18 novembre 2010

CENTINAIA DI PERSONE ASSISTONO NELLA CATTEDRALE DI ALIFE ALL’IMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI DI DUE SEMINARISTI.

Alife. Domenica scorsa nella gremitissima Cattedrale diocesana di Alife, alla presenza del Vescovo di Alife-Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo, due giovani seminaristi hanno ricevuto l’ammissione agli Ordini Sacri, primo vero passo verso il sacerdozio. Antonio Di Lorenzo di Alvignano e Vittorio Marra di Alife hanno compiuto i primi passi verso la consacrazione totale a Dio ed alla Chiesa con celebrazione molto seguita e partecipata, alla quale hanno partecipato quasi tutti i parroci della Diocesi. Antonio Di Lorenzo, originario di Alvignano, studia nel presso il Seminario Maggiore di Posillipo ed è stato assegnato alla Parrocchia Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese, mentre Vittorio Marra, anche egli studente di teologia allo stesso Seminario di Antonio Di Lorenzo, è stato assegnato alla Parrocchia di Raviscanina. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri i sindaci di Alife, Maddalena Di Muccio e di Raviscanina Ermanno Masiello e il vice sindaco del comune di Alvignano Di Santo, paese natale di Antonio Di Lorenzo. La solenne celebrazione officiata da S.E. Mons. Valentino Di Cerbo è stata l’occasione per il rinnovo del mandato ai catechisti parrocchiali, ai ministri straordinari e agli operatori della Caritas della Diocesi di Alife-Caiazzo. A rendere più solenne la concelebrazione sono stati i canti eseguiti magistralmente dalla "Cappella musicale diocesana S. Cecilia" diretta dal Maestro Claudio De Siena che ha eseguito tra l'altro brani di musica sacra composti ed elaborati dal Maestro De Siena. Un impegno, quello della Corale Diocesana di Alife-Caiazzo, a cui è stata chiamata anche in altre solenni ricorrenze come per esempio la “MISSA SOLLEMNIS” per coro ed organo composta dal maestro De Siena in occasione del decimo anniversario di episcopato di S.E. Mons. Pietro Farina, la celebrazione per l’ingresso ufficiale in Diocesi del nuovo Vescovo e per l’ordinazione Episcopale a Roma di Mons. Valentino Di Cerbo.

Pietro Rossi

Grande soddisfazione del Senatore della Repubblica Avv. Carlo Sarro (Pdl).


PIEDIMONTE MATESE. La cattura del superboss della camorra Antonio Iovine avvenuta in data odierna viene commentata con grande soddisfazione dal Senatore della Repubblica Avv. Carlo Sarro (nella foto), componente della Commissione Antimafia ed unico rappresentante della Provincia di Caserta in seno all’organismo parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare: “Il mio più vivo apprezzamento per la brillante operazione conclusasi con la cattura del superlatitante Iovine a dimostrazione della serietà e del rigore con i quali il Governo Berlusconi ha saputo contrastare la criminalità organizzata campana, ed in particolare della Provincia di Caserta. Si tratta naturalmente dell’ennesimo importante risultato che fa giustizia dei mestieranti dell’Antimafia e di certe analisi pseudo-sociologiche con le quali si è tentato di sminuire l’operato del Governo e di gettare un’ombra, a fini politici, sui risultati eccezionali che sono sotto gli occhi di tutti”.

Comunicato Uff. Stampa Sen .Carlo Sarro

Viva soddisfazione per l'arresto di Iovene è stata espressa anche da Giovanni Schiappa capogruppo del PDL alla Provincia di Caserta.


Mondragone. Viva soddisfazione per l'arresto di Iovene è stata espressa anche da Giovanni Schiappa (nella foto) capogruppo del PDL alla Provincia di Caserta che ha dichiarato: "L'arresto di Iovine rappresenta un'ulteriore vittoria dello Stato ed un notevole passo avanti nella costruzione di una società più sana, dalla quale sia bandita sempre più ogni forma di illegalità, di abuso e di corruzione. Simili avvenimenti, soprattutto nei giovani, sono necessari per far crescere la fiducia nelle Istituzioni e rappresentano precisi segnali della nascita di una nuova stagione di ideali e speranze in provincia di Caserta."

