23 febbraio 2013

DEFICIT DI RECEPIMENTO.


On. Aldo Patriciello

Il recepimento delle Direttive comunitarie è diventato ormai un tema alla portata di tutti. Gli ordinamenti di ogni Stato UE sono strettamente collegati all’attività legislativa europea ma, nonostante ciò, il periodo di tempo per l’adozione di normative comunitarie è ancora troppo lungo rispetto al termine di recepimento fissato. Un deficit, così come viene chiamato, che causa non pochi problemi agli stati ‘insolventi’ in quanto sottoposti a procedure d’infrazione. La Commissione Europea per questo, ciclicamente monitora l’attività di recepimento degli Stati membri redigendo un quadro di valutazione periodico. L’Italia quest’anno ha diminuito il proprio deficit di recepimento dal 2,4 di sei mesi fa allo 0,8 di oggi. “L’Italia ha sempre avuto problemi di recepimento delle Direttive europee – afferma l’on. Aldo Patriciellone abbiamo una prova con una delle Direttive più importati emanate negli ultimi mesi vale a dire quella sui ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione che, come detto in diverse circostanze, è indispensabile non solo per una regolamentazione di una situazione, quella dei pagamenti di beni e servizi forniti dalle aziende alla P.A., diventata ormai incontenibile ma strumento per il sostegno del settore imprenditoriale. L’Italia infatti oltre ad avere un deficit di recepimento notevole rispetto a Paesi come l’Irlanda, l’Estonia, la Svezia detiene anche il record delle procedure d’infrazione collegate a tale deficit e non solo, diversi sono gli errori fatti proprio nella procedura di recepimento delle leggi europee vale a dire la conformità con esse. Ebbene negli ultimi mesi, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione fatto con il Governo italiano, tale gap è stato ridotto ma non possiamo fermarci e accettare che il nostro Paese sia ancora indietro. Il rapporto con l’Europa e con le Istituzioni comunitarie deve essere al centro dell’attività di un Governo nazionale e regionale. Invito per questo i nostri rappresentanti, attuali e futuri, a tenere conto di tale legame che ormai è indissolubile. L’Unione europea è una madre per noi tutti e noi dobbiamo tener conto non solo delle tante opportunità che ci offre ma anche dei doveri che abbiamo nei suoi confronti”.  Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea dunque qualcosa sta cambiando. Il deficit medio di recepimento è diminuito dal 6,3% nel 1997 allo 0,6%, al di sotto dell’obiettivo dell’1% convenuto dai capi di Stato o di governo europei nel 2007 e molto vicino allo 0,5% proposto nell’Atto per il mercato unico di due anni fa.  Gli Stati membri sono riusciti a ridurre anche il numero complessivo delle direttive recepite in modo non corretto, cosiddetto deficit di conformità  che si è ulteriormente ridotto dallo 0,7% allo 0,6%.  Aumenta invece il numero di direttive per cui il ritardo di recepimento è superiore ai 2 anni. Per quanto riguarda l’applicazione del diritto Ue il numero di infrazioni continua a diminuire, molto probabilmente grazie all’introduzione di dispositivi di soluzione dei problemi di mancata conformità al diritto Ue in una fase precedente della procedura.  Rispetto al novembre 2007 il numero dei procedimenti di infrazione avviati dalla Commissione europea è diminuito del 38%.  Il numero più elevato di procedimenti riguarda l’Italia, Spagna e Grecia.  Per la maggior parte si tratta di temi riguardanti la fiscalità e l’ambiente.  In totale dodici Stati membri hanno raggiunto o eguagliato il loro miglior risultato nel deficit di recepimento dal 1997: Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Paesi bassi, Slovacchia e Svezia; Italia e Lussemburgo si trovano per la prima volta sotto la soglia dell’1%.  L’Irlanda è stata la migliore: ha recepito tutte le direttive in tempo azzerando il deficit. 

Bruxelles, Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello

PRESENTATO IL RESTAURO DELLA TOMBA MONUMENTALE DELLA FAMIGLIA COPPOLA.



