07 agosto 2009

EVENTI & INIZIATIVE DELL'A.S.D. FREESTYLE MATESE SNOWBOARD


Piedimonte Matese. L'A.S.D. Freestylematese parteciperà alla giornata dell'arte e dello sport, il giorno 8 agosto 2009 a Villetta Barrea (AQ) nel Parco Nazionale d'Abruzzo, con un demo rail contest sulla rampa in neveplast. Ci saranno inoltre dimostrazioni di vari sport : come taekwondoo, arrampicata libera, calcetto, dimostrazioni di writing, clown terapy per i bambini, musica dal vivo, mercatino, stand, sangria e altro ancora!!!

Fonte:comunicato stampa

E' scomparso un Grande Uomo della nostra città: "Alfonso Del Giudice" già amministratore comunale.


Alife(Ce)- Dopo una tenace lotta contro un male incurabile, é volato al cielo un' importante pezzo della storia di Alife: "Alfonso Del Giudice", già amministratore della città di Alife, dipendente del consorzio idrico e fratello dell'attuale consigliere comunale Emilio Del Giudice. Ad esprimere il proprio cordoglio l' intera Amministrazione comunale retta dal Sindaco Fernando Iannelli, Il Consorzio Idrico alifano, Il Movimento politico "Leali Per Alife", il Circolo territoriale del Partito Democratico di Alife, il Maresciallo dei carabinieri Giovanni Aceto, e tanti suoi amici. I funerali si terranno Sabato 8 Agosto presso la Cattedrale di Alife a partire dalle ore 16:00.
Di seguito riportiamo una parte del messaggio di cordoglio indirizzato ai familiari da parte dell' Ambasciatrice per la Pace Agnese Ginocchio, amica di famiglia:
"Il Movimento Internazionale per la Pace rende Omaggio e saluta un Grande Uomo della nostra città: "Alfonso Del Giudice" già amministratore di questa città, volato via al cielo in data odierna. Con Lui va via quella parte migliore della Storia di Alife. Alfonso ha lottato tenacemente fino in fondo contro un male che non gli ha dato tregua. Dopo la precoce morte della consorte consumata dallo stesso male, Alfonso si prese cura dei suoi giovanissimi figli Anna e Luigi per i quali non risparmiò ne sacrifici ne fatiche, ma si spartì in quattro e fece il massimo che un genitore poteva fare per assicurare sicurezza e benessere alla sua prole, riuscendo così nell' intento di sostituire la figura materna. I suoi giovani figli oggi sono adulti; la figlia Anna dottoressa con laurea in indirizzo farmaceutico, Luigi che ha ereditato il lavoro nella conduzione dell'azienda familiare. Alfonso Del Giudice é stato un 'Grande', da sempre prodigatosi per tutti, Alfonso si é saputo distinguere per meriti, generosità ed eroicità. L'educazione e la singolare formazione umana impartita ai suoi due figli Anna e Luigi testimonia l'immenso suo lavoro svolto con sollecitudine e Amore, tra le non poche difficoltà della vita, specie se andiamo a considerare che non aveva una compagna al suo fianco per sostenerlo in questa battaglia. Da sempre si é prodigato per la difesa del bene comune nella nostra comunità. Dipendente del Consorzio idrico e poi amministratore della città di Alife, Alfonso é stato sensibile a tutti i problemi che attanagliavano il nostro territorio, in particolare quelli legati alla crisi idrica, per i quali lo abbiamo visto lavorare e lottare con trepidazione affinché tali servizi migliorassero, fino agli ultimi mesi della sua vita. Uomo dotato di spiccato senso di umanità, comprendeva il valore delle battaglie per i diritti civili, affermava che la politica per essere tale doveva necessariamente possedere ed essere costituita da una classe dirigente di persone capaci di comprendere i reali problemi del popolo e di battersi fino in fondo per i diritti della propria gente. Alfonso Del Giudice sapeva riconoscere da subito le persone e captarne le altrui intenzioni. Forte sostenitore dell' impegno per la Pace della sottoscritta, per il quale più volte aveva manifestato ed espresso la propria ammirazione e vicinanza, ora é la sottoscritta a volerlo ringraziare attraverso questo scritto, per l'assiduo impegno che ha svolto su questa terra...La Pace si fonda e si costruisce sulla Giustizia ed Alfonso é stato un Uomo saggio dotato dell' innato e profondo senso di discernimento e di Giustizia. Caro Alfonso non ti dimenticheremo così facilmente, e anzi, porteremo nel nostro bagagliaio le tue lotte, i tuoi insegnamenti e le tue ansie, per arricchire ancora di più la nostra cultura di impegno civile, forti della tua presenza e del tuo passaggio in mezzo a noi, e del fulgido esempio che ci hai trasmesso. Con questa consapevolezza troveremo ancora il 'Coraggio' di andare avanti e di guardare al futuro con serenità e fiducia, cominciando perciò ad impegnarci sin da ora, affinché la nostra comunità diventi sempre più attiva e responsabile, sensibile e vicina ai problemi sociali e se ne faccia carico. Carissimi Anna, Luigi, Annarita, Franco, Emilio, Rachele, Enza e famiglia e amici tutti di Alfonso, continuate, anzi continuiamo insieme a portare in alto e a omaggiare degnamente la memoria di questo grande Uomo che lascia un segno indelebile nella Storia della nostra città di Alife. Onore e Pace ad "Alfonso Del Giudice". Con affetto e vicinanza a tutti voi. Pace

