01 ottobre 2015

REFERENDUM ABROGATIVO SCUOLA

Siamo arrivati a 458 mila firme. Per questo brillante risultato dobbiamo dare grandissimo merito ai tanti genitori, colleghi, Consiglieri Comunali e liberi cittadini che si sono prodigati in ogni comune d’Italia. Tanti davvero non si sono risparmiati. Dobbiamo fare i complimenti soprattutto alle migliaia di mamme, papà, nonni che si sono battuti per la scuola dei nostri figli. Abbiamo cercato di raggiungere la quota 500.000 firme nei soli due mesi disponibili (agosto e settembre) per indire subito il Referendum nella primavera 2016. Consapevoli del poco tempo a disposizione, volevamo a tutti costi arrivare all’abrogazione dell’intera  legge 107 prima che venissero scritte le famose “deleghe in bianco“ ed evitare, così, che addetti ai lavori ed alunni sopportassero le conseguenze nefaste di questa riforma anche solo per un giorno.   Abbiamo lavorato nel silenzio omertoso e ingiustificabile della televisione di Stato pagata  da  noi contribuenti  per  fornirci  un’informazione oggettiva su temi di interesse pubblico come un referendum popolare.  Ma non ci lasciamo scoraggiare, anzi pensiamo che questa mancata informazione sia un ulteriore motivo per far valere la volontà popolare. Non vogliamo sottostare al volere di pochi che vogliono soffocare la voce di tanti! Essendo stata approvata la legge a luglio inoltrato, nel tentativo di abrogarla prima possibile, siamo stati costretti a raccogliere le firme subito per consegnarle in Cassazione a Roma entro il 30 settembre. Abbiamo lavorato alacremente per coordinare il lavoro dei Consiglieri comunali e degli attivisti, i quali , raccogliendo le firme in centinaia di piazze italiane, hanno sensibilizzato l’opinione pubblica su tematiche rilevanti ma poco trattate dai media, quali: l’educazione  sessuale precoce, l’educazione di genere, i rischi insiti nella soppressione della democrazia e della partecipazione collegiale a scuola, la limitazione della libertà d’insegnamento, la deriva autoritaria e privatistica della scuola concepita come vera e propria azienda, la colonizzazione culturale che nega ai genitori il diritto ad educare i figli secondo le proprie convinzioni in nome di un relativismo  che non  riconosce i valori della famiglia stessa. Diritti della famiglia minati anche dalla recente “deportazione dei precari”. Sarà questo il nostro punto di partenza per proseguire nella nostra battaglia.  L’esperienza ha visto edificare un rinnovato rapporto scuolafamiglia che ha prodotto, nelle intense settimane di lavoro, un’ alleanza proficua, che ci ha visto uniti nella lotta e che ha permesso di poter operare scelte condivise e decisive  per una maggiore tutela e benessere dei bambini in ambito scolastico. Nei due pregressi mesi, abbiamo creato una rete di migliaia di persone attive in tutt’Italia sia mediante l’utilizzo di importanti social networks quali facebook e whatsapp, sia con la costituzione di numerosi comitati sul territorio nazionale. Abbiamo, grazie a ciò, raccolto poco meno di 500mila firme. Per un prossimo trimestre,  questa  rete,  già  attiva  e  collaudata,  potrà  essere  allargata  ulteriormente  con  il  contributo  e  l’impegno  dei  singoli  per  giungere  ad  un  risultato  sicuramente  superiore alle 500.000 firme richieste.  Questa proiezione è evidentemente realistica visto che, negli ultimi sette giorni di raccolta firme, il numero dei sottoscrittori e degli attivisti è aumentato in maniera esponenziale! Ciascuno si è impegnato sul territorio a divulgare le informazioni che hanno sortito notevole interesse e coinvolgimento da parte della pubblica opinione.Tutti saremo impegnati a diffondere ulteriormente  i  motivi che animano la nostra iniziativa referendaria. Chiederemo , inoltre, a tutti di firmare nuovamente e di coinvolgere quanti sono stati impossibilitati a farlo, data la ristrettezza dei tempi.  Raccogliere milioni di firme ci permetterà anche di avere un grosso vantaggio nel raggiungimento del quorum nella prossima campagna referendaria, la cui decorrenza, che verrà a breve comunicata, si concretizzerà in un trimestre compreso tra il 01 gennaio e il 30 settembre 2016. Alle prevedibili critiche che giungeranno dai “soliti noti” rispondiamo da subito: “meglio l’anno prossimo che mai”.  In quanto cittadini di questo Paese, abbiamo il diritto di esercitare la nostra sovranità incidendo sulle decisioni di un governo autoritario, autoreferenziale, non trasparente e insensibile al dialogo con le parti sociali e all’ascolto delle famiglie e degli operatori scolastici. In molti, mossi da motivazioni più o meno palesi, hanno boicottato la nostra iniziativa referendaria diffondendo informazioni scorrette, per confutare le quali, sono stati sottratti tempo ed energie preziose al raggiungimento dell’obiettivo ultimo di raccolta firme. L’incoraggiante risultato ottenuto in questi due mesi rappresenta la prova tangibile che i cittadini possono e devono avvalersi di un’arma potente e risolutiva quale il referendum, come strumento concreto messo a disposizione dalla Costituzione per esercitare la volontà popolare. Visto che, ad oggi , non è stata avanzata alcuna proposta di cancellazione dell’INTERA LEGGE 107 , la nostra coscienza e il nostro senso di responsabilità ci spingono ad assumerci  l’onere di rinnovare l’iniziativa referendaria con la nuova raccolta di firme in un prossimo trimestre.  Vi invitiamo dunque a prestare, nell’immediato, il vostro preziosissimo contributo al fine di allargare e potenziare l’attività del Comitato di cui siete parte integrante ed indispensabile. A breve provvederemo a comunicarvi le nuove iniziative promosse.
Uniti si vince. Vietato arrendersi.
COMITATO NAZIONALE “LEADERSHIP alla SCUOLA”

