workshop formativi. Il Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano, nell’ambito del progetto “Crescere attraverso il parco – analisi, animazione, supporto ed accompagnamento per l’attuazione di un processo di sviluppo condiviso e sostenibile”, promuove una serie di workshop informativi/formativi volti a favorire la nascita, lo start-up e la crescita di imprese locali in armonia con lo sviluppo sostenibile all’interno dell’area del Parco. Lo scopo fondamentale dell’iniziativa in oggetto, da realizzare nei comuni ricadenti nel territorio del Parco, nel periodo Maggio-Giugno 2008, è quello di approntare un piano di sviluppo delle competenze imprenditoriali/gestionali delle risorse umane locali. Destinatari saranno, infatti, 20 giovani aspiranti imprenditori/imprenditrici in possesso di un’idea imprenditoriale coerente con l’idea forza del PI Parco Regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano per realizzare un modello di sviluppo locale ecosostenibile che accanto alla salvaguardia dei luoghi e alla promozione e conservazione delle risorse naturali, culturali e archeologiche, possa sostenere nuove attività imprenditoriali nel campo del turismo ecocompatibile e delle attività e produzioni tipiche locali. L’iniziativa si inserisce nel più ampio solco di attività che l’Ente Parco ha messo in campo, tra cui numerosi progetti che dovrebbero consentire il definitivo decollo dell’area protetta. Il presidente Aveta sottolinea l’importanza e la grande forza propulsiva dei sei programmi “che produrranno un virtuoso processo di sviluppo, permettendo di creare economia senza consumare ambiente e territorio e di trasformarsi in motore di sviluppo per le comunità locali”. L’Ente ha inoltre previsto un contributo di 2000,00 euro per lo sturt-up della migliore idea imprenditoriale. Il bando e la domanda di partecipazione, da presentare entro l’8 Maggio 2008, saranno presto reperibili sul sito del Parco, www.parcodiroccamonfina.it.

Fonte: Comunicato Stampa

SEMPRE PIU' GRAVE IL PROBLEMA DELL'OCCUPAZIONE A CASERTA.


