30 settembre 2015

ALIFE PARTECIPA ALLA XVIII BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO


Giuseppe Avecone

Alife – Un Protocollo d’intesa per la partecipazione alla XVIII Borsa Mediterranea del turismo archeologico: quello firmato stamane dal Sindaco della città di Alife, Giuseppe Avecone, d’intesa con il consigliere delegato al patrimonio archeologico, Gabriele Venditti, ed il neo assessore al turismo, Luigi Zazzarino. Alife, dunque, avrà il suo padiglione all’importante manifestazione di Paestum, nel salernitano, per promuovere il ricco patrimonio storico–archeologico che tutt’ora conserva gelosamente. Ne fanno parte anche i Comuni di Teano, Calvi Risorta e Pietravairano, ed insieme parteciperanno a questo evento originale nel suo genere, i prossimi 29, 30, 31 ottobre e primo novembre 2015, presso il locale Parco Archeologico. Un evento che sarà luogo di approfondimento e di divulgazione di tremi dedicati al turismo culturale ed al patrimonio, nonché occasione di incontro per gli addetti ai lavori, per operatori turistici e culturali, quindi anche un’opportunità di business per l’offerta del turismo culturale ed archeologico. Quindi Alife, Teano, Calvi Risorta e Pietravairano andranno a promuovere i rispettivi territori instaurando rapporti di sinergia in una più ampia visione di collaborazione, con l’obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere congiuntamente il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico delle loro città, le quali presentano, di fatto, molte similitudini e punti di contatto. Diverse sono le collaborazioni con organismi internazionali, quali l’UNESCO, la UNWTO, la ICCROM, oltre alla presenza di circa 10mila visitatori, oltre 120 espositori da 25 Paesi esteri, 50 le previste conferenze ed incontri in genere, 300 i relatori iscritti a parlare, 120 gli operatori dell’offerta ed almeno 100 i giornalisti accreditati. Le istituzioni, gli enti e le associazioni potranno essere presenti nel Salone espositivo dell’area archeologica della città antica di Paestum già a partire da giovedì 29 ottobre e fino a domenica 1 novembre 2015, al fine di promuovere il patrimonio culturale e le destinazioni turistico – archeologiche. “Altra occasione importante per i nostri territori – ha ammesso il primo cittadino Avecone. Oltre ad esperti in materia archeologica è atteso un notevole flusso di turisti. Un’iniziativa, questa, che rientra nelle azioni che portiamo avanti di rivalutazione del nostro territorio. Le mie congratulazioni a queste azioni di puntualità ed allo spirito di impegno vanno al neo assessore Luigi Zazzarino – conclude Avecone - che certamente farà del suo meglio nell’intento di valorizzare le nostre terre”.  
Pietro Rossi                

Prezzi bassi e concentrati, il segreto dei pomodoro cinese L'agronomo Ettore Guerrera fa chiarezza a Sapori di Sera



Resta il prezzo di vendita allo scaffale il primo campanello d'allarme per i consumatori. Un sugo pronto o un concentrato di pomodoro troppo a buon mercato può nascondere provenienze da mercati lontani. L'agronomo Ettore Guerrera ai microfoni di Radio Club 91 nel programma Sapori di Sera con Roberto Esse dipana i dubbi sui pomodori cinesi: "Per cercare di evitare di mangiare prodotti cinesi occorre fare attenzione al luogo di produzione oltre che al prezzo. Ricordiamo che sono due i distretti italiani per la produzione del pomodoro. San Marzano ed ovviamente l'Emilia Romagna. Quest'ultima punta la sua attenzione su concentrati e passate. Proprio sui concentrati arrivano le sorprese. Sono tritati a caldo, concentrati, pastorizzati e inscatolati”. L'attenzione si sposta su quello proveniente dalla Cina: “Da quelle parti arriva il triplo concentrato: “Per averne un chilo servono sette chili di pomodori freschi, mentre per un chilo doppio concentrato ne servono cinque chili. Il problema del concentrato è che viene inscatolato in Italia il più delle volte. Ma tutto dipende dall'onestà dell'industria di trasformazione. La Cina ha prodotto 4 tonnellate e mezzo di pomodori quest'anno ma si tratta di pomodori non sono certificati, di cui non si conoscono trattamenti e terreno. Ma - rassicura Guerrera -  il pomodoro fresco non può arrivare dall'oriente. I tempi dei container sono lunghi".