18 novembre 2011

Quando le dichiarazioni sono in contrasto con la realtà.


Il 26 ott 2011 l’Agenzia "Khovar" ha rilasciato una dichiarazione formale del governo della Repubblica del Tagikistan sui progressi della costruzione della Centrale Idroelettrica di Rogun. Il contenuto principale della dichiarazione si riduce al fatto che la parte tagika continua ad attenersi agli accordi con la Banca Mondiale riguardo l’esecuzione di una perizia internazionale del progetto della Centrale Idroelettrica di Rogun, e non ha intenzione di avviare la fase iniziale di lavori per bloccare il canale del fiume Vakhsh, un affluente del Amu Darya, senza attendere i risultati finali della perizia internazionale del progetto. Non ci sono ostacoli al lavoro degli esperti internazionali, e tutti i lavori eseguiti sulla Centrale di Rogun sono di carattere restaurativo. Ed ora passiamo ai fatti concreti. Nella dichiarazione di cui sopra, rilasciata dal Governo della Repubblica di Tagikistan, si afferma che "la fattibilità tecnica, la redditività economica, la sicurezza ambientale di Rogun sono state testate molte volte e il progetto non ha mai ricevuto una valutazione negativa". Tuttavia, questa affermazione non corrisponde assolutamente alla realtà. Il progetto di costruzione della Centrale Idroelettrica di Rogun, come sappiamo, è stato preparato negli anni '70 del secolo scorso, cioè durante il periodo sovietico e non vi è stata alcuna valutazione di periti, soprattutto di periti a livello internazionale. La costruzione dell’impianto era iniziata nel 1976 in conformità con le direttive del XXIV Congresso del PCUS, non ho avuto discussioni o revisioni, e con il crollo dell'URSS i lavori in questa struttura sono stati chiusi. Per questo motivo la parte tagika non può presentare nessun materiale riguardo l’esecuzione della perizia sull’impianto. Per nessuno chi conosce il progetto della Centrale Idroelettrica di Rogun non è segreto che sull’area dove è stata costruita la base della futura grande diga di altezza di 335 metri è stata osservata una frattura sismotettonica con spostamenti e con un forte strato di sale di un spessore fino a 100 metri, il quale è soggetto a erosione. Naturalmente, gli esperti del consorcio internazionale che eseguono la perizia, non potevano non avere seri dubbi circa le decisioni prese nel progetto. In particolare, data la presenza nella base della diga di una frattura sismotettonica e lo strato di sale, senza controllo della stabilità e l'affidabilità di quali non è possibile nemmeno pensare alla costruzione delle dighe, soprattutto se si considera che la zona in cui intendono a costruire la Centrale Idroelettrica di Rogun si trova in una zona sismica di 8 -10 della scala Richter. La richiesta ragionevole e legittima degli esperti si è scontrata con un desiderio della parte tagika di fare tutto il possibile per escludere tali lavori di trivellazione e, a sua volta, questo non potrebbe causare gravi disaccordi tra gli esperti del consorzio internazionale e le autorità tagike. Così le affermazioni delle autorità tagike sul totale consenso del consorzio internazionale non corrispondono alla realtà. Nei mass media è stata pubblicata più volte la dichiarazione del ministro dell’industria ed energia del Tagikistan, Sh. Gul, secondo cui la parte tagika non ha intenzione di cambiare la propria decisione relativa al proseguimento della costruzione della Centrale idroelettrica di Rogun indipendentemente dai risultati della perizia ecologica e sociale su tale progetto. Agli esperti della Banca Mondiale è ben noto che la leadership del Tagikistan ha in programma l’inizio dei lavori per l’arginamento del fiume Vakhsh entro la fine dell’anno in corso. Si intende la costruzione di una diga alta 120 metri senza aspettare i risultati della perizia internazionale, mettendo così la comunità internazionale davanti al fatto compiuto. Anche le affermazioni del governo tagiko secondo cui sul territorio della Centrale idroelettrica di Rogun sarebbero attuati al giorno di oggi solo i lavori di manutenzione e ricostruzione non corrispondono alla realtà. Come si può spiegare allora che nell’anno 2010 i cosidetti “lavori di manutenzione e ricostruzione” hanno costato al bilancio pubblico 150 milioni di dollari? E il bilancio dell’anno in corso prevede l’ulteriore stanziamento per l’importo di 191 milioni dollari. É noto anche che nel cantiere della Centrale idroelettrica di Rogun lavorano fino ai 5.000 di persone ed è chiaro a tutti che per effettuare i lavori di manutenzione e ricostruzione non serve manodopera così numerosa. Tutti questi fatti, che il governo tagiko cerca di far passare sotto silenzio nella sua dichiarazione, rivelano ancora un indegno tentativo di nascondere all’opinione pubblica internazionale l’autentico stato di cose e di realizzare il progetto della Centrale idroelettrica di Rogun non fermandosi davanti alle eventuali catastrofiche conseguenze tecnogene, ecologiche e sociali. Allo stesso tempo non si può non prestare attenzione al fatto che nessuna dichiarazione e nessun appello, indirizzato alla leadership del Tagikistan, di prestare ascolto all’opinione di esperti internazionali e di rinunciare alla costruzione di una diga ambiziosa, la più alta nel mondo, la cui tipologia di costruzione non viene più effettuata nella prassi mondiale già da tanto tempo, e di trovare fonti di produzione di energia elettrica alternative, in particolare la costruzione di piccole centrali idroelettriche, con grande rammarico non trovano una dovuta comprensione.

