07 febbraio 2011

Lettera unitaria al Presidente del Consiglio, Ministri MIPAAF e FP a firma delle OO.SS. rappresentative del Corpo forestale dello Stato.

La UIL/CFS, insieme alle altre Sigle rappresentative del Corpo Forestale dello Stato, ha scritto al Presidente del Consiglio, al Ministro Galan e al Ministro Brunetta Polizia di Stato chiedendo un fattivo, autorevole e concreto interessamento affinché si trovi l’auspicata e promessa soluzione alle problematiche relative al blocco degli stipendi nel Comparto Sicurezza. A tal fine ricordiamo l'impegno preso dal Governo in sede di sottoscrizione del contratto biennio economico 2008-2009, che non ha ancora trovato riscontro.

Lettera Aperta

All’ On. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri

All’ On. Giancarlo Galan

Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali

All’ On. Renato Brunetta

Ministro per la Pubblica Amm.ne e l’Innovazione

“Egregio Signor Presidente del Consiglio e Signori Ministri, com’è noto, il Corpo forestale dello Stato è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare, opera in servizi di pubblico soccorso nel contesto dell'attività di Protezione Civile, nonché, attivamente impegnata nel contrasto ai crimini connessi agli incendi boschivi e collabora in compiti di ordine pubblico in concorso con le altre Forze di Polizia che l'opinione pubblica apprezza e stima per la professionalità fino ad oggi dimostrata. Un' Istituzione di riferimento per tutti i cittadini, in particolar modo per le popolazioni che vivono nelle zone rurali e marginali della nostra penisola. Una componente delle Forze di polizia nazionali che riscuote un elevato gradimento da parte della popolazione per il quotidiano servizio svolto a tutela dei diritti e degli interessi della collettività. Tuttavia, rispetto ai sacrifici e agli impegni richiesti al personale del CFS c’è, in modo sempre più crescente e consapevole, una forte disaffezione da parte del Governo per la mancanza di attenzione ai problemi che riguardano questa categoria di lavoratori. I drastici tagli che sono stati operati con la legge n° 122/2010, che per la prima volta hanno investito in modo particolare la funzionalità dei servizi Istituzionali del Corpo, non solo con le stesse modalità di tutti gli altri Comparti del Pubblico impiego ma, anche, in misura assai più pesante rispetto ai predetti, sono stati percepiti come la riprova che l’azione dell’Esecutivo, al di la degli intendimenti e delle promesse, sia totalmente disattenta ai problemi degli operatori della sicurezza e alle esigenze degli stessi. I precetti contenuti nell’articolo 9, comma 1 e 21 della predetta legge, che prevedono:


- comma 1. “Per gli anni 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi ordinamenti delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, non può superare, in ogni caso, il trattamento ordinariamente spettante nell’anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, ivi incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno, fermo in ogni caso quanto previsto dal comma 21, terzo e quarto periodo per le progressioni di carriera comunque denominate, maternità, malattia,missioni svolte all’estero, effettiva presenza in servizio...”.

- comma 21. “Per le categorie di personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 e successive modificazioni, che fruiscono di un meccanismo di progressione automatica degli stipendi, gli anni 2011, 2012 e2013 non sono utili ai fini della maturazione delle classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti. Per il personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni le progressioni di carriera comunque denominate eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto, per i predetti anni, ai fini esclusivamente giuridici…” Risulta evidente come le citate indicazioni di legge predispongono, di fatto, al collasso del sistema operativo attraverso la sottomissione della funzione del Corpo forestale dello Stato a logiche più di natura ragionieristica piuttosto che alle esigenze di sicurezza che il Paese promana. Pur comprendendo le difficoltà, generate da un quadro complessivo di grave crisi economica e finanziaria, i Forestali fanno fatica a comprendere come mai, da parte del Governo, non vi sia la dovuta attenzione ai loro problemi e al rispetto degli impegni che ha assunto nei loro confronti, sia attraverso la predisposizione di appositi ordini del giorno approvati all’unanimità dal Parlamento che in sede di sottoscrizione dell’accordo contrattuale relativo al biennio economico 2008-2009. Per questi motivi, al fine di scongiurare il convincimento, sempre più permeante tra gli operatori del CFS, che la mancata approvazione dell’emendamento che modifica la portata dei citati commi 1 e 21 dell’art. 9 possa costituire un vero e proprio tradimento nei confronti di chi, quotidianamente rischia la propria vita per salvaguardare la sicurezza nel nostro Paese, siamo a richiedere un atto di coerenza ancorché di coraggio, nel dare attuazione agli impegni presi nei vari ordini del giorno assunti dal Governo, per ridare le condizioni minime necessarie al funzionamento del sistema della sicurezza ambientale. Egregio Signor Presidente e Signori Ministri, la previsione reale che ogni singolo Forestale non possa superare, negli anni 2011, 2012 e 2013, il trattamento economico complessivo ordinariamente spettante nell’anno 2010, comporta che eventuali servizi aggiuntivi quali le prestazioni straordinarie per i servizi di sorveglianza, controllo del territorio ecc., verrebbero non corrisposti qualora cumulando gli stessi con il trattamento economico fondamentale si avrebbe una somma superiore a quanto complessivamente percepito nel 2010. Ciò significa che ai Forestali, oltre a tutti i sacrifici che già affrontano da tempo, è chiesto anche di lavorare gratis. Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in rappresentanza del personale del Corpo forestale dello Stato, invitano le SS.LL., ad un fattivo, autorevole e concreto interessamento affinché si trovi l’auspicata e promessa soluzione alle problematiche enunciate, significando che non lasceranno nulla di intentato per tutelare i diritti del personale del Corpo forestale dello Stato e conseguentemente la sicurezza dei cittadini italiani. In attesa di un cortese riscontro, si inviano Distinti Saluti.


SAPAF

M. Moroni

UGL-CFS


D. Scipio

FNS-CISL

P. Mannone

UILPA-CFS


M. Violante


FESIFO


I. Germani


FP-CGIL CFS


S. Citarelli