20 dicembre 2012

Open Day all’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone di Piedimonte Matese e Sant’Angelo d’Alife.



PIEDIMONTE MATESE. Un Open Day con una duplice valenza: essere occasione per un insolito scambio di auguri con le famiglie, in vista del Natale, ma anche esperienza “dal vivo” ideata per vivere in una giornata la realtà quotidiana dei ragazzi, conoscerne i progetti didattici, le attività, gli obiettivi. Domani, 20 dicembre, tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone di Piedimonte Matese e Sant’Angelo d’Alife, guidato dal Dirigente Scolastico Maria Elisabetta Ricciardelli, saranno aperti dalle 8.30 alle 18, per una full immersion nel colorato mondo della scuola. Nel Plesso di San Domenico, gli allievi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria animeranno la mattinata con canti e drammatizzazioni; nel pomeriggio, un amarcord aperto a generazioni di ex alunni e ex docenti farà da apripista ad una tombolata di auguri. Anche nei plessi di Sepicciano e Madonna del Pozzo docenti e alunni accoglieranno le famiglie in un clima gioioso e ricco di appuntamenti con la musica e il teatro. La giornata sarà scandita da un clima di festa anche a Sant’Angelo d’Alife, dove alle 14.30 avrà inizio lo spettacolo preparato dal corpo docente con i ragazzi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Alle 16.30 gran finale con il concerto preparato dagli studenti della scuola media. 
Pietro Rossi

CASAGIOVE: L’ACCETTA SI E’ RIGIRATA...



CASAGIOVE (Raffaele Raimondo) – Ohibooò...! S’è rigirata la croce... Anzi la croce-accetta. Dove? Al cimitero. Ma ce ne son tante, forse troppe! Sì, ma son croci normali, quelle poste sulle cappelle gentilizie (alla faccia della celebre ‘A livella di Totò), su altre che si trovano in sommità delle tombe comuni o su quelle (...arrugginite) dei vetusti cumuli sovrastanti le bare interrate. Questa che vediamo, la sera, scorrendo sulla variante Maddaloni-Capua, all’altezza del coemeterium casagiovese, è una croce-scure. Questa, per un più che probabile distacco del filo di lampadinette dalla parte destra del braccio verticale – lo scrivemmo dentro una nota del 3 dicembre scorso -, s’era trasformata in una sorta di fascio littorio... E’ un’altra cosa, dunque, e che cosa!? Un simbolo preoccupante! Ma via! Sì, sembrava appunto l’emblema che piacque al Duce. Ed ora? Niente, purtroppo! Nessuno è intervenuto a rimetterla a posto. Degli oltre 500 lettori che quella nota lessero su un cliccatissimo giornale online del capoluogo di Terra di Lavoro, nessuno, dico nessuno, avrà avvertito il custode del camposanto. Altrimenti - pare palese – egli avrebbe provveduto al giusto ripristino dell’illuminante filo e la croce sarebbe tornata tale alla vista degli autisti che nottetempo viaggiano sulla superstrada sopraddetta. Eh... infatti! E adesso? Ora la croce s’è rigirata, s’è voltata dall’altra parte. Pensa un po’! Col taglio rivolto verso il centro cittadino. E che bizzarro fenomeno è questo? Stupefacente...senz’altro! Ma ha fatto tutto da sola? Quasi sicuramente. Quale matto avrebbe effettuato un giochino del genere? Qui c’è davvero da scervellarsi. Come? Prima un minifascio littorio e mo’...? Un contorno stranissimo. Finito il richiamo alla romanità antica, ora la forma del disegno che si osserva soltanto al buio è proprio orrenda. Criptica? Esatto, indecifrabile! Oh, ma chi sta dietro ‘sta storiella? Niente e nessuno. Tu vedi e basta. Non basta un bel niente! Bisogna vederci chiaro. E guardiamo. Ma proprio in questi giorni in cui, per diffusa psicosi, si teme la “fine del mondo”? Coincidenze, nient’altro che coincidenze. Stiamo calmi. Calmissimi! Intanto quale allocco veramente crede che il 21 di questo mese si andrà tutti nella Valle di Josafat? E  dove sta ‘sta Valle? Per la precisione, fra il Monte del Tempio e in Monte degli Ulivi, nei pressi di Geusalemme. E perché dovremo andar tutti là, a far che? Ahooò, ne parla Gioele, assicurando che vi si deve svolgere una gigantesca riunione di tutte le nazioni. Cioè di tutti i popoli? Infatti! E questo ha fatto ipotizzare che in realtà si tratti del Giudizio universale. Ma insomma...!?! Appunto, ricordo che fu Manzoni a farlo dire, nel suo capolavoro, all’avvocato Azzeccagarbugli. E nessun altro?  Ce lo auguriamo! Anche per non aver paura di...null’altro! E adesso ci si mette pure la croce-accetta...! Sarà un sinistro segno? Proprio così. All’inizio era...destro ...o “di destra”. Ora è sinistro. Che brividi! Pelle d’oca! No, testa d’oca, la nostra, se ci mettiamo a trastullarci, anzi a “farci male” con simili fandonie. La fine del mondo profetizzata dai Maya? Perfetto! Che perfetto? Si parla di Apocalisse! Solo Dio sa quando accadrà... Allora sul nostro pianeta non arriverà Niribu? No, verrà il solstizio. Il 21? No, il 22. Già non tutti sanno che il solstizio d’inverno cade il 22, come l’equinozio d’autunno il 23 settembre, non il 21. Ma la croce-accetta è là... E non v’è uomo che la rimetta a posto? Vabbè, capita! In queste contrade, capita. Altrove forse no. E lasciamola là, la croce-accetta rigirata, finché vorrà. A chi danni fa? A nessuno, proprio a nessuno... se non ad un grullo, ...come chi scrive, intontito dalla follia figurativa di...un “colpo di vento”.

