14 gennaio 2012

Il Tar Campania presieduto da Antonio Guida, respinge i 4 ricorsi presentati contro la regolarità delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dei Delegati.

Dott. Pietro Cappella
PIEDIMONTE MATESE. Con sentenza emessa dalla I sezione del Tar Campania presieduta da Antonio Guida, sono stati respinti i 4 ricorsi presentati contro la regolarità delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dei Delegati svoltesi in data 27 marzo 2011, dai primi non eletti della lista Riscossa nelle 4 fasce di contribuenza, rispettivamente Maria Gianfrancesco, Raffaele Ferraiuolo, Pasquale Mastrangelo ed Ernesto Vertucci, che chiedevano l’annullamento di tutte le operazioni elettorali e la conseguente decadenza degli attuali organi di governo del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano presieduto dal Prof. Pietro Andrea Cappella, costituitisi in giudizio attraverso l’avv. Luigi Maria D’Angiolella per opporsi alle richieste dei ricorrenti. Il dispositivo depositato in cancelleria a seguito della udienza di merito svoltasi lo scorso 21 dicembre, confuta uno ad uno i diversi motivi e le ipotetiche irregolarità ed illegittimità perpetratesi durante il voto che portò all’elezione in seno al parlamentino consortile di 14 consiglieri di Campagna Amica e di 11 consiglieri della Riscossa, sancendo così la vittoria elettorale della compagine ispirata dalla Coldiretti e guidata da Cappella. Nella fattispecie, il ricorso si fondava sulla mancata ammissione, da parte dei presidenti di seggio, delle deleghe recanti l’autenticazione della sola firma del delegato, secondo quanto previsto all’articolo 23, comma 6 della legge regionale n. 04 del 25/03/2003, e sulla contestuale accettazione di quelle deleghe dove era la firma del delegante ad essere autenticata, sulla inidoneità della strutturazione dei seggi e sull’omesso adeguamento dello Statuto consortile alla legge regionale sulla riduzione dei componenti degli organi di governo, oltre a diversi altri motivi che sono stati tutti bocciati dai giudici amministrativi che hanno ritenuto legittimo l’operato del Consorzio, perfettamente regolari tutte le operazioni di voto, dal comportamento dei presidenti di seggio al prolungamento dell’orario di apertura degli stessi, e pienamente garantito il diritto di voto a tutti i consorziati, legittimando così la nomina degli attuali vertici consortili attraverso una serie di argomentazioni, citazioni giurisprudenziali, riferimenti a leggi e disposizioni codicistiche contenute in ben 18 pagine che hanno portato al rigetto in toto dei 4 ricorsi. Grande soddisfazione per la sentenza è stata espressa dal presidente Cappella che, nel ricordare come “da parte nostra ci sia sempre stata la convinzione della regolarità di elezioni liberamente e democratiche partecipate da tanti consorziati”, ha espresso l’auspicio che “ora il tempo delle liti e dei contenziosi sia realmente terminato, data anche la chiarezza della sentenza, e lasci spazio all’impegno e al lavoro di tutti noi per risolvere le tante problematiche che attanagliano l’Ente, nell’esclusivo interesse dei consorziati e dei dipendenti”. 

c.s.

La Giunta Comunale di Piedimonte Matese ha approvato la delibera che riguarda il rischio di chiusura delle sedi dei giudici di pace

