10 febbraio 2009

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIEDIMONTE MATESE PUNTA SULLA RIQUALIFICAZIONE DI BOCCA DELLA SELVA.







Piedimonte Matese. Bocca della Selva continua ad essere oggetto dell’attenzione dell’amministrazione comunale di Piedimonte Matese. È stato dato il via dalla giunta guidata dal sindaco Vincenzo Cappello, in particolare su spinta dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Ferrante(nella foto a sinistra) e del consigliere delegato allo Sport Benedetto Iannitti (nella foto a destra), ad una serie di interventi mirati alla riqualificazione di tutta l’area montana appartenente al territorio comunale del capoluogo matesino (Bocca della Selva, Sella del Perrone e Campo Maiuri), con due delibere che approvano i progetti preliminari per i lavori da eseguire nella località montana, territorio dalle ampie potenzialità di sviluppo che attualmente è già meta prediletta degli sportivi di tutta la provincia. Il primo gruppo di interventi riguarderà la messa a nuovo degli impianti di risalita delle strutture sciistiche, mentre il secondo è finalizzato al potenziamento di servizi e strutture già esistenti ma che sono carenti da un punto di vista funzionale: si parla di intervenire per il miglioramento della viabilità, la segnaletica stradale, le aree di sosta, le attività commerciali, ma anche delle aree verdi attrezzate con bagni e strutture da pic-nic. I lavori si concentreranno maggiormente sui servizi di carattere strettamente turistico, come quelli di accettazione di eventuali flussi di visitatori. Le attività sportive sono senza dubbio una delle chiavi per il rilancio di Bocca della Selva, com’è già possibile verificare a fronte delle numerose manifestazioni promosse dalle associazioni sportive locali, che richiamano sempre un gran numero di visitatori. Inoltre, il prossimo 12 febbraio avranno luogo nella località montana le finali regionali dei giochi sportivi studenteschi, dai quali emergeranno i futuri partecipanti alle fasi nazionali. L’amministrazione del sindaco Cappello ha subito concesso il patrocinio alla manifestazione, appoggiando il processo di rivalutazione che Bocca della Selva sta attraversando, così come aveva fatto qualche mese fa quando ha deliberato tutta una serie di provvedimenti volti al potenziamento della sviluppo turistico-sportivo di quest’area, cuore verde del Parco Regionale del Matese.

Pietro Rossi

LA LISTA UNITI PER BAIA LATINA ESPRIME SOLIDARIETA’ AI CANDIDATI LOCALI ESCLUSI DAL CONCORSO PER ISTRUTTORE DIRETTIVO AMMINISTRATIVO.


Baia Latina. All’indomani della pubblicazione della graduatoria di merito, per il Concorso Pubblico per titoli ed esame per la copertura di un posto di Istruttorre Direttivo Amministrativo al Comune di Baia e Latina, il capogruppo consiliare della Lista “Uniti per Baia Latina” Michele Santoro (nella foto), ha espresso il proprio disappunto e la solidarietà del proprio gruppo, ai concittadini esclusi, con un pubblico manifesto.
Cari Concittadini, cita il messaggio di Santoro, è noto che in Parlamento è in discussione la riforma del titolo V della Costituzione in chiave federalista. Con essa verranno rafforzati i principi di autonomia e, quindi, nei prossimi anni sarà possibile riconoscere ai residenti una priorità che oggi esiste solo nel privato e non nel pubblico. Una prassi che nel passato era dettata dal buon senso di amministratori che sapevano coniugare l’efficienza del pubblico con i problemi della disoccupazione locale, diventerà presto normativa. In attesa, esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai candidati locali che, in controtendenza agli orientamenti, si sono visti, per la prima volta nella storia del nostro piccolo comune, superare in un concorso pubblico da un candidato non residente.”

Pietro Rossi

L’ AGRICOLTURA UNO DEI PUNTI QUALIFICANTI DEL PROGRAMMA DELLA LISTA ‘LE ROSE’ DI ANTONIO PAPA.