Agnese Ginocchio, Ambasciatrice internaz. per la Pace e fam.tutta

Meeting Internazionale dei Giovani di Schio (VI).




Schio. L’Associazione San Massimiliano Maria Kolbe di Schio dell’emittente radiofonica Radio Kolbe SAT, in collaborazione con L’Associazione Opera dell’Amore di Schio, presenta la sesta tappa del TOUR 2009 del Festival Internazionale di Musica Cristiana “il Mondo Canta Maria” che si svolgerà Giovedì 13 agosto 2009 alle ore 20,30 presso la tendostruttura allestita a San Martino di Schio (VI). L’evento si inserisce all’interno del programma del 18° Meeting Internazionale dei Giovani che si svolgerà da giovedì 13 a domenica 16 agosto. Ricorre quest’anno per il Festival “il mondo canta Maria” il 10° anno di attività, iniziato sempre nella città di Schio nell’anno Giubilare 2000. Dopo le recenti tappe di Thiene, Jesolo, Asiago e il doppio appuntamento presso il piazzale del Santuario di Loreto, quella di Schio è la sesta tappa di questo intenso Tour 2009. Sono intervenuti in questi anni al Festival, molti artisti e gruppi musicali provenienti dall’Italia e da vari Paesi del continente, che hanno saputo trasmettere oltre che la loro proposta musicale, anche un messaggio di fede e di speranza in loro maturata. Per questo concerto di Schio ospiteremo i seguenti artisti. Da Treviso conosceremo il giovanissimo artista Francesco Dal Poz di Treviso che sarà accompagnato in live dal suo gruppo. Un bella testimonianza di un ragazzo di 14 anni che trasmette con le sue canzoni un messaggio di fede e di speranza. Non poteva mancare la musica gospel rappresentata dal torinese Aurelio Pitino tra i più conosciuti esponenti italiani per questo genere musicale. Sul palcoscenico riesce a sprigionare la sua energia e la voglia di comunicare il messaggio cristiano. Con il suo consolidato gruppo Gospel torinese Anno Domini Gospel Choir ha pubblicato alcune produzioni discografiche. Sarà presente in rappresentanza dell’Associazione Opera dell’Amore anche la Corale Regina dell’Amore che presenterà alcune canzoni a noi più care dedicate a Maria e all’indimenticato Renato Baron. Grande attesa per la presenza in qualità di Special Guest della serata, dell’artista romana Giada Nobile (nelle foto), che sarà presente al Meeting nelle vesti di Madre Teresa di Calcutta, ruolo da lei interpretato nel conosciuto Musical “Madre Teresa”. Giada ci presenterà uno special con dei brani tratti dal Musical. Presenterà la serata Anna Maria Pozza di Schio. Il concerto sarà trasmesso in diretta mondiale da Radio Kolbe SAT nel sito ufficiale del festival http://www.ilmondocantamaria.it/.




