10 maggio 2009

L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALIFE HA VINTO LA 3^ EDIZIONE DEL CONCORSO “ARTETECA” SEZIONE SCUOLA PRIMARIA.


Alife. L'Istituto Comprensivo di Alife - Sezione Scuola Primaria è il vincitore della 3^ edizione del concorso "ARTETECA" - organizzato dall' U.N.P.L.I - Caserta (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia Comitato Provinciale di Caserta) per la sezione Scuole Elementari.L'esito del concorso e la premiazione si è svolta nella mattinata odierna presso il Teatro Lendi di Sant’Arpino in occasione della XI^ Edizione della Rassegna Nazionale di Teatro Scuola "PulciNellaMente". Presenti a Sant' Arpino alla manifestazione conclusiva ed al ritiro del premio di 1^ classificato, la Dirigente Scolastica dell'ICA, prof. ssa Anna Maria Pascale, il Presidente della Pro Loco Alifana avv. Camillo Santagata, le insegnanti delle classi che hanno realizzato progetto e tutti gli alunni accompagnati da genitori, giunti al Teatro Lendi con un pullman messo a disposizione dalla Pro Loco Alifana Alla 3^ edizione di ARTETECA, concorso di Arte, Artigianato, Tradizioni, Mestierie Folklore l' ICA di Alife ha partecipato con un progetto realizzato dalle Classi Quinte della sezione Scuola Primaria denominato : “ Il passato racconta…” . Il Progetto, realizzato nell'ambito delle attività didattiche-formative,aveva come finalità il guidare gli alunni alla scoperta del patrimonio culturale del territorio di appartenenza, attraverso l’arte, le tradizioni, le usanze, i prodotti tipici. Gli alunni rivivono momenti del passato riproducendo lo svolgimentodi una giornata tipica del periodo con le stesse attività svolte dai loro antenati. In particolare, utilizzando anche abiti tipici dell'epoca, sono state riprodotte le giornate dei “cannavinari" (gli Ortolani) impegnati a vendere i prodotti tipici della fertile piana alifana, cipolle, pomodori ecc., anche nei mercati dei comuni viciniori dove si recavano partendo a notte fonda sui loro “traini” ( carretti) trainati da asini o cavalli; del le “masseriare” (donne delle case di campagna) alle prese con i prodotti delle loro attività, uova, polli ruspanti, olio, vino , ortaggi e verdure secche; degli artigiani impegnati a realizzare manufatti in legno, ferro battuto, terracotta, cesti intrecciati con i “ vinci” (vimini); delle “lavandaie” che un tempo erano solite fare il bucato presso i lavatoi posti lungo i ruscelli, di cui è ricco il territorio alifano, ed in particolare presso il Torrente Torano, dove attingevano acqua potabile con i “secini” (anfore di terracotta); delle "ricamatrici" abilmente inpegnate nel ricamo, nei lavori ai ferri e all’uncinetto. Insieme alle attività lavorative riprodotto anche il divertimento più usuale , cioè il ballo! Quindi, in tipico costume locale, quadriglia ballata al suono dell'organetto. Tutte le attività svolte, foto e filmati sono state raccolte e sono disponibili in CD ROM. Grande soddisfazione per l'importante traguardo conseguito è stata espressa a nome di quanti hanno partecipato alla realizzazione del progetto dalla Dirigente Scolastica prof. Anna Maria Pascale e dall' avv. Camillo Santagata, i quali hanno sottolineato la fattiva e determinante collaborazione tra ICA e Pro Loco per il risultato conseguito. Il progetto, corredato di foto e filmati, è disponibili in CD ROM.

Pietro Rossi

Un anno di legislatura e di lavoro per gli italiani.


San Nicola la Strada. Un anno di legislatura, un anno di lavoro dalla parte degli italiani.
Nel chiedere il voto agli italiani, un anno fa, il presidente Berlusconi aveva chiaramente detto che non prometteva miracoli ma impegno e dedizione, per lavorare nell’interesse di tutti.
