10 febbraio 2011

Il Dr.Donato Ceglie all'incontro di formazione per i crimini ambientali e risposte giudiziarie.


COMUNICATO STAMPA

La Segreteria Provinciale del Sindacato Nazionale Forestale, leader per rappresentatività in provincia di Caserta e in Campania, ritiene doveroso informare la cittadinanza che il due febbraio 2011 si è tenuto un incontro di formazione presso la scuola Veientana degli Ufficiali del Corpo Forestale dello Stato, sita in Roma dove si sta svolgendo il 3° corso Commissari, avente come tema “I crimini ambientali e risposte giudiziarie”.

Relatore dell’incontro formativo è stato il Dr. Ceglie Donato, magistrato inquirente di spicco della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, esperto in crimini ambientali, che è riuscito in breve tempo a illustrare in maniera chiara ed esaustiva la pur ampia tematica ambientale.

All’evento erano presenti le alte cariche del Corpo Forestale, tra le quali il Capo del Corpo Dr. Cesare Patrone, che nel suo intervento ha evidenziato la figura del Dr. Ceglie come magistrato che ha dato sempre prova della capacità di coordinamento e di impulso delle indagini in materia di crimini ambientali.

Questa sigla sindacale condivide pienamente l’intervento del Dott. Patrone, e, con il presente comunicato, vuole ringraziare il Dr. Ceglie non solo per il continuo contributo che espleta nell’aggiornamento professionale del personale del Corpo Forestale dello Stato, ma soprattutto come cittadini campani che esprimono un plauso al Dr. Ceglie per il lavoro che ha svolto e svolge continuamente presso la Procura di S.Maria C.V. combattendo in prima linea la criminalità ambientale, in modo tale da salvaguardare la nostra salute pubblica.

Saluti.

IL SEGRETARIO PROVINCIALE

S.N.F. - CASERTA

ALFREDO FUSCO

E’ stata RIAPERTA dopo piu’ di 20 anni a caiazzo LA CHIESA DI SANT’APOLLONIA.


CAIAZZO – Lavori iniziati e conclusi nel marzo 2009 : è stata riaperta dopo più di 20 anni e nel giorno in cui si festeggia proprio la Santa Vergine e Martire Santa Apollonia. La Chiesa di Sant’Apollonia, situata nel centro storico di Caiazzo in via Salita Manselli, è di origine antichissime e fu eretta dalla confraternita di Santa Apollonia nel 1776 sulla precedente Chiesa di Sant'Antonio. La riapertura è stata voluta ed è avvenuta grazie all’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Stefano Giaquinto, così come spesso ha rimarcato anche da Don Antonio Chichierchia. Amministrazione che nel luglio 2007, con un progetto redatto dall'ufficio Tecnico Comunale, chiese alla Regione Campania i fondi per il restauro e consolidamento della Chiesa, 100mila euro che la Regione con decreto n. 633 del 17 ottobre 2007 ha poi assegnato. La consegna dell’opera è avvenuta alla presenza del Vescovo della Diocesi Alife-Caiazzo Monsignor Valentino Di Cerbo che ha benedetto la Chiesa e celebrato la Santa Messa, coadiuvato da con Don Antonio Chichierchia e Don Giovanni Fusco. Presenti anche il primo cittadino Giaquinto, gli amministratori comunali Tommaso Sgueglia, Antonino Puorto, Rosetta De Rosa, Salvatore Fasulo, Antonio Zaccaro, Stefano De Matteo, Antonio Di Sorbo e Antonio Chichierchia. Sarà ripresa da Don Antonio Chichierchia la tradizione di celebrare la messa ogni mercoledì alle 8 di mattina: “L'iniziativa – dichiara il prelato - intrapresa nel 2007 dall'Amministrazione Comunale per la realizzazione del restauro e consolidamento della Chiesa S. Apollonia, è testimonianza di fede, entusiasmo, passione e umiltà, testimonianza di uomini e donne che pensano al futuro di questa Città”.

c.s.