Fonte: comunicato stampa

DOVE C’E’ GIGIONE, NON C’E’ PROBLEMA!


CASTEL CAMPAGNANO. In occasione del concerto di Castel Campagnano, dietro le quinte abbiamo incontrato e intervistato il mitico Gigione, i figli, Jo Donatello e Menayt (nella foto). Il cantante napoletano non amato e stroncato dai critici, considerato trash e kitsch, richiama ai suoi concerti migliaia di fans in delirio, che trasformano le sue canzoni in veri e propri inni.


Come nasce Gigione?
Erano gli anni Sessanta, ispirandomi al mio idolo Otis Redding mi cimentavo con il rhythm and blues; poi seguirono anni di serate in discoteca con musica dance e centinaia di matrimoni dove cantavo per poche migliaia di lire. Alla fine degli anni Settanta incisi il mio primo Lp, “I due volti di Gigione”, mi sposai, ebbi tre meravigliosi figli e a metà degli anni Ottanta pubblicai l’album “Acqua e sapone” – che mi fece conoscere come cantautore al grande pubblico del Centro-Sud Italia. Qualche anno più tardi raggiunsi l’apice della popolarità con il brano “La campagnola a modo mio”, un motivo spensierato e un pò malizioso apprezzato e famoso in tutta Italia.

E si fece apprezzare pure all’estero?
Nei primi anni Novanta intrapresi il mio primo tour negli Stati Uniti dove gli americani mi chiamavano “Mister Campagnola”. Il successo mi condusse ad esibirmi al Mary Griffin’s Resorts di Atlantic City e la popolarità venne definitivamente consacrata dopo la partecipazione a due “Festival di Napoli” trasmessi dall’emittente nazionale Rai Tre, ad uno dei quali mi classificai al secondo posto.


Riprese vecchi successi trasformandoli in cover?
Sfruttando la grande musicalità della lingua partenopea, tradussi in napoletano verace le canzoni di successo di alcune star internazionali come Madonna, i Beatles o James Brown: aggiunsi all’orecchiabilità di canzoni famose un testo napoletano e questa formula fece(e fa) impazzire il pubblico delle feste di piazza, delle sagre paesane, le mie canzoni spopolano nelle radio e nelle televisioni .


L’inizio era stato difficile?
Avevo iniziato da giovanissimo con una band improvvisata e successivamente, trascinato da una passione impetuosa per la musica e da una voglia fortissima di esprimermi attraverso le canzoni, misi insieme un piccolo complesso, i “Gigione Marines”, dove oltre a cantare suonavo anche il basso. In estate ci esibivano sulla costiera amalfitana e nelle isole piene di turisti. Visto i magri compensi che ricevevano, non avevamo neanche i soldi per pagarci un hotel e al termine degli spettacoli dormivamo in spiaggia, sotto le stelle.


Anche la tv si accorse del fenomeno Gigione
Con il successo arrivarono numerosissimi inviti a partecipare a trasmissioni televisive: più volte ospitato al “Maurizio Costanzo Show”, Raiuno, Raidue, Raitre- e persino tv straniere. La mia agenda divenne fitta di date di concerti dal vivo dove venivano ad applaudirmi e a cantare insieme a me decine e decine di migliaia di fans di tutte le età, in prevalenza giovani. Ma con gli anni ho conquistato- con Jo Donatello e Menayt, i miei figli, altre fette di pubblico. Dai 4 anni, ai novanta. Un pubblico variegato.

