07 febbraio 2011

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CELEBRA IL: “ GIORNO DEL RICORDO”.


PIEDIMONTE MATESE – Dopo la giornata della memoria rivolta all’approfondimento del tema della Shoà svoltasi nel quadro del progetto “ricordiamo insieme”, l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese ha promosso il: “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe. La manifestazione è organizzata dal settore servizi sociali, culturali e demografici - assessorato alla cultura e pubblica istruzione -retto dall’avv. Benedetto Iannitti (nella foto). L’incontro di studio ed approfondimento sul tema delle foibe si terrà mercoledì 9 febbraio, a partire dalle ore 10,30, presso l’Auditorium comunale, in piazza S. Domenico. All’incontro sono stati invitati a partecipare tutti i Dirigenti degli Istituti Scolastici unitamente ad una rappresentanza di alunni “ nella consapevolezza del fondamentale valore della memoria storica nel delicato processo dell’educazione dei giovani e nel necessario lavoro di rafforzamento dei principi fondanti del vivere civile che questa amministrazione sta portando avanti”. Il “Giorno del Ricordo” è stato istituito dal Parlamento italiano con la legge 30 marzo 2004, n. 92 con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra. La terribile pagina di storia a cui fa riferimento il Giorno del Ricordo, come si rileva da alcuni scritti, è quella che interessò i territori dell'Istria a partire dall'autunno del '43, subito dopo l'armistizio, fino al 1947, dove furono rastrellate, deportate e uccise migliaia di persone, per lo più italiani, dai partigiani dell'esercito di Tito. L'inizio dell'eccidio risale al '43, subito dopo l'armistizio, nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) centinaia di cittadini italiani considerati "nemici del popolo" Ma fu nel 1945, durante i quaranta giorni dell'occupazione jugoslava, che la carneficina delle foibe raggiunse l'apice dell'orrore Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione attraverso torture, fucilazioni e infoibamenti. La persecuzione, soprattutto in quella "terra di nessuno" vicina al confine sottoposta all'amministrazione jugoslava, la violenza e l'efferatezza delle esecuzioni, precedute spesso da processi sommari, torture e linciaggi, determinarono l'esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutta la popolazione italiana dall'Istria.

(Nician)

CRISI ECONOMICA E NUOVA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPA


L’On. Aldo Patriciello (nella foto) prenderà parte all’incontro-dibattito capitolino dal titolo “Crisi dell'euro e nuova governance economica europea”. L’incontro è stato organizzato dall'European Council on Foreign Relations in collaborazione con Notre Europe, l'Ufficio di Informazione del Parlamento europeo in Italia e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. L'evento si svolgerà presso la Sala delle Bandiere il 9 febbraio 2011 alle ore 15:30, in via IV Novembre 149, Roma. Il dibattito, in ricordo di Tommaso Padoa-Schioppa, l'ex Ministro dell'Economia scomparso il 18 dicembre 2010, prevede la presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli interventi tra gli altri di Giuliano Amato, Emma Bonino, Mario Monti, Romano Prodi, Federico Ghizzoni e Riccardo Perissich. Nel corso del dibattito, infine, Thomas Klau, analista politico dell’ECFR, presenterà l’ultimo studio effettuato tal centro studi ed informazioni europeo: “Beyond Maastricht: a new deal for the eurozone”, per la cui realizzazione Tommaso Padoa-Schioppa ha contribuito.

Comunicato Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello

SCULTURA DI CAMPIONISSIMI IN REGALO


Piana Monteverna. Il maestro scultore Giuseppe Tarantino (appuntato dell’arma in pensione), come promesso consegna l’ultima opera realizzata nel suo laboratorio al giovane Marco Savocchia, titolare dell’accorsata edicola del comune di Piana di Monte Verna(Caserta). Scultura che rappresenta Maradona e Lavezzi, due campionissimi del passato e del presente del Napoli calcio. Per l’occasione saluta la moglie Livia, Giancarlo Savocchia e Don Giulio Farina.

G.S.

Lettera unitaria al Presidente del Consiglio, Ministri MIPAAF e FP a firma delle OO.SS. rappresentative del Corpo forestale dello Stato.

La UIL/CFS, insieme alle altre Sigle rappresentative del Corpo Forestale dello Stato, ha scritto al Presidente del Consiglio, al Ministro Galan e al Ministro Brunetta Polizia di Stato chiedendo un fattivo, autorevole e concreto interessamento affinché si trovi l’auspicata e promessa soluzione alle problematiche relative al blocco degli stipendi nel Comparto Sicurezza. A tal fine ricordiamo l'impegno preso dal Governo in sede di sottoscrizione del contratto biennio economico 2008-2009, che non ha ancora trovato riscontro.

