03 febbraio 2014

FARMACI EQUIVALENTI: UN’OPPORTUNITA’ DI RISPARMIO POCO PUBBLICIZZATA


Adelaide Tronco

CASERTA. La presidente provinciale ENDAS Adelaide Tronco, da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei più deboli, solleva la questione dei farmaci equivalenti, più economici di quelli noti, ma contenenti i medesimi principi attivi. “Sono convinta che l’opportunità costituita dai farmaci generici non è pubblicizzata abbastanza – ha dichiarato la presidente Tronco – e per questo ho chiesto un parere personale e professionale ad una giovane farmacista che collabora con l’ENDAS Caserta, la dott.ssa Alessia Merola.  Questo quanto dichiarato dalla giovane farmacista. “Nei confronti dei farmaci equivalenti c’è, oggigiorno, molta diffidenza nonostante i farmacisti, che come me, cercano, invano, di spiegare ai pazienti che i principi attivi sono gli stessi presenti nel medicinale di marca.   Il farmaco equivalente, in gergo generico, è un farmaco non più coperto da brevetto, che presenta diversamente dal nome commerciale o di fantasia (denominato dall’azienda), il nome del principio attivo, seguito da quello dell’azienda farmaceutica produttrice, ove per principio attivo si intende la sostanza attiva farmacologicamente presente nel medicinale.  Esso ha le stesse proprietà terapeutiche del farmaco originale, efficacia e sicurezza. Infatti, per poter essere lanciati in commercio devono rigorosamente rispondere a severi controlli e alle medesime caratteristiche di bioequivalenza della specialità medicinale. L’unica variazione è attribuita agli eccipienti, sostanze coadiuvanti e farmacologicamente inerti, non incidenti sulla salute.  In termini di costi, il generico deve essere, per legge, inferiore al 20% rispetto al farmaco di marca. E come precedentemente detto, tale costo inferiore è dovuto solo ed esclusivamente al fatto che principi attivi non sono più coperti da brevetto, ossia le ditte produttrici non sostengono le spese di ricerca (sostenute invece dalle aziende scopritrici che lanciano il brand), bensì solo quelle di produzione. Il precedente è l’unico motivo del basso costo del medicinale generico, diversamente da quanto creda la maggior parte dei pazienti.  Difatti, alla domanda quotidianamente effettuata: “Generici o originali?”, ecco le risposte più gettonate:
- “Sta scherzando? Non voglio morire! Solo originali! - Non esiste, sono velenosi!  - No, sempre e solo tutti di marca, ho chiesto al medico sulla possibilità di utilizzo del generico, ma è contrario, afferma che siano pericolosi!  - Per carità! Si tratta della nostra salute, non badiamo troppo a quell’euro speso in più per l’acquisto di un farmaco ma piuttosto badiamo alla “qualità” dei farmaci che assumiamo”.  
Alla stessa domanda rivolta a pazienti “medici”:
“Non si preoccupi, sono un medico, sono consapevole che hanno la stessa efficienza, mi dia i generici!”
A qualcuno, facente parte della stessa schiera, a cui mi è capitato di non chiedere su quale optasse, in seguito a presentazione di ricetta in cui era stato riportato solo il nome del medicinale originale (lasciando stare questo aspetto), mi è stato, addirittura, chiesto di staccare le fustelle del branded già apposte e di sostituire col generico.  Ed alla mia diversa domanda rivolta ad essi circa il comportamento ostile nei confronti degli equivalenti da parte della maggior parte degli anziani (dietro loro consiglio), mi si confida lo facciamo “per accontentare gli informatori” o mi si risponde più schiettamente con un gesto di dita, volto ad indicare danaro.  Dunque, la classe sociale bassa e disagiata è quella più assidua acquistatrice di farmaci griffati, diversamente dal ceto elevato, di cui primi in classifica i medici stessi ed altri professionisti della salute, consumatori di generici!  Concludendo, dopo pochi mesi dall’inizio della mia carriera professionale realizzo che la mancanza di fiducia del popolo su suddetti farmaci esiste purtroppo a causa di accordi tra rappresentanti di case farmaceutiche e l’altra categoria di camici bianchi. Infatti, parte della classe medica, complice e silenziosa sulla verità positiva dei generici, crea falsi allarmismi sulla loro qualità, divulgando al popolo, ignorante e non consapevole, informazioni errate, quali la produzione degli stessi senza “coscienza”, contribuendo a mantenere elevato il business e gli affari, e facendo, quindi, delle malattie altrui un profitto economico. Davvero preoccupante che il rapporto di fiducia tra paziente e medico possa essere condizionato da simili ragioni. Allo stesso tempo, come contestare una prescrizione e far capire tutto ciò ai malati sofferenti che pur di guarire si affidano ciecamente al loro medico curante?”
Dott.ssa ALESSIA MEROLA