Il segreto del suo successo?

Canto con genuinità e semplicità l’amore, l’allegria e il divertimento al ritmo di una musica travolgente e giocosa, un mix di versi da balera e inni di gioia e simpatia, ma scrivo ed interpreto anche canzoni di denuncia sociale e a sfondo religioso. Grande devoto di Padre Pio, scrissi una canzone a lui dedicata- e nel ’97 mi esibii in un notevole e toccante concerto a Pietrelcina. L’entusiasmo del pubblico rinvigorì ulteriormente la mia fede cristiana e mi spinse a scrivere altre canzoni tematiche come “Caro Papa”, “Madonna dai riccioli d’oro”, “Madonna di Pompei”, “Santa Rita” e tanti altri brani di grande successo fino alla celebrazione del più fulgido esempio di santità cristiana di tutti i tempi con la canzone “San Francesco d’Assisi”.


Cos’è per lei la famiglia?
Tutto. La cosa più importante per me. Devo tutto a loro. Ho espresso il mio viscerale attaccamento ai figli attraverso canzoni come la struggente “Lauretta”, dedicata ad una delle mie figlie, e “Cantiamo insieme”, la canzone in cui racconto con orgoglio la scelta di mio figlio di seguire le mie orme e con cui chiudiamo sempre i nostri concerti.

Una famiglia di artisti, la sua, una Premiata Ditta?
Ringraziando il cielo, ho tre splendidi figli- che mi stanno dando grandi soddisfazioni.
Jo Donatello e Menayt stanno andando alla grande. Sono giovani, bravi e belli. Acclamati in tutti i concerti. E questo per me è motivo di grande soddisfazione.


Jo Donatello, come ha cominciato la sua bella avventura nel mondo dello spettacolo?
Ho respirato aria di musica sin dai primi anni di vita. Fin dall’infanzia le note musicali hanno fatto palpitare il mio cuore,la musica viveva dentro di me, la sentivo nel corpo, penetrava nelle ossa e si incideva dolcemente sull’anima. Era la musica di mio padre Gigione, un piccolo, grande uomo, dotato di grande vitalità ed energica passione. Avevo dieci anni quando ho iniziato a cantare. L’emozione di cantare e potermi esprimere attraverso la musica ha da sempre elevato il mio spirito appagando l’animo di piacere e soddisfazione. Da bambino ho studiato la batteria per due anni e quando iniziai a suonare le percussioni nei concerti di mio padre, sentii il cuore infiammarsi e la musica cominciò a vivere dentro di me. Ho fatto poi il corista, e dopo qualche anno ho esordito come solista, incidendo canzoni che mi hanno portato tanta fortuna.

Il suo primo disco?
Il mio primo singolo, la canzone “Brutta” tradotta in napoletano, ebbe un notevole successo così cominciai a scrivere canzoni che cantavo nei concerti insieme a mio padre ed in breve tempo realizzai il mio primo Lp. Esse trattavano di amori e turbamenti adolescenziali, di sentimenti forti e genuini, delle passioni dei giovani e delle loro tensioni emotive.Nel ’96, a diciotto anni, ho inciso il mio primo cd, “Pronto amore”, che ha avuto un enorme riscontro da parte del pubblico di tutta la penisola italiana, e successivamente ho vinto il disco d’oro con “Cuore innamorato”, che ha superato le cinquantamila copie vendute. Da allora ho ampliato il mio repertorio di canzoni romantiche con testi eterogenei e musica dance, motivi spumeggianti e briosi come “Il gelatino”, “Ho bisogno di te”, “Con tutta l’anima”, “Zuccherina”, “La figlia di zi Concetta” e tanti altri brani di grande successo, tutti all’insegna dell’allegria e della semplicità, caratteristiche vincenti che ho ereditato da mio padre con il quale continuo ad esibirmi nei concerti, ogni volta con rinnovato entusiasmo e profonda gratitudine.

