11 dicembre 2020

Appello di Fipe-Confcommercio al Governo Conte


CASERTA - Disagio e preoccupazione crescenti tra i ristoratori della provincia di Caserta. Chiedono al Governo di poter tornare al più presto in zona gialla e soprattutto di poter riaprire i locali nelle ore serali. La chiusura forzata durante il primo lockdown unita al coprifuoco e ai limiti imposti con la seconda ondata Covid, hanno di fatto condannato a morte migliaia di imprese, tantissime infatti quelle che non riapriranno più, e messo in ginocchio tutte le altre. ‘Che senso ha – si domandano i ristoratori – essere aperti solo a pranzo, in una fascia tradizionalmente molto gettonata dai lavoratori, se il 70 per cento di questi è ormai in smart working? Ben venga la fascia gialla, con il rispetto di tutti i protocolli sanitari previsti, ma a condizione che i locali possano essere aperti anche a cena dove si concentra il maggior numero di richieste’. ‘Le oltre diecimila attività della provincia di Caserta – fa notare Giuseppe Russo, presidente provinciale Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio – legate ai settori della ristorazione e del tempo libero sono ormai sfibrate dall’incertezza e demotivate dall’instabilità economica e finanziaria. Nel 2020 hanno lavorato appena sei mesi su dodici e per lungo tempo svolgendo soltanto attività di asporto e delivery. Impossibile continuare così. Con tutte le perdite accumulate nessuno riuscirà a rimanere in piedi’. A tutto ciò si aggiunge l’amarezza legata a provvedimenti considerati inadeguati: ‘Da ottobre – conclude Russo - siamo sottoposti ad un vero e proprio stillicidio di misure nazionali, regionali ed in alcuni casi locali spesso contradditorie e in più siamo costretti a fare i conti anche con ristori assolutamente insufficienti a compensare i rilevanti danni registrati. Basti pensare che il rischio insolvenze è passato dal 6% al 29%. Un dato drammatico che non deve e non può essere sottovalutato perché avrà delle inevitabili ricadute sul piano economico e sociale. Occorre adottare immediatamente un piano ad hoc per la categoria in grado di tenere in vita le attività. Un piano che sia basato su accordi trasversali che possano coinvolgere non soltanto gli operatori del settore ma anche gli istituti di credito, i fornitori, i proprietari dei locali commerciali e le utenze. Altrimenti si moltiplicheranno le chiusure, aumenterà la disoccupazione e crescerà anche la dispersione delle professionalità’. Un invito a rispettare i tempi legati all’erogazione dei rimborsi arriva anche dal presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco: ‘Il Governo ha garantito contributi straordinari alla categoria entro la fine dell’anno per consentire di recuperare gli investimenti fatti ma temo non saranno sufficienti rispetto alla platea, piuttosto ampia, dei ristoratori che ne ha fatto richiesta. Servirebbero molti più fondi così come sarebbe auspicabile una proroga a tutto il 2021 della decontribuzione fiscale e l’adozione di un pacchetto di misure mirate fondamentali per uscire dalla crisi’. Ma non è tutto. In queste ore il settore si interroga soprattutto sul post pandemia: ‘Vorremmo conoscere gli interventi che il Governo intende mettere in campo – precisa il presidente Sindaco - per permettere alle aziende di superare e risolvere i problemi che hanno contraddistinto questo 2020. Le perdite sono state ingenti e migliaia di attività, soprattutto quelle legate alla ristorazione tradizionale, non riusciranno a ripartire. E’ tempo di risposte chiare, se si vuol realmente imprimere una svolta. In caso contrario saremo costretti a fare i conti, anche nel 2021, con perdite di fatturato, di posti di lavoro, di aziende attive’.

Pietro Rossi

PER NUOVE FRONTIERE DI BENESSERE OCCORRE UNA NUOVA PSICOLOGIA


PIEDIMONTE MATESE - Ora più che mai il Covid19 ha portato in superficie l’urgenza di stabilire un piano di benessere psicosociale: Politica e Istituzioni, richiedono fortemente la presenza degli Psicologi nella task-force della sanità per salvaguardare la salute mentale della popolazione, in vista degli effetti logoranti che il contagio, l’ospedalizzazione, la quarantena e il lutto comportano. Gli Psicologi della Campania, come in ogni iniziativa per la salute e il benessere psicosociale, hanno risposto ampiamente, promuovendo numerosissime iniziative in merito.  La Regione Campania ha l’alto merito di avere una presenza profusa di Centri di Riabilitazione dove lavorano molti Psicologi, Psicoterapeuti e Operatori della riabilitazione. Un vero fiore all’occhiello per la Campania che potrebbe trovare un netto miglioramento sistematizzando le condizioni lavorative dei professionisti impegnati. In modo improprio, nel settore privato i servizi di Psicologia-Psicoterapia, non godono delle stesse prerogative del settore pubblico. Ovvero sia amministrativamente che economicamente non sono ancora tutelati da norme legislative di riferimento. Ciò comporta una grande confusione nella contrattualizzazione dei servizi sanitari di psicoterapia in riabilitazione, che in forza di ciò non possono essere adeguati ai crescenti e pressanti bisogni dell’Utenza. Per avere una visione dell’entità del fenomeno riportiamo i dati riscontrati da parte del Comitato Campano – Psicologi per la Salute Pubblica (comitatopsicologicampani@gmail.com) dal quale, nel mese di Giugno di quest’anno è stata lanciata sul Web una petizione  per poter sostenere e sensibilizzare le problematiche che vivono quotidianamente centinaia di colleghi nei Centri di RIABILITAZIONE provvisoriamente accreditati. Ebbene, in poco tempo hanno aderito liberamente circa 500 firmatari. Pertanto, il Comitato ha espressamente redatto un documento in cui propone possibili soluzioni all’adeguamento legislativo di tale condizione.

1-    Accreditamento in modo stabile delle attività sanitarie di Psicologia e Psicoterapia presso i Centri di Riabilitazione convenzionati.

2-    Riconoscimento delle competenze e la professionalità acquisite presso tali strutture, mediante bandi e pubblicazioni di incarichi con richiesta di requisiti specifici nel settore.

3-    Tutela per assistenza e continuità terapeutica attraverso riferimenti normativi e contrattuali adeguati ai professionisti.

Questo documento sarà sottoposto all’attenzione delle Autorità preposte, forze politiche e sociali, per averne un sostegno e sollecitare un cambiamento amministrativo in meglio, atteso da molti anni dagli psicologi della riabilitazione, che in ogni caso, anche in questa situazione di precariato e sperequazione, non si sono mai sottratti ai loro impegni terapeutici ed etici nei confronti dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Accogliere le richieste del comitato è un atto atteso ed intelligente in quanto significa cogliere l’occasione affinché la Regione Campania risulti essere, ancora una volta, una Istituzione lungimirante e all’avanguardia, dimostrando nel concreto che ha a cuore la salute e il benessere psicosociale dei suoi cittadini ed il rispetto e la valorizzazione meritocratica dei professionisti della Psicologia.

Giuseppe Guglielmo Leggiero, Renata Serio, Teresa Sapitiello