![]()  | 
| Ufficio Giudice di Pace Piedimonte Matese | 
PIEDIMONTE MATESE. La  Giunta 
Comunale di Piedimonte Matese ha approvato ieri pomeriggio la  delibera 
che riguarda il rischio di chiusura delle sedi dei giudici di  pace, una
 in città e l’altra a Capriati al Volturno, effetto della  recente 
manovra finanziaria varata del governo Monti che prevede appunto  
l’annullamento degli uffici giudiziari distaccati con il loro  
conseguente accorpamento alla sede centrale, nel nostro caso  
rappresentato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La delibera in 
 questione contiene la richiesta al Consiglio dei Ministri del  
mantenimento degli uffici del giudice di pace nei due comuni, inclusa la
  disponibilità a farsi eventualmente carico, in forma associata agli  
altri ventitré centri del circondario, delle spese necessarie al  
funzionamento dell’attività degli uffici, la cui assenza comporterebbe, 
 come facilmente intuibile, non pochi disagi tanto ai professionisti del
  Foro quanto ai cittadini del territorio matesino. Il documento, che  
individua in Piedimonte e Capriati i capifila dell’iniziativa, sarà  
quindi votato anche dalle giunte degli altri comuni, e costituisce  
pertanto lo strumento di una strategia condivisa, adottata da  
amministratori comunali e avvocati nel corso dell’incontro tenutosi la  
settimana scorsa nel municipio di Piedimonte, quando su invito del primo
  cittadino Vincenzo Cappello e del presidente dell'Associazione degli  
avvocati di Piedimonte Luigi Cimino, si riunirono sindaci e avvocati,  
con la presenza del presidente dell’Ordine di Santa Maria Elio Sticco,  
per valutare la questione e individuare possibili soluzioni per  
garantire la permanenza degli uffici presso le odierne sedi. Un  
tentativo che contempla anche un colloquio presso il Ministero di Grazia
  e Giustizia a cui prenderanno parte i sindaci Cappello e Viccione  
(Capriati), e i presidenti Cimino e Sticco; un’occasione per valutare i 
 costi che lo Stato sostiene per mantenere le funzioni delle due sedi  
giudiziarie e discutere della situazione che rischia di generare  
problemi all’ampia utenza matesina.
