ALIFE – Con una solenne celebrazione tenutasi presso
la cattedrale di Alife si è concluso il primo Sinodo Diocesano di Alife-Caiazzo. In Cattedrale, alla presenza di una
gran numero di fedeli l’intera Diocesi si è trovata per concludere questo cammino di revisione intrapreso un anno
fa e ascoltare dal Vescovo le consegne per l’anno pastorale. Guardando a quello
che lo Spirito ha suscitato nella nostra Diocesi, ha ricordato Mons. Valentino Di Cerbo, viene da pensare
che il Sinodo ha già raggiunto un grande risultato facendoci percepire come
l’unica Chiesa di Alife-Caiazzo e portandoci a pensare che la sinodalità non è
legata ad un evento particolare, ma va vissuta e ed esercitata quotidianamente
a tutti i livelli: parrocchiale, foraniale, diocesano, perché una Comunità
cristiana che opera diversamente rinnega il proprio essere e la propria
missione e rischia di rendere evanescente il progetto del Regno. Nel Sinodo
abbiamo analizzato con preoccupazione e con dolore le rughe e le ferite della
nostra Chiesa, ma abbiamo anche constatato che il Signore, nonostante le
infedeltà e i limiti, nostri e delle generazioni passate, ci conduce ancora
verso i suoi sogni. È stato molto bello notare il clima sereno con il quale
nelle sessioni sinodali e nelle fasi preparatorie abbiamo parlato dei problemi,
delle carenze e dei ritardi della nostra Diocesi, con il desiderio di
recuperare alla nostra Chiesa la bellezza che il Signore progetta per lei. È
stato altrettanto bello, scoprendo i doni del Signore che la arricchiscono,
veder maturare la certezza che i sogni sono possibili e che il futuro sarà
pieno di sorprese se, come i pellegrini di Emmaus, ci lasceremo riscaldare
sempre più il cuore dalla Parola del Signore e guidare dal suo Spirito.
Pietro
Rossi