Comunicato Stampa di Giovanni Schiappa
capogruppo consiliare PdL Provincia di Caserta

RUSSO (PDL): Manette a Iovine è gioia per l'Italia


San Nicola la Strada. - "La foto che ritrae Antonio Iovine in manette nella sua Casal di Principe, circondato dalla Polizia, mi riempie di gioia come italiano e in particolar modo come cittadino di quelle terre, 'taglieggiate' da decenni dal Clan dei casalesi". Lo dichiara in una nota il consigliere comunale del PDL Domenico Russo (nella foto), che aggiunge: "E' doveroso ringraziare tutti, Governo, magistratura e le donne e gli uomini delle forze dell'ordine in questo momento bellissimo, senza polemiche di parte. E per questo credo sia doveroso anche ringraziare l'opera e l'impegno di Roberto Saviano che prima di tutti ha portato a conoscenza del mondo intero la pericolosità del boss Iovine e del Clan dei casalesi".

c.s.

La UIL/CFS al Forum PD sulla Sicurezza.


Il prossimo 22 novembre alle ore 16,30, nella Sala delle Colonne, Complesso della Camera dei Deputati, Palazzo Marini, il Coordinatore Generale UILPA/CFS Massimiliano Violante ( nella foto ) parteciperà alla presentazione della ricerca dal tema “Vivere tra luci ed ombre - gli italiani e la percezione della sicurezza e della legalità" a cura del Forum Sicurezza PD. Il lavoro sarà presentato insieme al Presidente della Camera Gianfranco Fini, al Ministro della Giustizia Angelino Alfano e al Presidente della Fondazione ICSSA Marco Minniti.

Coordinatore generale

Contrordine Compagni Storici. E’ tutto da rifare,o quasi.