Lettera Aperta

All’ On. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri

All’ On. Giancarlo Galan

Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali

All’ On. Renato Brunetta

Ministro per la Pubblica Amm.ne e l’Innovazione

“Egregio Signor Presidente del Consiglio e Signori Ministri, com’è noto, il Corpo forestale dello Stato è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare, opera in servizi di pubblico soccorso nel contesto dell'attività di Protezione Civile, nonché, attivamente impegnata nel contrasto ai crimini connessi agli incendi boschivi e collabora in compiti di ordine pubblico in concorso con le altre Forze di Polizia che l'opinione pubblica apprezza e stima per la professionalità fino ad oggi dimostrata. Un' Istituzione di riferimento per tutti i cittadini, in particolar modo per le popolazioni che vivono nelle zone rurali e marginali della nostra penisola. Una componente delle Forze di polizia nazionali che riscuote un elevato gradimento da parte della popolazione per il quotidiano servizio svolto a tutela dei diritti e degli interessi della collettività. Tuttavia, rispetto ai sacrifici e agli impegni richiesti al personale del CFS c’è, in modo sempre più crescente e consapevole, una forte disaffezione da parte del Governo per la mancanza di attenzione ai problemi che riguardano questa categoria di lavoratori. I drastici tagli che sono stati operati con la legge n° 122/2010, che per la prima volta hanno investito in modo particolare la funzionalità dei servizi Istituzionali del Corpo, non solo con le stesse modalità di tutti gli altri Comparti del Pubblico impiego ma, anche, in misura assai più pesante rispetto ai predetti, sono stati percepiti come la riprova che l’azione dell’Esecutivo, al di la degli intendimenti e delle promesse, sia totalmente disattenta ai problemi degli operatori della sicurezza e alle esigenze degli stessi. I precetti contenuti nell’articolo 9, comma 1 e 21 della predetta legge, che prevedono:


- comma 1. “Per gli anni 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi ordinamenti delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, non può superare, in ogni caso, il trattamento ordinariamente spettante nell’anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, ivi incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno, fermo in ogni caso quanto previsto dal comma 21, terzo e quarto periodo per le progressioni di carriera comunque denominate, maternità, malattia,missioni svolte all’estero, effettiva presenza in servizio...”.

- comma 21. “Per le categorie di personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 e successive modificazioni, che fruiscono di un meccanismo di progressione automatica degli stipendi, gli anni 2011, 2012 e2013 non sono utili ai fini della maturazione delle classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti. Per il personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni le progressioni di carriera comunque denominate eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto, per i predetti anni, ai fini esclusivamente giuridici…” Risulta evidente come le citate indicazioni di legge predispongono, di fatto, al collasso del sistema operativo attraverso la sottomissione della funzione del Corpo forestale dello Stato a logiche più di natura ragionieristica piuttosto che alle esigenze di sicurezza che il Paese promana. Pur comprendendo le difficoltà, generate da un quadro complessivo di grave crisi economica e finanziaria, i Forestali fanno fatica a comprendere come mai, da parte del Governo, non vi sia la dovuta attenzione ai loro problemi e al rispetto degli impegni che ha assunto nei loro confronti, sia attraverso la predisposizione di appositi ordini del giorno approvati all’unanimità dal Parlamento che in sede di sottoscrizione dell’accordo contrattuale relativo al biennio economico 2008-2009. Per questi motivi, al fine di scongiurare il convincimento, sempre più permeante tra gli operatori del CFS, che la mancata approvazione dell’emendamento che modifica la portata dei citati commi 1 e 21 dell’art. 9 possa costituire un vero e proprio tradimento nei confronti di chi, quotidianamente rischia la propria vita per salvaguardare la sicurezza nel nostro Paese, siamo a richiedere un atto di coerenza ancorché di coraggio, nel dare attuazione agli impegni presi nei vari ordini del giorno assunti dal Governo, per ridare le condizioni minime necessarie al funzionamento del sistema della sicurezza ambientale. Egregio Signor Presidente e Signori Ministri, la previsione reale che ogni singolo Forestale non possa superare, negli anni 2011, 2012 e 2013, il trattamento economico complessivo ordinariamente spettante nell’anno 2010, comporta che eventuali servizi aggiuntivi quali le prestazioni straordinarie per i servizi di sorveglianza, controllo del territorio ecc., verrebbero non corrisposti qualora cumulando gli stessi con il trattamento economico fondamentale si avrebbe una somma superiore a quanto complessivamente percepito nel 2010. Ciò significa che ai Forestali, oltre a tutti i sacrifici che già affrontano da tempo, è chiesto anche di lavorare gratis. Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in rappresentanza del personale del Corpo forestale dello Stato, invitano le SS.LL., ad un fattivo, autorevole e concreto interessamento affinché si trovi l’auspicata e promessa soluzione alle problematiche enunciate, significando che non lasceranno nulla di intentato per tutelare i diritti del personale del Corpo forestale dello Stato e conseguentemente la sicurezza dei cittadini italiani. In attesa di un cortese riscontro, si inviano Distinti Saluti.