Caserta. C'è un dato inconfutabile nel dossier Istat sul lavoro italiano, ed un dato tutto negativo per la Campania. L'occupazione qui non cresce, così come ristagna l'offerta di lavoro, che anzi arretra inesorabilmente di tre punti decimali. La fotografia dell'ultimo trimestre del 2007 ripropone i soliti nodi per le cinque province della regione, e su tutte spiccano le cifre negative dell'area napoletana. Solo all'ombra del Vesuvio, 124 mila persone sono a caccia di un contratto, bussano alle aziende del settore agricolo, industriale e terziario, senza risposta. Sono più o meno il 50% dei "inguaribili sognatori" che sperano in uno stipendio o in un salario, il resto è diviso tra Salerno (46mila persone alla ricerca di un lavoro), Avellino (15mila), Caserta (24mila) e Benevento (9mila). Un esercito di disperati, che compila domande, invia curriculum e spera. Sono 123mila uomini e 95mila donne che aspettano risposte. I dati diffusi dall'Istituto nazionale di statistiche si riferiscono al periodo compreso tra il primo di ottobre e il 30 di dicembre del 2007. Un periodo negativo, nel quale se da un lato l'offerta di lavoro ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2006, un incremento dell'1% (+254.000 unità), dall'altro, rispetto al terzo trimestre del 2007, al netto dei fattori stagionali, si è ridotta dello 0,3%. In Italia, il numero di occupati è risultato pari a 23.326.000 unità, con una crescita su base annua dell'1,3% (+308.000 unità), ma è un segno positivo che in Campania non ha dato frutti sperati. La dinamica dell'occupazione, infatti, ha potuto giovarsi del contributo fornito dai lavoratori stranieri immigrati (aumentati di 201.000 unità), impiegati a tempo pieno o parziale. Si è inoltre riaffermata nella popolazione italiana la permanenza nell'occupazione a tempo indeterminato delle persone con almeno 50 anni di età. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è aumentato di tre decimi di punto rispetto al quarto trimestre 2006, portandosi al 58,7%. Sempre a livello nazionale, nel quarto trimestre 2007, il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 1.655.000 unità, in calo rispetto allo stesso periodo del 2006 (-3,1%, pari a -53.000 unità) e il tasso di disoccupazione si è posizionato al 6,6% (6,9% nel quarto trimestre 2006). Ma dopo un biennio in discesa, il tasso di disoccupazione giovanile è salito dal 22,6% del quarto trimestre 2006, all'attuale 23,2%, praticamente invariato, al netto dei fattori stagionali, rispetto al terzo trimestre 2007. Ma è in Campania che si concentrano le cifre più negative. Ed in particolare nei comuni della provincia di Napoli, dove il tasso di inattività delle persone di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, raggiunge un triste record nazionale. Gli uomini "inattivi" sono il 34,4%, le donne raddoppiano fino al 71%. Male anche Caserta (38,9 e 69,3%) e Benevento (33,4 e 59%). Si salva la zona del salernitano, ma solo per gli uomini, dove la percentuale si abbassa fino al 29,2%, poco meno di Avellino (30%), ma anche qui resta il problema delle donne inattive. In Campania, la forza lavoro sulla quale l'Istat ha condotto le sue analisi statistiche si avvicina ai 2milioni di persone, e il tasso di attività generale è di un punto sotto il 50%. Solo 1,7milioni sono gli occupati nella nostra regione: 867mila nella provincia di Napoli, 357mila in quella di Salerno, 255mila a Caserta, 148mila ad Avellino e meno di 100mila a Benevento. A tirare il "mercato" resta in ogni caso il settore dei servizi, che assorbe in Campania 1,2 milioni di lavoratori, 883mila dei quali dipendenti e 331mila indipendenti. A Napoli i contratti rilevati dall'Istat sono 638 mila a Napoli (471mila dipendenti e 167mila indipendenti), a Salerno sono invece meno della metà, ovvero 246mila lavoratori (171mila dipendenti e 75mila indipendenti). Meno di 175mila a Caserta, più di 60mila a Benevento e meno di 100mila ad Avellino. Resta invariato anche l'apporto all'occupazione del settore industriale, nonostante le crisi aziendali che attraversano in maniera trasversale tutte le province della regione. In questo settore, secondo l'Istat, che paragona l'ultimo trimestre del 2007 alle statistiche precedenti, reggono i numeri dei lavoratori diretti e quelli dell'indotto. All'ombra dei Capannoni lavorano 334mila dipendenti e 99mila indipendenti, dei quali 213mila e 49mila definiti quelli "in senso stretto". Sono 212mila gli operai nella provincia di Napoli di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, 91mila a Salerno, 67mila a Caserta, 46mila a Benevento e 22mila a Benevento. Il terzo settore resta quello dell'agricoltura, che ovviamente registra picchi consistenti nella zona salernitana, dove sono occupati 12mila dipendenti e 7mila indipendenti, con un altissimo tasso di contratti ad immigrati. Napoli resta comunque la provincia capofila, con 21mila operai, ultima è quella di Avellino con 8mila lavoratori, alle spalle di Caserta (14mila) e Benevento (10mila).



Fonte: informazione.campania.it

BANDO DI SELEZIONE PER L’AMMISSIONE DI N. 20 ALLIEVI AL CORSO DI FORMAZIONE PER “MANAGER PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN AREA PROTETTA”.


