12 gennaio 2014

L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA GIAQUINTO A CARDITELLO PER L'INCONTRO CON IL MINISTRO BRAY

Stefano Giaquinto
CAIAZZO - Non è mancato all'incontro con il ministro Bray l'assessore provinciale all'Agricoltura Stefano Giaquinto, intervenuto oggi (sabato 11 gennaio 2013) a San Tammaro alla manifestazione legata all'acquisto da parte del Mibac della Reggia borbonica. Una presenza che rappresenta il seguito di un impegno profuso dalla Provincia, con a capo il presidente Domenico Zinzi, per il recupero dello storico sito borbonico. “L'acquisto dello storico sito da parte del Mibac, non può che essere una notizia straordinaria", così ha commentato l'assessore provinciale circa la svolta nel recupero del sito di San Tammaro da parte del ministero della Cultura che, al termine della 11esima asta con 11,5 miliardi di euro sborsati dall’Sga (società controllata dal dicastero dell’Economia), ha restituito ai cittadini un bene del patrimonio artistico campano. Giaquinto nel commentare l'importante risultato ricorda la "Mostra e l'asta di beneficenza Cento Artisti per Carditello che furono ospitate proprio a Palazzo Mazziotti di Caiazzo lo scorso mese di maggio (allora Giaquinto era anche sindaco della città, ndr.). L'amministrazione mise a disposizione i locali per sostenere l'iniziativa che fu l'occasione per discutere sul tema della salvezza del Real Sito borbonico e delle zone ad esso limitrofe denominate Regi Lagni. "Autori misero a disposizione le loro opere, noi, con Cento artisti per Carditello che vide anche il coinvolgimento provinciale con la presenza del Presidente di Caserta Domenico Zinzi, abbiamo partecipato e contribuito alla riuscita del vernissage ma soprattutto della mobilitazione - ammette con soddisfazione Giaquinto - Personalmente ho partecipato anche ad altre iniziative, la più recente si è tenuta il 28 dicembre 2013 con i Rotary Club, l'Ordine degli Architetti e ingegneri della Provincia".  "Non ho mai smesso e mai smetterò di credere  - conclude l'assessore - nella possibilità di recuperare la piccola reggia di San Tammaro, un autentico valore di arte e bellezza". 
Pietro Rossi

IL SINDACO DI PIEDIMONTE MATESE SOLLECITA LA PROVINCIA AD EFFETTUARE I LAVORO DI SISTEMAZIONE DELL’ISTITUTO IDUSTRIALE



PIEDIMONTE MATESE. E’ una situazione ancora precaria quella che interessa l’edificio e l’attività scolastica dell’Itis di Piedimonte Matese in via Caso, già un mese fa sotto l’occhio dei media per via delle sua cattive condizioni strutturali – coperture sollevate, infiltrazioni, umidità e muffe, infissi non funzionanti - che minavano il regolare svolgimento delle lezioni e mettevano a rischio la salute degli studenti, tanto che gli stessi arrivarono ad occupare la scuola per diversi giorni. Nessun intervento di sistemazione è stato sinora avviato dalla Provincia di Caserta, come invece assicurato in un incontro al Dirigente scolastico e ai ragazzi. Il peggioramento della situazione, per via delle conseguenze del sisma del 29 dicembre, ha spinto il sindaco Vincenzo Cappello e l’assessore alla Pubblica Istruzione Costantino Leuci, dopo un sopralluogo presso l’Istituto, a scrivere nuovamente al presidente Domenico Zinzi, dopo una prima nota inviata il 5 dicembre scorso, in cui gli amministratori esprimono in primo luogo la loro preoccupazione a nome di docenti, famiglie e alunni per una situazione che “pregiudica la normale attività didattica e rischia di compromettere le condizioni di sicurezza e quelle igienico-sanitarie”. La chiusura dell’Istituto Agrario,  non fruibile per via dei danni del sisma, ha reso infatti necessario il trasferimento di dieci classi presso i locali dell’Itis (la cui palestra è stata inoltre ritenuta inagibile dalla Protezione Civile regionale), facendo aumentare di oltre 200 persone la popolazione scolastica e sottraendo i laboratori all’utilizzo didattico in quanto adattati ad aule per gli studenti dell’Agrario. Vincenzo Cappello e Costantino Leuci, che già il mese scorso visitarono l’Itis per prendere visione dello stato di degrado dell’edificio, sollecitano quindi un rapido intervento dell’Ente provinciale per verificare se l’edificio risulta al momento idoneo ad ospitare una popolazione scolastica più numerosa, ma anche per individuare una collocazione alternativa ai ragazzi rimasti senza scuola, e reperire risorse utili ad eliminare i problemi irrisolti dell’Itis.

RIAPERTO IL CIMITERO DI PIEDIMONTE MATESE


il cimitero di Piedimonte Matese

PIEDIMONTE MATESE. Riapre il cimitero a Piedimonte Matese. Il ripristino dell’accessibilità al luogo pubblico è arrivato ieri con l’ordinanza emanata dal sindaco Vincenzo Cappello, che ne ha disposto l’immediata riapertura per consentire verifiche e lavori di manutenzione eventualmente necessari per garantire l’incolumità dei visitatori. Il camposanto era stato interdetto all’accesso subito dopo il sisma del 29 dicembre, a seguito di provvedimento comunale di chiusura temporanea. La scheda AeDES per la rilevazione dei danni compilata dal personale della Protezione Civile il 03/01/2014 aveva poi messo in evidenza che alcuni dei manufatti situati nell’area cimiteriale avevano subito danneggiamenti su cui compiere i dovuti controlli, ed era pertanto messa a rischio la pubblica sicurezza. Nell’ordinanza di ieri, il sindaco ha disposto l’apertura, dopo aver provveduto alla messa in sicurezza, imponendo alla ditta che detiene la gestione del cimitero (la “Società Servizi e Gestione  Cimitero di Piedimonte Matese”) di procedere alla verifica dei manufatti cimiteriali, sia quelli comunali che quelli concessi ai privati, al fine di riscontrare eventuali danni subiti dalle strutture. Allo stesso tempo viene ordinato ai concessionari dei manufatti funerari ubicati nel cimitero (loculi, cappelle private, cappelle di confraternite, ecc…) di provvedere alla loro messa in sicurezza e in generale a ogni provvedimento ritenuto utile. Il cimitero, dunque, risulta nuovamente fruibile ai cittadini, di cui tanti in apprensione nei giorni scorsi. Rimangono però ancora non fruibili alcune cappelle che hanno riportato i danni più importanti: si tratta delle cappelle delle confraternite di S. Maria della Libera e di San Domenico (per le quali i parroci hanno già ricevuto ordinanza per la messa in sicurezza), e quella dei Nobili di cui il Comune ha già predisposto la sistemazione.