A LETTERATITUDINI “LA TRADUZIONE POETICA DELLA SOFFERENZA POLITICA DI DANTE”



CANCELLO ED ARNONE – Proseguendo con l’itinerario dantesco (che ha segnato i coinvolgenti approdi nel tragico destino di Francesca da Rimini e nell’indelebile monito “culturale ed etico” – “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza!”, del re di Itaca, l’astuto Ulisse), il gruppo che si identifica nella “bella avventura” chiamata Letteratitudini ha voluto tornare sui versi della Divina Commedia dedicati ad una problematica che, vista la tremenda stagione politica attuale, in Italia e nel mondo, farebbero dire: sì, allora come ora, cioè ai tempi di Dante come in questa fase storica dello spurio abbraccio Renzi-Berlusconi. E quale titolo per un’opzione simile? Questo: “La traduzione poetica della ‘sofferenza politica’ di Dante”. Se, infatti, all’uomo comune le lotte fratricide e le spregiudicatezze dei potenti fanno senso, nel profondo dell’animo d’un poeta vibrano lacerazioni inguaribili. Forse non avvenne questo nel vortice delle vicende che portarono il più grande genio letterario italiano all’amarissimo esilio? Eppure, elaborando e rielaborando le sue pene, egli seppe sublimarle, lasciandoci in eredità una “traduzione lirico-didascalica” che sa parlare all’umanità contemporanea e a quella d’ogni tempo e luogo. Rigenerante, dunque, il bagno del primo incontro-2014 di Letteratitudini nel singolare “pathos” dantesco intriso della sua finale sconfitta. Tutto ciò è avvenuto, come sempre, nell’accoglientissimo “salotto buono” della fondatrice Tilde Maisto e, per vivificante aggiunta, con alcune new entry una delle quali ha risposto al nome della giovane Mirella Sciorio. Ne è venuta fuori una serata appassionante, con comparazioni e approfondimenti a iosa. Un componente del gruppo ha assunto il compito dell’introduzione e di una prima lettura di terzine tratte dal 6° Canto dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso; poi, a tutti i presenti la libertà di sviluppare, in ampiezza e in profondità, il dibattito, qui e là attingendo ad altri testi (Inferno - Canto X di Farinata degli Uberti -, De Monarchia…), ma anche introducendo ipotesi interpretative favorite, su più versanti, proprio dal desiderio di cogliere quanto di universale e di imperituro esprime la grande arte della poesia sulle pochezze umane o del vivere civile o, ancora, sulle contraddizioni che ciclicamente s’individuano nel governo della res publica. Vieppiù catturante - e facile da prevedere - la strofa che Dante riservò alla celebre invettiva: “Ahi serva Italia, di dolore ostello,/ nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello…” (Purgatorio, Canto di Sordello). Versi perennemente disarmanti e purtroppo “indovinati” per i secoli che vanno dalla Caduta dell’Impero Romano d’Occidente ai nostri tristi giorni nei quali il disorientamento è vastissimo, le catastrofi (in senso proprio e figurate) innumerevoli e la deriva quasi sempre all’orizzonte. Eppure la tenacia dantesca e la sua visione politica lasciano comunque aperti, pure al italiano d’oggi, i varchi della speranza. E su questa tastiera Letteratitudini, alla scuola delle “grandi penne”, ha inseguito fin dalla sua costituzione esegue legge sua migliore musica ed insegue il sogno, la sperimentazione di un riscatto umano e sociale in un territorio difficile qual è il Basso Volturno. Qui, per l’appunto, stanno le ragioni più autentiche dell’assiduità e dell’entusiasmo, anche conviviale, con cui il gruppo va avanti e si consolida. E dunque non a caso, nell’intervallo “non dantesco” dell’imminente incontro di febbraio, si innesterà il contributo, sicuramente avvincente, della new entry Mirella Sciorio.
                                                                                                                                                               Raffaele Raimondo