SAPAF

M. Moroni

UGL-CFS


D. Scipio

FNS-CISL

P. Mannone

UILPA-CFS


M. Violante


FESIFO


I. Germani


FP-CGIL CFS


S. Citarelli


DISATTESA LA LEGGE BRUNETTA, IL COMUNE DI FRANCOLISE NON AGGIORNA L 'ALBO PRETORIO ON LINE.


FRANCOLISE. Malgrado gli altisonanti proclami e le promesse fatte all’elettorato in materia di informazione all’elettorato, nonché di accessibilità e partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa dell’Ente Comune, la Pubblica Amministrazione di Francolise appare inadempiente su tutta la linea nel campo specifico. Non solo inadempienze nell’aggiornamento dell’Albo Pretorio on line, esercizio, questo, imposto dalla cosiddetta Legge Brunetta, che, a partire dal primo gennaio di quest’anno, impone a tutti gli Enti Locali, ivi compreso il Comun di Francolise, di dotarsi di un Albo Pretorio, reperibile e consultabile sui relativi siti internet. L’Ente dell’Agro Caleno si distingue anche per l’inadeguatezza e la pressappocaggine con cui viene tenuto l’Albo Pretorio per così dire canonico, nel quale, documenti, determine, delibere e quant’altro di pubblica utilità, spesso affissi a macchia di leopardo e, in non pochi casi, perfino l’una sull’altra, risulta davvero faticoso se non difficoltoso orientarsi. Anche per i più esperti e smaliziati fruitori del servizio. Che dire, poi, delle bacheche di informazione alla cittadinanza installate durante il primo mandato sindacale del’ex primo cittadino, Andrea Russo e che dovevano garantire maggiore trasparenza nella gestione della locale Res Pubblica e, nel contempo, a ridurre le distanze tra i cittadini e le Istituzioni locali? Anche qui, è notte fonda. Si pensi che negli spazi espostivi in parola, oramai sviliti della loro funzione, sono reperibili unicamente documenti “datati”, i più recenti dei quali risale ad un paio di anni fa. Quello appena tracciato è sicuramente un quadretto non bello, anzi decisamente negativo, ma che potrebbe essere tranquillamente ribaltato solo si facesse largo tra gli attuali abitatori della Casa Comunale francolisana l’dea di risalire la china. Magari rivolgendo l’occhio al passato e facendo tesoro delle esigenze del popolo amministrato, che non chiede atro che vedere ascoltate la propria voce e le proprie istanze.

Daniele Palazzo

INOSSERVANZA DEL FOGLIO DI VIA DAL CASSINATE, DENUNCIATO TRENTACINQUENNE DI CASERTA.


Nonostante fosse gravato di un provvedimento giudiziario, in base al quale gli veniva fatto espresso divieto di rimettere piede in tenimento del Comune di Piedimonte San Germano, nel Cassinate, per tre anni, C.P., cittadino casertano di 35 anni, non si è curato di rispettare il foglio di via dal ridente centro del centro del Sud della provincia di Frosinone, notificatogli, qualche mese fa, per conto della competente Autorità Giudiziaria. L’uomo è stato “beccato“ dai Carabinieri della Compagnia di Cassino mentre, alla guida di una utilitaria, transitava in una zona periferica del Comune per lui off limits. Alle domande dei militari circa le ragioni della sua presenza in zone, l’interessato non ha saputo fornire alcuna risposta plausibile’. Per lui, è scattata inesorabile la mannaia repressiva dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine che lo hanno sorpreso in zona proibita. Adesso, sul capo del trentacinquenne di Terra di Lavoro pende una denuncia a piede libero presso la Procura della Repubblica di Cassino.

Daniele Palazzo