28 settembre 2020

Premiazione del Concorso “Cristo, l’uomo del Lavoro” a cura dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Alife-Caiazzo



ALIFE
- Si terrà domani 30 settembre alle 17.00 in Cattedrale ad Alife la cerimonia di premiazione del Concorso “Cristo, l’uomo del lavoro…”, bandito dall’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro della Diocesi di Alife-Caiazzo durante il tempo del lockdown. Alla cerimonia parteciperà il vescovo S. E. Mons. Orazio Francesco Piazza, amministratore apostolico e don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il Lavoro della Chiesa cattolica italiana intervenendo sul tema “Il lavoro alla luce della Laudato sì” (l’enciclica sociale di Papa Francesco pubblicata nel 2015). L’iniziativa è nata in Diocesi con l’intento di donare una borsa di studio agli studenti del territorio da investire per l’acquisto di materiale didattico. Il tema del “lavoro” e della sua lettura secondo il contributo che la Chiesa ha dato nel tempo, è alla base delle iniziative e della formazione che l’Ufficio diocesano preposto, intraprende sul territorio.  Sono tre i documenti di riferimento che gli studenti hanno avuto tra le mani per acquisire contenuti prima di procedere con gli elaborati: il Messaggio dei Vescovi italiani per il 1 maggio 2020; l’enciclica Laborem exercens, scritta da Giovanni Paolo II, scelta in occasione del centenario della sua nascita, 18 maggio 1920; l’enciclica sociale di Papa Francesco Laudato si’ “, a cinque anni dalla sua emanazione, il 24 maggio 2015. Filo conduttore delle riflessioni, la visione del “lavoro” al tempo del Covid secondo l’esperienza che ciascuno studente ha fatto attraverso il mondo dell’informazione o la conoscenza diretta.   I giovani che domani sera prenderanno parte alla cerimonia in Cattedrale sono: Giovanna Boiano, Giuseppe Civitillo, Emanuela De Iorio, Chiara De Lellis, Francesco Di Muccio, Serena Geremia e Chiara Sabino. Prevista la presenza delle famiglie dei ragazzi, di una rappresentanza del Clero diocesano, degli ordini religiosi, delle Associazioni diocesano, delle Istituzioni civili e sociali del territorio.

Pietro Rossi


LA SENATRICE LONARDO PRESENTA UNA INTERROGAZIONE AL MINISTRO DEI TRASPORTI SUI TEMPI DI PERCORRENZA DELLA STRADA TELESINA




BENEVENTO -La strada statale 372 "Telesina" rappresenta per la città di Benevento, e per tutto il Sannio, ma anche per regioni come la Puglia e la Basilicata, il principale collegamento stradale verso Roma e parte del Paese... i circa 70 chilometri che collegano Benevento a Caianello, e dunque all'autostrada A1, sono un elemento essenziale alla mobilità territoriale sannita, ma ne costituiscono anche un limite storico! La struttura dell'arteria, a due sole corsie, da sempre caratterizzata da un intenso traffico veicolare, anche pesante, da condizioni del manto stradale e da una segnaletica carenti, oltre che da una serie di autovelox che, rendono ulteriormente disagevole la percorrenza dell'arteria, senza produrre risultati in termini di sicurezza stradale e diminuzione dei sinistri, è attualmente costellata anche da numerosi semafori, a causa di ulteriori lavori in corso. Per tali ragioni, ho presentato oggi una interrogazione parlamentare in Senato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per chiedere di sapere se sia a conoscenza dei lentissimi tempi di percorrenza della tratta Benevento/Caianello, che creano esasperanti disagi e notevole pericolo, e se non ritenga di accelerare i lavori sulla strada statale 372 "Telesina", indicando quando finalmente termineranno”. Lo dichiara la Sen. del Gruppo Misto, Sandra Lonardo.

Pietro Rossi

A BAIA LATINA PARCO GIOCHI CHIUSO AL PUBBLICO DA MESI, SANTORO INTERROGA IL SINDACO SULLE CAUSE DELL’INTERDIZIONE AI BAMBINI DELL’AREA LUDICA.