Menayt(giovane studentessa universitaria), buon sangue non mente, anche lei ha cominciato come Donatello, ottenendo poi grande riscontr tra il giovane pubblico?
Vero. Anche io ho deciso di seguire le orme di papà. E’ stato lui a trasmettermi , la sfrenata passione per la musica e l’immensa gioia di poter comunicare le proprie emozioni attraverso il canto. Pure io ho iniziato come corista nei nostri concerti e ancora oggi, nonostante stia avendo successo come solista, continuo a partecipare alle serate(ndr.della Premiata Ditta Gigione) consolidando il legame della famiglia che continua ad essere unita da un’indissolubile tradizione fami are per la musica.

Giuseppe Sangiovanni

Che fine ha fatto l’Elenco ristretto degli esperti per l’affidamento di incarichi esterni del Parco Regionale del Matese?


PIEDIMONTE MATESE. Che fine ha fatto l’Elenco ristretto degli Esperti per l’affidamento di incarichi esterni del Parco Regionale del Matese, nessuno lo sa, la selezione avviata da alcuni mesi è stata affossata e si profila una ulteriore presa in giro in danno di tanti giovani matesini, come è successo in occasione dei bandi di selezione per i corsi di formazione professionale. L’otto gennaio del 2009, il Parco Regionale del Matese pubblicò sul sito istituzionale un Avviso per la costituzione di una short list di nominativi per l’affidamento di incarichi di collaborazione e di consulenza, con lo scopo di costituire un elenco ristretto (short-list) di esperti idonei a integrare e/o prestare collaborazione e consulenza per la realizzazione degli interventi istituzionali e/o comunque di programmazione dell’Ente. Gli aspiranti dovevano essere in possesso di specifiche competenze ed esperienze in uno dei settori di intervento del Parco. Il dossier di candidatura doveva pervenire, pena l’esclusione, in busta chiusa a mezzo raccomandata, A/R e/o a mano, entro e non oltre le ore 13,00 del 30.mo giorno successivo alla pubblicazione del bando all’Albo Pretorio dell’Ente Parco Regionale del Matese, e cioè entro le ore 13,00 del 20 febbraio 2009 al Presidente dell’Ente Parco Regionale del Matese Piazza della Vittoria n.31 di San Potito Sannitico. Le candidature pervenute in tempo utile e presentate secondo le modalità descritte dovevano essere esaminate, al fine di accertarne la rispondenza ai requisiti minimi di ammissione specificati dal bando, da una apposita Commissione. Tutti i candidati in possesso dei requisiti specificati dovevano essere inseriti, in ordine alfabetico, in una short list da cui eventualmente, di volta in volta, attingere. Orbene, a distanza di mesi dalla scadenza prevista dal bando, nessuna notizia è stata più pubblicata sul sito del Parco in relazione alla selezione, come molti giovani ci si sarebbero legittimamente attesi; e così probabilmente andrà a finire, se si tiene conto della imminente scadenza della fantomatica short list. Una figuraccia che un Ente relativamente giovane, come il Parco, avrebbe potuto evitare. Più volte nei mesi scorsi anche l’ex Presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese, Prof. Marco