18 ottobre 2010

La libertà di pensiero è sacra. D’Abbraccio esprime solidarietà ai tre consiglieri “ribelli” del PDL.


PIEDIMONTE MATESE. Che il PDL a Piedimonte Matese negli ultimi tempi sia in affanno, lo si intuisce facilmente con le continue riunioni nelle varie segreterie politiche, i comunicati stampa contrastanti e le diatribe interne tra i vari gruppi costituitisi. Siamo alle comiche anche a Piedimonte Matese, ribatte Giuseppe D’Abbraccio (nella foto) esponente di destra e Presidente dell’Associazione “Cuore Sannita”, per quanto riguarda le ultime vicende politiche locali. Il fatto grave che il PDL locale denuncia è che nella seduta del consiglio comunale del 5 Ottobre scorso alcuni dei suoi consiglieri comunali hanno votato, in piena libertà di pensiero, un provvedimento insieme alla maggioranza retta dal sindaco Vincenzo Cappello. Non entro nel merito del documento tecnico con spiegazioni che tutti sanno, continua D’Abbraccio, ma mi soffermo sul fatto che i portatori di pace e di libertà, quindi anche di libertà di pensiero e di opinione, hanno usato dei comportamenti e fatto delle dichiarazioni non proprio felici e liberali nei confronti dei loro consiglieri additati come “traditori” tanto che il capogruppo in consiglio comunale sig. Giovanni Ferrante, con un comunicato ha dovuto chiarire l’accaduto, anche perché gira la notizia dell’espulsione dal PDL di questi “traditori”. Io voglio pensare, conclude Giuseppe D’Abbraccio, che usando questo metodo si voleva imitare la stessa situazione che c’è stata a livello nazionale tra Fini e il Cavaliere, perché non trovo nessuna spiegazione a tal proposito. Quello che posso solo dire è che nessuno su questa Terra può dettare legge oppure, con coercizione, far prevalere le proprie idee e pensieri in tutti i campi, perché se si vuole essere salvati dal Giorno della Resurrezione, bisogna avere timore di DIO, quindi essere in pace con se stessi e poi con gli altri, perché solo DIO l’Altissimo ci può giudicare, Concludo dicendo che i tre consiglieri “ribelli” hanno tutta la mia solidarietà e sicuramente anche quella di tutti i semplici ma umili cittadini di Piedimonte Matese.


Pietro Rossi

GEMELLAGGIO TRA CORNUTI DELL’ALTO CASERTANO.


PIEDIMONTE MATESE. La Pro Loco Vallata di Piedimonte Matese, sempre attiva per la promozione delle tradizioni storico-culturali del territorio, nei giorni scorsi ha tenuto a Ruviano presso la “Tana dei Cornuti” un’incontro con l’Associazione Cornuti Ruvianesi per programmare un gemellaggio con l’Ente Nazionale Assistenza Cornuti Italiani che sta sorgendo a Piedimonte Matese. Le due cittadine dell’alto casertano, da tempo, sono legate dalla goliardica “festa dei cornuti” che si svolge in occasione della festività di S.Martino. L’A.C.R. di Ruviano, venuta agli onori della cronaca in più occasioni, ogni 11 novembre per il giorno di San Martino (che in loco è proprio il santo protettore dei cornuti) in tanti sfilano in una simpatica processione, portando delle grosse corna di toro sulla testa per cantare l’ormai famoso inno dell’iniziativa e gridare con orgoglio, accompagnati dalla banda musicale del paese, la fatidica frase: “Sì, in fin dei conti lo sono anch’io!”. L’iniziativa nel tempo ha registrato tantissimi curiosi, simpatizzanti e sostenitori, facendo emergere l’esigenza di costituirsi in un’associazione che si occupasse dell’evento e degli strascichi dell’iniziativa e che adesso cresce, grazie al sostegno dei numerosi soci iscritti, sotto l’acronimo A.C.R. (Associazione Cornuti Ruvianesi). La processione dell’11 novembre si conclude poi con un grande falò dove i partecipanti bruciano un grande pupazzo di pezza (anch’esso munito di corna) come simbolo di liberazione dal peso che si porta figurativamente sulla fronte. Anche a Piedimonte Matese, dove la tradizione della processione dei cornuti è stata rispolverata dalla Pro Loco Vallata, per quest’anno si stanno organizzando alla grande grazie al gemellaggio che è stato fatto con i colleghi ruvianesi. Il programma di massima prevede per giorno 10 novembre (vigilia di S.Martino) una processione che si snoderà per il centro fino alla piazza principale dove si svolgerà la cerimonia del “battesimo dei cornuti” con l’adesione ufficiale dei primi quattro “adepti” alla costituente sezione Piedimontese dell’Ente Nazionale Cornuti Italiani.

Pietro Rossi

IL PUNTERUOLO ROSSO COLPISCE ANCORA.





