05 novembre 2011

IL COMMISSARIO PREFETTIZIO DI GALLO MATESE COMMEMORA I CADUTI IN GUERRA.



Il Commissario Prefettizio Stefano Italiano
GALLO MATESE. Grande partecipazione di popolo, scuole e autorità civili e militari alla cerimonia commemorativa dei caduti in guerra del 4 novembre a Gallo Matese. Hanno preso parte alla cerimonia il Commissario Prefettizio Dott. Stefano Italiano, il Presidente del Parco del Matese Pino Falco, e molti sindaci e amministratori dei comuni limitrofi. La celebrazione religiosa è stata officiata dal Parroco Don Tullio Rotondo.Gli interventi dei convenuti hanno portato a riflettere i presenti sulla  difesa dei nostri confini nazionali all’affermazione della pace nei teatri di guerra mondiali, l’impegno delle nostre Forze Armate che si evolve nel tempo, ma non mutano il coraggio e il sacrificio di quanti un secolo e mezzo fa si sono battuti in nome di una Patria Unita e che oggi la difendono dalle minacce del terrorismo internazionale.

Pietro Rossi

Messaggio del Vice-Sindaco di Alife Giulio Riccio in occasione della commemorazione ai caduti di tutte le guerre.

Giulio Riccio
ALIFE.Dopo tre lunghi anni e mezzo di guerra, alle ore 15 del 4 novembre del 1918, entrava in vigore l’armistizio tra l’Italia e l’impero Austro-Ungarico, firmato, il giorno prima, a Villa Giusti, a 5 Km. da Padova. Si concludeva così un drammatico scontro militare che tante sofferenze e lutti aveva provocato in uno dei più tragici scenari della prima guerra mondiale. L’armistizio era stato chiesto all’Italia dall’Impero Austro-Ungarico, dopo che le nostre truppe erano entrate trionfanti a Trento ed a Trieste.       Nello stesso giorno, a Kiev, la flotta tedesca in difficoltà si era ammutinata. E, tra il 7 ed il 9 novembre, in Germania, una straordinaria mobilitazione popolare portava alla proclamazione della Repubblica. L’11 novembre l’imperatore tedesco e quello austriaco si rifugiavano all’estero. La guerra era finalmente finita! E mentre si preparavano i congressi che avrebbero dovuto premiare i vincitori e penalizzare i vinti, si potettero, con calma, contare, seppellire e piangere le vittime di quell’immane conflitto, differenziando quelle note da quelle ignote, ed a tutte vennero eretti monumenti più o meno grandiosi. Erano morti per quella guerra: 1.800.000 tedeschi; 1.400.000 francesi; 750.000 inglesi; 600.000 italiani; 1.300.000 austro-ungarici; 350.000 serbi; 150.000 americani; e quasi 2.000.000 di russi. Così ben 10 milioni di esseri umani venivano immolati sull’altare di una guerra, giustificata, da ciascuna nazione in conflitto, con le più diverse ed apparenti valide motivazioni; di una guerra, che non fu solo la più sanguinosa e rovinosa tra quelle del passato, e ciò a causa di tremendi perfezionamenti portati alle armi di offesa e di difesa, ma anche crudele, accanita e spietata, almeno, se non più, di tutte le altre che l’avevano preceduta. Ed oggi, 4 novembre 2011, a 93 anni dall’armistizio di Villa Giusti, mentre siamo riuniti anche per ricordare la Vittoria del nostro esercito su quello austro-ungarico che consentì al nostro paese il completamento della sua unità territoriale, soprattutto non possiamo dimenticare coloro che, su tutti i fronti di guerra, morirono in un conflitto che inizialmente doveva riguardare solo l’Austria e la Serbia, e doveva durare, nelle intenzioni dei contendenti, solo un breve periodo; e che , poi, invece, coinvolse tanti paesi, creando i presupposti per l’ancora più sconvolgente secondo conflitto mondiale. Con l’incontro di questa mattina, non si intende tanto celebrare il coraggio e la potenza del nostro esercito mostrati nel primo conflitto mondiale, che pur ci furono, e vennero e vanno riconosciute, ma vuol essere prima di tutto un’occasione per sollecitare la riflessione soprattutto in voi giovani sulla necessità di evitare per il futuro l’uso dello strumento della guerra per le soluzioni dei problemi che sempre sono sorti e sorgeranno nei rapporti tra i popoli. L’uso brutale della guerra voluta dalla pazzia degli uomini, a partire dal 1914 per concludersi nel 1918, intanto, prevalse ancora una volta a partire dal 1939, per concludersi nel 1945, con il bestiale lancio di bombe atomiche su cittadini inermi di due città giapponesi. Ha scritto un grande pensatore tedesco del 1700: “A guerra finita, nella trattativa della pace, non sarebbe inopportuno per un popolo, che fosse prescritto, oltre che a una festa di ringraziamento, un giorno di espiazione per invocare dal Cielo, in nome dello Stato, perdono per il grande oltraggio di cui il genere umano si rende ancor sempre colpevole di voler sottomettersi a una costituzione legale nei rapporti con gli altri popoli, tanto da preferire nell’orgoglio della sua indipendenza, di ricorrere al mezzo barbaro della guerra. E se la pace non è un dato, ma frutto di un impegno morale, culturale, e, per molti, anche religioso, di ciascuno, spero tanto che voi giovani vi attrezziate perché non dobbiate mai più ricordare in una celebrazione come questa del 4 novembre, tanti lutti e devastazioni in quanti ricordare una data di tragici scenari di guerra, creati dallo stupido orgoglio degli uomini, se può essere compresa se riferita al passato, difficilmente potrà essere compresa e giustificata per fatti di guerra che avvenissero oggi e domani, tanto più che con le micidiali armi che l’intelligenza umana ha creato, difficilmente l’uomo potrà piangere sulla morte dell’uomo. 