PIEDIMONTE MATESE. Si è tenuta il Cimitero Comunale della Città di Piedimonte Matese, con la collaborazione della Civica Amministrazione, la presentazione del restauro della tomba monumentale del Dott. Vincenzo Coppola, compiuto certosinamente dai suoi discendenti ed in particolare da Alessandro Scorciarini Coppola. Mario Martini, curatore dell’archivio della famiglia Scorciarini Coppola, ha indicato i percorsi dello studio dei componenti della illustre famiglia piedimontese, tra i quali molti mecenati e personaggi famosi. Pasqualino Simonelli, Presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno, ha ringraziato i familiari presenti per le numerose azioni svolte a favore della Città e dell’elevazione sociale e culturale delle masse. Il Prof. Jommelli, dell’Università di Napoli, cultore di agopuntura, ha tracciato il profilo professionale dell’insigne professionista. A portare il saluto dell’Amministrazione Comunale, erano presenti Costantino Leuci ed Attilio Costarella. Il primo ha rimarcato la necessità di portare nelle scuole cittadine i fulgidi esempi degli uomini illustri del passato, attraverso una visita al cimitero con illustrazioni delle lapidi presenti nei monumenti funebri; mentre. Attilio Costarella ha, invece, tracciato il cursus studiorum et honorum di Vincenzo Coppola, medico piedimontese insigne dell’Ottocento, che fu responsabile del primo ambulatorio pubblico di agopuntura di tutto l’Occidente ed autore, nel 1834, della prima pubblicazione sulla materia. E’ stato a giusta ragione ricordato che l’insigne medico piedimontese venne premiato nel 1855 per i suoi studi sulla sifilide all’Ospedale ‘Incurabili’ di Napoli e che fu socio corrispondente dell’Accademia medico-chirurgica di Napoli e di quella di Bologna. Costarella ha anche tracciato il profilo patriottico dell’uomo illustre di Piedimonte Matese, che fu Sindaco della Città dal 1837 al 1839 e Deputato del Parlamento Napoletano del 1848-’49. Dissidente politico, egli fu fautore dell’Unificazione Nazionale. Infatti, nella lapide apposta il 26 Settembre 1909 lungo la antica scalinata del Municipio, il nome di Vincenzo Coppola figura tra i benemeriti Decurioni (attuali consiglieri comunali) che il 7 Settembre 1860 diedero vita al Governo provvisorio, proclamato alle nove di sera in nome di Vittorio Emanuele Re d’Italia e per il Generale Dittatore Giuseppe Garibaldi, subito dopo l’entrata di quest’ultimo in Napoli. Un nome, dunque, quello del medico piedimontese Vincenzo Coppola, eroe positivo, da offrire in dono alle nuove generazioni, in quanto capace da svegliare nel popolo nuovi impulsi, mostrando quali siano i benefici d’una vita vissuta alla luce di alti ideali.
Pietro Rossi

DA ALVIGNANO A SANREMO, GINA ZAMPOGNA HAIR STYLIST DELL’ARISTON




ALVIGNANO – Ha inviato il curriculum perché voleva realizzare un sogno, e ci è riuscita.  Ha “messo la testa a posto”  a numerosi big dello spettacolo, giornalisti, talent scout e agenti la parrucchiera di Alvignano Virginia Zampogna. 54 anni, diplomata in Svizzera e con 35 anni di attività già in archivio, ha partecipato come ‘hair stylist’ alla 62esima edizione del Festival di Sanremo condotta da Fabio Fazio e Luciana Litizzetto. Un contributo che ha segnato ancora una volta la sua vita professionale, quattro giornate vissute con colleghi di tutta Italia che “Gina” (tutte le sue clienti la conoscono così) racconta con emozione e ancora tanta eccitazione: “Far parte del team del più importante concorso canoro italiano mi ha inorgoglito, mi ha ricordato quanto amo questo lavoro e soprattutto mi ha fatto vivere da vicino il mondo della televisione, un mondo di apparenze ma al tempo stesso di duro lavoro e preparazione”. L’artigiana dell’Alto Casertano definisce quella del teatro Ariston un’esperienza “indimenticabile e bellissima, che rimarrà sempre impressa nel mio cuore e nel mio percorso professionale”. Un aneddoto? Virginia racconta: “Max Gazzè che mi guarda e dice: non so mia figlia che mi ha messo sulle unghie, e non so nemmeno come si chiama, forse gel”, è uno dei ricordi più spiritosi di quei giorni trascorsi in quel di Sanremo. Gina, intanto pensa al futuro e, come sempre, non disdegna le sue origini: “Abito nel caratteristico borgo di Marcianofreddo e ogni giorno raggiungo il mio salone carica e desiderosa di trasmettere a mia figlia il know-how acquisito fino ad oggi (la giovanissima Antonietta ha seguito le sue orme diplomandosi in una scuola di Pescara e anch’ella recentemente ha preparato la compagnia di Alessandro Preziosi impegnata a Roma in Cyrano de Bergerac, ndr.). “Inoltre – conclude - dedico senza riserve attenzione e tempo alle mie clienti, affezionate amiche ormai, che da anni ‘sono nelle mie mani’ e seguono sempre i miei consigli in termini di look e nuove tendenze”.
Pietro Rossi

Chiarita e definitivamente sbloccata l'annosa vicenda relativa i sottotetti a Mondragone.