Elena Smirnova segreteria dell’Ambasciatore dell’Uzbekistan in Italia

Giornata dell'Infanzia: peggiorano le condizioni di vita dei bambini in Italia

Giornata dell’Infanzia: peggiorano le condizioni di vita dei bambini in Italia, e i minori pagano il prezzo più alto della crisi. 1.876.000 vivono in povertà, il 18,6% in condizione di deprivazione materiale. Si allarga la forbice tra Sud e Centro Nord
Sono 10 milioni 229 mila i minori in Italia, pari al 16,9% del totale della popolazione: di essi 1.876.000 vivono in povertà, il 18,6% in condizione di deprivazione materiale. Un pianeta infanzia che in una Italia che invecchia si riduce sempre di più. Napoli, Caserta, Barletta-Andria-Trani sono infatti le uniche province “verdi” italiane in cui la percentuale dei giovani fino ai 15 anni rimane maggioritaria sugli over 65.
La crisi economica rischia di pesare soprattutto sui bambini e sugli adolescenti, in assenza di misure specifiche di tutela. Del resto, dal 2008 ad oggi, sono proprio le famiglie con minori ad aver pagato il prezzo più alto della grande recessione mondiale: negli ultimi anni la percentuale delle famiglie a basso reddito con 1 minore è aumentata dell’1,8%, e tre volte tanto (5,7%) quella di chi ha 2 o più figli. Questo rileva il secondo Atlante dell'Infanzia (a rischio), diffuso da Save the Children alla vigilia della Giornata dell'Infanzia: oltre 150 pagine e 80 mappe che restituiscono moltissime informazioni sulla condizione di bambini e adolescenti del nostro paese: dalle città e territori in cui vivono, alla povertà minorile, dagli spazi di verde e di gioco disponibili, all'inquinamento urbano, dalla dispersione scolastica alla spesa sociale e servizi per l'infanzia. Quest’anno l’Atlante, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dall’unità d’Italia, include anche un approfondimento sui quasi cento ragazzi garibaldini che parteciparono alla spedizione dei mille, un modo anche per confrontare la “giovane Italia” di allora con quella attuale.
“La qualità della vita dei nostri bambini e ragazzi è mediamente incomparabile con quella del secolo scorso”commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Tuttavia,se non è più la tubercolosi a uccidere, o la guerra, oggi i nostri minori fanno i conti con la povertà, la scarsità di servizi per l’infanzia, le città inquinate, stili di vita insani che conducono all’obesità. Problemi che l’attuale crisi economica rischia di amplificare se non c’è un’inversione di rotta immediata e si pone la tutela dell’infanzia e adolescenza come una priorità delle scelte politiche-economiche di un paese che finora ha sempre investito molto nelle pensioni e molto meno di quanto avviene altrove per aiutare i minori, i giovani e le famiglie con figli.”