GRANDE PARTECIPAZIONE PER LE CELEBRAZIONI DEI CADUTI IN GUERRA A PIEDIMONTE MATESE. LA SANTA MESSA OFFICIATA DA MONS. DI CERBO.



Piedimonte Matese. Una gran folla ha partecipato alle manifestazioni organizzate dall’Amministrazione Comunale di Piedimonte Matese in collaborazione con l’Associazione Reduci e Combattenti per commemorare i caduti di tutte le guerre. Già dalle prime ore del mattino le autorità civili e militari si sono recate presso la casa comunale da dove è partito il corte, con in testa la Fanfara del Corpo dei Vigili del Fuoco di Napoli, composto anche da una rappresentanza delle scuole, che ha avuto come meta di arrivo il monumento ai caduti in Piazza Europa. Dopo la deposizione della corona d’alloro con discorsi delle autorità intervenute, il Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo ha concelebrato insieme ai tre parroci Don Emilio Salvatore, Don Cesare Tescione e Don Salvatore Zappulo una santa messa in suffragio ai caduti di tutte le guerre. Quest’occasione non è soltanto il giorno della rimembranza e del ringraziamento, ha commentato il Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello ma deve essere anche quello della riflessione per fare in modo che il passato, la storia, ci sia di insegnamento per il futuro. Anche se pensiamo che il silenzio meglio di tante parole riesce ad esprimere più degnamente ed intensamente la commemorazione che abbiamo celebrato non ci mancano certo le parole per commentare questo momento e tentare di riassumere i sentimenti che ci hanno portati oggi ad essere presenti in piazza. Il significato profondo, ha concluso il Sindaco Cappello, di questo monumento che è anche il senso di quello che oggi noi vorremmo fare qui è prendere atto delle conseguenze della guerra per trarne insegnamento, per ribadire l’assoluta necessità di lavorare per perseguire la Pace rispetto alla guerra, la Solidarietà al posto della violenza, l’Amore invece dell’odio e la Vita contro la morte.
Pietro Rossi

LA REGIONE CAMPANIA STANZIA CENTOMILA EURO PER IL CENTRO COMMERCIALE NATURALE DI ALIFE.

Angelica De Cristofano

ALIFE. Con Decreto Dirigenziale n.597 del 20 ottobre scorso, l’Area Generale di Coordinamenti per lo Sviluppo Economico della Regione Campania, nell’ambio degli interventi a sostegno dell’associazionismo nel settore commerciale e turistico per la creazione delle reti di imprese e di servizi in comune dei Centri Commerciali naturali ha

approvato il programma di investimento ed il quadro economico relativi al progetto presentato dal “CONZORZIO A_LIFE CENTRO COMMERCIALE NATURALE”, ed concesso un contributo in conto capitale, al Consorzio alifano, pari a  99.817,75 Euro  a fronte di un investimento complessivo di  199.635,50 Euro. Le risorse destinate all’attuazione del Bando provengono in gran parte da fondi del Ministero dello Sviluppo Economico e sono vincolate al Progetto Strategico Regionale in materia di commercio e turismo, approvato con D.G.R. n. 1821 del 14 novembre 2008, la loro utilizzazione riveste il carattere di urgenza e indifferibilità, attesa la necessità di porre in essere tutti gli adempimenti necessari per evitare il disimpegno automatico delle risorse statali. II Centri Commerciali Naturali rappresentano un tentativo di sostegno agli esercizi di vicinato e alle piccole imprese artigianali contro la pervasità dei centri commerciali artificiali, questo è quanto ha ribadito sostanzialmente, la responsabile del Progetto di Alife Angelica De Cristofano.  L’iniziativa sperimentale del Centro Commerciale Naturale di Alife testimonia che i consorzi tra commercianti servono a dare oltre a una nuova formula commerciale delle risposte concrete al mercato in crisi.