Il buon Guareschi, con le sue indimenticabili vignette, prendeva in giro i compagni d’antan. Questo articolo non vuole avere un contenuto politico né tantomeno rinverdire la contrapposizione ideologica degli anni 50/60 del secolo scorso. Ma, avvalendosi anche all’aggettivo che in aggiunta il Guareschi appioppava ai “compagni” ovvero “i trinariciuti”, si vuole catalogare un ordine di proni ortodossi, questa volta della storia. Intanto per Guareschi, i trinariciuti erano appunto persone dotate di tre narici, due delle quali servivano per respirare, la terza per drenare la materia grigia dalla scatola cranica e immettere dalla stessa ordini e disposizioni che rendevano la persona di una obbedienza cieca, pronta, assoluta. E trinariciuti della storia sono stati per molto tempo, per 150 anni, generazioni di cattedratici e aspiranti tali, l’ordine era: vietato parlare male di Garibaldi, esaltare il risorgimento dei luoghi comuni e di stratificate falsità, questa era la loro Bibbia. E come integralisti dell’ortodossia risorgimentale, questi signori (che Angelo Manna definiva in una sua interpellanza parlamentare: ciucci e venduti), hanno scritto la storia ad usum Delphini, l’hanno scritta dalla parte dei vincitori, con pervicacia, ignorando e a volte isolando qualche raro se non unico onesto storico quale Tommaso Pedio. I Galasso, i Villari, i Volpe, i Croce hanno compiuto un’opera di rimozione generazionale, un calcolato insulto della memoria, generata da una “casta” di tromboni retrivi. Ma ecco che improvvisamente, questa “casta di sacerdoti custodi di pompose certezze ”, anche se con la solita boria e sufficienza che l’ha sempre marcata, comincia con le prime ammissioni, con una condiscendenza farcita dalla solita spocchia da unti dal Signore. Il Brigantaggio, le centinaia di migliaia di sudisti uccisi dai piemontesi, un centinaio tra paesi rasi al suolo peggio di Cartagine, gli stupri, le chiese violate, i campi di concentramento, il peggiore e becero razzismo? Ma erano cose risapute ci dicono oggi, ma non lo hanno mai scritto, la loro memoria diminuiva con il progredire della loro carriera accademica e delle relative prebende: la carriera di storici a senso unico. Contrordine storici trinariciuti, e così inaspettatamente ma con una scansione temporale che sembra obbedire ad un ordine di scuderia, tra format televisivi e le “fatiche” di qualche storico “neorevisionista di razza” cominciano a circolare testi il cui contenuto, ahimè, se da un lato riconosce gli orrori e le malversazioni commessi dalla razza ariana-piemontese, dall’altro, non cessa di ricordare quanto bene ha ricevuto questo Sud popolato da affricani affetto da una innata e quindi lombrosiana incapacità. Il Galli della Loggia nei suoi editoriali invoca una coesione nazionale, e intanto arriva a tacciare di ignoranza Edoardo Bennato, colpevole di aver dedicato canzoni ai Briganti e al Re Borbone. Giordano Bruno Guerri scrive “Il Sangue del Sud”, un libro visto il contenuto, che ogni meridionale dovrebbe evitare di acquistare, ancora, ecco comparire un libercolo, ”Viva l’Italia”scritto da Aldo Cazzullo un torinese neh, in forza al Corriere della Sera e noto per la scarsa se non nulla considerazione che lo stesso ha degli abitanti al di sotto del Garigliano. In giro per sagre e comitati periferici per i 150 anni dall’annessione, troviamo il leccese Antonio Caprarica, in un lampo partorisce la sua ultima “fatica”: “C’era una volta in Italia”, presentata come una novità, se non fosse che già nel 1990 un Vito Di Dario dava alle stampe altro testo “Oh,mia Patria” vera musa ispiratrice del Caprarica. Una serie di editoriali, libri e incontri sui vari programmi televisivi che hanno un unico intento: quello di dare un premio di consolazione ai tanti movimenti meridionalisti e che rivendicano una volta per tutte una storia del risorgimento che renda giustizia. Ma, attenzione, questi pseudo revisionisti blasonati perseguono un proposito molto chiaro, appropriarsi delle rivendicazioni sudiste e adeguarle alla loro ideologia, quella che ci hanno propinato per 150 anni. Valga per tutti un caso clamoroso, dovuto forse ad una buona dose di ingenuità o ad improvviso scollegamento tra materia grigia e parole in libertà. L’Infedele del 2 novembre u.s. vedeva tra gli ospiti Sergio Luzzatto (una cattedra di storia a Torino), uno degli argomenti era il proliferare di “libelli” antirisorgimento, scritti da “ignoti” e che tuttavia avevano un ottimo successo di pubblico (Aprile con il suo Terroni non veniva citato), ebbene, questo storico di rango dichiarava: “.. non hanno torto,è stata una guerra civile, una guerra occultata per un secolo e mezzo. Noi concediamo questi argomenti, è un po’ come la storia della II G.M., abbiamo regalato a Pansa argomenti risaputi ma mai affrontati da alcuno. Non dobbiamo fare la stessa cosa con la repressione al Brigantaggio, se lo facciamo dire ai peggiori e non lo diciamo noi con i mezzi di una cultura, come dire, più degna, allora i risultati sono una confusione dei ruoli e del vero dal falso”. Caro Luzzatto,non fu una guerra civile, ma una guerra (nella campagna per la repressione del Brigantaggio l’esercito piemontese ebbe 4 medaglie d’oro, 2.375 d’argento e 5.012 menzioni onorevoli) contro un esercito straniero di invasori, non erano nostri fratelli, era un esercito di locuste affamate, voraci. Grazie per averci definito i peggiori, ma non abbiamo trovato posto tra i migliori, tra i più onesti, tra i blasonati cattedratici, tra i depositari del sapere storico. Quei posti fortunatamente per noi li avevate occupati tutti. Vi accalcavate senza risparmiarvi spallate, gomitate, scalciavate e sbraitavate nella corsa al primo della classe. Non è servito a nulla, noi i peggiori siamo qui a presentarvi il conto.

Distinti saluti

Perrucci Antonio

IL COORDINAMENTO CITTADINO DEL PDL POLEMIZZA SULLA GIORNATA DI RACCOLTA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE DI RIFIUTO.