Nel primo anno di governo abbiamo mantenuto la parola, lo Stato è tornato a fare lo Stato e gli italiani hanno capito che il governo è al loro fianco per sostenerli, incoraggiarli e fare in modo che ciascuno possa vivere nel modo più libero possibile.
Crisi

Abbiamo predisposto una serie di misure per fronteggiare la crisi globale, la cui pericolosità avevamo già individuato più di un anno fa, quando ancora eravamo all’opposizione. Per questo motivo a giugno 2008 abbiamo messo in sicurezza i conti pubblici con una legge finanziaria per la prima volta impostata su base triennale, per poter affrontare la crisi con gli strumenti di finanza pubblica più adeguati. Siamo stati i primi al mondo, il 10 ottobre 2008, a garantire che nessuna banca sarebbe fallita e a proteggere i risparmi depositati nelle banche italiane. Siamo quelli che in Europa hanno stanziato più fondi a favore delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese e dell’economia reale, per un totale di 55,8 miliardi di euro: 17,8 miliardi per le grandi opere, 7 miliardi di misure di protezione dei più deboli, 2 miliardi per le imprese dei settori più colpiti, 9 miliardi nel fondo strategico per le imprese, 20 miliardi per gli ammortizzatori sociali, estendendo per la prima volta queste forme di protezione ai lavoratori delle piccole imprese, agli apprendisti, agli interinali, ai collaboratori a progetto.
• Tremonti Bond
• Conti correnti garantiti dallo Stato
• Garantita la stabilità del sistema bancario
A fianco delle famiglie
Tutti gli interventi anticrisi del governo si collocano in un contesto in cui il calo dell’inflazione e la discesa dei prezzi hanno fatto crescere il potere d’acquisto delle famiglie. Si calcola un risparmio di 300/400 euro l’anno sulla benzina; di 100 euro sulle bollette (da gennaio l’elettricità costa il 5,1% in meno); di 2.000/2.500 euro per chi ha un mutuo variabile. A questi risparmi si sommano eventuali aumenti contrattuali: è il caso ad esempio dei 17 milioni di pensionati, con l’aumento del 3,3% scattato a gennaio a recupero dell’inflazione del 2008 oppure dei 3.650.000 dipendenti della pubblica amministrazione, che hanno avuto in busta paga gli aumenti stabiliti dal rinnovo del loro contratto per il biennio 2008-2009.
• Abolizione ICI
• Stop all’aumento dei mutui a tasso variabile
• Abolizione ticket sanitari
• Bonus famiglia
• Carta Acquisti
• Fondo per i nuovi nati
• Asili nido: detrazione spese per la retta
• Assegni familiari
• Riduzione prezzi mezzi pubblici
• Detrazione spese per lo sport dei figli
• Detrazione 36% per ristrutturazioni casa
• Detrazione 55% per il risparmio energetico
Piano Casa: riparte l’edilizia, riparte la casa
Nel corso del tempo si è accumulata una richiesta impressionante di nuove abitazioni a costi abbordabili. Per porre rimedio a questa situazione, il governo ha messo in campo una strategia complessiva fondata su tre linee d’azione: un piano per la costruzione di nuovi alloggi, con 550 milioni di euro stanziati alle Regioni; la “lex Silvia”, per facilitare l’ampliamento di abitazioni già esistenti; la vendita delle case popolari agli inquilini che già le abitano. Oltre ai vantaggi per la qualità della vita delle famiglie, queste iniziative hanno anche una importante funzione anticrisi, perché fanno ripartire un settore decisivo come l’edilizia, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone. Ciò significa dare un deciso contributo alla ripresa del Paese, perché se riparte l’edilizia riparte tutta l’economia, anche grazie all’indotto connesso alla edificazione di nuove case o alla ristrutturazione di quelle esistenti.
Più forza alle imprese
A favore delle imprese il governo non ha previsto interventi a pioggia ma ha scelto di impegnare risorse dove servono, senza mettere a rischio i conti pubblici, per evitare che i contribuenti paghino domani ciò che risparmiano oggi. I nuovi incentivi per le imprese si autofinanziano: una ripresa del mercato nei settori dei beni durevoli, darebbe allo Stato un maggior gettito Iva, garantendo nel tempo un autofinanziamento quasi totale. Gli interventi del Governo a favore delle imprese danno un impulso diretto ai consumi, con un doppio beneficio per i cittadini e per le imprese; sostengono alcune delle principali filiere del made in Italy: elettrodomestici, mobili, auto, manifatturiero; sburocratizzano e semplificano l’attività delle imprese, con conseguente risparmio di tempo e denaro e favoriscono l’innovazione e lo sviluppo.