BAIA E LATINA - “Sono mesi che il parco giochi di Baia e Latina è chiuso al pubblico, tra l’indifferenza dell’Amministrazione comunale e le giuste lamentele delle famiglie e dei loro bambini che non possono usufruire più di un servizio importante per la crescita dei nostri figli e dei nostri nipoti”.  Lo denuncia Michele Santoro, capogruppo consiliare di Uniti per Baia e Latina che, nei giorni scorsi, ha anche presentato un’apposita interrogazione scritta al sindaco Giuseppe Di Cerbo per chiedere lumi al riguardo e conoscere i motivi di questa ulteriore manchevolezza nei riguardi dei cittadini. “Sebbene Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte abbia emanato, in data 11 giugno 2020, il Dpcm che consentiva l’apertura dei parchi giochi, nel nostro Comune nulla è cambiato con l’area che continua a risultare interdetta ancora oggi ai piccoli cittadini. Dal 15 giugno 2020 sono state fornite indicazioni per aprire le aree gioco per bambini per consentire loro di utilizzare scivoli, altalene e tutti i giochi presenti nelle aree pubbliche e private, comprese quelle all’interno di strutture ricettive e commerciali, ma con rammarico dobbiamo prendere atto che a Baia e Latina non è stato applicato il Dpcm 11 giugno 2020”, continua il leader dell’opposizione. “Da qui la nostra decisione di interrogare il Sindaco che dovrà rispondere oralmente in Consiglio entro i prossimi 30 giorni, per sapere per quali motivi è stata disattesa l’applicazione del Dpcm 11 giugno 2020, e, di conseguenza, le ragioni per le quali il parco giochi per bambini, di Baia capoluogo, risulta ancora oggi interdetto all’utilizzo da parte dei bambini. Infine, quali provvedimenti l’Amministrazione intende adottare per consentire ai bambini di usufruire di spazi ed attrezzature a loro dedicate”, conclude l’ex sindaco Santoro.

Pietro Rossi

Covid-19, la Confcommercio dice ‘no’ ad un nuovo lockdown.


CASERTA - Confcommercio Campania pronta alla mobilitazione generale se il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, dovesse confermare la decisione di chiudere nuovamente le attività commerciali. Provvedimento inaccettabile per Confcommercio Campania che chiede con urgenza un incontro in Regione. ‘Le dichiarazioni del presidente De Luca su nuove possibili chiusure delle attività commerciali per arginare il diffondersi dell’epidemia di contagi da Covid19 – spiegano i presidenti di Napoli, Caserta e Salerno, Carla Della Corte, Lucio Sindaco e Giuseppe Gagliano - stanno generando non poche ansie tra gli operatori del settore che temono gli effetti nefasti di un secondo lockdown. Un’ipotesi che va assolutamente scongiurata. Le serrate di marzo, i ritardi nell’erogazione degli ammortizzatori sociali, le difficoltà per ottenere prestiti dalle banche hanno segnato infatti in modo incontrovertibile il destino economico di tante famiglie e messo in ginocchio migliaia di attività che ora guardano con forte preoccupazione alle misure paventate dalla Regione’. Da qui la presa di posizione forte di Confcommercio Campania di fronte a provvedimenti ingiusti e lesivi per le imprese, assunti senza consultare le parti sociali. ‘Pur condividendo la necessità di una politica di rigore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e del distanziamento sociale – fanno notare i vertici di Confcommercio – riteniamo che una possibile nuova chiusura sia da evitare perché innescherebbe effetti devastanti sull’economia della regione e in particolare sul commercio, sul turismo e sui servizi. Non si possono infatti penalizzare attività già duramente provate che rischierebbero questa volta di non sopravvivere. Auspichiamo pertanto che l’ipotesi di un nuovo lockdown non venga assolutamente presa in considerazione e, nel caso in cui le condizioni sanitarie dovessero renderlo inevitabile, bisognerà trovare strumenti di compensazione economica adeguati ad evitare un’altra ecatombe economica per le aziende. Sarebbe inaccettabile scaricare ancora una volta sugli imprenditori i costi della pandemia’. Poi l’invito al presidente De Luca ad istituire un tavolo permanente per monitorare il settore e condividere le scelte da adottare rispetto a quei provvedimenti che impatterebbero negativamente sui consumi già fortemente indeboliti. ‘Attendiamo una convocazione in Regione prima dell’adozione di qualsiasi decisione – chiariscono - per un confronto costruttivo sulle modalità e i tempi di intervento. Ma anche per affrontare insieme una serie di questioni di primaria importanza quali la necessità di tempi di risposta più brevi dalle Asl in merito ai risultati dei tamponi. Inaccettabile che un imprenditore, potenzialmente a rischio perché in contatto con un contagiato, debba attendere anche tre giorni per l’esito dell’esame. Con tutte le conseguenze che ne derivano per l’attività aziendale. Ventiquattro ore, questo il termine massimo entro il quale l’azienda sanitaria dovrebbe, a nostro avviso, comunicare il responso del tampone. Altrettanto prioritaria la vicenda dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Controlli che vanno intensificati e potenziati su tutto il territorio regionale per garantire il rispetto delle misure anti Covid: dall’utilizzo delle mascherine al divieto degli assembramenti. Invitiamo infine anche i nostri iscritti al senso di responsabilità. Gli imprenditori devono dare l’esempio ed essere rigorosi nella gestione delle attività assicurando gli interventi di sanificazione dei locali, adottando tutte le misure utili a garantire il distanziamento e monitorando i clienti affinché tutti indossino la mascherina’.

Pietro Rossi