S. Maria la Fossa. (di Angela Perillo) - Un punto fondamentale del programma elettorale della lista civica “Le Rose” è costituito dalla tutela dell’agricoltura, dell’allevamento bufalino e della trasformazione del latte di bufala. ‘’Infatti – si legge nel programma della civica ‘Le Rose’, capeggiata da Antonio Papa - l’economia del paese fonda in gran parte su questi settori. Essi hanno raggiunto posizioni di prestigio in campo regionale e nazionale.
Si ritiene pertanto fondamentale considerare i seguenti punti:
Sostegno e promozione del miglioramento produttivo e dello sviluppo qualitativo del prodotto merceologico.
Coordinamento, anche con i vicini comuni, di programmi generali di qualificazione dell’immagine, del paesaggio, dell’ambiente e della produzione.
Sviluppo redditizio di attività compatibili e qualificate con incentivazioni, ricerche, sperimentazioni e crescita di attività, che vantano in alcuni casi tradizioni storiche (ad es.: frutticoltura, apicoltura, piccolo allevamento), anche in funzione della trasformazione alimentare per favorire l’affermazione dei prodotti d’indotto (mozzarella, miele, conserva di pomodoro ecc.), con particolare attenzione allo sviluppo delle culture biologiche.
Attivazione di un programma di ampio respiro per sostenere l’attività agrituristica, con iniziative promozionali e con la creazioni di infrastrutture per garantire agli ospiti la fruizione del territorio in un contesto culturale, enogastronomico ed ambientale di sicuro successo.
Riguardo alla produzione del latte di bufala è opportuno – continua il programma della lista di Antonio Papa - prevedere un meccanismo di pagamento del latte a qualità ed una dinamica dei prezzi dello stesso che consenta un’adeguata valorizzazione della materia prima.’’ Così il programma. ‘’Fin da questo momento sostiene Papa - mi impegnerò ad un confronto con le associazioni di categoria affinché possano essere messi in atti tutti gli strumenti necessari per porre le basi di un’implementazione del settore non dimenticandoci mai che grazie alla qualità della nostra terra ed alla professionalità dei nostri agricoltori ed allevatori ,S. Maria la Fossa – conclude Papa - ha potuto crescere economicamente e socialmente dal dopoguerra ad oggi’’.

Fonte: primapaginaitaliana.it

CHECK UP MEZZOGIORNO: AUMENTA IL DIVARIO NORD-SUD.