La distribuzione della popolazione minorile: dalle città all’hinterland cittadino
Rispetto al 1861 – all’Italia appena unificata – il numero di minori si è mantenuto costante ma è nettamente cambiata la loro incidenza pari, allora, al 39% contro il 16,9% dell’attuale. Il risultato è che l’Italia è diventato il primo paese al mondo in cui gli anziani sono maggioranza e le città sono affollate di over 65 rispetto agli under 18, con le poche eccezioni delle province di Napoli, Caserta, Barletta-Andria-Trani (1). Al polo opposto, come città più vecchie, Trieste e Savona (2). La tendenza tuttavia emergente analizzando la distribuzione della popolazione minorile nei capoluoghi di provincia e nei principali comuni italiani, è il graduale esodo dei minori dai centri storici delle aree metropolitane verso le periferie o i comuni limitrofi, città satellite, hinterland di recente costituzione. E’ il caso di Giugliano in Campania cresciuta esponenzialmente e in gran parte abusivamente negli ultimi vent’anni ai margini di Napoli: qui un abitante su quattro - pari al 25,8% - ha meno di 18 anni, una quota assai maggiore di quella che si registra nel capoluogo limitrofo (21,2%). Ma il discorso vale anche per esempio per Monza e Milano (16,5% di minori contro 14,8%), Prato e Firenze, Modena e Bologna. Il fenomeno è in gran parte dovuto al disagio abitativo delle famiglie giovani con figli, sempre più esposte davanti a un mercato immobiliare bloccato, segnato dall’aumento fuori controllo del prezzo degli affitti, dalla mancanza di un deciso intervento pubblico nel settore abitativo, dalla rinuncia alla pianificazione del territorio. Il paradosso in questo caso è rappresentato dal fatto che un numero sempre maggiore di bambini e di adolescenti finisce per crescere in territori spesso caratterizzati da una riduzione degli standard (urbanistici, ambientali, sociali) e dalla mancanza di servizi per l’infanzia.

I minori di origine straniera
Un gruppo sempre più rilevante ma ancora non adeguatamente tutelato - rileva l’Atlante dell’Infanzia di Save the Children - è quello dei minori di origine straniera: quasi 1 milione di cui 572 mila sono bambini e ragazzi nati in Italia, le cosiddette seconde generazioni. L’Emilia Romagna la regione con la percentuale maggiore di nati da genitori stranieri (23%). Sono di fatto nuovi italiani, ai quali tuttavia una legge molto restrittiva riconosce la cittadinanza e il pieno riconoscimento dei diritti civili solo al compimento del diciottesimo anno (3). Ma è la gestione dell’universo minorile di origine straniera nel suo complesso a destare preoccupazione: un giacimento prezioso che costituisce, sotto vari aspetti, una delle categorie più esposte e meno tutelate. Basti pensare che 1 minore su 2 con il capo famiglia straniero vive oggi in famiglie a basso reddito (4) e che il tasso di bocciati nella scuola secondaria di secondo grado fra gli alunni con cittadinanza non italiana è circa il doppio di quello registrato fra gli studenti italiani

La povertà e la deprivazione fra i minori
In Italia – sottolinea la sezione dell’Atlante dedicata alle “isole dell’infanzia a rischio” - ben il 24,4% dei minori è a rischio povertà (5). E sono 1.876.000 i bambini e ragazzi in povertà relativa, cioè che vivono in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media. Sono poi 653 mila i bambini e ragazzi in povertà assoluta (privi dei beni essenziali per il conseguimento di uno standard di vita minimamente accettabile). 2 minori su 3 in povertà relativa, e più di 1 minore su 2 in povertà assoluta, vivono nel Mezzogiorno. In particolare è la Sicilia ad avere la quota più elevata di minori poveri (il 44,2% dei minori), seguita dalla Campania (31,9%) e Basilicata (31,1%) mentre la Lombardia (7,3%), Emilia Romagna (7,5%) e Veneto (8,6%) sono le regioni con la percentuale inferiore di minori in povertà relativa. Per quanto riguarda i bambini in povertà assoluta anch’essi si concentrano nel Sud Italia dove rappresentano il 9,3% di tutta la popolazione minorile. Inoltre il 18,6% di minori italiani versa in condizione di deprivazione materiale (6): nel Nord Est ben il 7% delle famiglie con minori dichiara di aver difficoltà a fare un pasto adeguato almeno ogni 2 giorni e al Sud il 14,7% di famiglie con minori non ha avuto soldi per cure mediche almeno una volta negli ultimi 12 mesi (7).

Città non a misura di bambini
Le città italiane sono sempre meno a misura di bambino. Il tasso di motorizzazione è altissimo dappertutto e fa segnare una media di 3/4 macchine ogni minorenne: a Roma si contano circa 450 mila minori e 1 milione 890 mila macchine, per un tasso di 4,2 macchine per bambino. In cima alla classifica delle città con il tasso di motorizzazione più alto, Aosta (13,5), Cagliari (5,4), Ferrara (5,1), l’Aquila (4,8)
Inoltre procede senza sosta la cementificazione e impermealizzazione del territorio: si stima che ogni giorno venga cementificata una superficie di circa 130 ettari. In testa alla classifica per cementificazione i comuni di Roma e Venezia, seguite da Napoli e Milano (dove la superficie edificata ha già inglobato i due terzi del territorio comunale).
E rilevante in molte città italiane è l’inquinamento dell’aria: Ancona (140 giornate), Torino (131) e Siracusa (116) spiccano per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (PM10), polveri sospese nell'aria che penetrano nelle vie respiratorie causando problemi cardio-polmonari e asma. Matera e Nuoro invece le più virtuose con 1 solo giorno di sforamento del limite.
E varia è la disponibilità di luoghi – giardini pubblici, campi, prati, strade - dove i bambini possano giocare: nel Nord e al Centro più di 2 bambini su 3 giocano nei giardini pubblici. Al Sud, dove l’offerta di verde attrezzato è sensibilmente ridotta, la fruizione dei giardini pubblici scende al 16% e una quota maggiore di bambini gioca sulla strada (il 12,2%). Da segnalare il “caso” Campania dove appena 1 bambino su 100 gioca nei prati (in Veneto il 20%) e meno di 3 ogni 100 sulle strade.
Accanto a questi luoghi deputati naturalmente allo svago e al divertimento, aumenta la frequenza da parte dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni dei centri commerciali: 1 ragazzo su 5 dichiara di andarvi almeno una volta a settimana.

