PIEDIMONTE
MATESE. E’ una situazione ancora precaria quella che interessa
l’edificio e l’attività scolastica dell’Itis di Piedimonte Matese in via Caso, già
un mese fa sotto l’occhio dei media per via delle sua cattive condizioni
strutturali – coperture sollevate, infiltrazioni, umidità e muffe, infissi non
funzionanti - che minavano il regolare svolgimento delle lezioni e mettevano a
rischio la salute degli studenti, tanto che gli stessi arrivarono ad occupare
la scuola per diversi giorni. Nessun intervento di sistemazione è stato sinora
avviato dalla Provincia di Caserta, come invece assicurato in un incontro al
Dirigente scolastico e ai ragazzi. Il peggioramento della situazione, per via
delle conseguenze del sisma del 29 dicembre, ha spinto il sindaco Vincenzo
Cappello e l’assessore alla Pubblica Istruzione Costantino Leuci, dopo un
sopralluogo presso l’Istituto, a scrivere nuovamente al presidente Domenico
Zinzi, dopo una prima nota inviata il 5 dicembre scorso, in cui gli
amministratori esprimono in primo luogo la loro preoccupazione a nome di
docenti, famiglie e alunni per una situazione che “pregiudica la normale
attività didattica e rischia di compromettere le condizioni di sicurezza e
quelle igienico-sanitarie”. La chiusura dell’Istituto Agrario, non fruibile per via dei danni del sisma, ha
reso infatti necessario il trasferimento di dieci classi presso i locali
dell’Itis (la cui palestra è stata inoltre ritenuta inagibile dalla Protezione
Civile regionale), facendo aumentare di oltre 200 persone la popolazione
scolastica e sottraendo i laboratori all’utilizzo didattico in quanto adattati
ad aule per gli studenti dell’Agrario. Vincenzo Cappello e Costantino Leuci,
che già il mese scorso visitarono l’Itis per prendere visione dello stato di
degrado dell’edificio, sollecitano quindi un rapido intervento dell’Ente
provinciale per verificare se l’edificio risulta al momento idoneo ad ospitare
una popolazione scolastica più numerosa, ma anche per individuare una
collocazione alternativa ai ragazzi rimasti senza scuola, e reperire risorse
utili ad eliminare i problemi irrisolti dell’Itis.