• Nuovi fondi per le piccole imprese
• Interventi per i settori in sofferenza: auto, moto, veicoli commerciali
• Nuovi ammortizzatori sociali
• Bonus elettrodomestici
• Cassa integrazione più rapida
• Maggiori tutele per i lavoratori a progetto
• Fondi di garanzia per le PMI
• Iva di cassa
• Sblocco dei pagamenti dei rimborsi Iva ultradecennali
• Accelerazione pagamento rimborsi Iva
• Riduzione acconto Ires e Irap
• Detassazione Irap per il personale
• Conferma del cinque per mille per ricerca e no profit
• Meno vincoli per professionisti e partite Iva
• Incentivi fiscali per chi investe nelle Start Up
• Incentivi per il rientro dei Cervelli in Italia
• Libro Unico del Lavoro
• Impresa in un giorno
• Sostegno imprenditoria giovanile
Grandi emergenze
Il governo Berlusconi ha immediatamente affrontato e in buona parte avviato a risoluzione una serie di emergenze che mortificavano la reputazione dell’Italia nel mondo e toglievano sicurezza ai cittadini.
La prima grande emergenza risolta è stata quella dei rifiuti per le strade di Napoli e della Campania. In soli 58 giorni sono state ripulite le strade, aperte le discariche e dato il via alla costruzione dei termovalorizzatori. Quello di Acerra è già in funzione. Intervenendo con decisione, il governo ha riportato lo Stato a fare lo Stato. Il 13 gennaio 2009, CAI, la nuova compagnia di bandiera ha ufficialmente aperto i battenti, completando un lungo e faticoso percorso di molti mesi, nei quali la “cordata italiana” ha saputo superare molti ostacoli e raggiungere l’obiettivo di mantenere all’Italia una compagnia di bandiera.
Alle 3.32 del 6 Aprile il terremoto ha devastato L’Aquila, distrutto l’Abruzzo, ferito l’Italia. Poche ore dopo lo Stato era già presente con la Protezione Civile, i primi soccorsi, i volontari ed i Vigili del Fuoco.Sin dai primi momenti drammatici dopo il terremoto il Governo ha agito responsabilmente e rapidamente trainato dal premier Berlusconi che è stato a L’Aquila, e dintorni, personalmente per otto volte in pochi giorni. Il Governo da subito ha invitato tutti a lasciare da parte le polemiche e, in questa situazione drammatica, ad essere ancora una volta di più il governo del fare arrivando persino a proporre di realizzare il prossimo G8 proprio nel capoluogo Abruzzese.
Gli interventi per il terremoto sono di 8 miliardi di euro e verranno reperiti senza aumentare la pressione fiscale.
Ridare sicurezza alle nostre città
Rispondere alla domanda di sicurezza che viene dai cittadini, con norme di diritto e azioni preventive e repressive delle forze dell’ordine, per riaffermare la sovranità della legge sul territorio. Questo è uno dei compiti fondamentali che il governo si è dato, sin dall’inizio del suo mandato. Consapevole che la prima regola della democrazia dice che la sicurezza è un sinonimo della libertà, e che è proprio sulla tutela della sicurezza individuale che si fondano il patto di unione dei cittadini e la stessa legittimazione del potere pubblico, il 23 maggio 2008, pochi giorni dopo il suo insediamento, il governo Berlusconi ha varato un decreto legge e un disegno di legge sulla sicurezza. Questi sono stati i primi di una serie di interventi e di iniziative che hanno dato il segnale
di una inversione di rotta.