In aumento l’obesità infantile
L’Atlante si sofferma anche sulle condizioni di salute e sugli stili di vita dei minori italiani rilevando come - grazie a un’alimentazione abbondante e a stili di vita diversi - rachitismo e gracilità siano problemi ormai relegati ai libri di storia ma, in compenso, ha fatto la sua comparsa l’obesità: si stimano in 1 milione e 100.000 i bambini sovrappeso, di cui quasi 400 mila obesi. In base a una ricerca di CCM-Istituto Superiore di Sanità del 2010, è la Campania la regione con la più alta percentuale di bambini obesi (20,6% nella fascia di età della terza elementare), seguita da Calabria (15,4%) e Puglia (13,6%) a fronte del 9,2% della media nazionale.

La dispersione scolastica
E un altro indicatore importante della condizione dell’infanzia nel nostro paese è quello relativo alla frequenza e dispersione scolastica. Colpisce, a riguardo, il dato relativo ai cosiddetti early school leavers, giovani tra i 16 e i 24 anni che hanno conseguito soltanto l’attestato di scuola secondaria di I grado e che non prendono parte ad alcuna attività di formazione: si stima che siano 1 milione. In termini percentuali si va dal 12,1% del Friuli Venezia Giulia alla percentuale più alta della Sicilia (26%), seguita da Sardegna (23,9%), Puglia (23,4%), Campania (23%) e da alcune regioni del Nord come la Provincia di Bolzano (22,5%) e la Valle D’Aosta (21,2%).
E tra i fenomeni di dispersione si segnala la fuoriuscita dal percorso scolastico degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie di II grado (licei, tecnici, professionali, eccetera): il 12,3%, più di 1 su 10 degli studenti, interrompe la frequenza e non si iscrive all’anno successivo. I territori in cui il rapporto tra esclusione sociale e fallimento formativo emerge in maniera più drammatica sembrano essere quelli delle aree metropolitane del Sud: le zone di Napoli, Caserta, Palermo, Bari, Taranto, Cagliari, Reggio Calabria, Catania registrano abbandono scolastico in età molto precoce e percentuali di mancata iscrizione e marcata dispersione molto elevate negli istituti professionali e tecnici. Da questo punto di vista, la scuola italiana non appare in grado da sola di promuovere la mobilità sociale e l’emancipazione dei ragazzi appartenenti alle fasce più deboli della popolazione

Risorse e servizi per l’infanzia - per esempio asili nido - tra tagli e differenze territoriali
“Il quadro dell’infanzia che emerge dall’Atlante e dalle sue numerose mappe, non può non preoccuparci soprattutto laddove si vanno ad analizzare le risorse e le misure messe in campo a tutti i livelli in favore dei bambini e degli adolescenti presenti sul suolo italiano”, prosegue il Direttore Generale Save the Children Italia.
Per quanto riguarda per esempio i finanziamenti e le risorse economiche il futuro non appare confortante: L’analisi territoriale degli interventi e delle risorse poste in essere dalle amministrazioni pubbliche, nazionali, regionali e comunali, rivela un vero e proprio puzzle, un quadro di interventi frammentato e lacunoso, segnato dalla totale di assenza di indirizzi e pratiche comuni, destinato a peggiorare drammaticamente in un prossimo futuro se si considera, ad esempio, che il Fondo sociale nazionale pari a 1 miliardo di euro nel 2007 sarà ridotto a 45 milioni nel 2013. Rispetto poi ai servizi, posti in essere, emergono grandi differenze da regione a regione. Basta guardare per esempio agli asili nido: in cima alla classifica l’ Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 29,5% dei bimbi tra 0 e 2 anni, l’Umbria (27,7%), Valle D’Aosta (25,4%) a cui fanno da contraltare la Campania – in fondo alla lista con il 2,7% dei bambini presi in carico dai nidi pubblici, o la Calabria, con il 3,5%.

