07 ottobre 2012

GLI STUDENTI DELL’ITIS DI PIEDIMONTE MATESE IN VISITA DI STUDIO AL CANTIERE DI PIAZZA DE BENEDICTIS



Piedimonte Matese.Un gruppo di studenti della classe quarta EDILE  dell’Istituto Tecnico Industriale G. Caso  di Piedimonte Matese si è recato, in visita di studio al cantiere situato presso la Casa Comunale di Piedimonte Matese dove sono in corso i lavori di costruzione dei parcheggi di Piazza De Benedictis. Gli alunni sono stati accompagnati dagli insegnanti di Tecnologia delle costruzioni prof. Gregorio Di Lullo    e dal Prof. Giovanni  Gazzerro. La visita è stata organizzata come inizio di un corso sulla  “Sicurezza del cantiere”, che già da molti anni è attivo alll’istituto “G. Caso ” e che ora è pienamente in linea con le indicazioni contenute nei programmi della Riforma per i nuovi Istituti Tecnici che prevedono una materia specifica denominata “Gestione del cantiere e sicurezza dell’ambiente di lavoro”. Nel corso del sopralluogo gli alunni hanno potuto osservare dal vivo le operazioni di costruzione presenti nel cantiere i dispositivi di sicurezza e le procedure operative messe in atto nelle diverse fasi di lavoro per poter prevenire in maniera efficace tutte le situazioni di pericolo che possono determinare incidenti o infortuni gravi. Le varie fasi di lavoro di realizzazione dei pali di fondazione sono state illustrate brillantemente dai direttori tecnici di cantiere i periti edili Aldo Di Palma e  Michele Di Chello  che si sono diplomati presso il nostro Istituto  e ora lavorano alle dipendenze della ditta Termotetti. Tutti gli studenti coinvolti hanno seguito con entusiasmo tale attività, ringraziando le istituzioni coinvolte , la Ditta Termotetti che ha consentito la visita al cantiere , l Dirigente scolastico prof. Nicolino Lombardi che ha autorizzato la visita  e i docenti per l’opportunità che è stata loro offerta dalla scuola.

Pietro Rossi

I VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE DI PIEDIMONTE MATESE RACCOLGONO FONDI PER L’UNICEF.


Stand UNICEF

PIEDIMONTE MATESE.  Grazie ai Volontari del Gruppo Protezione Civile di Piedimonte Matese guidati da Enzo Mone, sabato 6 e domenica 7 nella centralissima Piazza Grande è stato allestito uno stand per la raccolta di fondi   dell’iniziativa “L’Orchidea UNICEF per i bambini”. L’Orchidea dell’UNICEF, come ha ricordato Enzo Mone, è la piantina fiorita che dal 2008 consente di contribuire a salvare la vita di un bambino “adottando” con un’offerta minima di 15 euro un elegante esemplare di Orchidea Phalaenopsis in fiore. L’acquisto di un’orchidea è un piccolo gesto che consente all’UNICEF di garantire cure mediche, acqua potabile, alimenti terapeutici, zanzariere anti-malaria ai bambini dell’Africa Centrale e Occidentale. E’ un gesto che vale una vita. I fondi raccolti grazie a questa iniziativa saranno devoluti infatti ai programmi dell’UNICEF per la lotta alla mortalità infantile nel mondo. In questi ultimi anni  c’è da segnalare un dato incoraggiante. Lentamente infatti, ma in maniera costante, si riduce ogni anno il triste conteggio dei bambini sotto i 5 anni che perdono la vita per ragioni legate alla povertà in tante aree del mondo. Ma sono ancora tanti, troppi, i piccoli che ogni giorno muoiono per malattie che nel mondo più sviluppato sono state debellate da tempo. I bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno, informa un nuovo rapporto dell’Unicef presentato due settimane fa, sono passati da 12 milioni nel 1990 a meno di 6,9 milioni nel 2011. Ogni giorno sopravvivono circa 14.000 bambini in più rispetto a 2 decenni fa.
Pietro Rossi