Canale di bonifica, approvata la convenzione per la riqualificazione funzionale e ambientale.


Santa Maria La Fossa – Approvata la convenzione tra il Comune di Santa Maria La Fossa e il Consorzio di bonifica del bacino inferiore del Volturno per la “riqualificazione funzionale e ambientale delle opere di bonifica prossime al centro abitato di Santa Maria La Fossa”.

“Dopo decenni - ha dichiarato con soddisfazione il vice sindaco Salvatore Russo (nella foto)che ha seguito di persona tutto l’iter che si è concluso con la firma della convenzione - nei quali il canale di bonifica era in uno stato di completo abbandono, fungendo nel tempo anche da discarica a cielo aperto, finalmente con estrema soddisfazione possiamo dichiarare che è stato sottoscritto un accordo per la bonifica e riqualificazione del canale, il tutto anche grazie alla piena disponibilità dell’attuale commissario del Consorzio ing. Alfonso De Nardo. Oltre alla bonifica del sito – ha continuato Russo – si è raggiunto anche l’altro obiettivo dell a riqualificazione dell’intera zona del paese che nel tempo si è sviluppata lungo il canale, facendo rientrare questo nel centro abitato. A tal fine nella convenzione abbiamo previsto anche l’allargamento dei due ponti in corrispondenza di Via Madama Bianca e Via Cancellone”. Altro traguardo pure importante è la cessione da parte del Consorzio al Comune della strada di servizio lungo il canale. Quest’ultima potrà essere utilizzata dal Comune senz’altro per alleggerire il traffico lungo il Corso Umberto I.

SALVIAMO Carditello. Tesoro d'Italia. Patrimonio dell'Umanità.