VATICANO SEQUESTRI



Come anticipato a mezzo stampa, venerdì 21 dicembre 2012, presso lo studio legale dell’avvocato Fabio Albino del foro di Campobasso sito in via Principe di Piemonte 22 , alle ore 15.30, si terrà una conferenza stampa per illustrare quanto accaduto sabato 15 dicembre scorso davanti al Vaticano in occasione di un tentato dissenso pacifista sfociato in un sequestro di persone ai danni dello scrivente segretario e della sua compagna. Nel corso della conferenza alla presenza dell’avvocato Fabio Albino legale designato,  di Lucia mia compagna di vita e di avventura, di Roberto Vitale, Federico Trastulli e Thomas Scalera della segreteria nazionale UIL BAC di Roma, di Pino Minicucci segretario generale UIL Molise, di Italo Di Sabato presidente nazionale dell’Osservatorio sulla Repressione, di Tiziano di Clemente del PCL, di Nicola Frenza presidente dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità, di Romano De Luca dell’Ass. Caponnetto e di chiunque  altro voglia assistere, saranno rese note tutte le iniziative legali e non che saranno messe in campo per ricercare le responsabilità per quanto accaduto. L’occasione sarà utile anche per mostrare finalmente l’oscuro messaggio che avrei dovuto lasciare ai piedi di un albero morto e finanche i fiori ecologici che non mi sono stati sequestrati. Dai componenti della segreteria nazionale UILBAC apprenderemo ulteriori notizie su un percorso parallelo di ordine sociale e giuridico e di quanto l’avv.Galeano, noto legale del foro romano, vorrà porre in essere sul fronte nazionale relativamente ai fatti accaduti. Grazie per quanti vorranno aderire e veicolare la notizia.

Comunicato Stampa 
 UIL Beni e Attività Culturali 
  Il Segretario Regionale
U.I.L.B.A.C.
 

In uscita la nuova edizione di Casertagenda 2013, un progetto ambizioso.


Piana delle Pesche, Gioia Sannitica.