Zona Franca Urbana a Mondragone, agevolazioni fiscal i e contributive per le micro e piccole impresa

MONDRAGONE.Il prossimo martedì 4 Febbraio, presso la sala conferenze “Mario Pacifico” del  Museo Civico Archeologico “Biagio Greco”, a partire dalle ore 15, si terrà l’incontro “Zona Franca Urbana a Mondragone, agevolazioni fiscali e contributive per le micro e piccole imprese: vantaggi, opportunità e criticità”. 
All’incontro, organizzato dall’Amministrazione comunale di Mondragone in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Caserta, interverrà il Primo cittadino Giovanni Schiappa, il Presidente dell'Ordine Pietro Raucci, il Presidente della Camera di Commercio di Caserta Tommaso De Simone, l’Assessore comunale alle attività produttive Salvatore Pacifico, il Consigliere Segretario dell'Ordine Antonio Carboni, la Consigliera di Parità della Provincia di Caserta Francesca Sapone e il Consigliere dell'Ordine Aldo Pellegrino.
“Si tratta di un appuntamento di fondamentale importanza – commenta l’Assessore Salvatore Pacifico – rivolto anche ai cittadini, alle associazioni di categoria ed agli imprenditori. La Zona Franca a Mondragone rappresenta una grande opportunità per il rilancio della nostra economia ma, per riuscire a sfruttarla in maniera esaustiva, è necessario avviare un canale di assidua comunicazione, e quindi di piena collaborazione, con gli addetti ai lavori del territorio. Soltanto attraverso una corretta informazione sui benefici e sulle opportunità che questa occasione offre, il cittadino e l’imprenditore sapranno come usufruire dei vantaggi”.
“Per l'economia cittadina, la Zona Franca, rappresenta un'occasione da non perdere – aggiunge il Sindaco Giovanni Schiappa e, per questo motivo, e' necessario avvalerci della preziosa collaborazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, contestualmente alla presenza della Camera di Commercio e di chi, dal Legislatore, e' chiamato a garantire pari opportunità. Illustrare a tutti gli interessati i vantaggi che nello specifico riuscirà ad assicurare la ZFU, senza ombra di dubbio, significherà aiutare l’intera Comunità a cogliere una importante opportunità”.

La nascita di un museo e la cultura della canapa


Il 7 Febbraio 2014 alle ore 18.00 presso la Sala convegni del Palazzo Ducale Sanchez de Luna, sito in Piazza Umberto I a Sant’Arpino (Ce), si terrà il convegno “PER UN MUSEO DELLA CANAPA- La nascita di un museo e la cultura della canapa ”. L’evento è organizzato dal Comune di Sant’Arpino e l’Unione dei Comuni Atellani su iniziativa della Pro Loco di Frattaminore.
In questa occasione sarà presentato il progetto "museo della canapa" a cura del prof. Marcello Sestito dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria
L’evento si arricchirà con numerosi interventi tutti mirati a far conoscere l’enorme risorsa di un territorio, una volta famoso come Campani Felix, che oggi non riconosce il valore culturale e le potenzialità di sviluppo possibili per il futuro.
Un convegno per accendere i riflettori sull' importanza per un territorio di avere un luogo che raccolga le memorie e le testimonianze di un mondo rurale ormai quasi perso, e che allo stesso tempo faccia da ponte per un potenziale sviluppo futuro, portando alla luce le nuove tecniche di utilizzo della canapa.
Saluti:
Gianluca Fioratti sindaco FF del Comune di Sant’Arpino
Francesco Pezone assessore del Comune di Sant’Arpino con delega all’agricoltura
Interverranno:
Marcello Sèstito Prof. ArchUniversità Mediterranea di Reggio Calabria
Fiorenzo Marino Prof. Storico Atellano
Enzo Falco giornalista pubblicista esperto della canapa
Caterina Belardo Arch. Dottoranda Sun , “Ri_disegno del paesaggio agrario casertano”
Sergio Vellante Docente Sun, “La canapa nella rigenerazione sostenibile dei territori Atellani”

Durante il convegno sanno esposti:
Foto d’epoca
Il progetto del museo della canapa
Proiezione del video “I giorni della canapa in terra di lavoro” a cura di Salvatore di Vilio