5 buone ragioni per sottoscrivere l’appello
1. Carditello. L’impegno delle Istituzioni Il susseguirsi di impegni politici assunti da Enti e Istituzioni locali e nazionali (MiBAC/Regione Campania/Provincia di Caserta) deve tradursi necessariamente in iter e procedimenti amministrativi che sostanzino le scelte affrontate per “strappare” finalmente con convinzione il Sito Reale di Carditello dallo stato di abbandono e degrado attuale; 2. Carditello. Priorità dell’agenda politica Sussistono attualmente le condizioni per le quali è possibile tradurre gli impegni assunti in sede politica per Carditello e avviare, in un quadro unitario e coerente, un percorso di elaborazione di una strategia di rilancio della residenza borbonica; A partire dall’inizio del 2000, infatti, si sono succeduti vari interventi, annunci, sollecitazioni e deliberazioni che hanno prodotto: 2006 - delibera n. 26 del 15 maggio 2006 del Consiglio della Provincia di Caserta che dispone l’istituzione di un tavolo di concertazione tra la Provincia, Regione Campania, Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno ed Università per discutere l’utilizzo del Real Sito di Carditello, rispettando la sua destinazione storica e culturale; 2007 - Legge finanziaria del 19 gennaio 2007, n. 1, art. 31, comma 19 della Regione Campania che dispone l’acquisizione al patrimonio regionale del Real Sito Borbonico di Carditello; 2010 – Delibera Giunta Regione Campania che stabilisce i Primi interventi per lo sviluppo dell’Area Vasta dei Regi Lagni con l’Orto della Biodiversità Mediterranea. Il provvedimento prevede uno stanziamento di 4.612.807 euro per la riqualificazione ed l’uso per finalità pubbliche del Real Sito, all’interno del quale sarà realizzato un “Orto della Biodiversità” finalizzato al recupero delle coltivazioni e delle culture della tradizione campana e mediterranea. Il progetto è affidato al Consorzio di Bonifica e vede la collaborazione di Seconda Università di Napoli e Università Federico II; 2010 – Delibera Giunta Regione Campania che prevede la realizzazione nel Real Sito di un Centro di promozione istituzionale dei prodotti della filiera bufalina. Il provvedimento stanzia per il progetto 12 milioni di euro, provenienti dalla programmazione del Par Fas Campania 2007-2013. Il Centro di promozione, che avrà al suo interno strutture per ricerca, didattica esposizione e divulgazione in merito a storia e modalità di produzione della Mozzarella di bufala campana Dop, va ad attuarsi in sinergia con il Grande Programma Fesr di Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni, area in cui è situato il Sito di Carditello. Si ritiene da questo punto di vista che esistano tutte le condizioni politiche e più strumenti istituzionali intorno ai quali si possono definire obiettivi a breve, medio e lungo periodo. Due sono le priorità da perseguire per SALVARE Carditello: garantire la proprietà pubblica della residenza, attraverso l’acquisizione al patrimonio regionale del sito, e portare a compimento il restauro della tenuta, in parte già realizzato con finanziamenti pubblici; definire una grande progettualità atta a restituire il Sito Reale alla pubblica fruizione secondo la naturale vocazione del territorio, e che, vista la complessità del monumento in questione, potrà e dovrà avere caratteri di qualità se l’azione pubblica saprà coinvolgere, motivare e impegnare idee, proposte e contributi progettuali che potranno venire dalle forze sociali e culturali del territorio, nonché dal sistema scientifico, tecnologico e produttivo locale e internazionale, e si terranno nel giusto conto risorse umane, economiche, strumentali e soprattutto finanziarie; 3. Carditello. Patrimonio Mondiale dell’UNESCO L’esigenza di strappare al degrado e all’abbandono il Sito Reale di Carditello richiede che si perseguano tutte le strade possibili e immaginabili che portino a tale risultato. In questo senso, vista la straordinaria valenza storica e culturale della Tenuta Borbonica, strettamente correlata al disegno di rinnovamento immaginato durante il periodo borbonico, si può pensare in modo del tutto logico e naturale che il Sito Reale di Carditello entri a far parte, insieme alla Reggia e il Parco di Caserta, l’Acquedotto Carolino e il Complesso di San Leucio, del SITO UNESCO casertano già riconosciuto nel 1997. Si darebbe, in questo modo, un primo senso compiuto all’intervento sette/ottocentesco realizzato in Terra di Lavoro, assimilabile ad un vero e proprio “Paesaggio borbonico” così come individuato anche dalla Convenzione Europea del Paesaggio, e si porrebbero le basi per una vera azione complessiva di salvaguardia, valorizzazione e sviluppo di una vasta porzione del territorio della Regione Campania, quale è quella della Provincia di Caserta. 4. Carditello. Laboratorio sperimentale per politiche culturali e di sviluppo In questo senso si può pensare, in linea con le esperienze innovative del periodo borbonico, che il Sito Reale di Carditello divenga un laboratorio sperimentale per politiche e azioni innovative di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali in Campania e in Italia, nell’ambito di un sistema di offerta territoriale integrata che apra nuove prospettive per il turismo culturale della Provincia di Caserta, anche mediante l’adozione di strumenti innovativi di valorizzazione dei beni culturali e di governance della complessità territoriale; 5. Carditello. Il ruolo della società civile La presenza di soggetti cosiddetti “terzi”, come le associazioni, che vivacizzano e animano con passione la vita dei territorio, stimolano la partecipazione della comunità e la crescita civile e sociale, deve essere considerata come un valore aggiunto che serva, inoltre, a tenere alto il livello di attenzione e di lavoro di tutti, affinché si creino da subito occasioni per far conoscere la magnifica residenza borbonica, la sua storia passata e il suo destino futuro;

per firmare la petizione:
http://www.firmiamo.it/salviamo-carditello


Iniziativa delle associazioni per San Valentino 14 febbraio.


