05 dicembre 2012

FOCUS IN PROVINCIA SULL'INGEGNERIA NATURALISTICA

Stefano Giaquinto
CAIAZZO - "Le sistemazioni idraulico forestali con tecniche di Ingegneria Naturalistica: dalla manutenzione del territorio alla prevenzione del rischio", questo il titolo di un interessante convegno che si terrà il giorno 10 dicembre alle ore 15 presso la sala consiliare della Provincia di Caserta. Un confronto che vedrà la partecipazione di tecnici e di rappresentanti istituzionali: tra gli altri, il Presidente dell'Ente di Corso Trieste Domenico Zinzi accompagnato dall'assessore all'Agricoltura e Foreste Stefano Giaquinto, il presidente dell'A.I.P.I.N. Sezione Campania Vincenzo Del Genio e il Dirigente Settore Agricoltura, Caccia e Pesca, foreste della Provincia Ciro Costagliola. Ai partecipanti al corso di formazione per idraulico forestali saranno rilasciati gli attestati di frequenza, il convegno inoltre varrà crediti di formazione per gli esperti che ne prenderanno parte. Un interessante dibattito con focus su rischio e prevenzione di frane e incendi boschivi, tecniche di consolidamento per il restauro del paesaggio antico, ma anche mitigazione del rischio idrogeologico, uso e metodi di nuove tecniche. Sarà illustrato anche un esempio di intervento d'Ingegneria Naturalistica in Catalogna nel restauro idraulico-forestale". 
Pietro Rossi

SI APRE IL SIPARIO SULLA SECONDA RASSEGNA TEATRO D’AMATORE AD ALIFE.



ALIFE. Sabato 25 novembre scorso si è aperto ufficialmente il sipario sulla II Rassegna Teatrale “Teatro d’Amatore” organizzata dall’Associazione Arteatro di Alife. La serata è stata densa di momenti spettacolari: dalla musica della Di Cerbo Big Band alle battute divertenti  ed esilaranti dei due mattatori della serata i fratelli Frattolillo, dalle compagnie teatrali che hanno presentato i propri lavori alla dolcezza della voce di Serena Vella accompagnata alla chitarra da uno strepitoso giovane chitarrista Matteo Di Caprio. E poi gli ospiti della serata da Pierluigi Tortora a Luigi Troisi e Nello Mascia che hanno regalato alla vasta platea presente momenti commoventi e emozionanti di grande poesia, pensiero ed alto teatro. Ebbene l’apertura della rassegna è stata di altissimo livello e i presupposti  affinché il territorio matesino conosca e apprezzi del “buon teatro” ci sono tutti. Quindi la prima compagnia teatrale ad aprire ufficialmente questa rassegna e a cimentarsi sul grande palco dell’Auditorium dell’IPIA di Alife è la Compagnia Teatrale “Il Sipario” di Mondragone che porterà in scena la commedia “Un sogno di … vino” liberamente tratta da “Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo.  L’appuntamento è per sabato 8 dicembre 2012 alle ore 20.00. Il responsabile della Compagnia, Franco Di Lorenzo, ha curato la riduzione oltre che l’adattamento della commedia e insieme al regista, Ciro Zinno, hanno “rifinito” una precisa fisionomia dello spettacolo sommando alla drammaturgia del testo la drammaturgia della “scena”, del singolo momento teatrale; la novità più significativa è, appunto, quest’ultima che coincide anche con il nuovo percorso di ricerca de ”Il Sipario”. L’Associazione Culturale “Il Sipario”, con sede stabile in Mondragone (CE), nasce nell’anno 2002 dalla più che trentennale esperienza di attori che si sono formati artisticamente in varie Compagnie Teatrali. I numerosi lavori portati in scena,(tra questi vanno ricordati i capolavori del Grande Eduardo, di Samy Fayad, di Peppino De Filippo, Scarpetta, Scarnicci e Tarabusi, Gaetano Di Maio ecc…) sottolineano la buona preparazione e l’ottimo livello artistico raggiunto.
Pietro Rossi

Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Al Teatro Garibaldi serata di Beneficenza per la Terra Santa


avv. Giovanni Napolitano

S.MARIA C.V. - La delegazione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, collegata alla diocesi di Capua e presieduta dal generale Ugo Grillo, ha organizzato, per domenica 9, al “Teatro Garibaldi” un Festival di beneficenza di musiche classiche internazionali a cura dell’Associazione “Musichevolmente”.  Alla serata, il cui ricavato sarà devoluto all’ordine equestre nazionale guidato dal cardinale s.e. O’Brien, indicato a capo dell’ordine nel recente concistoro di Benedetto XVI,  saranno presenti, tra gli altri, il sindaco della città Biagio Di Muro, il Luogotenente dell’ordine avv. Giovanni Napolitano, il mosignor  don Pietro Piccirillo, amministratore diocesano.“La missione principale di quest’Ordine – ha ricordato l’avv. Giovanni Napolitano, luogotenente per  l’Italia Meridionale Tirrenica  - resta quella di vivere nella spiritualità e nel sostenere concretamente le opere e le istituzioni caritative, sociali e culturali della Chiesa cattolica in Terra Santa, in particolare quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme.”Lo spettacolo, una pomeridiana  in grande stile, diretta dal maestro Gerardo Cavallo, con inizio alle ore diciassette, proporrà in scena i maestri Rubina Cecere, Raffaele Cepparulo, Antonio De Gennaro, Natascia De Mel, Valantina Di Gennaro, Paola Falcone, Eva La Manna, Angela Piccerillo, Rita Salvati, Carmen Sanfelice, Paolo Semonella, Gemma Sisara, Rosa Sostini, Denise Tirone, Francesca Viscardo.

Ernesto Genoni

Grande performance del duo cameristico “LIRA”.



BellonaGrande è stata la performance del duo cameristico “LIRA” al decennale Fidapa di San Tammaro che si è tenuta  sabato 17 novembre 2012 al Cineforum Comunale  di San Tammaro. Il programma eseguito dai musicisti ha compreso arie d’opera e classico napoletano. L’Associazione Lira, diretta dal Maestro Alfredo Apuzzo ha dunque fatto parte di una prestigiosa kermesse musicale che ha avuto inizio alle ore 19.00 ed è stata il fulcro di un programma più vasto, dal tema: Esposizione del costume della “Donna Tammarese”  Alla presenza inoltre di autorità e prestigiosi ospiti si è svolto a seguire il convegno “L’altra metà del cielo nel terzo millennio” ed al termine assaggio-buffet di dolci e prodotti tipici del territorio offerti dalla Fidapa—San Tammaro. 

c.s.

DIVERSAMENTE NEGATI, NEGATA LA DIVERSITÀ.



AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI ISERNIA
A S.E. Prefetto di Isernia
A tutte le Autorità preposte
                                                                           A tutti gli organi di informazione - loro sedi

