
PIEDIMONTE
MATESE – Ieri 4 maggio, anche nelle Parrocchie della Diocesi di
Alife-Caiazzo, come in tutta l’Italia, è stata celebrata la 101^ Giornata
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal tema “Università
laboratorio di speranza”. L’Università Cattolica come ben
sappiamo, ha ribadito Pietro Rossi Delegato Diocesano di Alife-Caiazzo
nel suo intervento, è nata poco

più di un secolo fa dallo slancio visionario di
un pugno di uomini e donne che, anticipando i tempi, avevano a cuore il
destino delle nuove generazioni e con esso lo stesso sviluppo di una intera
nazione. L’Ateneo di padre Gemelli e Armida Barelli non esisterebbe se non
fosse il frutto di una speranza che ardeva nel cuore di pionieri di un secolo
fa. Armida Barelli in ambito cattolico raccolse intorno a sé un gruppo di dirigenti coeso e motivato,
di varie condizioni sociali e da tutte le regioni. La presenza degli “Amici
dell’Università Cattolica” nella Diocesi di Alife-Caiazzo e
vecchissima, come
risulta da alcuni vecchi documenti e registri. Già nei
primi anni del Novecento, con precisione dal 1929, in particolare, la Gioventù
Femminile, dell’Azione Cattolica operava in Alife-Caiazzo nella piena
consapevolezza dell’importanza fondamentale che ha la formazione culturale nella
vita delle persone. Era un periodo molto difficile,
si era in pieno regime fascista e l’Azione Cattolica come
tante associazioni avevano grandi difficoltà ad esistere. Pensate che nell’anno
1929, alla voce “Contributi versati per la giornata dell’Università Cattolica”
la Diocesi di Alife-Caiazzo

riuscì a raccogliere bel 5.549 Lire e 75 centesimi, fino ad arrivare nell’anno
1950 con ben 116.710 Lire. Tale attività è continuata senza
interruzioni per anni, con molta probabilità anche durante il periodo fascista in clandestinità, (pure durante la fase bellica della Seconda Guerra Mondiale)
ed è stata trasmessa fino ai giorni d’oggi grazie all’opera svolta da volenterose
donne e uomini che hanno dedicato il loro operato all’Azione Cattolica e all’Università
Cattolica. Tra le tante persone che si sono distinte negli anni fino ad oggi, si ricorda l’opera svolta da Enrichetta Visco, Anna Leone,

Lucietta Nervino, Anna Marra
Francomacaro e tante altre persone
che con il loro apporto hanno permesso a tanti giovani di avere una formazione
culturale adeguata e una finestra aperta sul mondo. In una
società in continua evoluzione, i delegati diocesani per

l'Università Cattolica
sono figure chiave per la diffusione della fede e della cultura cristiana
all'interno della comunità, per il sostegno agli studenti e per la promozione
dell'impegno sociale. Essi agiscono come ponte tra la Chiesa locale e
l'Ateneo,
contribuendo alla crescita spirituale e culturale della comunità
universitaria. Si mettono in ascolto
delle esigenze e delle aspettative degli studenti, in particolare di quelli più
lontani dalla fede, per poter rispondere in modo efficace alle loro domande e
ai loro

bisogni. Offrono un sostegno spirituale e morale agli studenti, anche in situazioni
difficili, e li accompagnano nel loro percorso di crescita personale e
spirituale. Stimolano gli studenti a impegnarsi in attività di servizio,
di giustizia sociale e di promozione della cultura, in linea con i valori
cristiani.
Pietro Rossi
*Delegato Diocesano Alife-Caiazzo