Caserta. Di fronte alle forti difficoltà che la crisi economica e finanziaria sta producendo su scala internazionale, il Mezzogiorno si presenta ancora con il suo pesante fardello di problemi irrisolti. E se fino a qualche tempo fa uno scarso inserimento di questa parte del Paese nell’economia globale la teneva parzialmente al riparo dagli eventi negativi esterni, oggi la “protezione” derivante dall’isolamento è meno attiva e l’intreccio fra perduranti problemi strutturali e la crisi globale rende l’economia meridionale più fragile ed esposta. Questo è il messaggio che emerge dal Check up Mezzogiorno, una “guida” aggiornata alla lettura dei principali indicatori economici e sociali territoriali, curata dal Comitato Mezzogiorno di Confindustria e dall’IPI (Istituto per la Promozione Industriale). Con un ricco corredo di grafici e tabelle sono analizzati i principali indicatori socio-economici su scala territoriale anche attraverso confronti internazionali: dalle principali grandezze macroeconomiche al mercato del lavoro; dalla struttura produttiva all’internazionalizzazione; dalle infrastrutture e ambiente alla formazione e innovazione; dalla qualità della vita agli incentivi erogati attraverso i principali strumenti agevolativi. “La crescita del PIL si è fermata – osserva Cristiana Coppola, Vice Presidente di Confindustria – e con essa si assiste alla fine del lento processo di convergenza che aveva caratterizzato il Mezzogiorno nella seconda metà degli anni Novanta. Rallenta inoltre il processo di accumulazione, fino ad annullarsi per la componente più “industriale” degli investimenti in macchine ed attrezzature e, contemporaneamente, anche la domanda delle famiglie presenta una dinamica molto più contenuta rispetto al resto del Paese”. In effetti il divario, misurato in termini di PIL pro-capite rispetto al Centro-Nord, oltrepassa oggi i 42 punti percentuali e nel confronto con gli altri paesi europei il reddito per abitante del Sud è superato ormai non solamente da Spagna, Grecia e Portogallo, ma anche da alcuni Paesi di nuova adesione come Repubblica Ceca, Slovenia, Malta e Cipro. E, ancora: rimane forte il flusso migratorio del Mezzogiorno (annualmente, il 2 per mille della popolazione) e gli investimenti esteri non solo non crescono, ma sono addirittura in calo, facendo registrare una riduzione di circa 7 mila occupati nelle imprese a partecipazione estera. Infine, resta invariato il divario infrastrutturale, fermo a 25 punti al disotto della media nazionale, esattamente come avveniva all’inizio di questo decennio. Vi sono tuttavia significativi segnali positivi provenienti dal mondo delle imprese meridionali. Le medie imprese mostrano nel periodo 1996-2005 indici di sviluppo nettamente più favorevoli per quanto riguarda fatturato, export e occupazione rispetto a quelle del Centro Nord; le imprese medio-grandi (con più di 250 addetti), fanno registrare una redditività non dissimile da quella delle imprese centro-settentrionali delle stesse dimensioni. Risultati altrettanto positivi sono riscontrabili nel gruppo di aziende che esporta verso l’Africa settentrionale, tra le quali per la prima volta quelle meridionali sopravanzano quelle del Centro Nord; e nelle imprese connesse mediante collegamento a banda larga, che rappresentano ormai il 70% del totale (erano il 25% solo quattro anni fa). “Questi dati dimostrano – commenta Cristiana Coppola - che il tessuto produttivo meridionale, pur tra tante difficoltà, è vivo e vitale, a dispetto di un contesto che politiche scarsamente incisive non riescono a rendere elemento d’impulso per le attività di mercato, e di una pubblica amministrazione che occorre trasformare da fattore di “intermediazione impropria” ad efficiente realizzatore di programmi ed oculato gestore di risorse nazionali ed europee. E’ su questa vitalità e sulle forze migliori del Mezzogiorno che si deve far leva se si vuole portare il Sud Italia e l’intero Paese fuori dalle secche della crisi economica e consentirgli di vincere con le sue forze la sfida della competizione”.

Fonte: Confindustria Caserta

Autovelox, multe nulle su strade altrui. Annullato verbale per infrazione rilevata con autovelox sulla S.P. 336.