DIVERSAMENTE NEGATI, NEGATA LA DIVERSITÀ

Eccellenza, autorità, sigg. direttori,
Castello Pandone di Venafro
da sempre sono stato convinto che la partecipazione attiva, convinta, spontanea nella società, dovesse appartenere al sentire collettivo. Più importante delle proprie cose, del personale, dovesse essere la condivisione dei problemi e delle problematiche attinenti una massa più diversificata, una massa spesso più indifesa di quello che si crede o più semplicemente timida di fronte alle difficoltà. Ma ancora più importante, se mai fosse possibile una scala di valori e priorità, sono le tragiche quotidiane vicende di quelle persone che per loro sventura, durante la loro vita vengono a contatto con un destino avverso, il quale, implacabilmente, quasi alleato con i più fortunati, i più forti, si diverte ad avversare ancora e sempre più il soggetto oggetto delle odiose attenzioni camuffandosi da destino. E si, noi tutti, pur di scansare, tenerci il più possibile lontano da tali condizioni, ci trinceriamo dietro parole senza contenuti: destino, fato, sfortuna, con l’unico obiettivo, spesso inconsapevole ma tante volte mirato, di giustificarsi della propria riluttanza ad occuparci dell’altro. E allora il destino, il fato, la sfortuna, rappresentano la nostra salvezza, la scusa più banale in alcuni casi, ignobile in altri. Eppure, in questo contesto così pregno di tristezza, siamo stati capaci di interventi legislativi degni di grandi menti, di virtuosismi sociali da far invidia ai Gandhi o Martin Luther King di sensibilità a comando, ci siamo inventati i sostegni agli andicappati. Che brutta parola, la nostra sensibilità ancora una volta si è ribellata, molto meglio disabili, anche questa brutta, allora, diversamente abili. Vuoi mettere! Ogni nostro intervento è così meschino e bugiardo che si vede lontano un miglio che la sola necessità di trovare termini meno duri sono solo e reali esigenze dei “normali”, ancora una volta impegnati ad allontanare “l’altro” addolcendo per il nostro palato, per la nostra ipocrisia l’unica e tremenda realtà: “diversità”. Ci siamo inventati volumi di parole, di tecnicismi sociali pur di far credere di essere attenti ai problemi dei più “sfortunati”, salvo poi, sistematicamente, disattendere qualsiasi aspettativa e applicazione delle regole. Mi viene da pensare all’amico Luca che quotidianamente si agita nella sua Bojano, in maniera anche troppo composta, al fine di richiamare i preposti all’osservanza di quelle norme scritte (evidente in modo bugiardo) a difesa dei diversi ma applicate solo in rari e fortunati casi. Leggi per lavarsi la faccia, tentativi di riciclarsi la coscienza, con l’unico reale obiettivo, nemmeno celato, quello di fare chiacchiere, di non dar corso alle parole. Proprio qui sta il punto, nessuna legge sarà capace di sostituire quello che naturalmente dovrebbe motivarci, il sentire collettivo aldilà di ogni impulso slegato dall’altruismo. Eppure, in una sorta di mea culpa generale, implacabili e severi con noi stessi, abbiamo disseminato leggi dure a sostegno dei diversi, pardon, diversamente abili. L’abbattimento delle barrire architettoniche, grande intendimento, qualche volta accennato, quasi sempre disatteso. Ma la coscienza ce la siamo lavata, il resto si vedrà, non possiamo certo fare tutto noi! Eppure, anche se di fronte all’insuperabile egoismo (personalmente credo superabile) nulla è possibile attuare, si continua a non poter accettare la sistematica disattenzione, diciamo così, delle leggi. Eccellenza, autorità, direttori, assodata la diversità, dobbiamo fare qualcosa per assicurare a queste persone almeno la possibilità di essere diversi. Ebbene si, sono diversi consapevoli di esserlo e di trovarsi di fronte persone normali (diciamo così) bugiarde e vigliacche. Non chiedo a nessuno la sensibilità mancata, quella o ce l’hai o non s’inventa, chiedo a lettere cubitali il rispetto delle regole. La cronaca ci restituisce, in questi giorni, la diversità dei migranti, chiusi in gabbie al terzo millennio, esempio di carità e uguaglianza, ma ci restituisce anche, nel suo piccolo (!),  opere pubbliche devastate nonostante pesanti interventi economici finanziari statali. L’esempio del castello Pandone di Venafro è da ascrivere negli annali delle vergogne nazionali. Un’opera finita, ultimata (e di questi tempi non è poco), pronta ad accogliere masse di visitatori, di studenti, di fruitori culturali, pronta lo era! Insani lavori postumi, hanno rigettato l’opera pubblica nel baratro tanto da regalarci un percorso a ritroso nel tempo, purtroppo non fermandosi al medioevo, bensì all’epoca dantesca e alla sua Divina Commedia! Percorsi di accesso alle visite da paragonarsi a gironi infernali, discese agli inferi piuttosto che a luoghi sicuri e gradevoli. Una volta tanto, pure i “normali” sono in difficoltà! Ogni scolaresca guidata in quei luoghi finalmente potrà studiare dal vivo il Sommo Poeta e “sperare” di poter toccare con mano il profondo male! L’unico percorso di accesso all’antico maniero oggi è rappresentato da un viottolo stretto, sdrucciolevole e a picco sul baratro senza protezione! Finalmente anche i “normali” sono serviti! Telefonate preoccupate di genitori, insegnanti, presidi, non sono al momento servite a stimolare interventi dovuti. Eppure, anche in questo caso, gli andicappati sono più “sfortunati”. I normali, per quanto in precarie situazioni di sicurezza, possono decidere di affrontare l’insano pericolo, ma i diversi, quelli con tante leggi a loro favore, come faranno, anche volendo rischiare a visitare il castello? Semplice, attraverso l’accesso riservato ai “diversamente abili”, anche loro rischiando, potranno recarsi al Pandone. Magari, le impietose pale meccaniche, quelle che hanno scarnificato l’opera pubblica ultimata, hanno tranciato di netto, a picco nel vuoto, quell’unica e ottima possibilità di accesso! Ebbene si, non mi si dica che nessuno si era accorto di questa volgarità sociale. Oggi quel luogo, difficile per i normali, è impossibile per gli anormali, pardon, per i diversamente abili! Per una volta che potevamo considerarci soddisfatti per un’opera pubblica degna di questo nome con tanto di accesso per i diversi, dobbiamo ricrederci di fronte al suo abbattimento! L’abbattimento delle barrire architettoniche è stato abbattuto dal suo abbattimento! Eccellenza, autorità, direttori, qui viene negata anche la diversità! Spero che un eventuale quanto dovuto intervento, non sia da ricercare nella direzione del rispetto delle leggi, bensì al sentire collettivo, ad un rispetto del sentimento e dell’uguaglianza non solo sbandierata. Forse ancora di più in occasione dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia! Per il momento uniti solo da uno sfrenato egoismo!
  