“L’Italia della spesa e dei servizi per l’infanzia colpisce per le differenze fra regione e regione e anche i tanti sprechi e inefficienze. Un dato per tutti è quello dei fondi europei che rischiamo di rimandare indietro a Bruxelles. Con un calcolo un po’ grossolano, abbiamo stimato che basterebbe il 7% dei 29 miliardi di euro ancora non impegnati per creare 100.000 nuovi posti in asilo nido o strutture educative per l’infanzia nel Sud”, commenta ancora Valerio Neri. “In questo quadro la crisi economica non può essere addotta come giustificazione ma anzi deve essere un incentivo a investire sull’infanzia una volta per tutte se vogliamo che oltre la crisi ci sia un futuro per il nostro paese, cioè per le giovani generazioni. Questo significa una serie di misure e provvedimenti urgenti e fondamentali.

Quella che registriamo è piuttosto una rimozione della questione infanzia e adolescenza in Italia. A dimostrazione il fatto che non abbiamo allo stato alcun provvedimento organico in atto per fare fronte alla questione della povertà minorile, per combattere la dispersione scolastica, per un intervento forte a favore dei minori che crescono al Sud, per costruire una rete nazionale di servizi per la prima infanzia. C’è, è vero, un nuovo Piano infanzia varato nel 2010, con contenuti importanti. Ma è solo sulla carta: privo com’è di risorse finanziarie, di obiettivi di avanzamento e di sistemi di monitoraggio. Un’ulteriore questione”, prosegue Neri, “è la mancanza di dati e conoscenze aggiornate su una serie di problematiche rilevanti relative all’infanzia in Italia, come per esempio l’abuso, le violenze”. Temi che vengono in rilievo da una delle mappe dell’Atlante realizzata in collaborazione con l’Ansa che riporta le parole/notizie più ricorrenti nei notiziari dell’agenzia con riferimento all’infanzia e ai minori.
“L’Italia è ricca di esperienze di eccellenza per la promozione dei diritti dei minori”, commenta Raffaela Milano, Responsabile Programmi Italia-Europa Save the Children. “Oggi queste esperienze vivono una condizione di estrema difficoltà e solitudine, dal momento che la questione infanzia è sostanzialmente scomparsa dall’agenda istituzionale. Il compito di Save the Children, con il suo programma Italia, è dare voce anche a questa Italia, valorizzando e mettendo in rete queste competenze che rappresentano un patrimonio che l’Italia non può lasciare morire. L’Atlante sarà la nostra agenda di lavoro”.

E’ possibile scaricare la versione integrale dell’Atlante al seguente link: http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/SAVE%20-%20AtlanteInfanziaNov11BDopPag.pdf
Le principali mappe e la copertina dell’Atlante sono scaricabili da qui:
http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/Mappe%20per%20media%20e%20cover.zip

Per le tv è disponibile un beta con testimonianze sulla povertà minorile, la dispersione scolastica, i servizi e la spesa sociale, obesità.

NOTE
1) I cui indici di vecchiaia sono rispettivamente 85,7 (cioè gli over 65 ogni 100 giovani), 88,6, 97,2.
2) I cui indici di vecchiaia sono rispettivamente 243 e 238.
3) Peggior sorte tocca ai non nati ma venuti in Italia da piccoli: malgrado il loro cv italiano alla maggiore età saranno cittadini extracomunitari al pari dei loro genitori, senza alcun canale differenziato.
4) A. Brandolini, Lotta alla povertà, vecchi e nuovi bisogni, conferenza programmatica “Crescere al Sud”, Napoli 2011.
5) Fonte Eurostat che stima la povertà in base al reddito, e considera “a rischio” i minori che vivono in nuclei familiari con un reddito del 60% sotto il livello medio nazionale.
6) Fonte Eurostat che calcola il tasso di deprivazione materiale sulla base del conteggio del numero di persone impossibilitate ad accedere ad un minimo di 3 beni su una lista di 9.
7) Fonte Istat, “Reddito e condizioni di vita”, ultimo trimestre 2010.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06.48070023-071-001
press@savethechildren.it, www.savethechildren.it

Il Programma Italia e i suoi partner
Nel 2011 Save the Children ha attivato un ambizioso programma di cinque anni dedicato ai bambini e agli adolescenti in Italia, proponendosi di rafforzare stabilmente le infrastrutture sociali e di cura per i minori, con particolare attenzione alle aree più deprivate. Gli ambiti principali di intervento sono la lotta alla povertà minorile, la protezione dei minori a rischio di sfruttamento (come i minori stranieri non accompagnati), l’educazione e la scuola, l’uso delle nuove tecnologie, la tutela dei minori nelle emergenze. Una particolare attenzione è dedicata ai minori che vivono nel sud Italia, con l’attivazione di un programma specifico di intervento, “Crescere al Sud”. Tutte le attività promosse da Save the Children prevedono la partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi.