Giovanni Schiappa
Nel corso della seduta di Giunta tenutasi oggi presso la Casa comunale, l'Amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Schiappa, su proposta dell'intera maggioranza consiliare, curata dal vicesindaco Valerio Bertolino e dall'assessore Federico Pellegrino, e' stata chiarita e definitivamente sbloccata l'annosa vicenda relativa i sottotetti, tematica molto sentita in Città anche e soprattutto alla luce di una crisi economica che ha colpito profondamente il settore dell'edilizia.
Con deliberazione di Consiglio comunale n. 5 del 07.03.2009 venivano modificate le Norme Tecniche di Attuazione del vigente Piano Regolatore Generale, variando le realizzazioni di nuovi sottotetti, mentre con ulteriore deliberazione n. 40 del 20.03.2012 del Commissario Straordinario veniva confermato integralmente l’art. 13 delle predette Norme Tecniche di Attuazione, in ordine alla realizzazione dei nuovi sottotetti, fatti salvi i casi previsti dalla Legge Regionale n. 15/2000.
Alcune anomalie dovute all’eccessiva altezza dei sottotetti hanno determinato in alcuni casi violazioni di distanze legali e dei parametri urbanistici del Piano Regolatore Generale, nonché ci si è trovati dinanzi a realizzazioni non consone con caratteristiche di pregio ambientale e storico di alcuni ambiti territoriali comunali.
Per questi motivi l'Amministrazione comunale ha ritenuto preminente fornire chiarimenti ed indicazioni nel quadro delle decisioni assunte con un'apposita deliberazione, con specifico riferimento alle normative vigenti e, in particolare, al Piano Casa di cui alla Legge Regionale n. 19/2009 e successive modifiche, integrazioni e proroghe.
L’Amministrazione comunale, inoltre, avendo intenzione di migliorare la vivibilità e di favorire il recupero degli edifici, valorizzandone il patrimonio esistente nonché le superfici pertinenziali a servizio degli immobili, nel contempo, promuove l’utilizzo di tecniche costruttive con criteri di sostenibilità e con l'utilizzo di materiali ecocompatibili, garantendo il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili.
In relazione alla deliberazione consiliare n. 5 del 07.03.2009, tutte le nuove realizzazioni di sottotetti saranno consentite solo nel rispetto dell’art. 10 delle Norme Tecniche di Attuazione di cui al vigente Piano Regolatore Generale, in ordine alle distanze legali da fabbricati esistenti.
Nei casi di realizzazioni di nuovi fabbricati o di ampliamenti di immobili preesistenti, poi, ai sensi del Piano Casa di cui alla Legge Regionale n. 19/2009 e sue modifiche, integrazioni e proroghe, saranno consentiti i soli sottotetti la cui altezza massima all’estradosso non superi i m. 2.40, con falde del tetto a pendenza costante non superiore al 30% ed in cui non siano previste aperture che possano alterare pendenze e forme delle falde del medesimo sottotetto.
Per tutte le nuove realizzazioni di fabbricati, ampliamenti e sottotetti dovrà essere sempre dimostrato che l’altezza di progetto sia tale da rispettare i preesistenti allineamenti, senza arretramenti, e che detta altezza non risulti superiore alla media delle altezze degli edifici finitimi, nel rispetto dell’altezza massima comunque mai superiore a m. 12, in conformità dell’art. 10 delle già citate Norme Tecniche di Attuazione.
Invece le nuove realizzazioni di sottotetti di cui alla deliberazione di Consiglio comunale n. 5/2009 in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, ai sensi dell’art. 146 del D.Lgs. 42/2004, saranno consentite solo se ritenute compatibili con il contesto ambientale, previa disamina dell’intera problematica nel corso di apposita conferenza dei servizi con la Soprintendenza ai BB.A.A., e ad avvenuta autorizzazione paesaggistica e previo Nulla Osta da parte della stessa.
Infine, i nuovi sottotetti nelle zone omogenee A1, di interesse storico, potranno essere realizzati secondo i limiti di cui al precedente punto 2. solo su edifici non vincolati ai sensi della Legge n. 1089/39 e che siano stati realizzati e/o siano stati oggetto di ristrutturazione edilizia negli ultimi 50 anni.