SUCCESSO DEL SECONDO APPUNTAMENTO DEI PIATTI TIPICI DEL MEDIO VOLTURNO A CASTEL DI SASSO


Serafina Ragozzino con il cuoco

Castel di Sasso. Si è svolto presso il ristorante Il Borgo, nel caratteristico e suggestivo paese di Castel di Sasso, il secondo appuntamento gastronomico della IV edizione del Concorso I Piatti tipici del Medio Volturno. Ad accogliere gli ospiti, più di settanta giurati, oltre al ristoratore c’era il Presidente della Pro loco La Castellana, Serafina Ragozzino, che ha augurato a tutti i partecipanti di trascorrere una serena e gustosa serata, all’insegna della bontà e della genuinità dei prodotti tipici che stavano per degustare; ha inoltre invitato tutti ad ammirare dalla splendida terrazza l’emozionante spettacolo paesaggistico sottostante, sicura che Castel di Sasso sia un luogo da portare nel cuore e da consigliare ad amici e conoscenti. Presenti anche tre produttori quali rappresentanti del settore vitivinicolo, della macellazione e della pasta fresca artigianale, che hanno illustrato ai presenti la qualità dei loro prodotti.  Lo chef ha sottoposto ai cinque membri della giuria tecnica e ai quasi settanta giurati della giuria popolare come Antipasti  del Culatello e Pancetta paesana, Salame di Bufalo, Ricotta di Bufala con confettura di fichi d'india.  Accompagnata da una Pagnotta con minestra stufata, Crostini di Polenta al Lardo, Vellutata di Ceci e Cicerchie con Salsiccia paesana, Papaccelle farcite. Come primo piatto dei Paccheri al sugo di Bufalo e per secondo piatto il rinomato Maialino paesano in Crosta farcito con Castagne, Porcini e Finocchietto selvatico con contorno di Involtini di Verza Ripieni. A concludere tuto come dessert una Crostata con Ricotta di Bufala e scaglie di cioccolato. Ad accompagnare il pasto del buon Casavecchia, vitigno autoctono che si trova solo nella conca di Pontelatone e che ha delle caratteristiche distintive che lo rendono diverso da qualsiasi altro vitigno a bacca rossa. Ciò gli è valso l’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di vini e l’inclusione tra le varietà raccomandate per la provincia di Caserta. Per quanto riguarda il nome, la leggenda narra che all’inizio del ‘900, in località Prea, sia stato ritrovato un ceppo di questa varietà vicino ad un vecchio rudere, per questo motivo “casa-vecchia”. Protagonisti della serata la carne di bufalo e la ricotta di bufala … ai giurati l’ardua sentenza! Il terzo appuntamento gastronomico si terrà l’11 ottobre alle ore 20.30, a Castel Campagnano, presso l’agriturismo/Fattoria didattica Selvanova.

Pietro Rossi

LAVORO NERO IN PROVINCIA DI CASERTA.




CASERTA. La costante attività di contrasto alla piaga del lavoro nero che affligge la provincia di Caserta, condotta incessantemente dalla Guardia di Finanza, ha consentito nei giorni scorsi di individuare nei Comuni di Teverola e di Casal di Principe, distinte strutture industriali in cui operavano complessivamente oltre 30 lavoratori irregolari, privi di copertura assicurative e contributiva. La prima struttura è stata individuata a Teverola dove, all’atto dell’accesso a sorpresa, l’intera forza lavoro pari a 18 operari, rivolta in quel momento alla produzione di scarpe, è risultata completamente sconosciuta all’INPS. Nei confronti della società sono stati assunti i provvedimenti cautelari e sanzionatori di tutela dei lavoratori, nonché di riscontro degli adempimenti tributari. Il secondo intervento è stato eseguito presso un complesso sito in Casal di Principe, all’interno del quale veniva esercitato l’esercizio di lavanderia industriale. Le fiamme gialle hanno sorpreso 13 lavoratori completamente in nero, 4 dei quali extracomunitari e 2 di questi senza permesso di soggiorno. L’attività imprenditoriale, risultata completamente sconosciuta al fisco, veniva illecitamente esercitata nella provincia di Caserta dai titolari di una piccola ditta individuale, che aveva dichiarato la propria sede nella provincia di Napoli e precisamente nel Comune di Giugliano in Campania. Nella circostanza, i finanzieri hanno anche scoperto che i residui industriali della lavorazione venivano illecitamente smaltiti attraverso un impianto di sollevamento delle acque posizionato nella vasca di “decantazione”, che consentiva di scaricare i reflui inquinanti nell’adiacente scarico della rete fognaria comunale. Al termine delle operazioni, si è proceduto al sequestro dell’intero complesso aziendale formato da centinaia di macchinari ed esteso per quasi 5000 mq., nonché sono stati identificati e segnalati all’A.G. i 2 responsabili.