Fusco preoccupato della situazione creatasi nel Parco Regionale del Matese,aveva lanciato appelli alla Regione Campania e agli organi istituzionali. In una di queste occasioni Fusco dichiarò: “voglio troppo bene, in particolare all’alto Matese, per non denunziare una serie di inadempienze degli organismi preposti che rischiano di portare a estreme conseguenze il degrado che vedo in questa bellissima area interna della Campania.” In particolare richiamò l’attenzione su un elenco di opere “incompiute” che necessitavano di urgenti interventi tra cui ricordiamo: L’infopoint di Capriati al Volturno : Una struttura, costo oltre 400 mila euro, di rara fattura ed armonia prospiciente un’area di notevole pregio ambientale che potrebbe essere il biglietto da visita di un territorio incantevole. Risultato finale? Inutilizzato, chiuso. Il Rifugio di Castello del Matese: Un’altra cattedrale nel deserto. Risultato finale? Chiuso, viene aperto per un breve periodo all’anno grazie alla sensibilità di alcuni gruppi ambientalisti locali. La Cipresseta di Fontegreca: interessata da uno studio sistematico del CNR IPP di Firenze, inserita nei progetti europei Cypmed e Medcypre terminati nel 2007. Ma dalla provincia, dalla Regione, dal Parco del Matese non sono state assicurate altre risorse, pertanto si rischia di vanificare gli studi dei professori Raddi e Panconesi del CNR. Per il Parco Regionale del Matese il Bosco degli Zappini è classificato come “progetto pilota”. Ma nella voce ricerca scientifica l’Ente parco destina zero risorse. Risultato finale? Un sito unico in Europa si va sfaldando a pezzi dinanzi alle intemperie, all’affronto di vari agenti distruttivi e all’indifferenza di chi dovrebbe con urgenza intervenire. L’Infopoint di Fontegreca: in via di realizzazione e non è dato sapere se e come si riuscirà a portare a termine l’intervento . Risultato finale? Sarà inutilizzato come quello di Capriati Al Volturno. Il Laboratorio di erbe officinali di San Lorenzello(Bn): in via di realizzazione. Lavori che partono, poi si fermono, poi riprendono…Risultato finale? Si rischia di restituire anche i fondi già assegnati…. La Nuova sede Ente Parco a Sant’Angelo d’Alife: cantiere eterno. Lavori che riprendono e che immediatamente vengono sospesi. Una struttura che ospitava una scuola e che ora avrà una nuova destinazione ma con un cartello: off limits… Chi vivrà, vedrà… Il Villaggio dell’arte. Insieme ai progetti europei sulla cipresseta di Fontegreca, Villaggio dell’arte ha rappresentato un esempio del bello. Sì, proprio così. Realizzati capolavori dell’arte, veri e propri monumenti alla natura incontaminata che sono il vanto delle popolazioni matesine. Gli artisti di questa lodevole iniziativa, tra l’altro, hanno realizzato alcune zattere stile arte povera che dovevano diventare una attrattiva per i turisti così come avviene nei Paesi del Nord Europa. Sapete dove sono state sistemate queste opere d’arti? Accantonate e abbandonate in qualche “luogo” ben nascosto. Di certo non è questo il Matese che vogliamo.

