14 maggio 2008

Il giovane Catarcio tra le promesse del bel canto italiano.


Come abbiamo già fatto in precedenza il nostro sito ogni settimana dedica uno spazio ad un "personaggio" che si è distinto nel campo della cultura, della storia, dell'arte, della musica della televisione o dello sport. La rubrica di oggi è dedicata al bel canto con il giovane tenore piedimontese Antonio Catarcio a cui facciamo i migliori auguri per un brillante avvenire.

Piedimonte Matese. Tra le nuove promesse del bel canto italiano si sta affermando come tenore il giovanissimo artista piedimontese Antonio Catarcio (nella foto).
Il giovanissimo artista (23 anni) nato a Piedimonte Matese (Caserta) attualmente è iscritto al 3° anno del corso di Canto lirico presso il Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli. Ha al suo attivo diverse esperienze in ambito corale . Nel settembre-ottobre 2007 ha partecipato come corista nell' ATHESTIS Chorus per la stagione lirica di Treviso che ha prodotto la Boheme di G.Puccini in replicherà nel Gennaio 2008 a Venezia. La più prestigiosa nel Coro Giovanile Italiano nell’estate 2006 per il Festival Europa Cantat in Germania a Mainz sotto la direzione dei Maestri Filippo Maria Bressan e Alfred Bernius. Precedentemente ha partecipato come corista per il repertorio sacro con il coro del conservatorio “Nino Rota” nel Requiem di Mozart e nella Messa di Gloria di Nino Rota eseguite in diverse città della Puglia. Con lo stesso coro ha cantato per il 24° Congresso Eucaristico Nazionale in “Notti di Luce…Aspettando Domenica” tenutosi a Bari per la venuta di Papa Benedetto XVI con l’orchestra della RAI diretta dal M° Leonardo de Amicis trasmessa in diretta televisiva su Raiuno. Recentemente ha cantato per la giornata Universitaria con il coro Interuniversitario a Roma nella sala Nervi in presenza del Papa. Sempre come corista partecipa all’allestimento dell’opera “Così fan Tutte” di Mozart prodotto dal Conservatorio “Nino Rota” con la direzione del M° Paolo Lepore e la regia di Maria Grazia Pani e alla “Dona Flor” di Van Westerhout prodotta dall’Agimus di Mola col basso-baritono Gianni Guarino. Come solista ha debuttato nel concerto “I Giovani e il Belcanto” organizzato dall’associazione “Amici della selva” di Fasano esibendosi in Arie, Duetti e Terzetti tratti dal repertorio lirico Italiano. Ha debuttato nel luglio 2007 nel ruolo di Gherardo in “Gianni Schicchi” di G.Puccini prodotta dal conservatorio Nino Rota di Monopoli e in Cascadà nella Vedova Allegra di Lèhar prodotta anche in Albania in occasione dello scambio culturale cofinanziato dalla regione Puglia e replicato nel Teatro Verdi di Brindisi nel ottobre 2007.

Pietro Rossi

Il violinista Accardo alla Reggia di Caserta per le iniziative di promozione culturale promosse dalla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco.


Caserta. Cresce l’attesa per il concerto che il violinista e direttore d’orchestra Salvatore Accardo (nella foto) terrà martedì 20 maggio alle ore 19,30 nel Teatro di Corte della Reggia di Caserta. Saranno eseguite musiche di Mozart, Bach, Tartini e Locatelli. Salvatore Accardo sarà a capo dell’Orchestra da Camera Italiana. Il concerto rientra nel ciclo delle iniziative di promozione culturale promosse dalla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco che quest’anno celebra i suoi 120 anni di vita. Il concerto rappresenta anche un atto di particolare attenzione che la BCP sta riservando all’area di Terra di Lavoro.La Banca di Credito Popolare è sempre più convinta che la sua missione, finalizzata allo sviluppo dell’economia soprattutto in Campania, debba prevedere un impegno sempre più ampio anche per la promozione culturale. La Banca di Credito Popolare e Salvatore Accardo uniti da una grande passione. Due riferimenti positivi nella realtà della Campania all’insegna delle nobili tradizioni di cultura e di operosità si incontrano. Il Maestro Salvatore Accardo, un talento di eccellenza mondiale nella grande musica. La Banca di Credito Popolare, una sfida di efficienza, dalle antiche radici locali a servizio dello sviluppo regionale.


Fonte: Loredana Loffredo - Relazioni Esterne ed Attività Istituzionali Banca di Credito Popolare

Al via il tour culturale per l’Alto Casertano alla scoperta delle bellezze architettoniche.


Ailano. In questo mercato sempre più competitivo è necessario sviluppare identità turistiche forti, superando la logica strettamente merceologica a favore di concept trasversali capaci di cogliere le sensibilità dei consumatori. In questo senso i concept emergenti, che corrispondono a tendenze di consumo e che trovano nell’area della Comunità Montana del Matese gli elementi di base sui quali creare un Sistema Locale di Offerta Turistica capace e dare una risposta differenziata alle singole esigenze. Il Matesee e l’Alto Casertano, terra di passaggio e crocevia tra culture diverse, la Campania ha saputo conservare nei secoli la propria identità, conservando con cura le proprie tradizioni. In questi luoghi il senso del sacro è ancor oggi il filo conduttore per penetrare nell’animo più profondo del popolo campano, che ha saputo esprimersi attraverso opere architettoniche ed artistiche di estremo valore. Basti pensare alle innumerevoli chiese affrescate, ai santuari e agli eremi. Per il 17 e 18 maggio è previsto un tour culturale per le bellezze archeologiche del territorio dell’Alto casertano. L’arrivo nel Parco del Matese è previsto per la prima mattinata. Incontro con i le guide e gli assistenti e trasferimento ad Ailano (nella foto), paese dalle case bianche, edificato alla sommità di un colle. Visita delle rovine del Monastero benedettino di Santa Maria in Cingla, fondato nel medio Volturno poco prima del 748 per volontà del duca di Benevento Gisulfo II. Prima del pranzo in ristorante tipico, sosta alla sorgente di acqua sulfurea, da cui sgorga acqua minerale acido solfidrica, che, prima della II Guerra Mondiale, veniva sfruttata per bagni termali. Oggi, è meta di visitatori per il caratteristico gusto dell'acqua e, pare, per i suoi benefici effetti dermatologici. Nel pomeriggio visita della Chiesa e del Convento di San Francesco, monumenti edificati per opera del conte Scipione Pandone nel XV secolo. Si proseguirà, poi, con la visita di Alife che sorge sul luogo dove c’era la colonia romana di Alliphae, al centro di importanti vie di comunicazione e di una vasta rete di centuriazione del I secolo a.C. ancora mantenuta nell'attuale tessuto rurale. Visita della Cattedrale di Santa Maria Assunta e della cripta romanica, conservata intatta, a cui si accede da due rampe delle navate laterali. Cena in ristorante tipico e pernottamento in hotel. La mattina successiva, dopo la prima colazione in hotel partenza per l’antica Cales che fu, dal 334 a.C., colonia romana preposta a funzioni di controllo della zona ai confini settentrionali della Campania antica, nel territorio degli Ausoni.Al termine della visita pranzo in ristorante tipico.Organizzazione tecnica: Bag & Dreams T.O.


Pietro Rossi