CASERTA.Una serata diversa per sottolineare una ricorrenza speciale – San Valentino, patrono degli innamorati – è quello che proporranno, il prossimo 14 febbraio, dalle 19.30 alle 24.00, le associazioni Fuci Caserta, Casertamusica, Liberalibri, Macchina da Presa, Terra di Cinema, Tresart, Comuitato Acqua Pubblica presso il Caffè del Centro, in via San Carlo a Caserta, patrocinate dall’eclettico proprietario del locale, Celestino Sarnelli. «Regaliamoci un pensiero d’amore», titolo e tema dell’evento, sarà la sfida ed, insieme, la provocazione lanciata a tutti quelli che decideranno di condividere l’iniziativa, unica nel suo genere, lanciandosi in una maratona di letture che partirà con il Cantico dei Cantici – ventiseiesimo libro dell’Antico Testamento ed immortale manifesto dell’amore vero tra uomo e donna – e proseguirà tra poesie e brani che affronteranno le diverse sfumature dell’amore umano, da quello fraterno a quello amicale, passando per l’amore per l’arte e la natura. Chiunque potrà, inoltre, condividere con tutti un proprio pensiero, una lettera, una frase d’amore. La serata, che sarà allietata dalle tradizionali canzoni della tipica posteggia napoletana, sarà anche gustosamente accompagnata da un buffet e selezione vini a cura di Sandro Marotta. Reporter dell’evento sarà il fotografo Alessandro Santulli che allestirà, per l’occasione, un vero e proprio set fotografico. Appuntamento, quindi, lunedì prossimo al Caffè del Centro per degnamente celebrare insieme quel sentimento dolce che «move il solo e l’altre stelle».

c.s.

COMPARTECIPAZIONE DEI COMUNI ALLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE: I CONSIGLI TRIBUTARI


La Manovra economica di Luglio stabilisce che, il premio ai Comuni per la partecipazione alla lotta all’evasione tributaria sale dall’attuale 30% al 33% delle maggiori somme riscosse grazie al loro intervento. Entro 45 giorni dalla data in vigore del Decreto, con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate di intesa con l’INPS e Conferenza unificata Stato Regioni Autonomie, sono stabilite le modalità tecniche di accesso da parte dei Comuni alle banche dati e ai sistemi telematici di trasmissione delle informazioni. Lo stesso provvedimento può anche ampliare il raggio delle attività a cui partecipano i Comuni. Con Decreto del Ministro dell’Economia, di concerto con il Ministro del Welfare di intesa con la Conferenza Unificata, entro 30 giorni sono individuati i tributi su cui si calcola il 33% di spettanza comunale. Nel calcolo sono escluse le somme di tributi spettanti ad altri Enti, quali l’Unione Europea (IVA), le Regioni e le Province Autonome (IRAP, Addizionale Regionale IRPEF ecc.). Spetta alle Regioni sulla quota di loro competenza riconoscere ai Comuni il “premio”. L’agenzia delle Entrate mette a disposizione dei Comuni le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche in essi residenti e invia ai Comuni la segnalazione relativa agli avvisi di accertamento emessi a seguito delle accertamento sintetico del reddito. Entro 60 giorni dalla segnalazione, il Comune fornisce all’Agenzia delle Entrate ogni elemento utile per la determinazione del reddito. Per partecipare alla lotta all’evasione fiscale e contributiva i Comuni al di sopra dei 5 mila abitanti, qualora non abbiano già provveduto, devono istituire, il Consiglio tributario. A tale fine, con Regolamento Comunale, l’istituzione del Consiglio tributario è adottato dal Consiglio Comunale entro il termine di 90 giorni dall’entrata in vigore del presente Decreto. I Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, laddove non abbiano già costituito il Consiglio Tributario, sono tenuti a riunirsi in consorzio, previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, per la successiva istituzione del Consiglio Tributario. La relativa convenzione, unitamente allo statuto del consorzio, è adottata dai rispettivi Consigli Comunali per l’approvazione entro il termine di 180 giorni dall’entrata del Decreto. Nella prima seduta i Consigli Tributari fissano le forme di collaborazione con L’Agenzia del Territorio, per provvedere ad avviare un monitoraggio costante del territorio, individuando, in collaborazione con i Comuni, ulteriori fabbricati che non risultano dichiarati al Catasto. Gli adempimenti organizzativi per l’istituzione ed il funzionamento dei Consigli Tributari sono svolti dai Comuni con le risorse umane, finanziarie e strumentali attualmente a disposizione.