Pietro Rossi

LA PRO LOCO GIOIESE PRESENTA LA SAGRA DEGLI ANTICHI SAPORI XII EDIZIONE.


GIOIA SANNITICA. Conferenza stampa domani mattina dei vertici della Pro Loco Gioiese per la presentazione della Sagra degli Antichi Sapori. Con inizio dalle ore 11,30 presso la Sala Consiliare del Comunale, il presidente del sodalizio Claudio Melillo e l’intero Consiglio direttivo della Pro Loco, il sindaco Mario Fiorillo con gli assessori comunali ed il presidente provinciale dell’Unpli Caserta Franco Pezone incontreranno i mass media per illustrare ai giornalisti della televisione e della carta stampata il programma integrale dell’evento che animerà il Ferragosto nel Matese. Una manifestazione quella della Sagra degli Antichi Sapori, in programma dal 12 al 17 agosto prossimo, giunta quest’anno alla sua 12esima edizione e promossa ed organizzata come sempre dalla Pro Loco Gioiese, con il patrocinio della Provincia di Caserta, dell’Ente Parco del Matese, del Comune di Gioia Sannitica, dell’Unpli, dell’Ept di Caserta, della Comunità Montana del Matese e della Regione Campania. Nella piazza retrostante la Casa Comunale, i tanti partecipanti che da anni affollano l’evento e ai turisti che accorreranno dai centri maggiori tanto di Terra di Lavoro quanto del Sannio, l’opportunità di degustare delle pietanze tipiche della lunga tradizione gastronomica del Matese, nell’ottica di riscoprire gli antichi sapori di una volta che il ritmo frenetico della vita prima e la globalizzazione poi hanno finito per confinare in un oblìo che la Sagra organizzata dalla Pro Loco Gioiese punta a cancellare. Una settimana dedicata ai prodotti tipici locali e al cibo genuino di una volta che consentiranno ai visitatori della 12esima Sagra degli Antichi Sapori di assaggiare succulenti piatti con pasta fresca fatta in casa, dagli gnocchi alle pappardelle, dagli scialatielli ai fusilli finendo ai cicatielli, e a base del fungo porcino del Matese, con arrosti misti, trippa soffritto, melanzane ed i classici peperoni imbottiti, senza dimenticare la porchetta, gli abbuoti, gli spiedini, la carne di maiale con i peperoni, i salumi ed i formaggi tipici matesini, le pizze fritte fatte in casa e le bruschette fatte al momento, il tutto condito dall’ottimo olio delle colline gioiesi e innaffiato dai vini locali, tra cui falangina, piedirosso, coda di volpe e pallagrello. Le sei serate saranno allietate da musica dal vivo e tanto divertimento dai bambini ai più anziani, passando per giovani ed adulti che avranno modo di rilassarsi in un paesaggio davvero incantevole.

Nel Matese c’è un alleato in più per combattere le patologie respiratorie


Piedimonte Matese. Continuano ad aumentare le proposte diagnostiche e terapeutiche presso la Casa di Cura Athena Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE) che, da sempre, mira a porre al centro delle sue attività le esigenze dei pazienti. Ad incrementare le proprie prestazioni questa volta è stato il Dipartimento di Medicina Interna, diretto dal Prof. Pasqualino Simonelli (nella foto), inaugurando il Servizio di Fisiopatologia Respiratoria che già a pochi mesi dalla nascita si pone all’avanguardia per la diagnosi e la terapia delle malattie respiratorie. Difatti accanto alla classica Spirometria, esame cardine per la diagnosi delle sindromi disventilatorie ostruttive e restrittive, da pochi giorni, è possibile effettuare anche esami più complessi come il Monitoraggio Ossimetrico Notturno, utile per slatentizzare le fasi iniziali di un’insufficienza respiratoria ed il “6 Minuti Walking test” utile per la valutazione funzionale globale nel paziente con broncopatia cronica ostruttiva. Fiore all’occhiello del neonato Servizio è la possibilità di poter effettuare la Polisonnografia che è una registrazione simultanea di più parametri fisiologici (nel corso del test, durante la notte, vengono registrati due o più canali EEG, vari canali elettromiografici, i movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazione di ossigeno nel sangue) ed è particolarmente indicata in presenza di apnee notturne, sindrome delle gambe senza riposo e dei movimenti periodici degli arti nel sonno, bruxismo e russamento. Per tutte le attività svolte dal Servizio di Fisiopatologia Respiratoria è necessaria la prenotazione che può avvenire sia direttamente nella struttura, sia telefonicamente presso l’ufficio prenotazioni tutti i giorni, escluso i festivi, dalle ore 08.00 alle ore 20.00.


Pietro Rossi

UN CASERTANO MANDA ALL'ALDILA' COSTANZO E MARIA DE FILIPPI.