Per la definizione di strategie e la realizzazione dei programmi sul campo, Save the Children nel 2011 ha coinvolto un’ampia rete di organizzazioni partner, nazionali, internazionali e locali, tra le quali: UNHCR, OIM, UNICEF, ANPAS, CISMAI, UISP, CSI, Libera, Caritas, Rete G2 – seconde generazioni, AIMMF, SIP, Consorzio Nova, EIP Italia, Vides Main, CAF, Il Melograno, Pontedincontro, L’Orsa Maggiore, L’Altranapoli, Dedalus, Civitas Solis, Cooperativa ISKRA, Radio Kreattiva, Inventare Insieme.

Save the Children è inoltre capofila di un network (gruppo CRC) composto da 86 organizzazioni e associazioni impegnate nel monitoraggio dell’attuazione, in Italia, della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Corrado Barazzutti ha trascorso una intera giornata a Caserta presso il Circolo Tennis Ercole.

CASERTA.Corrado Barazzutti, coordinatore tecnico delle nazionali azzurre di tennis per la Coppa Davis maschile e per la Fed Cup femminile, ha trascorso una intera giornata a Caserta presso il Circolo Tennis Ercole, dove, in collaborazione con l’Accademia di Tennis, che ha sede ad Agnano, si è svolto il raduno tecnico per atleti under 14/15 della Regione Campania e di quelle limitrofe. Allo stage, supervisionato da Barazzutti, erano presenti i sedici giovani tennisti selezionati, tra i migliori della fascia d’età interessata. Cinque i casertani ammessi al raduno e cioè Giacomo De Vita, Fabrizio Malfitano e Gian Luca Caldo del Tc Ercole, Stefano Tricarico del Tc Caserta ed Elvio Di Cosmo del Tc New Age Alife.
       L’organizzazione è stata curata dal Tennis Club Ercole, di cui è presidente Benedetto Petriccione, con l’impegno dei maestri Pietro Martellotta, responsabile tecnico del circolo, collaborato da Cristiano Petrungaro e Aldo Russo, quest’ultimo responsabile tecnico dell’Accademia Tennis di Agnano.
        L’incontro è stato chiuso da un simpatico incontro tra Corrado Barazzutti con i ragazzi, i genitori e, ovviamente, i tecnici, nel corso del quale il coordinatore della nazionale italiana di tennis ha offerto una vera e propria lezione di psicologia dello sport, rivolgendosi non solo ai maestri ma anche e soprattutto ai genitori, cui compete la scelta di far fare sport ai figlioli ma anche l’impegno educativo in senso più ampio. Barazzutti ha auspicato che da un riuscito mix formativo tra i maestri di tennis e i genitori possa scaturire per i ragazzi, specie quelli in giovanissima età, un giusto approccio nei confronti della pratica dello sport e degli obiettivi da raggiungere nello studio e nel lavoro.
      A conclusione del raduno il presidente del Comitato Provinciale Coni Michele De Simone ha consegnato a Corrado Barazzutti, definito “un mito dello sport tennistico di ieri e di oggi, cui si deve l’eccezionale performance delle azzurre nelle ripetute vittorie in Fed Cup, che è la Coppa Davis al femminile”, un artistico trofeo; analoghi riconoscimenti sono stati offerti dal presidente del Panathlon Club Giuseppe Bonacci e dal delegato del comitato paralimpico Giuliano Petrungaro e dal presidente del Circolo Benedetto Petriccione, che ha auspicato ulteriori iniziative del genere.

Salvatore Candalino

Mostra fotografica presso "Hamletica libri".

Maddaloni - Sabato 19 novembre 2011, ore 19, presso Hamletica libri - Corso I Ottobre, P.zza Vittoria, 12,  info: 0823/401573, hamletica.libri@gmail.com  -  sarà inaugurata la mostra fotografica delle giovani artiste Teresa Brillante e Francesca Petrella. Le due fotografe saranno introdotte dal pittore Domenico Napolitano.

