SE STANNO FERMI, CREANO MENO DANNI…..
Dell’art. 34 collegato alla
pubblicazione della legge finanziaria n. 1 del 2012 della Regione
Campania, che stravolge il precedente non ne avevamo proprio bisogno.
Una manovra che penalizza i cacciatori campani, i quali, saranno
costretti a pagare un’ulteriore quota alla Regione per la migratoria facoltativa, E’ da qualche giorno, che molti cacciatori che si firmano con la
sigla della loro appartenenza si sfogano, a giusta ragione, per quanto
avvenuto. Ci permettiamo di suggerire a costoro, che sarebbe opportuno che
chiedessero ai loro spiegazioni, ai loro dirigenti, visto che gli stessi
occupano cariche importanti nell’ambito politico-venatorio campano. Si chiarisce comunque, che nessun Comitato Tecnico Faunistico
Venatorio Regionale, è mai stato convocato per discutere la modifica
introdotta, e che di quest’aborto solo qualche sparuto gruppo di
faccendieri ne era a conoscenza, anche se ora cerca di cavarsela
proponendo sterili ricorsi. Vogliono salvare la faccia, ma i cacciatori non sono così sciocchi come costoro credono… Pertanto rivolgiamo al Governatore Caldoro, di conoscere quale mente bacata del mondo venatorio ha partorito quest’aborto. Di conoscere, come la Regione Campania intenda assicurare la
residenza venatoria a tutti i cacciatori campani, in maniera tale che
debba coincidere con la residenza anagrafica? Di conoscere, come garantirà la superficie minima di territorio
agro-silvo-pastorale che non potrà essere inferiore a 65.000 ettari per
ogni ATC, così come chiaramente ribadito all’art. 34 e come intende
affrontare la questione dell’ATC di Napoli, che risulta avere un
territorio agro-silvo-pastorale di 45.000 ettari così come risulta dal
piano faunistico venatorio provinciale approvato a novembre 2011. La convocazione del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, a
questo punto è doverosa e urgente, il mondo venatorio campano ha il
diritto da sapere.
COMUNICATO STAMPA DELLA PRESIDENZA REGIONALE Eps Campania
(Venditti-Abbruzzese-Pollio)