COMUNICATO STAMPA


Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha organizzato una giornata dedicata alla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche di rifiuto.

Abbiamo appreso dalla stampa che tale manifestazione ha riscosso molto successo tanto da arrivare a riempire ben quattro cassoni scarrabili.

Tutto ciò è più che apprezzabile e certamente costituisce un buon servizio per la Città e la cittadinanza tutta.

Resta però un problema, sui manifesti informativi dell'iniziativa si leggeva l'espresso avvertimento della necessità di esibizione dell'iscrizione al ruolo TARSU, significandosi, quindi, che l'iniziativa era riservata ai cittadini di Piedimonte, o, comunque, a chi pagasse la TARSU presso la nostra Città, visto che, evidentemente, i costi di tale operazione ricadevano sulle loro spalle.

In altre occasioni in cui era stato organizzato lo stesso servizio, all'atto del conferimento dei rifiuti gli addetti rilevavano le generalità del cittadino e la tipologia di rifiuto conferito, evidentemente anche ai fini della tracciabilità dei rifiuti.

Questa volta non sembra sia stata seguita la stessa prassi.

Infatti, alcuni cittadini hanno segnalato che non era stato loro richiesta la prova della loro iscrizione al ruolo TARSU e che, anzi, avevano notato la presenza di loro conoscenti residenti in altri comuni che usufruivano del servizio.

Ci chiediamo, quindi, se e come il Comune abbia provveduto a verificare la legittimazione dei soggetti che conferivano i rifiuti e se esiste un elenco del materiale conferito.

In altre parole, se, come appare naturale, il servizio svolto ha avuto un costo, e se, quindi, era riservato ai cittadini di Piedimonte che tale costo hanno sopportato, l'amministrazione ha effettivamente vigilato affinchè sui cittadini piedimontesi non ricadesse l'aggravio di costo derivante dal conferimento da parte di soggetti che non pagano la TARSU presso il nostro Comune?

Il Coordinamento Cittadino del PdL

L’equipaggio di Alife composto da Alberto Santagata e Fabio Bottone trionfa al Campionato Italiano 2010 XTC Extreme Trophy Challenge.




ALIFE. Buone notizie per lo sport matesino, con la 7^ ed l’ultima tappa svoltasi a Baselice in provincia di Benevento, si è concluso il Campionato Nazionale Italiano 2010 XTC Extreme Trophy Challenge – Categoria Speciali organizzato dalla Federazione Italiana Fuoristrada che ha visto l’affermazione nella classifica generale del Team di Alife Santagata auto & fuoristrada by Teknoauto 4x4, composto dall’equipaggio Santagata Alberto pilota e Bottone Fabio/Michel Langellotti navigatori su macchina Proto 2 Teknoauto 4x4. Il Team Santagata ha conquistato il titolo di Campione Italiano ottenendo le vittorie nelle tappe di Bastia, in Corsica, Varsi (PR) e Baselice (BN), il 2^ posto nella tappa di Attimis (UD) e piazzamenti utili nelle altre tappe. L’Extreme Trophy Challenge by FIF è una specialità, nella quale la capacità di superare le asperità naturali presenti su percorsi in fuoristrada, costituisce la base dei risultati. In questa manifestazione il navigatore assume una particolare rilevanza e gli equipaggi possono utilizzare una serie di elementi accessori alla vettura, da utilizzare con tecnica e perizia, al fine di raggiungere il risultato prefisso. Lo scopo finale delle manifestazioni Extreme Trophy Challenge è quello di istruire, migliorare ed affinare la guida in fuoristrada e la tecnica di utilizzo degli accessori. Il trofeo Extreme Trophy Challenge 2010 prevedeva tre classi di merito: Veicoli di Serie, Veicoli Preparati e Veicoli Speciali, per ognuna delle classi è stata stilata una specifica classifica. Il Team Santagata ha trionfato nella serie Veicoli Speciali con il veicolo-prototipo Proto 2 Teknoauto 4x4, realizzato da Alberto Santagata in collaborazione con Ditte specializzate del settore e frutto della sua passione per il “fuoristrada” e della esperienza decennale acquisita profondendo grande impegno e risorse.

Pietro Rossi