Caserta. Annullato verbale per infrazione rilevata con autovelox sulla S.P. 336. Andrebbero annullate in via di autotutela tutte le multe elevate dalla polizia municipale sulle strade provinciali. Il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’Agata, segnala un’importante sentenza in tema di sanzioni amministrative per accertamenti effettuati con strumenti di rilevazione automatica. “I corpi di Polizia municipale non possono effettuare accertamenti di violazioni delle norme del C.d.S. su tracciati che non siano di proprietà degli Enti Locali di cui essi siano organi “. É prassi in diverse Province che i comandi di Polizia Municipale posizionino tali apparecchiature su strade di proprietà di Enti diversi. I Corpi di Polizia Locale non possono effettuare accertamenti di violazioni di norme del Codice della Strada su tracciati che non siano di proprietà degli Enti Locali di cui essi siano organi. Ciò pure nel caso in cui i tracciati in questione attraversino i territori degli Enti Locali interessati. Lo ha stabilito il Giudice di Pace di Caserta accogliendo il ricorso proposto da un automobilista. La pronuncia del magistrato onorario segue la sentenza 3019 pronunciata dalla prima sezione civile della Corte Suprema di Cassazione in data marzo 2002 e la sentenza del GdP di Cosenza 1575 del 15 giugno 2004. A mezzo di tale decisione i giudici di ultima istanza avevano già acclarato come, ancorché al di fuori dei centri abitati, la Polizia Locale fosse legittimata ad operare esclusivamente nell’ambito del territorio dell’Ente di pertinenza. Sul piano generale, poi, è significativa la nota prot. 6729/12B.2/GAB del 17.12.2008, inviata dal Prefetto di Caserta ai Sindaci e Commissari di tutti i Comuni della Provincia, con la quale tra l’altro il Prefetto afferma testualmente: “Non è ammissibile che i predetti strumenti di rilevazione automatica assumano invece diverse funzioni, in difformità dallo spirito e dalla lettera della normativa, divenendo, in pratica, soltanto una fonte atipica di incremento per le entrate comunali e finendo per non assolvere allo scopo per il quale sono stati previsti”. Ancora una volta il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’Agata, richiamando la summenzionata circolare del Prefetto di Caserta, invita tutti quegli enti locali che tentano di far cassa elevando multe a raffica con strumenti di rilevazione elettronica di annullare in via di autotutela i verbali sino ad oggi elevati in particolare su strade di proprietà di terzi, perché riteniamo che la sicurezza stradale possa essere perseguita con più efficaci strumenti quale la messa in sicurezza delle strade nonché con campagne educative più persuasive specie nei confronti dei giovani. Questa ulteriore sentenza segna un’importante vittoria da parte di tutte quelle associazioni e soggetti che si sono battuti a suon di ricorsi, battaglie legali e mediatiche contro l’iniqua e poco trasparente prassi amministrativa. Di seguito il testo della sentenza. Ufficio del Giudice di Pace di Caserta, 1^ Sezione. In nome del Popolo Italiano il Giudice di Pace di Caserta, Avv. G. Bello, ha pronunciato la seguente sentenza nella causa iscritta al n. 9779/08 R.G., avente ad oggetto: opposizione a verbale della Polizia municipale, ai sensi della L.689/81 tra: M… nato …, elettivamente domiciliato in … , presso lo studio dell’Avv. … che lo rappresenta e difende per mandato a margine del ricorso (opponente): e Comune di … , in persona del Sindaco p. t.; (opposto). Conclusioni: come da verbale di causa. Svolgimento del Processo: Con ricorso depositato in data 23.9.2008, veniva proposta opposizione avversa il verbale n. ./2008 del 5.6.2008, reso dalla Polizia Municipale di ……, notificato in data 16.9.2008, con il quale si contestava la violazione dell’art. 142, comma 8, C.d.S. per aver il conducente del veicolo Honda, tg. …, superato il limite di velocità di 70 km/h, in … , alla SP 336 km. 23+830, Direzione Caserta, in data 5.6.2008, alle ore 18,52, poiché circolava alla velocità di 96 km/h che, detratta la tolleranza del 5%, aveva superato il detto limite di 21 km/h. La violazione comportava la decurtazione di 5 punti sulla patente di guida. La rilevazione era avvenuta con apparecchio Traffiphot III SR, omolog. 