Ufficio Giudice di Pace Piedimonte Matese

PIEDIMONTE MATESE. La Giunta Comunale di Piedimonte Matese ha approvato ieri pomeriggio la delibera che riguarda il rischio di chiusura delle sedi dei giudici di pace, una in città e l’altra a Capriati al Volturno, effetto della recente manovra finanziaria varata del governo Monti che prevede appunto l’annullamento degli uffici giudiziari distaccati con il loro conseguente accorpamento alla sede centrale, nel nostro caso rappresentato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La delibera in questione contiene la richiesta al Consiglio dei Ministri del mantenimento degli uffici del giudice di pace nei due comuni, inclusa la disponibilità a farsi eventualmente carico, in forma associata agli altri ventitré centri del circondario, delle spese necessarie al funzionamento dell’attività degli uffici, la cui assenza comporterebbe, come facilmente intuibile, non pochi disagi tanto ai professionisti del Foro quanto ai cittadini del territorio matesino. Il documento, che individua in Piedimonte e Capriati i capifila dell’iniziativa, sarà quindi votato anche dalle giunte degli altri comuni, e costituisce pertanto lo strumento di una strategia condivisa, adottata da amministratori comunali e avvocati nel corso dell’incontro tenutosi la settimana scorsa nel municipio di Piedimonte, quando su invito del primo cittadino Vincenzo Cappello e del presidente dell'Associazione degli avvocati di Piedimonte Luigi Cimino, si riunirono sindaci e avvocati, con la presenza del presidente dell’Ordine di Santa Maria Elio Sticco, per valutare la questione e individuare possibili soluzioni per garantire la permanenza degli uffici presso le odierne sedi. Un tentativo che contempla anche un colloquio presso il Ministero di Grazia e Giustizia a cui prenderanno parte i sindaci Cappello e Viccione (Capriati), e i presidenti Cimino e Sticco; un’occasione per valutare i costi che lo Stato sostiene per mantenere le funzioni delle due sedi giudiziarie e discutere della situazione che rischia di generare problemi all’ampia utenza matesina.

Michele Menditto 

RICORSO INSERO, IL TAR DA' RAGIONE ALLA MAGGIORANZA.

Amedeo Insero

CAIAZZO - Chiesto l'annullamento, previa sospensione, delle deliberazioni di consiglio comunale nn. 17, 18, 19, 20, 21 e 22 assunte il 5 agosto 2011. Contestate le modalità di avviso della convocazione dell'assise comunale e la violazione della norma regolamentare che disciplina la trattazione degli argomenti all’ordine del giorno. Un ricorso presentato il 11 novembre 2011 dal consigliere comunale di opposizione del Comune di Caiazzo Amedeo Insero che il Tribunale Amministrativo della Campania - all’esito della discussione della domanda cautelare svoltasi ieri innanzi al Collegio della I Sezione - ha respinto nell'interesse del Comune per ciascuno dei tre motivi di ricorso, al punto da esprimere un giudizio prognostico sull’esito finale del giudizio (“il ricorso non presenta profili che inducono ad una ragionevole previsione di accoglimento dello stesso”). Il comune, rappresentato dall'avvocato Tommaso Parisi aveva infatti impugnato il contenuto del ricorso ritenendo innanzitutto che il primo motivo di ricorso fosse palesemente destituito di fondamento (in quanto l’art. 25, comma 2 dello Statuto Comunale, approvato con deliberazione consiliare n. 15 del 21.10.05, attribuisce espressamente al Presidente del Consiglio Comunale il potere di convocazione del Consiglio). Ugualmente infondato il secondo motivo di ricorso (avviso della convocazione di assise) perché, considerato il periodo estivo, furono adottate particolari cautele per assicurare la tempestiva ed effettiva conoscenza della convocazione da parte dei consiglieri (in particolare per Insero, non rinvenuto nel suo domicilio, la convocazione fu consegnata il 28 luglio 2011 dal messo notificatore alla madre che sottoscrisse la dichiarazione di avvenuta consegna). Per quanto riguarda la violazione della norma regolamentare che disciplina la trattazione degli argomenti all’ordine del giorno, il motivo di ricorso, per il Comune e oggi anche secondo il Tar, è inammissibile per difetto di legittimazione attiva (è principio consolidato che i consiglieri comunali sono legittimati all’impugnazione delle delibere consiliari solo in presenza di atti incidenti in via diretta sul diritto all’ufficio e, quindi, su un diritto spettante alla persona in quanto investita della carica di consigliere). Un ricorso che al Comune di Caiazzo è "costato" (vedi spese legali), ma soprattutto ai cittadini di Caiazzo che saranno costretti a pagare perché "gli altri sbagliano". 

c.s.

‘Le vie nascoste’ di Antonio Mocciola a Palazzo Lanza di Capua.