• Pattuglie miste esercito e forze dell’ordine nelle nostre città
• Volontari per la sicurezza in accordo coi prefetti
• Più poteri ai sindaci
• Giro di vite contro la violenza sessuale
• Molestie (stalking) perseguite come reato
• Disegno di legge contro la prostituzione
• Confisca dei beni ai mafiosi
• Contrasto totale, con accordi bilaterali, alla’immigrazione clandestina
• Mandare in galera chi spaccia curare chi si droga
• Basta CPT (centri di Permanenza Temporanea) solo CIE (centri di identificazione ed espulsione)
• Carcere per chi fa lavorare i clandestini
• Restrizioni anche per i ricongiungimenti
• Censimento di tutti i campi nomadi
Far funzionare la giustizia
La macchina della giustizia deve recuperare efficienza e credibilità. La civiltà di una nazione si misura anche dalla capacità di rendere giustizia ai propri cittadini, con tempi e procedure certe, sia in campo civile che in quello penale. Il governo sta procedendo alla riforma della giustizia perché i diritti della difesa siano equiparati a quelli dell’accusa e tutti i cittadini possano avere giustizia in tempi rapidi. La riforma passerà attraverso una netta distinzione tra giudici dell’accusa e giudici giudicanti. L’obiettivo è quello di accelerare i processi e semplificare i riti. Spesso, per un eccesso di discrezionalità e legami troppo stretti tra giudici giudicanti e accusa, non sono garantiti i diritti della difesa. Altro grande tema è quello della certezza della pena. Su questo tema il governo è intervenuto con una serie di provvedimenti con l’intento del governo è quello di far funzionare la giustizia, perché di questo hanno bisogno i cittadini.
• Un nuovo processo penale
• Certezza della pena
• Processi più rapidi
• Priorità ai processi per reati gravi
• Disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche
• Lodo Alfano per sospendere i processi alle quattro più alte cariche dello Stato fino a fine mandato
• Riforma del processo civile
• Più competenze ai giudici di Pace
Scuola: qualità, merito ed educazione
Per distruggere definitivamente la scuola è sufficiente lasciarla come era prima del nostro insediamento.Negli ultimi dieci anni la spesa pubblica per la scuola è esplosa, senza migliorarne la qualità, che è costantemente diminuita e degradata. Gli otto miliardi di risparmio programmati per i prossimi tre anni non tagliano la spesa attuale, ma evitano lo sfondamento del tetto dei 50 miliardi di spesa senza qualità: non si vuole spendere meno ma si vuole spendere meglio, investendo in innovazione, formazione, premi per i docenti meritevoli, edilizia scolastica. Non incidere sui meccanismi di spesa vuol dire assumersi la responsabilità del tracollo. Il piano del governo pone le premesse per un innalzamento della qualità del sistema,innescando un circolo virtuoso: efficienza (stesso risultato a costi minori), maggiori risorse da investire, più qualità. I risparmi saranno reinvestiti nella scuola per premiare i docenti più meritevoli.
• Ritorna il voto in condotta
• Educazione civica
• Tornano i voti in pagella
• Maestro unico o prevalente
• Libri di testo validi per sei anni
Università: ora si cambia
Più soldi a chi fa bene, meno soldi a chi fa male. Il decreto del governo per affrontare le questioni
più urgenti del sistema universitario è stato il segnale per dire che il tempo degli sprechi è finito.
Dare i finanziamenti in base a parametri di efficienza, collegare gli aumenti dello stipendio
dei professori non solo all’anzianità di servizio ma anche a indicatori di produttività scientifica,
iniziare a scardinare le lobby che gestivano i concorsi: questo è l’inizio di un percorso al termine del quale l’università sarà migliore e più capace di formare i giovani italiani alle sfide della società globale
• Blocco delle assunzioni nelle università con bilancio in rosso
• Finanziamenti a chi elimina corsi inutili e sedi distaccate
• 500 milioni di euro alle università migliori
• Anagrafe nazionale e controllo delle pubblicazioni per i docenti
• Stop ai concorsi pilotati
• Possibilità di trasformare le università in fondazioni
• Finanziate tutte le borse di studio
Pubblica amministrazione: nuovo motore dello sviluppo del sistema Italia
Il settore pubblico è sempre stato considerato la palla al piede del Paese. I forti interventi messi in atto in questi mesi, culminati nell’approvazione definitiva del disegno di legge Brunetta approvato il 25 febbraio 2009, puntano a trasformare la pubblica amministrazione nel catalizzatore della ripresa. I 3.650.000 dipendenti pubblici costano 192 miliardi di euro annui di salari e 300 miliardi di spese generali. Il loro peso è pari a quello del settore manifatturiero privato. Un aumento della produttività nel settore pubblico può far crescere l’economia del settore privato del 30-40% e far risparmiare somme ingenti allo Stato. Finora è mancata la qualità produttiva del capitale umano della pubblica amministrazione. Tutti gli interventi realizzati dal governo, dalle misure contro i fannulloni a quelle per la razionalizzazione della burocrazia, alla legge di riforma, puntano a questo obiettivo: far lavorare meglio i dipendenti pubblici, al servizio di tutti.