                                                                                        Il Segretario Regionale UILBAC Molise
                                                                                                                                          Emilio Izzo

A San Marcellino l’assemblea provinciale delle Pro Loco aderenti all’UNPLI.




SAN MARCELLINO – Si è svolta domenica 2 dicembre, presso la “Tenuta del Barone”, l’assemblea provinciale delle Pro Loco aderenti all’UNPLI Caserta. Le Pro Loco casertane aderenti all’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia sono state ospiti della Pro Loco di San Marcellino, presieduta da Antonio De Santis. L’incontro è stato fortemente voluto e moderato dal presidente dell’UNPLI Caserta, Franco Pezone, neo eletto a componente della giunta esecutiva dell’UNPLI Nazionale. In quest’occasione la Pro Loco di San Marcellino ha mostrato una grande capacità organizzativa e ha regalato ai tanti ospiti intervenuti un’occasione che offre tanti spunti di riflessione. Come evidenziato da Pezone le Pro Loco si trovano in una fase evolutiva importante in cui è fondamentale “stringere i ranghi e presentarsi agli occhi dei nostri ospiti per quello che con l’impegno ed il sacrificio siamo riusciti ad affermare, ovvero quello di essere una delle più belle realtà associative di tutta la provincia di Caserta”. Non a caso, durante l’incontro, sono state presentate una serie di idee, proposte e iniziative che “testimoniano la voglia di partecipare e le notevoli possibilità che potrebbero sviluppare a favore dei nostri territori”. Ma Pezone e le altre personalità presenti hanno messo anche in evidenza come “La cultura del dialogo e dello sviluppo sostenibile e condiviso della società civile casertana della quale le Pro Loco sono protagoniste indiscusse, necessita di maggiore attenzione e considerazione”. Mario Perrotti, presidente dell’UNPLI Campania, si è mostrato pienamente d’accordo con Pezone su una maggior tutela degli aspetti ambientali e, in un passo del suo intervento, ha voluto evidenziare che bisogna andare avanti avendo “dignità ed orgoglio di sentirsi parta di un qualcosa di utile e di forte”. Perrotti evidenzia anche che se nelle regioni del Mezzogiorno esistono numeroso associazioni è anche perché “i giovani sono legati a un senso di appartenenza che lo stato non riesce a dare”. Non ci è ancora dato sapere se è sui giovani che punteranno le Pro Loco in questa fase evolutiva, quello che è certo è che i giovani, in provincia di Caserta, continuano a regalare numerose soddisfazioni a questa realtà associativa. Infatti nel corso dell’assemblea, Claudia De Santis e Francesco Giovanni Bocchino, due giovani di San Marcellino che hanno partecipato al Servizio Civile Nazionale presso la Pro Loco di San Marcellino, hanno ricevuto il premio nazionale “Paese Mio”, promosso annualmente dall’Unpli. I due giovani sammarcellinesi hanno realizzato un progetto, proiettato nel corso dell’assemblea, intitolato “Archeologia e arte in Terra di Lavoro”. Si tratta di un elaborato sul percorso della viticoltura che porta alla nascita del Vino Asprinio e sulla raccolta delle Noci. Due prodotti tipici, su cui un tempo si basava l’economia sammarcellinese e su cui oggi si basa una delle principali occasioni di scambio socio-culturale e ricreativo del paese, la “Sagra della noce e del vino Asprinio“, organizzata ogni anno dalla stessa Pro Loco di San Marcellino. La premiazione e l’intera assemblea è avvenuta in presenza di numerose figure influenti nell’ambito dell’UNPLI come Bernardina Tavella, componente della giunta esecutiva dell’Unpli nazionale, e dei rappresentanti di numerose Pro Loco casertane, nonché delle autorità locali. Sono intervenuti, infatti, anche il Sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone, il vice-sindaco, Filippo Barone e l’Assessore alla Cultura Attività Produttive, al Turismo, allo Sport, alla Cultura ed allo Spettacolo, Sergio Conte.