COSA SONO I CONSIGLI TRIBUTARI?

Negli ultimi mesi si fa un gran parlare della loro istituzione, ma cosa sono?

Questo istituto era già previsto dal decreto n.600 del 1973, in modo non vincolante, e, quindi, non ha mai avuto attuazione pratica, per cui solo pochi Comuni avevano provveduto alla sua istituzione.

Lo scopo era la gestione dei tributi locali e dall’impianto dell’imposta di famiglia, tributo, questo soppresso dalle riforme fiscali degli anni settanta. A seguito della riforma fiscale i Comuni avevano disposto lo smantellamento della relativa organizzazione tributaria, praticamente rinunciando all’utilizzo di un ufficio (ufficio tributi), altamente qualificato nel settore dei tributi locali, dati i modesti tributi che rimanevano di competenza dei Comuni. Tornando ai Consigli Tributari, nello specifico nonostante ciò, quasi nessuno ha un’idea precisa su cosa siano ne tantomeno di cosa dovrebbero occuparsi. Si sa che la loro competenza dovrebbe essere la lotta all’evasione fiscale a livello locale, collaborando con l’Agenzia delle Entrate, Fiamme Gialle e Inps. In particolare la materia si rifarebbe all’unica norma vigente: il Decreto Luogotenenziale, n.77, risalente al 1945. Tale Decreto prevede che:

Sono eleggibili a membri dei Consigli e dei Comitati Tributari tutti gli elettori iscritti nelle liste, i quali sappiano leggere e scrivere ad eccezione:

a) dei dipendenti dell’Amministrazione provinciale delle imposte dirette e delle tasse ed imposte indirette sugli affari, in attività di servizio, in aspettativa o in disponibilità;

b) dei condannati per violazione delle leggi finanziarie costituente delitto;

c) dei contribuenti morosi per sei rate consecutive al pagamento di imposta erariale o locale definitivamente accertate, finché dura lo stato di morosità e di coloro che non siano assoggettati ad alcuna imposta diretta fino a quando perdura lo stato di non contribuente.

Non possono far parte dello stesso Consiglio o Comitato tributario persone in rapporto di parentela o di affinità entro il terzo grado.

La qualità di componente il Consiglio o il Comitato Tributario è incompatibile con quella di consigliere comunale e provinciale.”

Stavolta potrà essere davvero uno strumento utile?

Nell’ottica del federalismo fiscale è da ritenere che i Comuni dovranno provvedere al ripristino ed al potenziamento dei servizi per la gestione tributaria.
Per quanto riguarda nello specifico, è utile ricordare che, tra l’altro i Consigli Tributari sono un “Istituto ai fini della partecipazione”.

A CHE PUNTO SIAMO?

Il termine per istituirli è scaduto, ma per l’istituzione dei Consigli Tributari si stanno muovendo soltanto i primi passi. Molti Comuni medi e piccoli, tra cui qualche capoluogo di provincia, ha appena aperto il cantiere, ma le proposte di delibera non sono ancora arrivate nei rispettivi Consigli Comunali. A frenare gli amministratori locali ci sarebbe l'incertezza su modalità di creazione e compiti del "nuovo" organismo, legata al fatto che la norma (articolo 18 della legge 122/2010) si limita a far rinascere i consigli tributari, senza definire in maniera più compiuta il quadro normativo che risale, appunto, al Decreto Luogotenenziale 77 del 1945.