Sarà presentato domenica 15 gennaio alle ore 21 all’ex Libris di Palazzo Lanza a Capua ‘Le vie nascoste – Tracce di Italia remota’ del giornalista Antonio Mocciola. Al suo fianco l’editore Gino Giammarino e l’attore e regista Roberto Azzurro. Modera l’incontro Gianmarco Cesario. Le  vie nascoste percorse da Mocciola sono quelle dei borghi italiani di cui si è persa traccia, luoghi dimenticati, a volte cancellati. Questo libro, giunto alla seconda ristampa, li riscopre e li restituisce  alla memoria collettiva con un duplice intento: sensibilizzare chi di dovere ad un recupero di questi borghi e al contempo salvaguardarne il ricordo come testimonianza di un’epoca.

Il libro

Arriva la prima guida dei paesi abbandonati d’Italia. Un viaggio insolito, tra borghi cancellati e immobili da decenni, spesso da secoli. Archeologia moderna mai esplorata, mai descritta e mai studiata abbastanza. Questo libro, edito da Giammarino editore (www.giammarinoeditore.it) , colma un vuoto e regala inedite emozioni. Antonio Mocciola, giornalista e appassionato del Belpaese, ci porta per mano attraverso luoghi sconosciuti e disabitati, dai nomi arcaici e abbandonati dall’uomo. Ventuno “Pompei del Novecento”, scrigni di tesori inesplorati, al termine di strade impervie e spesso desolate. Un’Italia diversa, persa nel buio della storia. Una storia da rileggere, da riscoprire, da amare.


Antonio Mocciola (Napoli, 1973), giornalista pubblicista, è caporedattore de “Il Brigante”. Ha scritto per la musica, per il teatro, per la radio e per la televisione. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “La sottrazione” (Montag editore).

La Giammarino Editore è stata fondata nel 2010 da Luigi Giammarino, da dieci anni editore ed ideatore de “Il Brigante”, una delle più autorevoli voci del meridionalismo (www.ilbrigante.it)

Roberto Azzurro è attore, regista e autore teatrale.

IV INCONTRO BIBLICO-SPIRITUALE: LO SCANDALO DELLA MISERICORDI

CANCELLO ED ARNONE – Giovedì 12 gennaio 2012, nella parrocchia Maria Regina di Tutti i Santi, Don Sabatino Sciorio ha tenuto il IV incontro Biblico-Spirituale dal tema: Lo scandalo della Misericordia Divina. Don Sabatino ha esordito come segue: “Carissimi, diamo inizio al quarto incontro biblico-spirituale, che avrà come tema una delle più importanti verità della fede che Dio ha rivelato all’uomo: La Divina Misericordia. Il beato Giovanni Paolo II nell’Enciclica Dives in Misericordia affermava: La Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la Misericordia e quando accosta gli uomini alle fonti della Misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice. Quindi, saremo veri cristiani se professeremo e annunceremo la Misericordia di Dio. Durante i secoli, allorchè Israele si rendeva conto della propria infedeltà verso Dio, allora i profeti si richiamavano alla Misericordia. Nell’insegnamento dei profeti la Misericordia significava un amore superiore al peccato e all’infedeltà verso Dio, allora i profeti si richiamavano alla Miericordia. Nell’insegnamento dei profeti la Misericordia significava un amore superiore al peccato e all’infedeltà del Popolo eletto. La Misericordia di Dio nel Nuovo Testamento si rese manifesta in Gesù e nella sua attività terrena. Egli non solo insegnava l’Amore misericordioso di Dio, ma soprattutto lo impersonava e ne fece il contenuto essenziale della sua missione di salvezza. Con il suo annuncio e con la sua persona si rendeva presente nel mondo la Misericordia di Dio. La Misericordia di Dio è più potente del male, più potente del peccato, più potente della morte. Nessuno sbaglio è irreparabile, nessun abisso è incolmabile, nessuna miseria è inguaribile: Dio mette la sua onnipotenza a servizio del suo Amore misericordioso. La Misericordia di Dio non ha limiti: Essa è infinita. Gesù rivelava a suor Josefa Menendez nel 1922: “Sono Dio, ma Dio di amore! Sono Padre, ma un Padre che ama con tenerezza e non con severità. Il mio Cuore è infinitamente sapiente e, conoscendo la miseria e la fragilità umana, si china verso i poveri peccatori con una misericordia infinita…Amo le anime dopo il primo peccato, se vengono a chiederMi umilmente perdono, le amo ancora dopo che hanno pianto il secondo peccato, e se cadessero non dico un miliardo di volte, ma dei milioni di miliardi, Io le amo e le perdono sempre, e lavo nello stesso mio sangue l’ultimo come il primo peccato… La Misericordia del mio Cuore è inesauribile… Non intendo dire che un’anima, per il fatto stesso che è prescelta, non debba più cadere in difetti e venga liberata da ogni miseria. No cadrà, e cadrà più volte. Ma se si umilia e riconosce il suo nulla… se confida e si abbandona di nuovo al mio Cuore, mi glorificherà di più, e potrà far più bene alle anime che se non fosse mai caduta. Poco mi curo della miseria; quello che m’importa è l’amore. Più le anime sono miserabili e più attirano il mio Amore”. Perciò, non scoraggiamoci mai. Vedendoci così deboli, così impotenti da ricadere sempre nelle stesse colpe, siamo tentati a non aver fiducia e speranza nella sua infinita Misericordia. Un tema dominante nell’esperienza di santa Veronica è appunto quello della Misericordia divina. Il 21 Maggio 1725, Veronica abbracciata dalla divina Misericordia, sente in sè la certezza e la promessa di essere con Essa per sempre nella vita terrena e poi per tutta l’eternità. Possa Maria illuminarci ad una comprensione maggiore di questo supremo abbributo di Dio, e che, tutti i beati del cielo un giorno saranno abbracciati dalla Misericordia divina per tutta l’eternità.
RIFERIMENTI BIBLICI
Davide saliva l’erta (monte) degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva (2 Sam 15,30).
Allora Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte (Es. 19,17).
Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte (Es. 19,20).
Dio allora pronunziò tutte queste parole… (Es. 20,1).
Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra scritte dal dito di Dio (Es. 31,18).
Il Signore mi diede due tavole di pietra, scritte dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte, le parole che il Signore vi aveva dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell’assemblea (Dt 9,10).
Quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perchè hanno abbandonato il Signore, fonte di acqua viva (Ger. 17,13).
LA DONNA ADULTERA
Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo al tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?” Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichè inistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?” Ed ella risposte “Nessuno Signore”. E Gesù disse. “Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più”.
Come sempre è stato un incontro illuminante per tantissimi fedeli che hanno ascoltato con gioia e fede la parola di Gesù.

