10 gennaio 2010

QUESTA SERA DEFILE' FINALE DI MATESE SPOSI 2009.


PIEDIMONTE MATESE. Grande successo di pubblico, ha avuto la sfilata di abiti da sposa e accessori di ieri sera, proposta dalla settima edizione di MATESE SPOSI 2009, che quest'anno ha proposto anche una sezione dedicata agli ultimi sessanta anni della produzione italiana del settore. Il pubblico accorso numeroso fin dalle prime ore del pomeriggio al Palamatese, ha potuto assistere dalle gradinate al meraviglioso spettacolo messo in passerella dagli atelier partecipanti. Grosso interesse è stato dato al defilè offerto per l'occasione dall'Atelier STYLMODA ROSSI di Piedimonte Matese che ha presentato le ultime creazioni per la sposa e per lo sposo delle rinomate firme Carlo Pignatelli, Radiosa, Pierre Cardin, Rocky Moles, Lubiam Cerimonia e Gai Mattiolo. Grande attesa per il Defilè conclusivo che concluderà questa settima edizione di MATESE SPOSI 2010 con inizio questa sera alle ore 20.00.


Pietro Rossi

L’EVOLUZIONE DELL’ABITO DA SPOSA NEGLI ULTIMI SESSANTA ANNI A MATESE SPOSI 2009.


Piedimonte Matese. Grande successo di pubblico e ammiratori ha avuto la Mostra storica dell’Abito da Sposa allestita nell’ambito della kermesse MATESE SPOSI 2009, in svolgimento dal 6 al 10 gennaio presso il Palamatese di Piedimonte Matese, che ha accolto modelli di privati e Atelier della zona, presentando modelli degli ultimi sessanta anni di produzione italiana. Una attenta analisi del costume attraverso questo periodo storico, ha confermato come già da queste epoche l’abito da sposa aveva un’importanza rilevante, poiché rappresentava simbolicamente un elemento distintivo d’appartenenza sociale. Di rilevanza storica tra gli altri abiti da sposa,due modelli sposa datati anni cinquanta, presentati dall'Atelier Stylmoda Rossi di Piedimonte Matese e uno stupendo abito da sposa di pizzo chantilly di proprietà della Sig.ra Luisa Antonucci di San Potito Sannitico. A partire dal dopoguerra con la ricostruzione ed il conseguente benessere, il grande matrimonio in bianco torna di moda all’insegna della tradizione. L’abito da sposa in questi ultimi cinquanta anni ha avuto cambi e trasformazioni riflessi nello stile di vita d’ogni epoca, se osserviamo i modelli esposti la memoria ci fa tornare indietro ai vestiti fine anni Cinquanta, di fattura artigianale cuciti dalle a mano di esperte sarte. I modelli erano tagliati in vita, con corpini attillati, maniche sotto il gomito e gonne molto gonfie e vaporose, in broccato, organza, tulle o pizzo e con guarnizioni di tutti i tipi. Nei modelli degli anni Sessanta si nota come la lavorazione dell’abito da sposa subisce un cambiamento di tendenza dovuto all’industrializzazione del settore manifatturiero, che segna il passaggio da una lavorazione di tipo artigianale a quella industriale dei capi in serie. Negli anni settanta e ottanta invece, con il sapiente lavoro di stilisti di fama del “Made in Italy”, le forme rimangono tradizionali ma gli abiti sono cuciti con tessuti pregiati, organze, georgette, taftà e sete, si incominciano ad arricchire con ricami, strass e pietre che ne fanno delle vere opere d’arte. In questi anni sulla scia della moda anglosassone che ne faceva un vero culto, sono comparsi i cappelli: prima qualche baschina, spesso con la velette che copriva parte del viso. Continuando il percorso offerto dalla Mostra sulla Storia dell’abito da Sposa si arriva agli abiti degli ultimi anni dove il principale cambiamento riguarda il colore, non si usa più solo il bianco,ma l’abito può essere anche beige o champagne, combinato ad altri colori. L’abito di oggi, sobrio nella linea, raffinato nei tessuti e ricercato nei particolari riflette lo stile di vita delle nuove generazioni con particolare attenzione alle stoffe, ai colori, alle scarpe e alle acconciature.


Pietro Rossi