21 settembre 2019

RACCOLTA DEI FUNGHI, TARTUFI E FRUTTI DEL SOTTOBOSCO NEL PARCO NAZIONALE


PIEDIMONTE MATESE – Nel quadro di una gestione ambientale volta a garantire la conservazione del patrimonio naturale del costituendo Parco Nazionale del Matese, specie nei territori montani, è bene ricordare che la legge tutela i prodotti del sottobosco e ne disciplina la raccolta, anche al fine di assicurare i benefici che derivano dalla loro presenza ed integrità. Le norme, ha ricordato la Consulta del Matese, che regolamentano la raccolta, di funghi (legge quadro 352/93), dei tartufi (legge quadro 752/85) e dei prodotti del sottobosco permettono, in deroga, con specifico regolamento, che la raccolta possa avvenire! Anche in considerazione delle normative sugli “usi civici” e consuetudini locali (Legge n. 1766/1927 e relativo Regolamento al Regio Decreto n.332/1928). Fatto salvo quelle aree di riserva integrale dove la necessità assoluta di preservare l’ambiente naturale non lo concede. Ma queste, in rapporto a queste attività, divengono ridotte e talvolta impervie e non accessibili. Il Parco, invece, sarà l'occasione per mettere fine ad una raccolta indiscriminata e dannosa per i boschi e per l'ambiente. Sarà l'occasione per regolamentare la raccolta sia per chi lo fa per hobby, fornendo loro informazioni su come e dove vuoi farla senza danneggiare nulla, sia per chi vive della raccolta e commercializzazione di questi prodotti, autorizzando e tutelando attività di raccolta professionale, in questo caso l'Ente Parco mette a disposizione strumenti finanziari, risorse economiche ed il marchio di qualità dei prodotti del parco per far decollare questo importante settore.
Pietro Rossi



Convegno su “Le strade della fede” e turismo religioso




PIEDIMONTE MATESE – Presso la Sala Multimediale del Seminario Vescovile di  Piedimonte Matese si è svolto un interessante convegno organizzato dalla Diocesi di Alife-Caiazzo e il Parco Regionale del Matese sulla fede, le opportunità offerte dal turismo religioso e la Via Francigena del Sud. Al convegno "Le strade della fede" sono intervenuti monsignor Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca e Amministratore apostolico della Diocesi Alife Caiazzo; Nicola Ciarleglio, in rappresentanza del GAL Titerno e lo storico Domenico Caiazza. Abbiamo voluto fortemente quest’incontro, ha dichiarato il presidente del Parco Regionale del Matese Vincenzo Girfatti, ben consapevoli di che potenzialità è dotato il nostro territorio, titolato a parlare di turismo religioso e baciato dalla via Francigena del Sud sia nella parte casertana che beneventana. Ben vengano percorsi di crescita e iniziative da ogni fronte. Sarebbe auspicabile individuare partenariati stabili anche con altri stati comunitari per fare una programmazione di attività di turismo equo che possano essere praticate nel Matese. Una seria progettazione garantirebbe la possibilità di fruire di programmi comunitari per poter accogliere i giovani e i pellegrini che vogliono fare esperienza del cammino della fede. Nicola Ciarleglio ha presentato come buona pratica l’esperienza del GAL Titerno, che in attuazione della iniziativa comunitaria Leader+, il GAL Titerno ha partecipato, unitamente ad altri venti GAL europei di cinque paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Francia e Svezia), alla realizzazione di un progetto di cooperazione transnazionale denominato “Cammini d’Europa”, finalizzato, appunto, alla valorizzazione dei territori rurali attraversati dal Cammino di Santiago e dalla Via Francigena. La nostra zona, ha ricordato nel suo intervento lo storico Domenico Caiazza, costituisce un vero scrigno di bellezze storiche, naturali ed artistiche, di millenari tradizioni popolari, di un patrimonio gastronomico ancora oggi non ancora completamente conosciuto che solo una attenta pianificazione dei cammini della fede può portare alla ribalta. E’ nostra intenzione, ha ribadito in chiusura dei lavori S.E. il Vescovo Mons. Francesco Orazio Piazza, proporre ai pellegrini una esperienza sulle strade della fede che vuole ripercorrere la storia dell’umanità e la storia di ogni singolo uomo, di una vita sola ma anche di tutte le vite: un viaggio con i sensi tesi, attenti, emergendo dall’oscurità per giungere a nuova luce.
Pietro Rossi