Matilde Maisto

Il "sipario strappato"

Non è facile sfuggire alla tentazione di usare il titolo di un famoso film di A. Hitchkock per descrivere le sensazioni e le reazioni suscitate dal recentissimo intervento della Agenzia delle entrate nella nota località di Cortina d'Ampezzo.
 
E' infatti come se una gigantesca quinta teatrale fatta di menzogne, cattiva informazione e sapiente manipolazione della pubblica opinione fosse stata squarciata per confermarci plasticamente - al di là della freddezza delle vergognose statistiche sulla evasione fiscale - la realtà di un paese nettamente diviso in due, nel quale una grande maggioranza vive una crisi che insidia addirittura la serenità della vita mentre per pochi continua ad essere il pascolo invitante nel quale non basta accumulare ricchezza ma occorre evitare di concorrere al bene comune pagando le tasse od i servizi.
 
Appare, sempre per rimanere nella metafora teatrale, così comprensibile ma patetica la difesa di ufficio degli ospiti e dei commercianti di Cortina fatta dal Sindaco della città che confonde la funzione turistica con la vergogna di ciò che è emerso dal pur breve intervento. Lascia invece sbigottiti il coro di veementi proteste intonato da molti politici del centrodestra, con note più acute per specifica competenza mondana dell'on. Santanchè,  sconvolti dal fatto che (finalmente ?) qualcuno si sia preoccupato di turbare la quiete di commercianti evasori o di vacanzieri che con redditi inferiori a quello del famoso Cipputi di Altan dormivano in Hotels a 5 stelle nei quali erano giunti con auto di gran lusso. Ci siamo tuttavia  subito ricordati della coerenza degli stessi personaggi (o dei giornali compiacenti) sempre pronti a tuonare contro i magistrati che vorrebbero addirittura perseguire i reati, carabinieri che pretenderebbero arrestare i delinquenti, pubblici funzionari che desidererebbero fare il proprio dovere e, novità assoluta e preoccupante, il fisco intenzionato a stanare gli evasori in uno dei "santuari" del "bon ton" come Cortina.
 