Guardia di Finanza - Comando Provinciale Caserta

MARIALUISA CASELLA, UNA CASERTANA A BETLEMME

Caserta- (Anna Giordano) - I genitori a Caserta, lei in Palestina, a Betlemme, in un territorio difficile, circondato da un muro alto 9 metri. Una giovane donna determinata e coraggiosa. Il suo nome è  Marialuisa Casella. La sua scelta di vita   si chiama VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, e ne è orgogliosa. ”Il VIS, spiega,  è un’organizzazione non governativa laica ispirata ai principi cristiani ed al carisma di don Bosco, che affianca l’impegno sociale dei Salesiani nel mondo”. Il suo nuovo mondo la Palestina, dove il suo lavoro si incrocia con quello dei Salesiani. Anche questo un dato interessante, se si pensa quanto sia radicata la presenza dei Salesiani a Caserta a partire da don Eugenio Fizzotti, anch’egli casertano doc, studioso e docente di fama internazionale. Laureatasi presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, Marialuisa Casella ha frequentato il Master in Cooperazione allo Sviluppo dello IUSS di Pavia, al termine del quale è previsto uno stage formativo presso un’organizzazione non governativa o internazionale. “Io ho scelto Betlemme, spiega, perché volevo scoprire una nuova parte del mondo. Avevo già vissuto un’esperienza in Africa, durante la quale ho studiato anche il Kiswahili, quindi ho pensato di cogliere questa opportunità per sperimentare una nuova cultura”. Ed è partita per Betlemme, dove il  VIS si articola in una serie di attività: la Scuola tecnica e il Centro di Formazione professionale, il Museo Internazionale della Natività che ospita 200 presepi di tutto il mondo e che è collegato al Centro Artistico Salesiano, primo centro di artigianato in Palestina nel campo dell’artigianato artistico con corsi di legno d’ulivo, ceramica e madreperla, un panificio che distribuisce pane a tutti i poveri. “Il mio stage, così si racconta, è legato all’istituzione dell’Ufficio Formazione - Lavoro all’interno della Scuola Tecnica, il cui obiettivo è quello di promuovere l’occupazione degli ex studenti trovando loro offerte di lavoro o stage nelle imprese locali”. E conclude: ” Finora è stata un’esperienza incredibile, per le persone incontrate nel contesto lavorativo e non e anche per tutto quello che sto imparando dal punto di vista professionale e umano”. Cultura e anche coraggio. Due doti che ha scelto di spendere in un territorio ad alto rischio. Ed è per tale ragione che attività come quelle di  Marialuisa Casella  e del VIS sono tanto importanti.   Caserta, che per il 2019 si candida capitale europea  della Cultura, con questa giovane donna  conquista sicuramente una postazione forse unica rispetto alle altre città in competizione. Di fronte ad una vita che si spende con tanta generosità e competenza, è impossibile rimanere impassibili e non manifestare in qualche modo il proprio sostegno. Basterebbe poco, ma per lei sarebbe molto. Solo un piccolo gesto di adesione.  “Come?”, le è stato chiesto. “Occorre poco, ha risposto decisa. Basterebbe che le agenzie di viaggio, religiose e laiche, pubblicizzassero e incentivassero una visita al Museo per i pellegrini che partono da Caserta o che si organizzasse da voi una vendita di oggetti realizzati dai ragazzi del Centro Artistico”. Una proposta possibile da realizzare, soprattutto ora che si avvicina il Natale. 

VANNO A CACCIA IN GIORNO DI SILENZIO VENATORIO. DENUNCIATI DUE CACCIATORI



AGNONE. Durante il controllo del territorio  i militari di una Stazione dipendente della Compagnia Carabinieri di Agnone, in Alto Molise, hanno  denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria del capoluogo Pentro in Isernia, due cacciatori, un 53enne ed un 44enne responsabili di esercizio della caccia in giornata di “silenzio” venatorio decretato dall’apposito calendario dell’Ente locale preposto, che è un vero e proprio  provvedimento normativo.Di conseguenza i militari hanno proceduto, oltre a segnalare i due cacciatori all’autorità giudiziaria, trattandosi di inosservanza penalmente rilevante alla speciale normativa di protezione della fauna selvatica, a sottoporre a sequestro giudiziario i fucili da caccia e le relative munizioni.

Comunicato Comando Provinciale Carabinieri Isernia