29 settembre 2009

GIORNATA DI STUDIO SUL MODO DI FARE CULTURA IN UN’AREA DI EMARGINAZIONE SOCIALE A SAN GREGORIO MATESE.


SAN GREGORIO MATESE. Sabato 17 ottobre 2009 si svolgerà la Giornata di Studio “Il Matese oggi: fare cultura in un’area di emarginazione”. La manifestazione è promossa dall’associazione Pro Loco “Le Mura” e dall’Associazione culturale “I briganti del Matese” con il patrocinio della Amministrazione Comunale di San Gregorio Matese e si avvale del coordinamento scientifico del Dipartimento di Filosofia e Politica dell’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale”. La Giornata di Studio sarà un susseguirsi di proposte culturali e momenti di approfondimento, basate su un ampio numero di relazioni e tavole rotonde che toccano diversi argomenti legati dal comune denominatore del legame territoriale con il Matese. Molti e qualificati i relatori che prenderanno parte alla Giornata, impegnati a dibattere temi diversissimi: dalla congiuntura postunitaria alla presenza femminile sul Matese tra vecchia e nuova economia, dai possedimenti monastici medievali ai drammatici episodi dell’occupazione tedesca nel secondo conflitto mondiale, dalle vicende dei tentativi di sviluppo turistico ad una visione unitaria del territorio matesino, dalle vicende amministrative alle attività tipografiche ed editoriali. Il programma culturale è curato dal professore Luigi Parente, ordinario di Storia Contemporanea presso il Dipartimento di Filosofia e Politica dell’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale”, mentre l’organizzazione generale è a cura di Alberico Boiano (nella foto) per conto delle associazioni promotrici dell’evento. A lungo le politiche per il Mezzogiorno hanno oscurato quanto accadeva nelle aree interne: l’enfasi spesso assegnata al problema dell’intervento dello Stato ha finito dunque per porre in ombra la complessità della zona “dell’osso”. Proprio dalle vicende di marginalità e di crescita con cui tali periferie hanno rielaborato le scelte del centro la presente Giornata di Studio si propone di ripartire. “L’idea fondante della Giornata di Studio” ha dichiarato Luigi Parente “muove essenzialmente dall’esigenza di una rilettura in chiave nuova del complesso scenario della stratificazione delle culture territoriali, che guardi alle aree più interne del Mezzogiorno come centri di riflessione ed elaborazione piuttosto che come oggetti”. “La Giornata di Studio vuole proporre una simbolica fusione” come dice di Fabrizio Boiano, Presidente della Pro Loco “tra storia, cultura e visioni di futuro per esaltare la centralità del massiccio del Matese. Un’area che si propone di diventare il luogo dove interrogarsi sui grandi temi della cultura e dello sviluppo, oltre che un motore pulsante delle vicende delle regioni montane del Meridione e dei popoli che le abitano”. “Abbiamo deciso di non limitarci ad aprire le nostre porte e a far conoscere noi stessi e la nostra cultura” aggiunge la Presidente dell’associazione Briganti Maria Rosaria De Lellis “ma di andare oltre, partendo dal presupposto che la storia e la civiltà sono un patrimonio comune”. “A San Gregorio Matese, uno dei centri più rilevanti del Parco Regionale del Matese” è l’opinione del Sindaco Tonino De Lellis “compiamo il primo passo verso una rielaborazione dei processi di sviluppo ed affrancamento da una atavica marginalità, che è parte integrante della storia delle regioni appenniniche del Mezzogiorno d’Italia”. Sede della manifestazione sarà il comune di San Gregorio Matese, situato in provincia di Caserta, e si svilupperà durante l’intera giornata di sabato 17 ottobre con relazioni, filmati, tavole rotonde e l’inaugurazione della mostra “La banda del Matese” curata da Bruno Tomasiello e relativa alla vicenda dell’insurrezione anarchica del Matese di Cafiero e Malatesta.


Pietro Rossi

IL DOTT. IANNOTTA ELETTO NEL DIRETTIVO PROVINCIALE DI CASERTA DELLA FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI PEDIATRICI.


Piedimonte Matese. Sabato scorso si è tenuta l'assemblea elettiva degli iscritti di Caserta della Federazione Italiana Medici Pediatri, sindacato che rappresenta circa il 95% dei pediatri di famiglia italiani. Alla carica di segretario provinciale è stato rieletto il dott. Giuseppe Di Mauro. Nel direttivo provinciale è stato confermato il Dott. Emilio Iannotta di Piedimonte Matese, chiamato anche a far parte, quale membro effettivo di parte sindacale, del Comitato Aziendale Art. 23 dell’ASL di Caserta. Intendo ringraziare i colleghi tutti, ha dichiarato il Dott. Iannotta, a partire dal segretario provinciale l’amico Giuseppe Di Mauro, per aver voluto ancora una volta confermare la mia persona nel Direttivo Provinciale e nel Comitato Aziendale in rappresentanza di una categoria, quella dei pediatri di famiglia, che ha come primario obiettivo la tutela della salute psico-fisica di tutti i minori, di ogni estrazione sociale e di ogni provenienza. Un ringraziamento particolare sento di doverlo alle colleghe e ai colleghi dell’Alto Casertano che hanno sostenuto la mia disponibilità a rappresentare essi stessi e il nostro territorio all’interno del Direttivo Provinciale della FIMP. L’Alto Casertano e il comprensorio matesino comprendono tanti piccoli comuni che stanno subendo un progressivo calo delle nascite ed uno spopolamento lento ed apparentemente inesorabile, conseguenze di una disoccupazione diffusa (che costringe le giovani coppie e i migliori cervelli ad emigrare) e di una rete di servizi spesso deficitaria e distante. Noi pediatri di famiglia del comprensorio, ha aggiunto il Dott. Emilio Iannotta, anche grazie alla mia presenza nel Comitato Aziendale, ci impegneremo affinchè l’assistenza territoriale pediatrica sia garantita e rimanga sugli elevati livelli di qualità e di soddisfazione dell’utenza come è stato certamente fino ad oggi. Pur sapendo che dovremo confrontarci con le difficoltà economiche della regione Campania in tema di sanità e con un accordo nazionale dei pediatri di famiglia che è fortemente penalizzante per le zone periferiche, montane, a bassa densità abitativa. Sarà compito della FIMP, e quindi per la parte che compete il Dott. Iannotta, far emergere e far rispettare in sede di contrattazione regionale le peculiarità e le necessità di quest’ultime.

Pietro Rossi