29 luglio 2009

IL SINDACO DI RAVISCANINA MASIELLO ELETTO PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ DEL PARCO DEL MATESE.


PIEDIMONTE MATESE. Presso la sede del Parco Regionale del Matese si è tenuta l’Assemblea della Comunità del Parco costituita dai Sindaci dei Comuni che ne fanno parte, dai Presidenti delle Province, delle Comunità Montane interessate e dal Presidente della Giunta Regionale, per eleggere il nuovo presidente. Dopo l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2008 si è passati all’elezione del nuovo presidente, in quanto l’uscente presidente, l’ex Sindaco di Capriati al Volturno Antonio Graziano, esponente dei Ds, era decaduto perché non più sindaco. Dalla votazione è risultato eletto con ben 12 voti su 20, il Sindaco di Raviscanina Ermanno Masiello(nella foto), da sempre esponente della Margherita. Dalle operazioni di scrutinio risultavano votati anche il sindaco di San Gregorio Matese Antonio De Lellis appoggiato dalla componente PDL , a cui andavano 7 preferenze e il Sindaco di Letino Antonio Orsi a cui andava 1 voto. Viva soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello che ci ha dichiarato: “ L’elezione dell’amico sindaco Ermanno Masiello, a Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Comunità Parco del Matese, rappresenta il risultato della continuità e dell’impegno amministrativo che il PD sta esprimendo a tutti i livelli nel Matese, dai Comuni alla Comunità Montana del Matese ed ora anche al Parco del Matese. Nell’augurare al neo Presidente, buon lavoro, spero che riesca a portare avanti un progetto che miri allo sviluppo durevole del Parco Regionale del Matese attraverso la conservazione della natura e la valorizzazione del territorio e delle sue risorse.” Il Parco del Matese con suo immenso territorio è una terra dai forti contrasti dove il confine tra campagna e natura non è mai contrapposizione. Tra valli, colline e montagne si alternano paesini puliti e boschi immensi e fascinosi; un territorio capace di alternare centri economicamente produttivi a piccoli borghi incantati dove il tempo sembra essersi fermato. Amministrativamente l'area del Parco Regionale del Matese è raggruppata nella Comunità Montana zona del Matese, per la provincia di Caserta, che comprende i comuni di Ailano, Alife, Capriati al Volturno, Castello del Matese, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Raviscanina, S. Angelo d'Alife, S. Gregorio Matese, S. Potito Sannitico, Valle Agricola e nella Comunità Montana del Titerno, per la provincia di Benevento, che comprende i comuni di Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Pietraroja, San Lorenzello . Tutti questi paesi, dai più piccoli ai più grandi, vivono in una dimensione umana e le attività economiche principali sono quelle legate all'agricoltura, alla pastorizia ed all'artigianato, oltre, naturalmente, al turismo.

Pietro Rossi

SUCCESSO DELLA RASSEGNA TEATRI DI PIETRA NELLO STUPENDO SCENARIO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI MONTE CILA.


Piedimonte Matese. Serata spettacolare per il riuscitissimo avvio della rassegna Teatri di Pietra a Piedimonte Matese l’altra sera, con un concerto dell’Orchestra Popolare Casertana nel Parco archeologico del Monte Cila. La compagine di 34 elementi guidata da Emilio Di Donato ha incantato il folto pubblico che, lasciate le automobili nella sottostante piazza, ha scoperto la bellezza di stradine poco note agli stessi piedimontesi, inerpicandosi tra le fiaccole che segnavano il percorso e un emozionante panorama sulla città. Due ore di musiche, canti e danze provenienti dalla tradizione delle terre casertane, con tarantelle, fiabe, conte e filastrocche che parlano di temi eterni come l’amore, la morte, il lavoro dei campi, il cibo e la sessualità. Straordinario il contesto offerto dal piccolo anfiteatro in pietra ricavato ai piedi delle mura sannitiche del Monte Cila, che, finalmente la città comincia a riscoprire. Per questo, l’Assessore Costantino Leuci, promotore dell’iniziativa, si detto molto soddisfatto al termine del concerto ringraziando i musicisti e invitandoli ad inserire nel loro repertorio anche canti e danze della tradizione matesina che non è certo meno bella ed interessante di quella del resto della provincia. La Rassegna continua in Piazza San Domenico oggi giovedì, 30 luglio, con Pseudolus interpretato da Franco Oppini, il giorno 3 agosto, con Ivana Monti in una versione de Le Troiane di Euripide riletta da Jean Paul Sartre, il giorno 8 agosto con un sorprendente Lello Arena che si cimenta ne La Tempesta di Shakespeare, per chiudere, di nuovo al Parco archeologico del Monte Cila, mentre il 10 agosto con una rilettura del personaggio omerico di Penelope affidata a Iaia Forte.

