Sen. Carlo Sarro |
Piedimonte Matese. Nell’ultima seduta, l’Assemblea di
Palazzo Madama ha definitivamente approvato il ddl 3321, recante norme in
materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei
movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza ed i controlli
dei rendiconti; con lo stesso provvedimento è stata conferita delega al Governo
per l’adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei
partiti e dei movimenti politici e per l’armonizzazione del regime relativo
alle detrazioni fiscali. Relatori del provvedimento in Aula i senatori Stefano Ceccanti (PD) e Carlo Sarro (PDL). “Il testo legislativo approvato dal Senato – afferma il senatore Carlo Sarro – è ormai
legge dello Stato e rappresenta una risposta, a mio avviso, seria e convincente
alle tante critiche sollevate, soprattutto negli ultimi tempi, rispetto al
sistema del finanziamento dei partiti. So che questo è un tema sensibile come,
del resto, dimostra la storia del finanziamento pubblico alla politica: la
prima legge in materia (Legge n..195/1974) fu speditamente approvata dal
Parlamento dietro l’onda d’urto dello scandalo “Petroli” e così anche altri
successivi interventi normativi sono stati promossi in conseguenza di episodi
non proprio commendevoli. La nuova legge presenta elementi sicuramente
innovativi: in primo luogo riduce della metà l’ammontare della contribuzione
pubblica ai partiti, stabilisce l’ammontare massimo della contribuzione in
maniera fissa e non più variabile, commisura parte del contributo
all’autofinanziamento dei partiti e favorisce l’obiettivo, in sede di
candidature, delle pari opportunità di genere”. Il componente della
Commissione Bicamerale Antimafia sottolinea come “di notevole interesse siano anche le nuove norme sui controlli
esercitabili sui rendiconti e più in generale sui documenti contabili;
innanzitutto è fatto obbligo di affidare il controllo della gestione contabile
e finanziaria a società di revisione iscritte nell’albo speciale tenuto dalla
CONSOB. Vi è poi la fase successiva di controllo, assegnata ad una apposita
commissione composta da cinque magistrati di cui uno designato dal primo
Presidente della Corte di Cassazione, uno designato dal Presidente del
Consiglio di Stato e tre dal Presidente della Corte dei Conti. A tale organismo
indipendente viene attribuito un potere accertativo molto penetrante, esteso
anche alla veridicità dei documenti contabili. Del resto anche in materia di sanzioni la nuova legge rende più
rigoroso il sistema, introducendo pesanti limitazioni finanziarie e misure
decadenziali a carico dei tesorieri dei partiti. Di portata innovativa sono poi le previsioni riservate alla
trasparenza, imponendosi, per la prima volta, l’obbligo per gli amministratori
dei partiti di rendere pubblica la loro situazione patrimoniale e reddituale;
inoltre, è previsto l’obbligo di pubblicazione nei siti degli atti contabili al
fine di favorire un controllo, per così dire, diffuso delle attività
finanziarie dei partiti. Di
particolare interesse è, poi, la norma che impone ai partiti beneficiari della
contribuzione pubblica di dotarsi di un atto costitutivo e di uno statuto,
redatti nella forma dell’atto pubblico, che indichino con chiarezza l’organo
competente ad approvare il rendiconto di esercizio e l’organo responsabile per
la gestione economico- finanziaria. Lo statuto deve essere conformato a
principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta
dei candidati, al rispetto delle minoranze ed ai diritti degli iscritti”. In
risposta agli episodi di malcostume nell’uso del finanziamento pubblico
registratisi negli ultimi tempi, poi, Sarro
ricorda che “sono state introdotte due
norme particolarmente significative: è fatto divieto ai partiti di investire la
propria liquidità in strumenti finanziari diversi dai titoli di stato emessi
dai Paesi dell’Unione Europea e di acquistare o locare immobili di proprietà di
parlamentari europei, nazionali e regionali. Infine, mi preme sottolineare, come i primi risparmi realizzati con la
nuova legge, pari a 91 milioni di euro per il 2012 e 74 milioni per il 2013,
vengono da subito destinati alle popolazioni colpite da calamità naturali. La nuova legge rappresenta, finalmente, un
primo tentativo di attuazione dell’art.49 della Costituzione, nel senso di
regolamentare con legge la vita dei partiti secondo criteri di trasparenza e
correttezza, al fine di consentire, effettivamente, a tutti i cittadini di
concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Pietro Rossi
Pietro Rossi