Avv. Vincenzo Cappello |
PIEDIMONTE MATESE. Le
indennità di carica a cui rinunciano gli amministratori comunali di Piedimonte
Matese ancora una volta si rivelano preziose risorse di bilancio a supporto di
interventi nel campo del sociale, con due nuove iniziative (in aggiunta già ai
piani per il sostentamento di 150 famiglie con lavori di pubblica utilità) finanziate
dal comune matesino che ben si sposano con gli obiettivi di un Esecutivo,
guidato dal sindaco Vincenzo Cappello, sempre attento a promuovere ogni
iniziativa utile a sostenere quei cittadini in situazioni di difficoltà
socio-sanitarie, economiche e di inserimento. L’amministrazione comunale ha
aderito ad un progetto proposto dall’Asl Sert di Piedimonte : un programma per
l’inserimento socio-lavorativo di un cittadino che vive una condizione di
disagio psico-fisico, la cui attività in un centro di recupero verrà retribuita
per tre mesi. La delibera di Giunta n.222 dello scorso 19 ottobre dà il via
libera al progetto che prevede la compartecipazione finanziaria del Comune per il 50% delle somme necessarie, spesa a
cui si attinge ai fondi derivanti dalla rinuncia di stipendi e gettoni di
presenza messa in atto fin dal 2007 da primo cittadino, assessori e consiglieri,
e che è sempre stata un’importante risorsa economica (circa 100mila euro l’anno)
da dedicare lodevolmente ad attività rivolte al sociale, com’è stato in questi
anni per il contrasto alla povertà e il sostegno per le fasce più deboli della
cittadinanza, evitando la semplice elemosina ma pagando un corrispettivo per
una serie di lavori pubblici svolti. Il Comune ha voluto inoltre dare il proprio
aiuto economico alle famiglie che si trovano ad affrontare problemi per i
pagamenti delle tasse universitarie dei figli. Dopo la delibera di Giunta dello
scorso settembre è stata già avviata la liquidazione di spesa per questo
intervento di solidarietà sociale per cui il Governo cittadino attingerà sempre
alle indennità di carica mirando a garantire a tutti il diritto allo studio,
nel più ampio progetto di migliorare, anche se temporaneamente, le condizioni
di vita di chi attraversa condizioni di precarietà.
Michele Menditto