La vicenda, che tra qualche giorno
archivieremo in una città sempre più disattenta e sfiduciata, della chiusura
(temporanea ? ) del "planetario" potrebbe apparire secondaria
rispetto ai gravi problemi che oggi investono Caserta ma, se la si esamina con
attenzione, assume valore di paradigma dello stato civile ed amministrativo
della nostra realtà. Il "planetario" ha infatti
rappresentato, per funzione e prestigio, una delle poche realtà positive e di
interesse diffuso "decollate" a Caserta, non solo dal punto di vista
informativo e didattico ma, per il
profilo scientifico e culturale, qualificante per una città, come la nostra,
che di capoluogo conserva solo la denominazione. In realtà le motivazioni di carattere
economico genericamente addotte per la
"sospensione" (chiusura ?), considerati anche gli oneri di gestione
estremamente contenuti, non solo non convincono e confliggono per logica con il
costo di realizzazione ed il valore
intrinseco dell'opera ma evidenziano una incapacità
politico-amministrativa di far fronte
anche a problemi oggettivamente modesti. Tanto delude e mortifica chi ha
prestato la propria opera perchè il "planetario" potesse raggiungere livelli ottimali e tutto
il mondo scolastico e culturale ed i
cittadini che lo hanno frequentato, certificando, ancora una volta, la profonda
indifferenza del governo della città verso una crescita culturale generale e
diffusa. Ci verrà poi naturalmente spiegato che
la chiusura è, ovviamente, temporanea ma questo non giustifica la incapacità o
indifferenza verso un problema che sul piano squisitamente amministrativo si
presenta in verità molto modesto. Nè può decentemente essere accettata
(sopportata ?) la cronica mancanza di risorse per le cose serie, utili o
quantomeno necessarie con quelle - talvolta corpose - che si riescono
sapientemente a reperire per quelle effimere ed inutili che invece di elevare il livello civile e
culturale della città la "incafoniscono", esempio eclatante tra le
tante sagre e convegni è il "pasticcio" recente del programma
musicalpopolare "I magnifici 7" oggi sospeso e non più ripreso. Parlavamo così non a caso del
"planetario" come paradigma di una città sfiduciata che si sente - al
di là degli incrementi di imposte e tariffe derivanti da un dissesto
frettolosamente dichiarato e mal gestito - priva di una guida nel quotidiano e
di una prospettiva seria per il futuro. Il "planetario" è appunto -
nel suo piccolo - un pezzo di quel futuro che dovremmo costruire. Dalle confuse vicende amministrative
casertane, che appaiono governate più da pressioni ed equilibri esterni al
Consiglio comunale (ultima e surreale vicenda
quella della "permuta" del complesso di S. Antonio o pensare
alla "campagna dei 100 gazebo" grazie alla quale è ridicolo ormai
parlare di suolo pubblico a Caserta) emerge una città privata, dicevamo prima,
non solo della capacità di progettare il proprio sviluppo ma ormai di vivere civilmente il quotidiano. Ecco perchè non stupisce questa porta
sbattuta in faccia alla cultura per una debole e pretestuosa filosofia del
risparmio, occasione ancora una volta mancata per un rapporto virtuoso con gli
Istituti scolastici, che pure per anni hanno assicurato - in presenza di
aumenti del costo di ingresso sproporzionati - interesse e flussi costanti di
utenza. Dimostrazione anche della incapacità di collegare
l'Università al territorio, di far nascere dalle eccellenze occasioni di
richiamo turistico ed occupazionale. Abbiamo solo il dovere di ricordare, ed è
l'unico motivo di orgoglio per il territorio, che la struttura ha funzionato egregiamente ed è
"sopravvissuta" tra mille difficoltà con tre contratti co. co.
co. Per tutte queste considerazioni occorre
chiedere con forza - considerato lo stato attuale della amministrazione
attiva - al Consiglio comunale di
spiegare a se stesso anzitutto ed ai cittadini perchè una struttura tanto
importante e prestigiosa ( e che tanto è costata al pubblico erario) dopo la
cronica mancanza di manutenzione del software e dello stabile, si sia ridotta
alla chiusura (temporanea ? ) per mancanza di fondi ( temporanea ? ) e se
questa insufficienza ed inadeguatezza gestionale vadano considerate
"normali". Per il momento un ringraziamento ed un
serio apprezzamento al Prof. Smaldone, ai Dottori Ricchi e Di Lorenzo ed a
tutti coloro i quali per quattro anni
hanno collaborato alla vita del "planetario" che, ci
auguriamo, riprenda nei tempi più brevi.