San Felice a Cancello. Il vulcanico e dinamico Franco Magliulo, 64 anni- continua a stupire. Giornali, radio e televisioni nazionali ed internazionali in tanti occasioni hanno dedicato a lui ampi servizi. Il Giornale, fondato da Indro Montanelli, Cronaca Vera, e poi ospitate a Piazza Grande(Raidue), Buona Domenica, Mattina 5 e Striscia La Notizia(Canale 5)- solo per citarne alcune. Intervistato persino da una troupe della televisione giapponese. Negli anni scorsi – alla ribalta delle cronache internazionali, per un curioso abbinamento pubblicitario della sua squadra . Lo sponsor- era una ditta di onoranze funebri- e ogni domenica la dirigenza sorteggiava una bara da regalare ai tifosi(una fu subito utilizzata dallo sfortunato vincitore). Non meno curiosa la stampa di un calendario di bare, dove posavano nudi alcuni giocatori della Stellazzurra, o la bara-ciondolo, gadget portafortuna distribuito a tifosi e gente comune. Nel suo Dna il calcio. Artefice da allenatore di quattro storiche promozioni, con quattro squadre diverse: Marcianise, Acerra, Casalnuovo e San Felice a Cancello. “Le ho inventate tutte per non far morire il calcio a San Felice, la nostra realtà non è delle più facili- mancano luoghi e strutture di aggregazione-cerco di stimolare ed invogliare i miei concittadini a partecipare: togliendo allo stesso tempo, dalle insidie della strada, ragazzi e bambini- e questo mi gratificato molto”. Circa tre anni fa inaugurò in pompa magna, con una serata di gala- il suo stadio, costruito senza contributi e fondi pubblici. Un campo sportivo regolamentare, con un prato da fare invidia ai campi di serie A. Festa culminata da una intitolazione della struttura sportiva- destinata a sbalordire i media nazionali. Intitolò lo stadio “Alla memoria di Maurizio Costanzo”. Un solo problema, Costanzo era ed è vivo e vegeto. Omaggio-coccodrillo che fece fibrillare il conduttore coi baffi- e la stessa Maria De Filippi- che darà il nome prossimamente alla progettata tribuna- che Magliulo intende costruire e intitolare alla consorte del conduttore. “Le persone si devono ricordare sempre, soprattutto quando sono in vita”- sottolinea Magliulo, il mio è un atto d’amore nei confronti di un grande giornalista- che mi ha ospitato due volte nelle sue trasmissioni(Buona Domenica e Tutte Le Mattine”. Altro che corbelleria- come disse Raffaele Morelli, direttore di Riza Psicosomatica- e opinionista delle trasmissioni di Costanzo- lo stadio a lui dedicato è una bellissima realtà- che ospita dall’inaugurazione grandi squadre(affezionate e sempre vincenti al Maurizio Costanzo). Magliulo, un terzo della sua vita passata in mare, sulle navi di Achille Lauro- ha girato il mondo in lungo e in largo(giro del mondo per ben tre volte). “Curavo il giornale di bordo – prima con navi che trasportavano emigranti, poi con quelle da crociera: otto anni con il passaporto italiano, e dieci con il libretto di navigazione- tiene a precisare. Depositario di un originale testamento. Desidera “semplicemente” donare il proprio corpo agli scienziati, per “farsi monitorare” nel processo di decomposizione, il tutto immortalato dalle telecamere di una televisione italiana che potrebbe programmare un reality show unico al mondo. “Nella vita ne ho viste di tutti i colori. L’idea di donare il mio corpo, nasce dopo aver assistito circa 15 anni fa, in America a qualcosa di analogo. E’ il mio ultimo gioco. Mettere a disposizione il mio corpo di un gruppo di scienziati- che dovrebbe seguire costantemente l’evoluzione nel processo di decomposizione del mio cadavere. Spero con questo di dare un contributo utile alla scienza, per scoprire nuove cose. Magliulo non ama finire al cimitero, come i comuni mortali, non chiede di essere trainato da otto cavalli. Vuole “solo” essere analizzato e pure guardato dall’occhio catodico e magari da qualche milione di telespettori. “Chissà che dal mio Dna possa uscire qualcosa da buono, utile alle generazioni future!- conclude Magliulo-ritrovatosi a lavorare alcuni anni fa sulle navi con Berlusconi e Confalonieri.
Giuseppe Sangiovanni