Pietro Rossi

IL FIUME VOLTURNO NECESSITA DI UN’AZIONE DI RECUPERO AMBIENTALE.




Baia Latina. Che il programma promosso dall’Associazione “ASTRAmbiante”, (Associazione Scientifica per la tutela e valorizzazione dell’ambiente) di cui è Commissario provinciale Michele Santoro (nella foto), potesse riscuotere nell’opinione pubblica della media valle del Volturno un vastissimo consenso forse non era stato preventivato neanche dagli organizzatori. Realizzare un accordo di programma, o un contratto d’area, che abbia come finalità il recupero e lo sviluppo del fiume Volturno, rappresenta sicuramente una opportunità di sviluppo dell’intera zona. L’incuria e l’abbandono, in cui versano le rive del fiume Volturno, rappresentano in modo inequivocabile lo scempio ambientale perpetrato dall’uomo negli ultimi anni. Pensare che il Volturno possa essere utilizzato come una fogna a cielo aperto, nel quale scaricare di tutto di più, è forse stato il più grande errore delle istituzioni locali che hanno nel tempo letteralmente trascurato una risorsa naturale di immenso potenziale per lo sviluppo del territorio. Percorrere oggi i sentieri naturali, a ridosso delle sponde, rende perfettamente l’idea di quanto l’essere umano possa essere devastante con l’incuria e la mortificazione di un immenso patrimonio ambientale. Vedere delle vere e proprie discariche a cielo aperto, vedere abbandonati lungo le rive del Volturno rifiuti di ogni genere anche speciali tossici e nocivi quali lastre di amianto, significa veramente che si è toccato il fondo e che quindi oggi più che mai è giunto il momento in cui ognuno per la sua parte Istituzioni ed Associazioni debbono rimboccarsi le maniche per cercare di recuperare un ambiente naturale forse unico per le sue bellezze. Riscoprire poi che il corso d’acqua rappresenta anche uno spaccato di storia, con diversi resti anche di epoca romana esistenti, allora diventa una necessità provvedere al recupero ed alla valorizzazione. Siamo convinti, dichiara Michele Santoro, che l’iniziativa intrapresa, pur rappresentando enormi difficoltà di carattere organizzativo, sarà in grado almeno di svegliare le coscienze della gente. Per questi motivi saranno organizzati presso le scuole medie del territorio seminari divulgativi rivolti agli alunni delle scuole medie per diffondere il concetto irrinunciabile della difesa della natura contro ogni sopruso. Tutti insieme abbiano il dovere di conservare integro un bene, che i nostri padri ci hanno lasciato in uso, per consegnarlo ai nostri figli se non valorizzato almeno nelle stesse condizioni in cui l’abbiamo ricevuto.

Pietro Rossi

Buccirosso sceglie il Musical in scena a San Leucio.


CASERTA. Sarà lo spassoso Carlo Buccirosso (nella foto) nei panni di un attore squattrinato in “Napoletani a Broadway” a chiudere - giovedì 30 luglio alle ore 21,30 - la prima edizione del “Caserta Village”, il festival della comicità che ha animato le serate del Belvedere di San Leucio con una media di oltre duemila spettatori a serata. Applaudito al cinema nel film di Paolo Sorrentino “Il Divo”, e in tv nella fiction “Vip” dei fratelli Vanzina, Carlo Buccirosso è tornato in teatro nella duplice veste di attore protagonista e regista. Una commedia musicale, una divertentissima riflessione sul mondo del teatro, che vive di sovvenzioni e soffoca gli artisti nella loro libertà espressiva. La trama dello spettacolo narra le vicende del cinquantenne attore napoletano Vito Pappacena, deluso dalla superficialità del mondo dello spettacolo e dall’ arroganza di coloro che hanno il potere di darne vita. Un giorno, l’uomo, al suo ennesimo infruttuoso provino - mortificato dall’insensibilità di un cineasta che lo dichiara colpevole di essere “un po’ troppo napoletano” - decide di passare sull’altra sponda del fiume. Con l’aiuto economico di sua madre, mette su un’agenzia di casting di soli attori napoletani. Una sfida singolare per la conquista utopistica di un palcoscenico prestigioso, popolato esclusivamente da artisti appassionati e veraci. La sua illusoria carriera di attore sembra finita, ma il fascino del palcoscenico e la speranza di una vita più onesta, dove anche l’artista sofferente riesce a trovare sollievo e soddisfazione, imbriglieranno ancora una volta il suo cuore, spingendolo ad avventurarsi in un indimenticabile viaggio verso Broadway.

C.S.