21 agosto 2010

L’ambiente come occasione di sviluppo è la scommessa su cui punta ASTRAmbiente.


Piedimonte Matese. Il limite tra un ambientalismo di tipo sociale e uno di mero principio è segnato dalla capacità di dare un risvolto pragmatico al proprio impegno. L’ambiente come occasione di sviluppo è la scommessa su cui punta ASTRAmbiente, ci ha spiegato il commissario provinciale Michele Santoro (nella foto), questo è e resta un punto fermo nella nostra filosofia associativa e una delle ragioni fondamentali che caratterizza la nostra esistenza come organizzazione. ASTRAmbiente intende continuara a spendere molta parte delle sue energie in questa direzione, sia perchè l’esperienza finora maturata consente di mettere a disposizione competenze e professionalità di rilievo, sia perchè non intendiamo ignorare le ragioni dello sviluppo. Avanzare sulla strada dello sviluppo sostenibile, promuovere politiche ambientali innovative, devono rappresentare le direttrici principali che possono guidare l’impegno generale di chi ha a cuore le sorti dell’ambiente e della natura. L’ambiente o meglio le risorse ambientali, forse oggi, rappresentano l’unica vera risorsa per lo sviluppo eco – sostenibile del territorio. Per questi motivi ognuno di noi,continua Santoro, senza tentennamenti, deve avvertire il bisogno di perseguire senza altra finalità il miglioramento delle condizioni ambientali per un sano sviluppo. Queste sono le linee guide che l’associazione ASTRAmbiente intende perseguire per la difesa del territorio e per lo sviluppo e miglioramento delle risorse ambientali. La realizzazione di tale programma darà luogo a un riequilibrio territoriale, alla riqualificazione ambientale, alla valorizzazione del territorio ma, soprattutto alla salvaguardi e tutela del territorio per danni causati da dissesto idrogeologico del sistema. Qualificando il sistema esistente, in relazione all’evento delle nuove tecnologie, in armonia con la ricerca scientifica e la salvaguardia dell’ambiente. Di qui l’esigenza di attuare una pianificazione degli interventi da effettuarsi soprattutto quelli in ordine alla prevenzione di danni idrogeologici, promuovendo contemporaneamente un rafforzamento e la nascita di piccole o medie attività di sviluppo collegate alla riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente naturale esistente. Promuovendo nel contempo una attività formativa integrata nel campo ambientale con la pianificazione dello sviluppo economico in modo da evitare la degradazione dell’ambiente e creare una realtà più giusta ed equilibrata nei suoi valori socioeconomici e territoriali per eliminare i profondi squilibri che tutt’ora caratterizzano le diverse aree che la costituiscono. I mutamenti dell’ambiente in cui viviamo, negli ultimi anni, ha subito un rapido cambiamento ma, soprattutto un forte degrado incontrovertibile dovuto oltre che agli agenti atmosferici all’incuria dell’uomo che male ha sfruttato l’ambiente quale risorsa naturale da salvaguardare ed utilizzare per il proprio sviluppo. Le nuove esigenze della società moderna, che pone alla propria base lo sviluppo economico, sociale ed ambientale del territorio, avverte con forza la necessità di recuperare un rapporto con l’ambiente per molti anni dimenticato ed abbandonato al proprio destino. La necessità di salvaguardare il territorio da disastri idrogeologici, ha concluso Michele Santoro, l’opportunità di bonificare un’area di notevole interesse ambientale, l’interesse e l’opportunità di creare i presupposti di uno sviluppo locale nel campo ambientale, hanno ulteriormente svincolato l’ambiente dal rango di soluzione di ripiego rispetto alla crescita sociale ed economica ed hanno attribuito a quest’ultima la funzione di risorsa essenziale ai fini non solo del bagaglio culturale delle popolazioni ma, soprattutto della riqualificazione e conservazione ambientale con conseguente collocazione dei giovani nel mercato del lavoro, impongono sempre più nuovi e qualificati percorsi di crescita in grado di confrontarsi con la globalizzazione e l’utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie.

Pietro Rossi