4130 del 24.12.2004. Matr. Post. 593-206/61409 Matr. Mis. 593-100/60926. Cert. Tar. N. 2282-2008 SIT del 15.5.2008. Deduceva tra l’altro l’opponente che era omessa la detrazione della percentuale forfetaria del 5% nel calcolo della velocità. Il dispositivo di misurazione della velocità non era stato adeguatamente segnalato, con segnale luminoso. Era stato violato l’art. 81 del regolamento al C.d.S. poiché la segnaletica non rispetta le distanze laterali dal bordo della strada. Il segnale era coperto, nella prospettiva di marcia dell’utente, da alberi e cartellonistica stradale. Secondo il comma 6, dell’art. 142, C.d.S., sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate. La norma va interpretata nel senso che il rilevatore della velocità deve essere in grado di misurare sia la velocità istantanea che quella media il che è possibile solo con l’apparecchiatura “Tutor”. Era necessaria la prescritta autorizzazione del Prefetto per l’installazione dell’apparecchio Traffiphot. La violazione non era stata immediatamente contestata. Chiedeva, pertanto, previa sospensione dell’efficacia esecutiva, annullare il verbale di accertamento impugnato. Il Giudice, con decreto notificato alle parti, fissava l’udienza di comparizione delle parti stesse. Si costitutiva il Comune di … che resisteva alla proposta opposizione e ne chiedeva il rigetto perché infondata. All’esito della detta udienza, il Giudice decideva la causa, dando lettura del dispositivo, ai sensi dell’art. 23 della legge 689/81 e della sentenza 534/90 della Corte Costituzionale. Motivi della decisione: L’opposizione è fondata e va accolta. Invero, indipendentemente da taluni motivi di opposizione, palesemente inconsistenti e pretestuosi, l’art. 12, c. 3, lett. c), C.d.S., sancisce che l’attribuzione ai corpi di Polizia Municipale resta circoscritta nell’ambito del territorio di competenza. Anche l’art. 5, commi 1 e 2, della legge 7.3.1986 n. 65, stabilisce che la Polizia Municipale è titolare di funzioni di polizia stradale nell’ambito territoriale dell’Ente (Comune) di appartenenza. Nel caso di specie, invece, l’accertamento è stato effettuato sulla S.P. 336 (Strada Provinciale di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Caserta), dalla Polizia Muncipale di… il cui Comune (a cui fa capo la detta Polizia Municipale) non è proprietario, né gestore. Peraltro, è ampiamente noto che la giurisprudenza di merito ha ripetutamente affermato che: “I corpi di Polizia Municipale non possono effettuare accertamenti di violazioni delle norme del C.d.S. su tracciati che non siano di proprietà degli Enti Locali di cui essi siano organi e ciò anche nel caso in cui i tracciati in questione attraversino i territori degli Enti interessati”. Sicché, l’accertamento compiuto dalla Polizia Municipale di …. deve ritenersi illegittimo in quanto eseguito su un tratto stradale di proprietà di altro Ente (la Provincia) e, soprattutto, in quanto relativo ad una struttura rilevatrice (Traffiphot III SR) ad impianto fisso per la quale nessuna autorità amministrativa, almeno per quanto risulta dal verbale impugnato, ha mai concesso l’autorizzazione all’installazione. Sul piano generale, poi, è significativa la nota prot. n. 6729/12B.2/GAB del 17.12.2008, resa dal Prefetto di Caserta ed inviata ai Sindaci ed ai Commissari di tutti i Comuni della Provincia, con la quale, tra l’altro, il Prefetto afferma testualmente: “Non è ammissibile che i predetti strumenti di rilevazione automatica assumano invece diverse funzioni, in difformità dallo spirito e dalla lettera della normativa, divenendo, in pratica, soltanto una fonte atipica di incremento per le entrate comunali e finendo per non assolvere allo scopo per il quale sono stati previsti”. Anche la Provincia di Caserta (proprietaria della strada in cui è avvenuta la rilevazione di che trattasi), Settore Viabilità, ha inviato a vari Comuni e tra questi il Comune di … , la nota prot. n. 0188822 del 2.12.1008, che recita testualmente: “Con riferimento alle autorizzazioni rilasciate da questo Settore Viabilità per gli impianti autovelox (rectius: traffiphot) installati lungo le strade di competenza, si prescrive che le stesse vengano adeguate a quanto disposto dalla normativa vigente (D.L. 3.8.2007 n. 117). In particolare si prescrive la segnalazione attraverso l’impiego di dispositivi luminosi. Per quanto sopra, nell’attesa di detto adeguamento, gli stessi devono essere disattivati”. Per quanto a conoscenza, il Comune di … , sulla S.P. 336, ha installato due postazioni Traffiphot, ad una distanza tra loro di circa 500 mt., senza però che siano stati conseguiti miglioramenti significativi per la sicurezza stradale, salvo le maggiori entrate nelle casse comunali, come opportunamente segnalato dal Prefetto di Caserta. Consegue che la proposta opposizione va accolta con l’annullamento del verbale impugnato. La natura della controversia giustifica la compensazione delle spese di lite. P. Q. M. Il Giudice di Pace di Caserta, definitivamente pronunciando, disattesa ogni contraria istanza ed eccezione, così provvede: 1) Accoglie la proposta opposizione e, per l’effetto, annulla il verbale n. …/2008 del 5.6.2008, reso dalla Polizia Municipale di … ; 2) Dichiara le spese di lite interamente compensate tra le parti. Così deciso in Caserta, all’udienza del 13 Gennaio 2009.