Piedimonte Matese. L’Ente di formazione ARKA S.C.aR.L., in qualità di Soggetto Attuatore, organizza un corso di formazione per “MANAGER PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN AREA PROTETTA” della durata di 400 ore finanziato nell’ambito dei P.O.R. CAMPANIA 2000/2006 - PROGETTO INTEGRATO “PARCO REGIONALE DEL MATESE” .Il percorso formativo rientra tra gli interventi del Progetto Integrato Parco Regionale del Matese, che mira allo sviluppo durevole di questa area regionale attraverso la conservazione della natura e la valorizzazione del territorio stesso e delle sue risorse. Il presente progetto, pertanto, persegue la finalità di creare nuove professionalità che siano capaci di determinare, attraverso l’acquisizione di competenze e conoscenze specifiche in campo turistico ed ambientale, lo sviluppo sostenibile dell’area.
Il Manager per lo Sviluppo Sostenibile in area protetta è una figura professionale nuova e poliedrica, capace di realizzare piani di sviluppo socioeconomici ecocompatibili in grado di rinnovare e trasformare il governo dell’ambiente. È un esperto in grado di curare l’identificazione, la formulazione, l’individuazione delle fonti finanziarie, la gestione, il monitoraggio e la valutazione di progetti integrati di sviluppo locale sostenibile; quindi è in grado di integrare la conoscenza delle dinamiche economiche, degli aspetti giuridici e normativi con le regole di funzionamento degli ecosistemi naturali ed antropizzati al fine di un’unica e più ampia pianificazione strategica. Avrà il compito di assistere ed affiancare enti pubblici ed aziende private nell’attuazione di innovativi programmi di sviluppo, di governo e di interventi diretti a sviluppare l’economia locale e l’utilizzazione di infrastrutture esistenti o da progettare per promuovere e favorire lo sviluppo di attività finalizzate alla valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale del Matese. Il corso avrà la durata di 400 ore suddivise in 300 ore di teoria e 100 ore di stage. La programmazione didattica sarà suddivisa in moduli, quali: Orientamento, Società dell’informazione, Inglese tecnico, Igiene e sicurezza sul lavoro, Project management e leadership, Contratto di lavoro e pari opportunità, Aspetti relazionali e gestione delle risorse umane, Struttura e funzionamento degli ecosistemi, Soggetti significativi e normativa sulle aree protette, Aspetti economici e comunicazione nelle aree protette, Pianificazione strategica, Tutela ambientale e sviluppo sostenibile, Politiche comunitarie e fonti di finanziamento. Alla conclusione della fase d’aula è previsto un periodo di stage durante il quale gli allievi potranno sperimentare le competenze e le conoscenze acquisite in aula. La sede di svolgimento del corso è sita in Caserta alla Via Santa Chiara n. 14 presso Campus Ente per la formazione e la ricerca (tel. 0823/46.59.00). Destinatari del progetto sono n. 20 inoccupati e/o disoccupati in possesso di laurea. Requisiti preferenziali saranno costituiti da:
• residenza nei Comuni del Parco Regionale del Matese, quali: Ailano, Alife, Capriati al Volturno, Castello del Matese, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Pietraroja, Prata Sannita, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Lorenzello, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, ValleAgricola;
• laurea in discipline giuridico/economiche, “di governo e gestione del territorio”, umanistiche;
• possesso di dottorato di ricerca o specializzazione post-laurea (della durata minima di un anno) relative alle suddette lauree;
• conoscenza delle caratteristiche e dei valori del Parco Regionale del Matese;
• possesso di precedenti esperienze nel settore.