A Bruxelles, nella Giornata mondiale del Cuore, il Gruppo Neuromed tra i protagonisti dell’iniziativa contro l’insufficienza cardiaca

“Investire in prevenzione, attraverso la diffusione di corretti stili di vita, significa affrontare tempestivamente quello che si accinge a diventare un problema di enormi proporzioni”. A parlare è il professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S Neuromed di Pozzilli (IS). L’Istituto molisano ha partecipato ieri all’evento “Portare l’insufficienza cardiaca all’interno delle principali politiche sanitarie”. Due ore di discussione per affrontare una sfida: fare in modo che l’insufficienza cardiaca diventi una priorità in termini di prevenzione, terapie, personalizzazione delle cure e assistenza ai pazienti. Organizzato dall’Heart Failure Policy Network, un gruppo interdisciplinare composto da esponenti politici europei e nazionali, ricercatori, medici e organizzazioni di pazienti, il meeting ha puntato a sensibilizzare le istituzioni verso l’adozione di misure drastiche, comuni a tutti i Paesi europei, per contrastare una patologia destinata a diventare sempre più diffusa. “E’ uno tsunami di pazienti quello che ci aspetta nel futuro – ha detto Nick Hartshorne-Evans, dell’Associazione Pumping Marvellous – e che abbiamo il dovere di arginare con la prevenzione e con le cure, garantendo un’accettabile qualità della vita dei pazienti. Siamo di fronte a una situazione simile a quella del cancro venti anni fa: non se ne parlava affatto e la conoscenza era molto poco diffusa”. L’insufficienza cardiaca, conosciuta anche come scompenso, è una patologia che colpisce quindici milioni di persone in Europa e le prospettive sono di un aumento dei casi dovuto ad un invecchiamento della popolazione e, paradossalmente, al fatto che sempre più persone sopravvivono all’infarto.  Per questo nel corso dell’incontro è stata sottolineata la necessità di una diagnosi precoce tramite anche strumenti innovativi di monitoraggio e cure personalizzate. L’approccio che il network persegue è fatto di inquadramento prioritario nei sistemi sanitari nazionali, specializzazione del personale, educazione terapeutica del paziente, personalizzazione delle cure. E una forte attenzione alla prevenzione. “La tradizione della Dieta Mediterranea – ha aggiunto de Gaetano – risulta essere uno dei mezzi più efficaci, anche dal punto di vista del rapporto costi/benefici, per prevenire l’insufficienza cardiaca. Parallelamente, abbiamo bisogno di sviluppare metodi predittivi per una diagnosi ancora più precoce e per seguire l’evoluzione della malattia. In questo ambito, il nostro impegno nel Progetto europeo BiomarCare è proprio di individuare dei marker, indicatori biologici, magari riscontrabili da una semplice analisi del sangue, capaci di individuare i pazienti più a rischio”.
Ufficio Stampa e Comunicazione Scientifica I.R.C.C.S. Neuromed - Pozzilli (IS)