La mostra | “Out”
Definiti “ritratti outside”…Ma qual è il vero significato di questa parola? “OUTSIDE”, “AL DI FUORI”… Ma di cosa? perché affannarsi tanto nel proclamare la propria libertà, se poi non si riesce a manifestare una "non-conformità" verso una data idea? Crediamo di gridare e rivendicare indipendenza, ma altro non è che una libertà…costretta.
Ma allora perché ci sono ancora persone che non riescono a integrarsi con la società di cui fanno parte, perché tendono a celarsi dietro un vetro, osservando un mondo a cui non si sentono di appartenere?
Ed è proprio li, attraverso quei vetri che cercano di crearsene uno tutto loro, perché fondamentalmente non siamo poi così, liberi. Ci vengono mostrate icone e canoni da seguire, ci gonfiano il cervello, facendoci credere che determinati gesti, comportamenti o parole siano quelli giusti da usare. Ma poi…siamo comunque “LIBERI” di fare le nostre scelte. Ma è del tutto vero? Perché noi vediamo che, quando una mente tenta d’innovare, cambiare, migliorare o semplicemente decide di non essere un burattino, proprio in quel momento, la società di cui fa parte lo isola etichettandolo o magari puntandogli il dito contro, giudicandolo come un diverso.
E magari ci si inizia a credere in questa diversità: e come se si cominciasse ad attraversare un tunnel, con illuminazione così scarsa che i nostri occhi finiscono per adattarsi a quell’ambiente, e magari trovarlo anche confortevole, visto che è l’unico posto in cui non veniamo derisi o condannati per le nostre idee.
E’ da qui che nasce il nostro “OUTSIDE”, la capacità di cogliere l’attimo di occhi forti, che celano troppi stati d’animo. Soggetti come donne e uomini che hanno rapito la nostra attenzione. Stiamo tentando di abbattere alcune barriere culturali o di dialogo, attraverso lo scambio e il contatto emotivo tra i soggetti.
Tentiamo di trasmettervi l’invisibilità dei volti e tutto ciò che celano quegli occhi che sono un’esplosione di emozioni tragiche, gaie, a volte anche futili ma che sono pur sempre brividi; quelle vibrazioni che fanno palpitare in noi la speranza che, magari, le cose possano essere diverse da quelle che vediamo.
Scatti realizzati non a caso, ma con una ricerca accurata, con un voler mettere in mostra. Perché gli “OUTSIDE” si nascondono, non amano farsi riconoscere, sono stanchi di sentirsi dire no. Si chiudono in quel mondo che li protegge dall’ironia di una società che, grazie ai suoi “canoni”, sta rotolando nel baratro.


Questi i prossimi incontri presso Hamletica
Venerdì 25 novembre ore 18: Franco Arminio presenta “Terracarne”, ed. Mondadori;
Venerdì 9 dicembre ore 18:30: Maurizio De Giovanni racconta il mondo di “Per mano mia” ed. Einaudi
Venerdì 16 dicembre ore 19: incontro con Diego De Silva e l’avvocato Malinconico con “Sono contrario alle emozioni”, ed. Einaudi;
Giovedì 12 gennaio ore 18: Francesco Durante presenta “I napoletani”, ed. Neri Pozza.
Giovedì 19 gennaio ore 19: Carla D’Alessio presenta le sette vite dell’amore ed. Mondadori

Salvatore Candalino

PASSEGGIATA IN NATURA TRA I CASTAGNETI DI ROCCAMONFINA


PASSEGGIATA IN NATURA TRA I CASTAGNETI DI ROCCAMONFINA 20-11-11

DOMENICA 20 NOVEMBRE 2011


Incontro: nazionale Appia bivio-semaforo entrata casello autostradale Caserta nord (avanti Poltrone sofà ed ex albergo) ore 9 e 25 spostamento con auto proprie

Itinerario idoneo a tutte le fasce d’èta, famiglie comprese, tema di giornata: le castagne

ore 10 e 30 arrivo a Garofali (CE) 600 metri, frazione di Roccamonfina

ore 11 passeggiata molto facile tutta in discesa lungo il pendio dell’ex vulcano di Roccamonfina di 4 km in tutto, 2 ore di cammino effettivo, tutto il percorso si svolge dentro gli stupendi e famosi castagneti, in questo periodo ancora più belli per le colorate foglie sul rosso e giallo, a metà percorso poi stupendo panorama sulla pianura Terra di Lavoro, conclusione con visita agli antichi borghi di Chiovari e Furnolo (350 metri)

qualche info sul parco naturale di Roccamonfina

http://www.parcodiroccamonfina.it/

ore 13 pranzo a sacco da noi organizzato a base di prodotti locali per incentivare e valorizzare i nostri prodotti presso il borgo antico di Furnolo al prezzo di 10 euro

ore 15 visita al santuario S.Maria dei Lattani – grotta del ritrovamento della statua della Madonna – chiostro con affreschi del Seicento – magnifico panorama su tutto il Casertano

qualche info
http://www.santuariolattani.com/

ore 17 e 30 saluti finali – inoltre come sempre tante foto-ricordo per tutti

COORDINATORE DELLA GIORNATA:
ALESSANDRO SANTULLI TEL. 3925322408
ANTONIO SANGIOVANNI TEL. 3393275628 - 0823862437

E’ Consigliato chiamare o mandare un sms entro sabato sera per aderire all’escursione

