CASAGIOVE (Raffaele Raimondo) –
Ohibooò...! S’è rigirata la croce... Anzi la croce-accetta. Dove? Al cimitero.
Ma ce ne son tante, forse troppe! Sì, ma son croci normali, quelle poste sulle
cappelle gentilizie (alla faccia della celebre ‘A livella di Totò), su altre che si trovano in sommità delle tombe
comuni o su quelle (...arrugginite) dei vetusti cumuli sovrastanti le bare
interrate. Questa che vediamo, la sera, scorrendo sulla variante
Maddaloni-Capua, all’altezza del coemeterium
casagiovese, è una croce-scure. Questa, per un più che probabile distacco
del filo di lampadinette dalla parte destra del braccio verticale – lo
scrivemmo dentro una nota del 3 dicembre scorso -, s’era trasformata in una
sorta di fascio littorio... E’ un’altra cosa, dunque, e che cosa!? Un simbolo
preoccupante! Ma via! Sì, sembrava appunto l’emblema che piacque al Duce. Ed
ora? Niente, purtroppo! Nessuno è intervenuto a rimetterla a posto. Degli oltre
500 lettori che quella nota lessero su un cliccatissimo giornale online del
capoluogo di Terra di Lavoro, nessuno, dico nessuno, avrà avvertito il custode
del camposanto. Altrimenti - pare palese – egli avrebbe provveduto al giusto
ripristino dell’illuminante filo e la croce sarebbe tornata tale alla vista degli
autisti che nottetempo viaggiano sulla superstrada sopraddetta. Eh... infatti!
E adesso? Ora la croce s’è rigirata, s’è voltata dall’altra parte. Pensa un
po’! Col taglio rivolto verso il centro cittadino. E che bizzarro fenomeno è
questo? Stupefacente...senz’altro! Ma ha fatto tutto da sola? Quasi sicuramente.
Quale matto avrebbe effettuato un giochino del genere? Qui c’è davvero da scervellarsi.
Come? Prima un minifascio littorio e mo’...? Un contorno stranissimo. Finito il
richiamo alla romanità antica, ora la forma del disegno che si osserva soltanto
al buio è proprio orrenda. Criptica? Esatto, indecifrabile! Oh, ma chi sta
dietro ‘sta storiella? Niente e nessuno. Tu vedi e basta. Non basta un bel
niente! Bisogna vederci chiaro. E guardiamo. Ma proprio in questi giorni in
cui, per diffusa psicosi, si teme la “fine
del mondo”? Coincidenze, nient’altro che coincidenze. Stiamo calmi.
Calmissimi! Intanto quale allocco veramente crede che il 21 di questo mese si
andrà tutti nella Valle di Josafat? E
dove sta ‘sta Valle? Per la precisione, fra il Monte del Tempio e in
Monte degli Ulivi, nei pressi di Geusalemme. E perché dovremo andar tutti là, a
far che? Ahooò, ne parla Gioele, assicurando che vi si deve svolgere una
gigantesca riunione di tutte le nazioni. Cioè di tutti i popoli? Infatti! E
questo ha fatto ipotizzare che in realtà si tratti del Giudizio universale. Ma
insomma...!?! Appunto, ricordo che fu Manzoni a farlo dire, nel suo capolavoro,
all’avvocato Azzeccagarbugli. E nessun altro?
Ce lo auguriamo! Anche per non aver paura di...null’altro! E adesso ci
si mette pure la croce-accetta...! Sarà un sinistro segno? Proprio così.
All’inizio era...destro ...o “di destra”. Ora è sinistro. Che brividi! Pelle
d’oca! No, testa d’oca, la nostra, se ci mettiamo a trastullarci, anzi a “farci
male” con simili fandonie. La fine del mondo profetizzata dai Maya? Perfetto!
Che perfetto? Si parla di Apocalisse!
Solo Dio sa quando accadrà... Allora sul nostro pianeta non arriverà Niribu?
No, verrà il solstizio. Il 21? No, il 22. Già non tutti sanno che il solstizio
d’inverno cade il 22, come l’equinozio d’autunno il 23 settembre, non il 21. Ma
la croce-accetta è là... E non v’è uomo che la rimetta a posto? Vabbè, capita!
In queste contrade, capita. Altrove forse no. E lasciamola là, la croce-accetta
rigirata, finché vorrà. A chi danni fa? A nessuno, proprio a nessuno... se non
ad un grullo, ...come chi scrive, intontito dalla follia figurativa di...un
“colpo di vento”.