• Meno burocrazia meno sprechi
• Lotta ai fannulloni e risultato ottenuto della riduzione dell’assenteismo
• 29 mila leggi in meno per un risparmio di 74 milioni di euro annui
• Valorizzare i lavoratori pubblici
• Linea amica 803.001: la pubblica amministrazione a portata di mano
Federalismo fiscale
Il federalismo fiscale consiste nell’applicazione dell’art. 119 della Costituzione: “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”. È una riforma prevista dal nostro programma di governo ed è patrimonio di tutta la coalizione, perché coniuga efficienza, virtuosità, equità a tutti i livelli di governo locale. Il federalismo fiscale coniuga efficienza e solidarietà, chiede responsabilizzazione amministrativa, trasparenza della gestione dei fondi e dà al cittadino il controllo delle risorse pubbliche. Con la riforma del Titolo V della Costituzione votata dal centrosinistra nel 2001 si è data autonomia alle regioni per la gestione di sanità, scuola e assistenza ma senza una reale autonomia economica: le risorse vengono sempre dallo stato nazionale. Aver mantenuto un modello di fiscalità centralizzata ha reso i conti pubblici ingovernabili e ha favorito la duplicazione di strutture, l’inefficienza e la deresponsabilizzazione. In questo modo si è perpetuato il nefasto meccanismo dei trasferimenti statali basati sul criterio della spesa storica, in base al quale si premiano gli enti locali che hanno speso di più e non quelli più efficienti e più virtuosi. Con il federalismo fiscale tutto questo finisce e l’autonomia delle regioni e degli enti locali avrà finalmente una reale consistenza. Migliorerà la gestione della cosa pubblica a ogni livello, perché si avvia un percorso che responsabilizzerà le classi dirigenti locali e introdurrà meccanismi virtuosi per il miglioramento della qualità della spesa del denaro pubblico, cioè di tutti. I cittadini potranno controllare da vicino come viene amministrato il denaro da loro versato con le imposte. Le regioni più deboli non avranno niente da temere, in quanto la riforma non tocca i principi sanciti dalla Costituzione, per i quali lo stato ha il dovere di garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti.
• Autonomia fiscale
• Dalla spesa storica al costo standard
• Prestazioni uguali per tutti
• Maggiore lotta locale all’evasione fiscale
• Roma Capitale e Altre 9 città metropolitane
Grandi opere per un grande paese
Venerdì 6 marzo il governo ha dato il via a un piano straordinario di 17,8 miliardi destinati alle grandi opere, con l’intento di raggiungere due obiettivi:
• aggiungere un altro importante elemento al piano anticrisi, perché la realizzazione delle opere genera commesse per le imprese e dunque posti di lavoro;
• recuperare il trentennale ritardo infrastrutturale dell’Italia, che produce costi per le imprese, penalizza il turismo e impedisce di competere ad armi pari sui mercati esteri.
Gli investimenti predisposti aumenteranno il pil dello 0,7% e avranno forti benefici per l’occupazione: per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011 si prevede la creazione di 50.000 nuovi posti di lavoro, ai quali vanno aggiunti i 65.000 licenziamenti che si eviteranno grazie a questi interventi, per un totale di 210.000 posti di lavoro.