In conformità alla Delibera di Giunta Regionale n. 993 del 28 luglio 2005, si riserva una quota del 30% dei destinatari delle azioni formative ai disoccupati di lunga durata, in uscita dai percorsi di orientamento attivati dai centri per l’impiego e per i quali sia stata valutata e verificata una condizione di rischio di esclusione sociale e di particolare disagio. I requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del presente bando e per l’intera durata del percorso formativo. La frequenza al corso è obbligatoria. E’ consentito un numero di ore di assenza, a qualsiasi titolo, pari al 20% del totale delle ore previste. Gli allievi che supereranno tale limite saranno allontanati d’ufficio dal corso.
Per i partecipanti sono previsti: un’indennità di frequenza oraria pari a € 2,50 lordi, nonché il relativo vitto per le attività che superano le 6 ore giornaliere. La domanda di ammissione al corso, redatta in carta semplice debitamente compilata e corredata dalla dichiarazione sostitutiva di certificazione, deve essere consegnata a mano entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 28/04/2008 presso la sede corsuale Campus Ente per la formazione e la ricerca sita in Caserta alla Via Santa Chiara n. 14. Il modello di domanda per la partecipazione al corso e il modello di dichiarazione sostitutiva di certificazione è scaricabile dal sito internet www.consorzioarka.it, oppure si può ritirare presso la sede corsuale Campus Ente per la formazione e la ricerca dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 Non si terrà conto dei documenti e delle domande consegnate dopo il termine di scadenza o con altre modalità anche se spedite precedentemente a mezzo posta (non fa fede il timbro postale), né quelle inesatte o incomplete delle indicazioni richieste o prive di firma.
L’accertamento dei requisiti, il controllo delle domande, dei relativi allegati nonché le prove di selezione, saranno effettuate da un’apposita Commissione di Selezione. Per la partecipazione al corso è prevista una prova di selezione basata su test a risposta multipla di cultura generale e psicoattudinali, nonché su un colloquio motivazionale. La selezione si svolgerà a Caserta in Via Santa Chiara n. 14 presso Campus Ente per la formazione e la ricerca il giorno 29 Aprile 2008 alle ore 10,00 senza ulteriori comunicazioni.
I candidati dovranno presentarsi entro l’orario indicato nel presente bando muniti di valido documento d’identità; la mancata partecipazione ad una prova comporterà l’esclusione d’ufficio. Non sarà possibile sostenere le prove in giornate diverse da quelle previste, anche in caso di impedimenti documentabili.
La Commissione di Selezione avrà 60 punti disponibili per la valutazione di cui un massimo di 40 da attribuire ai test ed un massimo di 20 punti da attribuire al colloquio. L’elenco dei candidati ammessi al corso sarà comunicato con un apposito avviso pubblicato sul sito internet www.consorzioarka.it, il giorno 30/04/2008, presso la sede corsuale oppure gli interessati potranno contattare telefonicamente il numero 081/06.06.800 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 dello stesso giorno. Nella formulazione della graduatoria, a parità di punteggio, saranno preferite le donne fino al raggiungimento di un ugual numero di allievi donna ed allievi uomini per garantire il rispetto delle norme sulle pari opportunità. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003 i dati personali forniti dai candidati saranno raccolti dall’ente ARKA S.C.AR.L. e poi inseriti in una banca dati per le finalità inerenti la selezione e la gestione del rapporto conseguente alla stessa. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini della valutazione dei requisiti di partecipazione, pena l’esclusione. I medesimi dati potranno essere comunicati unicamente ai soggetti proponenti per lo svolgimento della selezione e del corso.
Contatti. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria della società ARKA S.C.AR.L. sita in via Vicinale Santa Maria del Pianto C.P.N. ED. 6 - 80143 Napoli telefonando al n. 081/06.06.800.

