30 ottobre 2020

Siglata l’intesa tra Confcommercio e Prefettura su legalità e sicurezza delle imprese casertane.


CASERTA - Il presidente provinciale di Confcommercio, Lucio Sindaco, e il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, hanno sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa per la legalità e la sicurezza del tessuto imprenditoriale. Un documento di grande rilievo che assume una importanza ancora più significativa alla luce del periodo di emergenza vissuto da tanti imprenditori del territorio. L’obiettivo è infatti quello di strutturare iniziative congiunte sul tema della prevenzione e del contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nonché a qualsiasi fenomeno criminale che possa in qualche modo limitare la libertà delle imprese. ‘Uno dei primi interventi – fa sapere il presidente di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco – da realizzare in sinergia con le Forze dell’Ordine e con le istituzioni preposte entro la fine dell’anno, riguarderà l’attivazione di uno sportello dedicato alle vittime di usura, racket, estorsione e di tutti quei reati che spesso restano sommersi. Ci si potrà rivolgere anche in forma anonima e sarà possibile avvalersi di un percorso di accompagnamento che garantirà tra l’altro i benefici previsti dalla legislazione nazionale e locale’. Il protocollo prevede altresì l’organizzazione di incontri e seminari formativi per diffondere la cultura della legalità e sensibilizzare le imprese sui comportamenti da tenere in caso di tentativi di rapina, estorsione, usura e altri fenomeni criminali. Ma non è tutto. Grazie a questo accordo, le imprese associate a Confcommercio che ne faranno richiesta avranno la possibilità di vedersi attribuito il rating di legalità da parte dell’Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato. Una sorta di sigillo di legalità che rappresenta un canale privilegiato nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Grande attenzione verrà riservata infine, come sottolineato dal protocollo, anche alla diffusione di sistemi di sicurezza e strumenti tecnologici fondamentali per il contrasto dell’illegalità in tutte le sue forme. ‘Stiamo promuovendo – spiega il presidente Sindaco – attraverso i bandi della Camera di Commercio, anche la possibilità di accedere ai finanziamenti necessari per installare impianti di videosorveglianza, uno degli strumenti più efficaci nella lotta alla criminalità’.

Pietro Rossi

I FRATELLI DEL LOCALE ‘DE MATTEO ALLA BRACE’, A MADDALONI, VICINO A CHI HA PERSO UN LAVORO E AGLI ULTIMI

MADDALONI - Un piatto caldo preparato ogni giorno per aiutare persone in difficoltà da poter offrire a chi ne ha bisogno. E’ la scelta di cuore che hanno deciso di fare, pur in un momento di difficoltà per i ristoratori, Umberto e Daniele de Matteo (nella foto), due giovani fratelli titolari di «de Matteo alla Brace» a Maddaloni. «Desideriamo supportare le persone che si trovano in difficoltà e siamo altrettanto consapevoli del momento delicato per chi ha perso il lavoro causa Covid – spiegano Umberto e Daniele - perciò ci rendiamo disponibili a preparare un piatto caldo per il pranzo (sia da ritirare qui in braceria sia da consegnare a casa di coloro che non hanno la possibilità di raggiungerci). Se ciascuno di noi compirà anche solo un piccolo gesto per gli altri, riusciremo a farcela tutti insieme». Un’associazione che si dedica «agli ultimi» e una parrocchia hanno già preso contatti con la braceria che, proprio in vista dei recenti provvedimenti del Governo ha modificato anche gli orari (dal lunedì al venerdì dalle 12:30 alle 15:30 e il sabato e la domenica dalle 12:30 alle 18:00).  «Il periodo che stiamo attraversando è sicuramente difficile - sottolineano i giovani bracisti - e sarà ancora più impegnativo» ma de Matteo è un progetto nato dalla passione di Umberto e Daniele che hanno imparato a non arrendersi e a non fermarsi mai di fronte alle avversità. E’ di questi giorni anche il lancio del nuovo menu autunno inverno, tra cui il cavallo di battaglia battezzato «l’Azzardo», una sfoglia di cannolo con interno di carne alla genovese e cioccolato fondente che unisce i sapori della Campania e della Sicilia. Quello dei fratelli de Matteo, in questo contesto da pandemia, è un apprezzabile esempio del connubio tra impegno professionale e quello solidale.