La posizione della UIL

In realtà l’assenza del quadro normativo nazionale, secondo la UIL, si può considerare superata dalla potestà regolamentare degli Enti Locali, che permette loro di organizzarsi in maniera autonoma.Il riferimento, in particolare, è all'articolo 7 del Testo Unico degli Enti Locali, che affida a Comuni e Province il compito di scrivere i propri Regolamenti per l'organizzazione degli uffici e il funzionamento di istituzioni e organismi di partecipazione per l'esercizio delle funzioni ad essi assegnate. Alla luce di ciò è molto importante che tutte le strutture territoriali della UIL si attivino per concordare con i Comuni sia le modalità di nomina e la composizione, sia i compiti dei Consigli Tributari. Così come è necessario spingere i Comuni a firmare la convenzione con l’Agenzia delle Entrate o un protocollo di intesa con le ANCI locali finalizzata a prevedere gli strumeni operativi per il contrasto all’evasione fiscale. Inoltre è necessario, e, non solo auspicabile, che la lotta all’evasione veda il coinvolgimento attivo dei Comuni anche alla lotta al lavoro sommerso ed irregolare, utilizzando per tale scopo il personale di polizia municipale, di polizia commerciale e polizia amministrativa.

Gli intrecci normativi

n La manovra estiva (articolo 18 della legge 122/2010) si limita a prevedere l'istituzione dei consigli tributari, senza fissarne la disciplina.

n Il Decreto luogotenenziale 77/1945 regola i consigli tributari prevedendone l'elezione a suffragio universale tra i residenti nel comune.

n Il Dlgs 446/1997 (articolo 52) e il Dlgs 267/2000 (articolo 7) disciplinano la potestà regolamentare dei comuni.


Fonte: Comunicato UIL-PA CFS Caserta

Pd Marcianise: Parte la raccolta firme per le dimissioni del Presidente del Consiglio Berlusconi.


MARCIANISE.Al via a Marcianise la raccolta firme a sostegno dell’appello “Berlusconi dimettiti”. Infatti, domani sera (giovedì 10 febbraio 2011) alle ore 19.00 il direttivo del circolo locale del Pd nella sede di piazza Nassirya, fisserà il calendario ed i luoghi dove poter apporre la firma per cambiare l’Italia. Già da domani sera, sarà possibile aderire alla campagna lanciata dal Segretario nazionale del Partito Democratico Pierluigi Bersani, che ha come obiettivo arrivare a quota 10 milioni di firme per ribadire che l’Italia ha bisogno di guardare oltre, per affrontare finalmente i problemi reali del Paese: la crescita, il lavoro, un fisco giusto, una scuola che funzioni, una democrazia sana. “L’Italia ce la può fare, dispone di energie e di risorse positive. – dichiara il segretario del circolo del Pd dott. Pasquale Gaglione - è ora di unire tutti coloro che vogliono cambiare. È ora di lavorare tutti insieme per un futuro migliore.” Tutti i cittadini sono invitati a mobilitarsi ed a rendersi parte attiva in questo delicato momento del Paese.

Fonte: Comunicato PD Marcianise

TRASPORTAVANO RIFIUTI SPECIALI IN MANIERA ILLEGALE, ARRESTATI PADRE E DUE FIGLI DI CASTELVOLTURNO.


Trasportavano materiali ferrosi di vario tipo ed altro genere di rifiuti speciali, tra cui reti metalliche, frigoriferi, lavatrici, scaldini ed elettrodomestici vari in disuso. Per questo, sono state arrestate tre persone di Castelvolturno. Si tratta del cinquantanovenne Vincenzo Napolitano e dei sui figli Michele e Mario, rispettivamente di 28 e 21 anni, tutti già censiti per reati contro l’ambiente e gravati di fogli di via obbligatori da diversi centri della regione Campania. La terna di congiunti sono stati fermati, controllati ed arrestati dai Carabinieri della Stazione di Solopaca, nel Beneventano, mentre, a bordo di un camioncino di loro proprietà, zeppo di ferraglie e rifiuti di tipo speciale per un quantitativo stimato in sei metri cubi. Manco a dirlo i tre Napolitano erano del tutto sprovvisti delle prescritte autorizzazioni di legge onde giustificare il trasporto del materiale in loro possesso. Di qui il loro arresto, avvenuto in via Bebiana della splendida cittadina sannita. Dopo le formalità di rito, Vincenzo, Michele e Mario Napolitano, che non potranno tornare a Solopaca per i prossimi tre anni, sono stati accompagnati nella loro Castelvolturno, dove resteranno in regime di arresti domiciliari.

Daniele Palazzo