Al seguente link le foto dei luoghi che visiteremo:
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2271744805048.2120295.1591476361&type=1

al seguente link i programmi delle prossime escursioni:
http://sentiericaserta.blogspot.com/

Le responsabilità sono individuali e non dei direttori di gita. Sono raccomandati un paio di calzature adatti all’ambiente montano, tutto il percorso si svolge su comodo sentiero.

Raffaele Altieri (Rafmel) ha presentato, presso la sede di Via Vivaldi, un nuovo progetto artistico.

Caserta. All’indomani della prima rappresentazione teatrale patrocinata dalla Ugl Creativi di Caserta, che ha visto la partecipazione dei vertici del sindacato casertano, quella dei tanti iscritti e dalle rispettive famiglie, il responsabile Provinciale Raffaele Altieri (Rafmel) ha presentato questo pomeriggio, presso la sede di Via Vivaldi, un nuovo progetto artistico che sarà tenuto a battesimo nel prossimo mese di Dicembre. "Questa volta" ha spiegato Altieri "le attività saranno strutturate in sinergia con affermati operatori Culturali della provincia e porteranno in scena due rappresentazioni teatrali; una della compagnia “I 7/4” di Castel Morrone e l'altra della Compagnia “Punto e a capo” di Caserta". A completare la rassegna degli eventi, che saranno concentrati nel periodo natalizio, verrà inoltre allestita una mostra di fotografia e pittura legata al progetto culturale “Start Art”, il tutto, assicurano alla Ugl, svolto con l'intento di coinvolgere la più ampia platea possibile e di avvicinare lavoratori, pensionati e mono abbienti al mondo della cultura nella maniera più sostenibile possibile.

Comunicato UGL Caserta

CICLISMO: SABATO LA CONSEGNA DEL PREMIO ANTONIO LEGGIERO

Renato Rocco
Casapulla - Il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco interverrà sabato 19 alla cerimonia di consegna del Premio "Antonio Leggiero", l'ormai tradizionale manifestazione, che si svolgerà a Casapulla nei locali messi a disposizione dal Comune.  E ’un appuntamento che si rinnova da trentaquattro anni e che richiama agli appassionati del ciclismo il ricordo di Antonio Leggiero, sportivo verace, che dedicò la sua breve esistenza all’educazione dei giovani ed alla disciplina dello sport in genere e della bicicletta in particolare. Il premio, voluto in sua memoria da un gruppo di amici, ha avuto con il passare degli anni toni e motivi diversi che ne hanno determinato il successo, ed oggi più che mai, rappresenta il trampolino di lancio, verso traguardi più ambiti, per tutti quei giovani atleti che dimostrano non solo talento ma soprattutto spirito di sacrificio, ambizione e perseveranza nelle diverse competizioni ciclistiche valide per l'attribuzione dell'ambito riconoscimento. Per l’anno 2011 il premio "Antonio Leggiero", cui da qualche anno è stato abbinato il Memorioal Arcangelo Del Picolo, è stato vinto dal giovane allievo Andrea Vernetti della Società Pianura Visconti, il quale, ha dimostrato, nelle cinque prove disputate, una “performance” costante, vincendone due e piazzandosi per due volte secondo ed una  terzo. Nel corso della cerimonia sabato prossimo con inizio alla 17,30 presso il Centro Sociale in via Fermi, saranno premiati i presidenti delle Società, i primi dieci arrivati della speciale classifica del Premio Leggiero, gli atleti delle altre categorie, che si sono distinti nell’annata ciclistica, giudici di arrivo, direttori di corsa, autorità sportive, rappresentanti delle forze dell'ordine. Oltre al presidente nazionale della Fci Renato Di Rocco interverranno il presidente regionale della Federciclismo Pino Cutolo, il presidente del Coni di Caserta Michele De Simone, il Sindaco del Comune di Casapulla Ferdinando Bosco, il presidente del Comitato Provinciale Fci Antonio Giordano, cui va il merito, di concerto con il suo staff, di aver organizzato la manifestazione e di essere il promotore dell’attività ciclistica casertana. In pratica è la festa che chiude l’annata ciclistica in Terra di Lavoro con la partecipazione dell'intero mondo delle due ruote con dirigenti, tecnici, atleti, operatori dell'informazione, appassionati.