E allora plauso convinto ad una azione non solo doverosa ma che semmai andava ( su scala) fatta da tempo. Il vero problema è comprendere la reale portata di queste prime, episodiche iniziative, Si tratta di capire se in un paese come il nostro nel quale l'evasione fiscale raggiunge volumi tali da avvelenare la vita economica in una con livelli di corruzione della pubblica amministrazione unici in Europa, si intende veramente incidere su queste patologie, avviare una repressione seria  o se non sia un meschino ed episodico contentino a fronte dei tanti (troppi !) e veri sacrifici che i lavoratori ed i pensionati  sono chiamati a fare.
 
E' infatti tutta ancora  da verificare la "nuova" filosofia di governo della squadra Monti, la cui azione - si è ormai ben compreso - andrà ben oltre il perimetro di una sia pur strategica "manovra" per operare delle riforme e dei cambiamenti di carattere strutturale. Poiché si è partiti con un forse troppo enfatizzato "rigore ed equità" mentre sinora di "rigore" se ne è già visto tanto e di "equità" obiettivamente nulla, ecco che l"Operazione Cortina" assume, con il dibattito che ha aperto, una importanza che va ben oltre lo specifico. Si tratta in effetti di capire se la "fase 2", quella dello sviluppo economico e della crescita, decollerà solo con lo smantellamento dei diritti (alcuni peraltro costituzionalmente tutelati)e la contrazione dei redditi di lavoratori e pensionati in nome di vecchi e logori slogan neoliberisti (flessibilità, privatizzazioni, "riforme" di questo e di quello....) od anche con un riequilibrio serio della leva fiscale che consenta una redistribuzione dei redditi basata su di un minimo di equità. Ovvia precondizione di una volontà di tal genere è proprio una decisa lotta all'evasione ed alla corruzione, guerra in Italia sempre dichiarata ma mai combattuta.
 
Giova al riguardo rammentare al Prof. Monti (e forse in particolare a qualcuno dei suoi "ministri\managers") che anziché dedicare tante energie ad indebolire o tentare di eliminare (oggi si dice "riformare") alcuni principi sanciti nella Costituzione che hanno consentito al nostro paese livelli accettabili di "democrazia sociale", sarebbe molto più equo ed economicamente utile impegnarsi alla piena e seria realizzazione di quanto sancito nell'art. 53 della Carta, il cui enunciato sempre poco applicato negli ultimi lustri, anche grazie alla vergognosa pratica dell'evasione fiscale,  è stato addirittura ridicolizzato da Presidenti del Consiglio che mostravano pubblicamente una profonda insofferenza per  il concetto di "contribuire".
 
Nell'attesa che ai sacrifici già imposti ai molti segua quindi qualche dovere per i pochi ricordiamo ai tanti allegri corifei della "via italiana al facile arricchimento" che, Monti o non Monti, sta per finire anche in Italia l'epoca dei Robin Hood alla rovescia che "rubano ai poveri per dare ai ricchi" e che la pazienza della vera Italia, quella di chi lavora o ha lavorato onestamente una vita intera, sta per esaurirsi.
                                                     c.dm
                                ASSOCIAZIONE CARTA ‘48

La disoccupazione in Italia e sempre più elevata, la situazione è diventata preoccupante.