Pietro Rossi

24 aprile 2008

ALIFE, L ‘ANTICA REGINA DELLA FERTILE PIANA.

Per ragioni di spazio la versione in Inglese del seguente articolo sarà pubblicata domani. Si coglie l'occasione per ringraziare ufficialmente l'amico Gianni Parisi per l'ottimo contributo inviatoci.
Alife. Percorrendo la ex statale 158 che da Caiazzo conduce al Matese lo spettacolo che accoglie il visitatore è di superba bellezza. Dalle colline che immettono nella pianura si può cogliere lo scenario meraviglioso delle propaggini meridionali dell’aspro e selvoso massiccio del Matese, con la cima del monte Miletto ancora innevata a primavera inoltrata, che svetta fra i colori della natura. Più in basso si stende l’ordinata e fertile campagna di un verde brillante ed unico per la ricchezza delle acque che scendono copiose dalla montagna ad irrigare i campi. Adagiata al centro della pianura sorge Alife, regina della valle da oltre duemila anni. Le prime tracce di presenza umana nel territorio alifano risalgono al Paleolitico medio per poi protrarsi nel Neolitico, nell’ Età del Bronzo e nell’età proto storica, l’età del Ferro (XI sec. a.C.). L’antica popolazione osca ha lasciato tracce della sua presenza nell’area alifana che successivamente fu occupata nel V sec. a.C. dai Sanniti, che in “Alipha” coniarono la loro moneta, il didramma d’argento del IV secolo a.C. Dopo cruente e lunghe lotte, nel 310 a.C. si ha la definitiva conquista romana di Alife che passa sotto il controllo di Roma, ad opera del Console Caio Marcio Rutilio che sconfisse il capo Erennio Ponzio, tenace difensore della sua terra. Ma la conquista romana non ridusse l’indole fiera ed operosa degli alifani La città incorporata nella repubblica di Roma fu “Praefectura” e “Municipium” e fu iscritta alla tribù Teretina, fu attraversata da una diramazione della via Latina e fu circondata da una poderosa cinta muraria in “opus incertum” con nucleo cementizio calcareo dello spessore di due metri e mezzo, intervallata da bastioni circolari e quadrati che offrivano un ulteriore difesa contro gli assalitori, quattro porte urbiche con stipiti in blocchi isodomi in pietra fiancheggiate da bastioni quadrati si aprivano al centro dei rispettivi lati. All’interno delle mura è racchiusa un’area di circa 540 metri per 405, corrispondente a 218.700 mq., pari a 21.87.00 ettari. Ancora oggi si conserva, inalterato, l’antico impianto urbanistico con strade che si incrociano ad angolo retto suddividendo la città in quattro settori. La strada che congiunge Porta Napoli con Porta Roma era detta “decumanus maximus”, mentre quella che congiunge Porta Fiume con Porta Piedimonte era detta “cardo maximus”. Nei quattro settori divisi dai decumani e cardini maggiori e minori, con strade parallele ed ortogonali, che si incrociavano ad angolo retto formando ,quindi, dei rettangoli chiamati “insulae”, sorgevano edifici pubblici e spazi per abitazioni private. Numerosi monumenti e reperti lapidei e architettonici si trovano all’interno ed all’esterno della città, quali: Il Criptoportico a tre bracci con doppia navata; il Mausoleo tradizionalmente attribuito alla ricca e potente famiglia degli Acilii Glabriones, nell’attuale piazza della Liberazione fuori Porta Napoli (è uno fra i più importanti esempi dell’architettura funeraria romana in Campania, esso è esattamente nove volte più piccolo del Pantheon di Roma); l’Anfiteatro, esterno al perimetro urbano, enorme struttura ancora coperta da uno spesso strato di terra; il Foro con “tabernae” nell’area dell’attuale Ufficio Postale; il Teatro rimaneggiato in epoca claudia ed antonina; le terme ad ipocausto; la Chiesa Madonna della Grazia, antico mausoleo romano trasformato in chiesa cristiana (oggetto di attenzione da parte della Soprintendenza archeologica per la sua particolare tipologia architettonica); gli acquedotti e le numerose necropoli nelle località dette “Conca d’Oro” e “Croce di Santa Maria” caratterizzate dalla presenza di tombe a fossa terragna di epoca arcaica (fine del VII - VI secolo a.C.) e a cassa con copertura a spiovente in tufo o in tegole e ad incinerazione risalenti al II — I secolo a.C. Le feste di “A1lifae” furono celebrate e ricordate in un calendario alifano. Il suo territorio fu inserito nella centuriazione di tutta la pianura del Volturno, le sue tracce sono ancora visibili nelle suddivisioni agrarie attuali. L‘Ager Allifanus, celebrato da Cicerone per la sua fertilità, fu disseminato di “villae rusticae”, dove facoltosi e nobili romani venivano a ristorarsi le membra e godersi la serenità di luoghi ameni, lontani dalla confusione di Roma. La campagna che circondava “Allifae” era disseminata di campi coltivati e di orti rigogliosi dei frutti della terra, fra i suoi prodotti tipici erano rinomati il vino e l’olio. Infatti riferisce Silio Italico che il territorio alifano non era ingrato a Bacco (Silio — Lib. II. — XLI), e già da allora, molto probabilmente, le cipolle. Infatti in un’epigrafe rinvenuta nel territorio di Raviscanina, un certo “Naevoleius Chrestus, ci informa che, ancor vivo, ha già provveduto al suo sepolcro, dove verrà deposta anche sua moglie, Caeparia Archene. Questa, a quanto suggerisce il suo nome, doveva avere a che fare con le cipolle, perché caepa era la cipolla e caeparius il venditore di questo ortaggio”.
