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Lo Uttaro finalmente qualcosa si muove. Dopo lo stanziamento di fondi per la
caratterizzazione dell’area, l’annuncio, da parte del Presidente della
Provincia Zinzi, del prossimo svuotamento dei rifiuti abbancati da anni nel
sito di trasferenza, nelle vicinanze dell’ex macello comunale, è un piccolo
passo nella direzione giusta. Una goccia nel mare, però, rispetto a ciò che
ancora va fatto per riqualificare quella zona devastata da decenni di
sversamenti più o meno leciti e da decine di industrie insalubri. In quell’area
restano ancora, infatti, diversi milioni di mc di rifiuti delle quattro
discariche esistenti, di cui una, quella voluta dal Commissario Bertolaso nel
2006, tutt’ora sotto sequestro, che dal 2007 continua a produrre percolato che
si infiltra nella falda acquifera e che da allora necessita di un intervento
urgente di messa in sicurezza, mai attuato. La pressione costante che da anni
il ComER e le associazioni casertane stanno esercitando sui nostri decisori
politici ha iniziato a sortire i suoi effetti. Già nel 2006, infatti, il
Commissario Bertolaso, con il famigerato Protocollo d’Intesa, si era impegnato a rimuovere entro pochi mesi
i rifiuti dal sito di trasferenza. Ma allora Lo Uttaro non era ancora una
questione scottante per la politica e, come è accaduto troppo spesso in
Campania negli ultimi anni, gli impegni non vennero rispettati. Oggi pare che
la Provincia, seppur dopo tanto tempo, voglia onorare quell’impegno. Ma non
basta. Lo Uttaro necessita di un intervento complessivo di caratterizzazione e
di bonifica dell’intera zona che si estende per ben 196 ettari (circa 280 campi
di calcio) al confine dei Comuni di Caserta, San Nicola la strada, Maddaloni e
San Marco evangelista. Bonifica che almeno per quanto riguarda l’area delle
discariche andava completata entro il 31 maggio del 2010 e che invece a
tutt’oggi non è ancora iniziata. Sarebbe assurdo quindi che da un lato si
iniziano a rimuovere i rifiuti stoccati e dall’altro si portano nuovi rifiuti
nel sito di stoccaggio autorizzato dalla Regione Campania nell’agosto scorso. Se
davvero il Presidente Zinzi vuole dimostrare quell’attenzione alla tutela
dell’ambiente e del territorio che spesso va sbandierando sugli organi di
informazione deve uscire dall’ambiguità di comportamenti come quelli tenuti dal
suo Assessore all’ambiente, la prof. Maria Laura Mastellone, in occasione del
tavolo tecnico convocato in Regione il 13 dicembre scorso sulla vicenda dello
stoccaggio della New Ecology, quando ha preferito un tavolo”separato” senza
verbalizzazione, e dovrebbe impegnarsi invece concretamente per impedire
l’apertura del sito di stoccaggio a Lo Uttaro. Tanto più che un’altra incognita
sta per abbattersi sul futuro di quell’area. La Società Ricicla Molisana, il
cui impianto era stato messo sotto sequestro nel
settembre del 2009 dai Carabinieri per una seri di violazioni sia in materia di
normativa sulla sicurezza del lavoro sia in materia ambientale, come riportato
da vari organi di stampa, ha ottenuto
dalla Regione Campania il decreto che la esonera dall’obbligo di
assoggettamento alla Valutazione d’impatto ambientale. Preludio questo ad una
prossima autorizzazione all’esercizio dell’impianto. Non si può consentire un altro
impianto di trattamento dei rifiuti in un’area da bonificare. Ci aspettiamo che
Comune, Provincia e Regione non facciano gli stessi errori dello stoccaggio. Li
aspettiamo fiduciosi in un intervento definitivo che dia garanzie per la tutela
della salute dei cittadini casertani, in modo da interdire definitivamente
l’area de Lo Uttaro da nuovi impianti industriali di rifiuti.
ComEr
Legambiente Circolo di Caserta
LiiberaMente Movimento Civico Prov.
Caserta
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