Piana delle Pesche, Gioia Sannitica. Una foto scattata qualche giorno fa da Alessandro Santulli, una piccola anticipazione dei contenuti di Casertagenda 2013. C’è ancora qualcuno che crede che la nostra provincia sia solo camorra? Se è così allora c’è ancora qualcuno che continua a giudicare senza conoscerla. Negli ultimi due anni abbiamo ascoltato tanti cittadini, imprenditori e rappresentanti del nostro territorio, persone che grazie al loro impegno ed alla loro passione provano a ridare vigore, connettendo le loro competenze ai loro luoghi, valorizzando le esperienze e tradizioni locali. L’unico compromesso? Fare territorio! Spesso il loro vero valore aggiunto non è nelle loro competenze ma nella vera interpretazione del significato di promozione. La promozione che fa bene, quella connessa e condivisa, quella che costruisce e non disfa. Promuovere, tutelare, condividere ed aggregare con entusiasmo e determinazione. Questi gli intenti comuni di un gruppo di giovani che crede nella responsabilità e nel rispetto verso il nostro territorio, dove spesso, ma per fortuna non sempre la cronaca e le polemiche si sostituiscono alla vera necessità della nostra terra. La promozione! Proviamo ad ascoltare cosa ci chiede la nostra terra, ora più che mai i suoi bisogni coincidono con i nostri. Di cosa abbiamo veramente bisogno? Ottimismo, così come la nostra terra di una comunicazione positiva e propositiva. Ogni giorno siamo tenuti a rispettare questa esigenza rappresentando la parte migliore della nostra provincia, quella che crea ed unisce. La reggia di Carditello, la Reggia di Caserta, questi sono due degli innumerevoli esempi che meritano di essere sostenuti nelle iniziative, valorizzati al meglio, incentivati a rinascere. Questo è quanto nel nostro piccolo vorremmo fosse possibile realizzare. Casertagenda è l’unico progetto editoriale della provincia che vuole mettere insieme le eccellenze diventando essa stessa un’eccellenza. Un prodotto ambizioso ed elegante che si rivolge a chi ha voglia di leggere e di vivere il territorio. Casertagenda è l’espressione più nobile di quiCaserta. Un annuario e una testata che vogliono semplicemente parlare di territorio, due espressioni diverse di un progetto unico, che si completano e si compensano e che s’inchinano dinanzi ad uno spettacolo spesso offeso e deturpato dall’ignoranza. Il contenuto di entrambe le espressioni editoriali guarda da due anni sempre in un’unica direzione: dare linfa nuova al casertano. Un progetto, il nostro, una scommessa, che cerca di camminare con i propri piedi, senza santi in paradiso e con la sola voglia di fare e restare. Approfondimenti sulle tipicità, spazio a chi le cose le fa, perché fermamente convinti che in questo periodo così poco felice per tutti c’è bisogno di costruire, non di distruggere. Proprio grazie a chi ha creduto in noi oggi possiamo permetterci quel minimo di ossigeno necessario per tenere in piedi un sogno. Aziende ed Enti che nonostante le difficoltà del momento hanno ritenuto opportuno fare uno sforzo in più per darci l’opportunità di fare. Non vendiamo agende, ma comunichiamo attraverso contenuti e chi aderisce all'iniziativa in qualche modo ha qualcosa di bello da mostrare o da raccontare, e siamo sicuri che non c’è un solo posto non meritevole di attenzione nel nostro territorio. Troppo idealisti? No, troppo stanchi delle solite facce in prima pagina, delle solite cose insinuate. Qualcuno l’ha definita “una memoria storica”, qualcun altro molto più banalmente “un’agenda”, chi ci lavora da due anni e da ormai tre edizioni sa, senza presunzione e con umiltà, che è una scommessa, una ricetta nuova, qualcuno la chiama “linea editoriale” quella che seguiamo, per noi è semplicemente voglia di rinascere.

 Comunicato Stampa