Pietro Rossi

Le candele di telefono azzurro in piazza ad Alife.


ALIFE. Dopo il successo dello scorso anno i giovani del Forum di Alife ripropongono la manifestazione “Accendi l’Azzurro” per raccogliere fondi da destinare all’Associazione “Telefono azzurro”. Il 19 e il 20 novembre prossimo, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini, in 1300 piazze d'Italia tornano le candele di Telefono Azzurro, per riportare una luce di speranza nella vita di tanti bambini che hanno bisogno di essere ascoltati e aiutati. Purtroppo, ancora oggi sono migliaia i bambini che chiamano Telefono Azzurro per raccontare storie di solitudine, abuso e violenza, spesso tra le mura domestiche. I fondi raccolti serviranno a sostenere le nostre attività di ascolto e di intervento per l'infanzia. In particolare, contribuiranno al potenziamento della linea telefonica 19696, per tutti i bambini e i ragazzi che hanno bisogno. È importante ricordare che una prevenzione efficace parte, ancor prima che da interventi strutturati e focalizzati sul tema dell’abuso, da un contesto educativo familiare e scolastico capace di dare ascolto al bambino e ai suoi bisogni, nelle differenti fasi evolutive. La promozione del benessere dei bambini, infatti, non può essere delegata solo ai cosiddetti “esperti”: sicuramente ci si può avvalere della loro consulenza, ma, come abbiamo visto, tale impegno deve partire innanzitutto dalla famiglia e dalla scuola.

Pietro Rossi

Domani mattina Cerimonia per commemorare i caduti di tutte le guerre a Baia Latina

Michele Santoro- Sindaco di Baia Latina

 
BAIA LATINA. L'anniversario del 4 novembre (Festa del'Unità nazionale e delle Forze armate) verrà celebrato domenica 6 novembre a Baia e Latina con una cerimonia pubblica accompagnata dalle note della banda musicale di Bellona.  Il programma prevede sia una manifestazione alla frazione Latina alle  9.30 con  la celebrazione della Santa messa presso la Chiesa di San Lorenzo Martire officiata da  don Antonio Sasso e, a seguire, il  corteo e la deposizione di una corona al monumento dei  Caduti. Successivamente alle ore 11.00 in Baia Capoluogo con la celebrazione della Santa messa presso la Chiesa di Santo Stefano ed a seguire il corteo e la deposizione di una corona al monumento dei caduti. La manifestazione,   organizzata dall'Amministrazione comunale  di Baia e Latina vedrà la partecipazione di una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri e di un picchetto dell’Esercito Italiano. La ricorrenza del 4 novembre, dichiara Michele Santoro Sindaco di Baia e Latina, è dedicata a quanti si batterono per la libertà, la democrazia e l’indipendenza del nostro Paese nel primo conflitto mondiale. Ma è anche il giorno dell’Unità Nazionale.  Ogni anno, il 4 novembre, partecipando a questa, come a tutte le analoghe cerimonie che hanno luogo in molte parti d'Italia, portiamo la testimonianza di una memoria condivisa e rinnoviamo l'impegno a ritrovare anche nella nostra società contemporanea le ragioni profonde dell'unità ed il valore della nostra indipendenza nazionale, con la consapevolezza di essere chiamati a coniugare questi valori a quelli di un presente orientato alle pacifiche relazioni tra i popoli e alla costruzione dell'Europa come casa comune. Oggi le forze armate italiane rivestono un ruolo primario nello scenario internazionale in difesa della libertà e della democrazia. I  nostri soldati, infatti, sono impegnati in importanti missioni di pace in paesi dilaniati dalla guerra e dal terrorismo. “La festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate rappresenta il momento più importante di orgoglio nazionale- commenta Michele Santoro- un valore che deve essere tramandato alle future generazioni in ricordo di quanti si batterono per la libertà e per i militari italiani attualmente impegnati nelle zone difficili del Mondo”.
Pietro Rossi