PIEDIMONTE MATESE. Il “Punteruolo Rosso” colpisce ancora. Non si tratta del titolo di un film triller, ma di una infernale malattia che colpisce le piante di palme. A farne le spese questa volta, dopo le piante delle più famose città della Campania come Napoli e Caserta sono state le secolari palme situate nei pressi della cassa armonica di Piazza Roma a Piedimonte Matese che in questi ultimi tempi hanno perso gran parte della loro vegetazione. La causa di questa malattia è il Rhynchophorus ferrugineus, un coleottero curculionide molto dannoso alle piante di palma. La specie è originaria dell’Asia meridionale e Melanesia. Sono segnalati gravi danni nei palmeti da dattero della penisola arabica. Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Europa e precisamente in Spagna; dall'anno 2005 è segnalato anche in Italia con molti casi in Sicilia, Campania, Puglia, Lazio e Toscana. I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e si evidenzia il suo “collasso”: a quel punto si manifesta la migrazione di massa degli insetti che erano presenti all’interno dello stipite (gli adulti sono in grado di volare anche per distanze di 1 Km) per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi. Per prevenire l’avanzare dell’infestazioni sarà necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetazionali, adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettano di evitare o limitare l’insediamento iniziale del parassita.

Pietro Rossi

Il Popolo della Libertà annuncia la propria volontaria assenza.


MONDRAGONE. In merito alla Conferenza dei capigruppo convocata dal Presidente del Consiglio comunale per martedì 19 ottobre alle ore 20 presso la sede della Casa comunale di viale Margherita, avente ad oggetto un’ipotetica prossima seduta del Consiglio comunale, il gruppo consiliare de “Il Popolo della Libertà” annuncia la propria volontaria assenza. “Ci troviamo di fronte ad una vera e propria commedia, che si trasforma in tragedia visto lo stato in cui è stata abbandonata la Città. Per il PdL la votazione sia sul rendiconto dell’anno 2009 che sullo stato di attuazione dei programmi dell’anno in corso si è già tenuta. Non solo, la votazione ha bocciato i documenti contabili del Sindaco Cennami, il quale non ha ritenuto opportuno neanche esprimere il suo voto favorevole, pur essendo gli stessi documenti frutto del suo lavoro di Primo Cittadino. Questo fatto la dice lunga sulle capacità amministrative della compagine che dal 2008 ad oggi tenta di governare la Città di Mondragone. Il Sindaco Cennami, dopo aver pronunciato direttamente in Consiglio parole di congedo definitivo, ci ha veramente sorpreso che nei giorni seguenti abbia scelto di riprendere ad annunciare richieste di sostegno indirizzate a maggioranze variabili. Riteniamo che sia venuto il momento di dire basta! L’invito a terminare questa vera e propria sceneggiata vuole evitare ulteriori pasticci. Per il bene di Mondragone serve la chiarezza e la coerenza che il centrodestra ha sempre dimostrato con fatti concreti anche dai banchi della minoranza consiliare, mentre il centrosinistra sommergeva la Città di parole e disastri”.

Giovanni Schiappa, capogruppo consiliare de “Il Popolo della Libertà”

*nella foto Giovanni Schiappa

Un 64enne residente a Letino è stato ritrovato ieri sera tardi cadavere dai Carabinieri nella foresta di Miralago.


PIEDIMONTE MATESE. Quella di ieri è stata una giornata campale per il Matese. Infatti dopo la tragedia di Pratella a distanza di poche ore, in serata, intorno alle 19.00 circa, si è avuto notizia del rinvenimento di un cadavere, un 64enne di Letino ma originario di Afragola in provincia di Napoli, tale Aniello Castaldo, nella foresta di Miralago cuore del Massiccio matesino. Ad avvertire i Carabinieri una coppia di anziani pastori che hanno visto parcheggiata una Fiat Punto innanzi alla loro abitazione da sabato pomeriggio verso le dodici. I pastori non vivono in quella piccola casetta di montagna e quindi la notte fanno ritorno a casa. Ieri pomeriggio uno dei due ha visto ancora l’auto parcheggiata ed è sceso lungo la scarpata per capire se fosse successo qualcosa. Ed in effetti il suo intuito ha avuto ragione, perché c’era un uomo riverso con la faccia per terra ed era praticamente irraggiungibile. Immediatamente sono stati allertati i Carabinieri e l’equipaggio del 118 che giunti sul posto, hanno faticato non poco per raggiungere il povero Castaldo che oramai era morto già da un giorno. Infatti sul corpo dell’uomo è stata rinvenuta una grossa ferita alla testa e non lascia molti dubbi agli inquirenti, cioè o si è trattato di un infarto oppure l’uomo è scivolato ed ha battuto violentemente la testa morendo. Sarà l’autopsia disposta dal Magistrato di turno a stabilire la verità. Sul posto sono dovuti intervenire anche i Vigili del Fuoco per recuperare la salma, atteso che come sopra scritto era praticamente irraggiungibile anche a piedi. Intanto si sono vissuti veri momenti di panico per il destino dell’equipaggio dell’ambulanza, composto dal dottor Antonio Cantelmo, dall’infermiere Geppino Zappulo e dall’autista Antonio Pannone. I tre facendo ritorno al loro veicolo sono rimasti isolati a causa della fitta nebbia che circondava i grossi fusti d’albero. La temperatura era bassissima, quasi polare e sono rimasti a vagare per qualche ora nella foresta che ricordiamolo è trafficata anche da lupi e orsi. Ovviamente hanno mantenuto il sangue freddo, senza andare in panico e all’arrivo dei Vigili del Fuoco sono stati rintracciati a qualche centinaio di metri dal luogo ove è stato rinvenuto il cadavere. Tantissima paura ed un accenno di assideramento, ma alla fine sono stati tratti in salvo e verso le 21,30 sono riusciti a raggiungere l’ambulanza.