I più penalizzati sono i giovani e le donne, in parte anche i meno giovani, la crisi, economica e sociale li ha colpiti pesantemente, il trenta per cento di giovani è disoccupato, al sud la situazione è ancora peggio, la percentuale dei senza lavoro è molto più alta e diventata allarmante, siamo al record negativo. È ora che tutte le forze sociali, politiche, istituzione ad ogni livello, governo, facciano di più e meglio, per creare nuovi posti di lavoro e per fare ripartire l'economia del nostro bel paese. Alcune considerazioni, idee, proposte. Sblocco e rilancio dei lavori pubblici, infrastrutture grandi e piccole, strade, linee ferroviarie, nuove opere di utilità per il paese. Investire sul riassetto idrogeologico per mettere in sicurezza il nostro territorio, da frane, alluvioni, e per la salvaguardia del ambiente. Tutti i comuni d'Italia dovrebbero promuovere piccoli lavori di manutenzione straordinaria, strade, sentieri, piste ciclabili, acquedotti, illuminazioni, piantagioni di alberi e tanti altri lavori utili, per contribuire in una piccola parte a far ripartire l'economia e creare nuovi posti di lavoro. Le banche dovrebbero dare una mano e fare una buona parte per aiutare le aziende in crisi, dare dei finanziamenti agevolati, anche alle aziende che investono per creare nuovi posti di lavoro e non pensare solo ai profitti. Ci vorrebbe più etica da parte di tutte le aziende e quelle che non sono in crisi, ma chiudono le fabbriche qua in Italia per andare all'estero, dove la manodopera costa meno, che poi automaticamente le aziende sfruttano di più i lavoratori e guadagnano meglio, più profitti a scapito dei diritti dei lavoratori, che invece andrebbero rispettati e migliorati salvaguardando il posto di lavoro qua in Italia, se mai andrebbero aiutati i lavoratori nei paesi esteri dove le aziende Italiane si trasferiscono a conquistare i diritti e ad essere meno sfruttati. Aiutare le aziende con sconti fiscali, da parte dello stato, per chi investe nella propria azienda, per creare nuovi posti di lavoro. Poi per facilitare le donne che lavorano a mantenere il proprio posto di lavoro, che sia veramente creata una rete di servizi socio assistenziali sul territorio, per le persone più deboli, ammalati,anziani, diversamente abili e bambini, promuovere asili nido anche aziendali, esempio in un'azienda ospedaliera avere un asilo interno, non solo faciliterebbe le donne mantenere il posto di lavoro , ma si creerebbe automaticamente anche nuovi posti di lavoro. Poi abolire la norma vergognosa che permette alle aziende di fare firmare una lettera preventiva in bianco per un eventuale licenziamento delle donne. Poi aggiungo, basta al precariato, non se ne può assolutamente più. Liberalizzazione degli ordini professionali e anche altre categorie, in modo che si crei una vera concorrenza, con effetto abbattimento dei costi e un risparmio per i cittadini, si favorirebbe la liberazioni di nuovi posti di lavoro per i giovani. Va combattuta a fondo l'evasione fiscale, che poi un parte dei soldi ricuperati, investirli per creare nuovi posti di lavoro e in parte per migliorare i servizi sociali. Investire di più e meglio nella cultura, nella ricerca , nella scuola, nel sapere, nello spettacolo, nell'arte e nella salvaguardia dei beni culturali, sarebbe una bella garanzia per il futuro del paese. Prestare molta più attenzione al turismo in Italia, favorire un turismo più economico, su tutto il territorio nazionale, favorirebbe la creazione di tanti nuovi posti di lavoro, l'Italia è uno dei paesi più belli al mondo, va valorizzato e utilizzato al meglio rispettando l'ambiente.
Investire nell'agricoltura collinare e di montagna, aiutando con un contributo quelli che ci lavorano e quelli che vorrebbero lavorare. Meno pese militare e in armamenti, sospendere l'acquisto dei 131 cacciabombardieri americani che anno un costo spaventoso di 15 miliardi di euro, investire invece in progetti di vita, di nuovi posti di lavoro per i giovani. Poi per i dirigenti pubblici e privati stipendi molto più bassi, idem per tante altre categorie, calciatori, allenatori, piloti di moto e auto, presentatori e tanti altri, e dare qualche euro in più ai lavoratori e pensionati che non c'è la fanno ad arrivare a fine mese, poi anche qui si potrebbe risparmiare dei bei soldi per investire nella creazione di nuovi posti di lavoro. Cari giovani cari cittadini, bisogna che tutti insieme fare di più, dare il meglio di noi, dobbiamo alzare la voce, con più energia, con più responsabilità, farsi sentire, adoperare tutti i mezzi di comunicazione a disposizione, T.V. radio, giornali, internet, con intelligenza, con maturità sociale e civile, rispettando le regole democratiche, far sapere le nostre idee, proposte, progetti, obiettivi, e il momento che bisogna impegnarci tutti al meglio, per costruire una società più giusta, più equa, più giustizia sociale e un mondo migliore, dove tutti possano avere un posto di lavoro dignitoso e vivere serenamente.

Francesco Lena