Pietro Rossi

 

PRIMA IL SOSTEGNO PER I BED AND BREAKFAST E POI IL LOKDOWN


NAPOLI - Anche il settore dell’Extra-Alberghiero, (in particolare le strutture operanti con Codice Fiscale) e tutto l’indotto ad esso collegato, scende in piazza con una clamorosa protesta. Piccoli e grandi imprenditori ed operatori del settore ricettivo si sono dati appuntamento sabato 31 ottobre alle ore 12.00 davanti al palazzo dell’Ente Regionale in Via S. Lucia a Napoli, per manifestare contro l’assoluta assenza di sostegni economici da parte dello Stato e degli enti locali. Un settore questo che comprende B&B, strutture ricettive, case vacanze, che fino a 7 mesi fa è stato uno dei protagonisti attivi del fermento economico e culturale della città, dando vera accoglienza e assistenza all’intero flusso turistico della nostra città. Un importante reparto economico è letteralmente allo sbando, completamente ignorato e abbandonato a se stesso dalle istituzioni comunali, regionali e nazionali. Tutte queste strutture, nate negli ultimi anni, hanno dato lavoro a migliaia di persone, diventando in brevissimo tempo uno degli indotti più importanti dell’economia locale. La loro nascita ha contribuito a dare lavoro a numerosi esponenti del nucleo familiare che hanno visto la possibilità di creare reddito certo in maniera onesta, alleviando al tempo stesso il problema della disoccupazione, tema atavico vissuto dai giovani e meno giovani nella nostra città. Nel 2019 oltre il 10% del PIL della Regione Campania è stato generato da questo importante comparto. Il settore extra alberghiero di Napoli è costituito principalmente da imprese a carattere familiare, operatori che gestiscono grazie a regolari licenze amministrative e sanitarie strutture come Affittacamere, B&B o Case Vacanza. Allo stesso settore si lega una filiera composta da Guide Turistiche, Accompagnatori, Società di Servizi, Agenzie di Viaggi e di Noleggio, Lavanderie, Imprese di Pulizia, Bar e Caffetterie collegate alle strutture per la prima colazione, Ristorazione. Il Comune di Napoli prevede ed incassa da tutti il pagamento di tributi locali maggiorati, la questura riceve la regolare e puntuale denuncia di ogni ospite e lo Stato il pagamento di una tassazione che varia da categoria a categoria. Eppure nel momento dei ristori si creano differenze per chi lavora con la partita Iva e quelli che operano con il Codice Fiscale (per questi ultimi non è previsto nulla). Per queste ragioni, per i mancati sostegni e l’assenza totale di supporti, varie Associazioni di categoria, insieme a tante società e a realtà indipendenti di B&B hanno deciso di scendere in piazza; Nel corso della manifestazione saranno consegnate al governatore De Luca le chiavi delle strutture, molte delle quali costrette inesorabilmente a chiudere definitivamente la loro attività. “Siamo aziende, imprese, persone e lavoratori completamente dimenticati dalle istituzioni – sostiene Mario tra i referenti della manifestazione - chiediamo tutela, considerazione. Che qualcuno si renda conto che un intero comparto della nostra economia è prossimo al totale fallimento. E con esso migliaia di famiglie, senza dimenticare che Napoli senza turismo sta lentamente morendo”. Particolarmente accorato l’appello di Fabrizio proprietario di una nota struttura del centro storico; “Centinaia di Bed and Breakfast che operano con codice fiscale hanno perso un fatturato che va tra il 90 e il 100% e non hanno avuto mai nessun tipo di aiuto, ne fiscale ne economico neanche nel precedente look-down. Oggi siamo rimasti aperti dal governo, ma per i prossimi mesi non abbiamo ne clienti e ne prenotazioni, ed è per questo chiediamo di avere un vero sostegno dallo Stato, dalla Regione e dal Comune, in quanto contribuenti a tutti gli effetti”. Stiamo parlando di attività regolarmente autorizzate ad operare sul territorio che pagano tasse governative e comunali (tassa di soggiorno-Tarsu – Imu) oltre ad un Canone Rai maggiorato, tutto facilmente riscontrabile e ampiamente documentabile”.

Pietro Rossi