( Nicola Mancini, “Allifae” p. 29). La città di “Allifae” conobbe il suo periodo di massimo sviluppo durante il I – II° secolo d.C. per poi seguire la stessa sorte che toccò all’impero romano, un lento ma inesorabile decadimento dovuto a diversi fattori sia naturali (devastanti terremoti e alluvioni), che storici, consistenti nelle continue incursioni in tutta la penisola italiana di popoli invasori come: Unni, Ostrogoti, Visigoti, Ungari, Saraceni, Longobardi ed altri. Alife fu proclamata Diocesi nel V secolo, subì la dominazione longobarda divenendo contea del Ducato di Benevento, coinvolta nelle complesse ed interminabili lotte fra Bisanzio, Impero e Papato passò infine, nell’XI secolo, sotto il dominio normanno della famiglia Quarrel- Drengot, che ebbe in Rainulfo III l’ultimo Conte di Alife, il quale già adolescente affiancò il padre Roberto nell’esercizio del potere tanto da meritare l’appellativo di “puer bonae indolis”, come si evince da un documento relativo all’arcivescovo di Benevento datato 30 agosto 1109. A lui si deve l’edificazione della Cattedrale nel 1132 e la traslazione da Roma dei resti di San Sisto I° papa e martire, da allora, patrono della città.
Rainulfo, il normanno, Signore benevolo della città di Alife, condusse tenace lotta contro Ruggero II d’Altavilla per la supremazia nell’Italia meridionale. Quest’ultimo, dopo aver messo a ferro e fuoco la città nel 1138 vinse la contesa con lo sfortunato cognato a seguito della sua improvvisa quanto inaspettata morte presso Troia nelle Puglie nell’anno 1139. Dopo ulteriori devastazioni portate da calamità naturali come periodici terremoti ed i continui saccheggi ad opera di orde saracene, la popolazione si disperse e la malaria tornò ad infestare quelle terre una volta ricche e fiorenti, si spopolò l’intero paese e il suo territorio, che in epoca romana era rinomato per la ricchezza d’acqua e la fertilità della sua terra. Durante i secoli trascorsi sotto il dominio di varie casate nobiliari quali: i Gaetani, gli Schweisspeunt, i D’Aquino, la Dinastia della Casa di Fiandra, i D’Avella, gli Janvilla, i Marzano, gli Stendardo, gli Origlia, i Diazcarlon, la città di Alife segui le vicende del reame di Napoli, fino all’Unità d’Italia quando entrò a far parte del Regno dopo le guerre risorgimentali. Con l’Unita d’Italia sorse il fenomeno del brigantaggio, che interessò, le zone interne del Massiccio del Matese espandendosi, nella sottostante pianura alifana, anche se in maniera circoscritta, in quanto il terreno pianeggiante non offriva ai briganti soddisfacenti vie di fuga. Nel secolo appena trascorso Alife subì notevoli devastazioni: durante la guerra del 1940/1943 con le distruzioni e i saccheggi operati dalle truppe naziste in ritirata verso la piazzaforte di Montecassino, e i relativi bombardamenti americani del 9 e 13 ottobre 1943 che portarono la morte fra la popolazione inerme e che videro distrutte quasi la metà delle case dell’antichissima città. Infine, sullo scorcio del XX secolo, Alife doveva subire un ulteriore oltraggio. La notte del 14 maggio 1984 mani sacrileghe trafugarono il busto argenteo di S. Sisto I° Papa e Martire — Patrono della città e della Diocesi di Alife, custodito dal XVIII secolo in una Cappella della Cattedrale. L’opera di grande ascendenza devozionale ed eccelso prodotto del Secolo dei Lumi, fatta realizzare con enorme sacrificio dagli alifani di allora, svanì per sempre nel losco mercato che alimenta l’illegale raccolta di oggettistica sacra. Ma anche in quest’ultimo tragico frangente l’orgoglio dei laboriosi alifani non si piegò. Mossi da pietà cristiana l’immagine di un nuovo S. Sisto, anch’esso d’argento, grazie al sacrificio di tutti i cittadini compresi anche i molti emigrati per motivi di lavoro all’estero, fu ricostruita in breve tempo (dopo due anni dal furto sacrilego). Perché la devozione per il Santo, e l’amore delle tradizioni che uniscono queste genti in una corale solidarietà, lega saldamente gli alifani tra loro ed alla loro terra. Il 14 dicembre 2001 la piaga dei furti di opere d’arte si ripetè con il trafugamento, da parte di ignoti, della scultura bronzea raffigurante San Giovannino, opera del sottoscritto, che da quasi un decennio adornava l’omonima piazza posta fuori Porta Napoli. Ma nonostante questi tristi episodi di cronaca che periodicamente affliggono non solo, purtroppo, la nostra terra e le immani distruzioni del passato che hanno caratterizzato le alterne vicende storiche di Alife, da più di duemila anni questa gloriosa città vive e prospera al centro della verde vallata attraversata dalle anse del sinuoso Volturno, quale antica regina della fertile piana.



di Gianni Parisi