Il Giudice Coordinatore Avv. Generoso Bello

PARCO DEL MATESE, POLVERINO CHIEDE ALLA REGIONE MAGGIORE TUTELA.


Piedimonte Matese. L’on. Angelo Polverino (nella foto) ha inviato all’Assessore Walter Canapini un’interrogazione sulla tutela del Parco Regionale del Matese. “ Il Parco del Matese – si legge nel testo - conosciuto oggi come il Parco senza “confini” e senza controlli, è scenario di continui abusi e di costanti violazioni che sono perpetrati al suo interno; la caccia, seppur vietata, è praticata senza freno dai bracconieri, che sparano in qualsiasi ora del giorno, senza temere l’arrivo di controlli; il taglio abusivo dei boschi è un fenomeno sempre più visibile, unitamente alla raccolta indiscriminata dei funghi, in particolar modo dei tartufi. Il regolamento n. 2 del 5 luglio 2007 disciplina il servizio volontario di vigilanza ambientale svolto da Guardie Ambientali Volontarie che, per effetto di tale Regolamento, la Provincia di Caserta nella programmazione delle attività deve assicurare prioritariamente la vigilanza ambientale nei parchi e nelle aree protette regionali e il programma di attività è trasmesso alla Giunta regionale entro trenta giorni dall’approvazione; entro il trenta settembre di ogni anno le province presentano alla Giunta regionale:
a) un dettagliato rapporto sull'attività svolta in ordine al servizio volontario di vigilanza ambientale e agli interventi effettuati dalle GAV;
b) un rendiconto sull'impiego delle risorse finanziarie e delle dotazioni strumentali a disposizione;
c) un piano di organizzazione del servizio per l'anno successivo con l'indicazione delle relative necessità finanziarie e delle dotazioni strumentali;
d) i dati relativi alla consistenza numerica ed i nominativi delle GAV effettivamente in servizio. La Giunta regionale dispone il riparto delle risorse finanziarie disponibili tra le Amministrazioni provinciali sulla base del piano di organizzazione del servizio;
le province organizzano, sentiti gli enti e le associazioni, corsi di aggiornamento e corsi di riqualificazione per le GAV quando è ritenuto utile e, comunque, almeno ogni tre anni; i corsi di formazione professionale sono rivolti ai cittadini che aspirano alla nomina di guardia volontaria ambientale._”
Il problema nasce perché il governo della Regione, proprio nell’ultima finanziaria, ha attuato consistenti tagli ai bilanci dei parchi, rendendo ancora più difficile la loro protezione e la loro valorizzazione.
“Il Parco Regionale del Matese – si evidenzia nel testo - è di circa 21000 ettari e rappresenta ben oltre il 62% dell’intero territorio protetto, che si arricchisce qualitativamente dell’esistenza di circa 6300 ettari di boschi ad elevato pregio ambientale; l’Ente Parco è la prima istituzione, per ampiezza di superficie pubblica interessata, a sviluppare la “certificazione di gruppo”; la suddetta certificazione rappresenta un modo sicuramente unico ed originale per “attestare” la bontà della gestione forestale e, contestualmente, stimolare il comparto forestale locale, non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Quindi con questa interrogazione Polverino chiede a Canapini: quali azioni intende mettere in campo per tutelare il Parco del Matese, sicuramente tra i siti più prestigiosi della Provincia di Caserta e tra i maggiori d’Italia; come si intende risolvere il problema del “confine” del Parco, sguarnito al punto tale che è diventato scenario di continui abusi e di costanti violazioni al suo interno; come si intende fronteggiare il fenomeno del bracconaggio, della raccolta indiscriminata dei funghi e del taglio abusivo dei boschi che sono perpetrati continuamente nel Parco. Se la Provincia di Caserta attua la programmazione delle attività di vigilanza ambientale nel parco; se la Provincia di Caserta ha avviato corsi di aggiornamento e corsi di riqualificazione per le Guardie Ambientali Volontarie.