Opere finanziate: Ponte sullo stretto, Mose per Venezia, Expo 2015, Metropolitane a Roma, Catania, Bari, Parma, Autostrade, Alta velocità, Sistema idrico del mezzogiorno
Energia nucleare: verso il futuro
Il ritorno al nucleare era uno degli impegni della campagna elettorale ed è un passo importante
per garantire al nostro Paese tutta l’energia di cui ha bisogno. Per raggiungere questo scopo
il governo ha predisposto un piano che punta a un mix composto da: 50% gas, petrolio, carbone pulito; 25% nucleare; 25% fonti rinnovabili. L’energia nucleare è attualmente uno dei modi più puliti, economici e sicuri per disporre di elettricità su larga scala. Il 24 febbraio il presidente Berlusconi ha siglato con il presidente Sarkozy un accordo di collaborazione sul nucleare tra Italia e Francia, che prevede la costruzione in Italia di quattro centrali di terza generazione entro il 2020.
Tornare al nucleare per:
• Diminuire la dipendenza dalle importazioni di petrolio, gas e carbone
• Il nucleare è una energia pulita, non inquina perché non produce anidride carbonica,
• Il nucleare di terza generazione è un sistema sicuro
• Gli italiani pagheranno meno la bolletta dell’elettricità
Italia protagonista in Europa e nel mondo
Subalterni in Europa, ondivaghi nella politica in Medio Oriente, incerti nei confronti delle minacce del terrorismo internazionale, nei rapporti con gli Stati Uniti e con la Nato, titubanti nel mantenere gli impegni presi. Due anni di governo delle sinistre avevano portato il prestigio italiano ai minimi storici. L’immagine dell’Italia nelle tv di tutto il mondo era quella di Napoli sommersa dai rifiuti, con un governo impotente a risolvere quella emergenza. In pochi mesi l’Italia ha riconquistato in Europa il ruolo che le spetta come Paese fondatore dell’Unione Europea, ha rinsaldato il legame con gli Stati Uniti, ha dispiegato le ottime relazioni del presidente Berlusconi per mediare nella crisi in Georgia dell’agosto 2008 e sta svolgendo un ruolo riconosciuto e autorevole per giungere a una pace duratura tra Israele e Palestinesi. Nel corso del 2009, la presidenza italiana del G8, (simbolicamente ed emblematicamente a L’Aquila) la terza di Silvio Berlusconi, darà modo al nostro Paese di consolidare il proprio ritrovato prestigio, con particolare riguardo all’azione per ricreare tra Stati Uniti e Federazione Russa lo stesso clima di dialogo e di amicizia che era sfociato nel vertice di Pratica di Mare del 2003, che pose definitivamente fine alla Guerra Fredda. Una buona intesa tra Usa e Federazione Russa è la premessa essenziale della pace nel mondo.


Mimmo Russo

Cabaret festival - Premio Totò alla comicità.


Sorrento.Chi vorrà farsi due risate e vivere le emozioni della finale nazionale della V edizione del Cabaret festival - Premio Totò alla comicità, tenutasi a Sorrento il 24 aprile, potrà sintonizzarsi sull'emittente napoletana (raggiungibile anche attraverso il bouquet Sky, canale 868) stasera alle 20:20. Lo spettacolo sarà trasmesso, in replica, anche lunedì 11 alle 8:30 e ancora sempre lunedì 11 alle 13:20.La finale di quest'anno è stata condotta come sempre da Teresa Ciardi, affiancata da Gianni Simioli, con la partecipazione della fotomodella Ivana Fusco e del poliedrico artista Francesco Cicchella, vincitore della terza edizione. La regia come sempre è stata curata dall'ideatore dell'iniziativa, Pio Pinto, coadiuvato da Antonio Gatto e, per la parte televisiva, Gianni Borrelli.Il premio Totò, direttamente dalle mani di Liliana de Curtis, è stato consegnato al romano Simone Perinelli, che si è aggiudicato anche il premio del pubblico. Il premio della giuria di qualità e il premio miglior testo sono invece andati al duo Simone & Andrea, mentre quello per la migliore interpretazione a Maria Stefania Pellegrino. Il premio della critica ai Topìbos.


Amedeo Francesco Mosca