Franco De Michele |
CASERTA. E’ a tutti ormai
chiaro che la dichiarazione di dissesto adottata dal Comune di Caserta non stia
risolvendo, anzi sta acuendo, le difficoltà complessive di un territorio già
critico sia per la condizione generale di profonda crisi, sia per una debolezza
strutturale e imprenditoriale ormai cronica. Caserta vive, a mio avviso, una
fase cruciale. Infatti, se da un lato si chiede ai cittadini uno sacrificio
ulteriore per sanare la fase di dissesto, in costanza come dicevo di una crisi
che incide drammaticamente sul tessuto sociale ed economico, non appare per
nulla chiaro come si intenda uscire, o quanto meno contribuire ad uscire, da
questa situazione drammatica. Inoltre, non è più procrastinabile mettere mano
ad una programmazione finalmente organica e complessiva dello sviluppo del
tessuto cittadino. Caserta non può continuare a pensare a se stessa senza
un’idea, chiara e forte, del proprio futuro e di come esso debba essere
declinato. Non è più immaginabile una navigazione a vista che tenga conto solo
della risoluzione temporanea dei singoli problemi, ma è indispensabile
tracciare una rotta certa, rispetto al futuro sviluppo, alla quale richiamare
lo sforzo di tutte le forze in campo. Non è possibile perché deve essere chiaro
a tutti che solo dal territorio, solo dalle nostre potenzialità e capacità,
possono nascere le risposte di domani. Non è possibile perché sono ormai
defunte tutte le ipotesi di sostegno, centrale e regionale, che nei decenni
passati hanno caratterizzato le politiche sociali ed economiche delle nostre
realtà locali. Questo anche in funzione del dissesto che dovrà essere sanato
solo ed esclusivamente con le nostre risorse locali. Questo, per evidenza, a
maggior ragione con amministrazioni di centrodestra che palesano una incapacità
oggettiva a risolvere le grandi questioni che ci interessano. Ecco, allora,
l’indispensabilità di mettere finalmente a regime una programmazione condivisa
del nostro territorio che includa una caratterizzazione forte ed
identitaria di una realtà per troppo
tempo lasciata a se stessa. Saranno nelle prossime settimane all’attenzione
questioni centrali che rappresentano una grande sfida per Caserta ma, per
converso, anche una straordinaria opportunità su cui, forse in maniera
ultimativa, costruire il futuro della Città. I temi urbanistici, partendo dal
PUC (Piano Urbanistico Comunale), saranno una prova di altissimo significato su
cui misurarsi. L’idea che si metterà in campo di come vogliamo, plasticamente e
funzionalmente, sviluppare il tessuto cittadino, che significa anche dal punto
di vista ambientale, economico, di vivibilità, diventa il punto di partenza di
ogni serio ragionamento. E ancora, l’affidamento di servizi fondamentali come
la gestione dell’acqua ed del gas, il Macrico, il reale progresso della
costituzione del nuovo Policlinico, non solo dal punto di vista strutturale ma
anche e soprattutto funzionale, il bando per il trasporto pubblico locale di
cui Caserta dovrà dotarsi entro giugno, il nuovo affidamento per la raccolta
rifiuti sono questioni straordinarie per capire come (realmente, concretamente)
vogliamo la Caserta dei prossimi decenni.
Sono, quelle richiamate,
decisioni oggi in campo; sono questioni di una tale portata da poter
dire, oggettivamente, che se non colte correttamente non porteranno quello
scatto in avanti, quel cambiamento reale di cui la Città ha bisogno. Siamo
perfettamente consci del momento; il Partito Democratico di Caserta, insieme a tutte
le forze di centrosinistra, alle forze sociali, ai movimenti, a tutti quelli
che, non strumentalmente, non demagogicamente, vogliono discutere, intende
aprire un confronto serio e responsabile, così come già fatto su temi come
LoUttaro o la Firema. Il PD sottolineerà puntualmente ogni vicenda portando il
proprio contributo, così come fatto, ad esempio, per il Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale ‘’PTCP’’ (a
proposito, aspettiamo ancora un confronto aperto e pubblico su un tema di tale
interesse collettivo). Attiveremo presto
tutte le possibilità di confronto sulla Città con un’unica pregiudiziale: che
sia chiaro a tutti che la drammaticità del momento può essere superata solo con
un’idea finalmente complessiva dello sviluppo di Caserta e che, per
realizzarla, c’è bisogno del contributo di tutti. Ritornerò, sempre grazie alla disponibilità di
Carta’48, sui temi accennati in maniera più approfondita nella speranza di
suscitare anche da queste pagine un dibattito sereno, ma chiaro.
Franco De Michele